Il 4 luglio scorso sono state presentate a Bruxelles le ultime call del Working programme "Societal Change 2", priorità tematica Food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine, Maritime and Inland Water Research and the Bioeconomy del programma quadro per la ricerca e l'innovazione "Horizon 2020".
Oltre che a presentare alla platea di possibili beneficiari le opportunità di finanziamento, la giornata ha permesso anche di fare un primo bilancio del Working Programme e di gettare uno primo sguardo a Horizon Europe, il programma quadro per il periodo 2021 - 2027.
Societal change 2, dal 2014 ad oggi, ha finanziato 302 progetti, di cui 30 già completati, per i quali sono stati erogati 1,8 miliardi di finanziamenti europei. Nel complesso, sono state attivate più di 6.300 partecipazioni, di cui circa la metà da parte di organizzazioni uniche. Il programma ha quindi attirato l'interesse di una grade varietà di istituzioni, sia pubbliche che private. La partecipazione delle PMI, benché in calo rispetto al 2015, per le call del 2019 si è assestata a circa il 20%. La maggior parte dei finanziamenti è stata erogata per le "Research and Innovation Actions", circa il 62%, mentre le Innovation Actions e le Coordination and Support Actions hanno raccolto rispettivamente il 22% e il 10% dei fondi a disposizione. L'Italia è tra i principali beneficiari dei fondi destinati alla SC2, si trova infatti al sesto posto nella classifica relativa al finanziamento totale per Stato Membro, preceduta soltanto da Regno Unito, Francia, Spagna, Olanda e Germania (Fig. 1).
Figura 1: Finanziamento comunitario per progetti H2020 - SC2, per stato membro
Per le ultime call del programma 2018 -2020, il budget è stato ulteriormente aumentato, anche perché ne è stata prevista una completamente nuova, "Food and Natural Resources" che prevede 19 topic che hanno la funzione di collegare Horizon 2020 con i temi di Horizon Europe. La call ha infatti come tema centrale una visone sistemica delle sfide collegate al cibo e alle risorse naturali e prevede un forte coinvolgimento della società civile, anche attraverso forme di partecipazione innovativa, come i "living labs" e sperimentando forme di governance alternative, dando un nuovo impulso all'approccio multiattore.
In totale, quindi per il 2020 sono messi a disposizione 521,7 milioni di euro (di cui il 38% per la sola call FNF), distribuiti in 42 topic.
Sempre in vista di Horizon Europe, è stato attivato un topic (BG-07-2019-2020, sub-topic for 2020 (IA): "The Future of Seas and Oceans Flagship Initiative", sub-scope C "Technologies for Observations") che prevede, in via sperimentale, il pagamento forfettario, basato su una stima dettagliata dei costi da indicarsi nella proposal.
Horizon Europe non rappresenterà una rivoluzione rispetto a Horizon 2020, ma sicuramente una sua evoluzione, con una particolare attenzione ai processi partecipativi di trasferimento della ricerca e coinvolgimento degli stakeholders nei processi decisionali.
L'impianto generale del nuovo programma quadro è basato su tre principi: 1) Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici, sia con azioni di adattamento che prevenzione, per le quali verrà stanziato il 35%c del Budget; 2) Conseguimento dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite 3) Contribuire alla competitività e alla crescita degli Stati Membri.
Il conseguimento di questi obiettivi si baserà su Horizon Europe e sarà strutturato in tre pilastri:
1) Scienza aperta e di eccellenza: basato sul successo della componente dell'attuale programma quadro relativa al Consiglio Europeo della ricerca, alle azioni Marie Skłodowska-Curie e alle infrastrutture di ricerca.
2) Sfide globali e competitività industriale: comprende i 6 poli tematici su cui si baserà il programma. Tali sfide dovranno essere affrontate tramite proposte di ricerca collaborative e "bottom -up".
I poli tematici, nell'intenzione della Commissione, supereranno le barriere tra discipline per favorire approcci più di sistema e collaborativi alle sfide a cui dovranno rispondere.
3) Europa Innovativa: questo pilastro prevede la creazione di un Consiglio Europeo per l'innovazione che dovrà supportare il trasferimento dell'innovazione attraverso finanziamenti dedicati e una serie di attività volte a migliorare e sviluppare il panorama europeo per l'innovazione, che prevedono tra l'altro il rafforzamento dell' Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) e la creazione di "Ecosistemi dell'innovazione sostenibile in Europa", reti di scambio di idee e competenze che coinvolgono ricerca, industria e società in generale. Questo pilastro rappresenta sicuramente la novità più rilevante di Horizon Europe.
La partecipazione e la condivisione dei risultati della ricerca e la riforma e miglioramento del sistema della ricerca e sviluppo europeo costituiscono infine le azioni di supporto trasversali a tutto il programma.
Horizon Europe è un programma molto ambizioso come dimostra la dotazione finanziaria, che ammonterà a 100 miliardi di euro.
Le istituzioni dell'UE hanno raggiunto un accordo provvisorio su Horizon Europe il 20 marzo 2019.
Il Parlamento europeo lo ha approvato il 17 aprile 2019. Si attende adesso l'inizio della fase di consultazione con gli Stati Membri, stakeholders e cittadini che dovrebbe portare, a inizio 2020 alla elaborazione di un programma strategico e alla sua adozione da parte della nuova Commissione Europea, una volta insediata.
La bozza del Work Programme è attesa per il 2020, mentre i primi bandi saranno emanati nel 2021.
Figura 2: Struttura provvisoria del nuovo Programma quadro Horizon Europe
Alberto Sturla
Crea
PianetaPSR numero 82 luglio 2019
