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Biomasse

Clima, Mipaaft spinge per maggiore ruolo bioenergie nel PNIEC

Il "position paper" del Ministero sulla Proposta di Piano Nazionale Energia-Clima e sulla RED II punta sul ruolo delle bioenergie ed evidenzia l'importanza dei settori agricolo e forestale.

L'Unione Europea per conseguire gli impegni dell'accordo di Parigi ha emanato normative con obiettivi vincolanti. L'Italia, rimanendo in linea con gli impegni e strategie dell'UE, notificherà alla Commissione entro il 2019 il Piano nazionale energia clima (PNIEC) per il periodo 2021-2030, nel quale indicherà il proprio contributo agli obiettivi del Quadro 2030 sulle politiche dell'energia e del clima per l'UE.

A luglio 2019 il Mipaaft, in collaborazione con CREA e le organizzazioni agricole, tramite un "position paper" si è espressa sulla Proposta di PNIEC e sul recepimento della Direttiva sulle energie rinnovabili, chiedendo di valorizzare le bioenergie perché hanno ricadute positive nei territori.

Le energie rinnovabili e il ruolo del legno

Nel 2017 in UE le energie rinnovabili coprivano il 17,5% dei consumi energetici finali lordi, mentre in Italia il 18,3%. La risorsa energetica rinnovabile più utilizzata nell'UE è il legno che nel 2016 rappresentava il 46% dell'energia rinnovabile prodotta.
Nel 2017 in Italia circa il 67% dell'energia termica da fonti rinnovabili proveniva da biomasse solide diverse dai rifiuti.

Contesto Normativo Europeo

Il Consiglio Europeo nel 2014, mantenendo un approccio integrato tra politiche energetiche e lotta ai cambiamenti climatici, ha proseguito con il Quadro 2030 il Pacchetto Clima-Energia 2020.
Il Quadro prevede obiettivi vincolanti per l'UE in linea con gli impegni assunti con l'accordo di Parigi. 
In questo contesto nel 2018 la Strategia per un'economia climaticamente neutra, ha indicato la rotta alle politiche UE per il clima e l'energia, per giungere in modo equo sul piano sociale ed efficiente in termini di costi, all'azzeramento delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050.

Successivamente sono state emanate, in attuazione del Quadro 2030:

  • la Direttiva sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (Direttiva (UE) 2018/2001) anche definita Direttiva RED II;
  • il Regolamento sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima (Regolamento (UE) 2018/1999), stabilisce anche i criteri sulla scrittura dei Piani nazionali integrati per l'energia e il clima con valenza decennali a partire dal periodo 2021-2030.

Direttiva RED II

La RED II consolida i risultati della Direttiva 2009/28/CE sulla "promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili" e ne prevede l'abrogazione a partire dal 01/07/2021. Pone l'obiettivo vincolante di raggiungere con energie rinnovabili almeno il 32% dei consumi energetici finali lordi dell'UE entro il 2030. La direttiva concede agli Stati membri di attuare regimi di sostegno, garantendo la minore distorsione possibile nel funzionamento dei mercati dell'energia elettrica e delle materie prime. Ciò assume importanza per le biomasse, i bioliquidi e i biocarburanti dove oltre alla disponibilità sostenibile delle materie prime vanno considerati i principi dell'economia circolare e della gerarchia dei rifiuti. Per agevolare la produzione di biocarburanti avanzati fissa un limite nell'uso di biocarburanti e di bioliquidi ottenuti da colture, così da ridurre il cambiamento diretto di destinazione d'uso dei terreni e la spinta a estendere i terreni agricoli in aree forestali e zone umide. L'art. 29 definisce i "Criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti, i bioliquidi e i combustibili da biomassa".

La Direttiva ribadisce l'importanza di promuovere impianti di piccola taglia, in particolare per gli ambiti locali dove sensibilizzano l'opinione pubblica alla diffusione di progetti inerenti le energie rinnovabili.
La Direttiva RED II prevede anche: la figura dell'autoconsumatore, stabilisce i criteri per le comunità di energia rinnovabile, l'integrazione sui mercati dell'energia elettrica da fonti rinnovabili, lo sviluppo di infrastrutture essenziali all'utilizzo dell'energie, la semplificazione delle procedure di rilascio dei permessi per i progetti, un aumento dell'efficienza energetica, della competitività e dell'utilizzo delle rinnovabili.

Piani nazionali integrati per l'energia e il clima (PNIEC)

La Proposta di Piano (PPNIEC), redatta nel 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, inviata alla Commissione l'8 gennaio 2019, intende perseguire un obiettivo di copertura del 30% del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo si punta molto al settore solare ed eolico per la produzione di energia elettrica e alle pompe di calore per il settore termico. Entro il 2030 le bioenergie dovrebbero registrare nel settore elettrico e termico, una leggera flessione.

Il Position Paper del Mipaaft

Il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, non coinvolto ufficialmente nella redazione della Proposta di piano nazionale energia - clima (PPNIEC), insieme al Centro Politiche e bioeconomia del CREA e alle principali organizzazioni di rappresentanza agricola, ha prodotto un "position paper" per contribuire alla definizione di una strategia nazionale comune e complessiva come base fondamentale per la visione di lungo periodo del PNIEC e in merito agli adempimenti della Direttiva RED II. Il D.lgs. n. 28/2011, in attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, al comma 5 dell'articolo 24 prevede il coinvolgimento del MIPAAFT per la definizione dei sistemi di incentivazione delle fonti rinnovabili con riferimento ai "profili di competenza".
Il Mipaaft ritiene che gli attuali obiettivi del Piano nazionale Energia - Clima debbano essere in sintonia con i principi europei dell'"economia circolare" e della "bioeconomia" ma anche con gli impegni internazionali sottoscritti dal Governo in materia di lotta al cambiamento climatico, strategia forestale e sviluppo sostenibile.

L'obiettivo del Ministero è rafforzare l'integrazione della politica energetica con le politiche agricole e forestali, del clima e dell'ambiente, per consentire al Paese di assolvere i propri impegni fornendo allo stesso tempo opportunità di sviluppo. Inoltre, il ruolo dei settori agricolo e forestale nei temi dell'energia rinnovabile e del clima rimane strategico e trasversale determinando numerose ricadute sul territorio e sul tessuto socioeconomico locale.

Il "position paper", nella parte iniziale, rivendica gli sforzi del settore agricolo e forestale nel contribuire alla mitigazione delle emissioni di gas serra, attraverso le azioni di riduzione e compensazione garantite dall'assorbimento dei gas serra nelle foreste. Ricorda il sostegno apportato ad altri comparti (es. energia, riscaldamento e trasporti) con la produzione di biocombustibili in sostituzione di una parte dei combustibili e dei materiali ad alta intensità di emissioni di carbonio. Ribadisce l'importanza di conciliare la riduzione delle emissioni e la crescente domanda di biomassa promuovendo in coerenza con la Direttiva 2018/2001 l'efficienza d'impiego attraverso la circolarità, l'utilizzo a cascata, il recupero, il riciclo ed infine l'uso energetico preferibilmente in sistemi energetici locali da filiera corta. La gestione attiva (o sostenibile come definita all'art. 3 del D.lgs. n. 34/2018) del patrimonio forestale nazionale beneficerà dell'opportunità di impianti a biomasse se dimensionati alle reali potenzialità e capacità di approvvigionamento locale. Impianti quindi equilibrati al territorio circostante in grado di generare possibilità di sviluppo socioeconomico per le aree interne e rurali del paese. Gli impianti possono fungere da aggregatori di impresa (agricole e forestali) e dovranno sempre considerare l'avanzamento tecnologico sull'efficienza energetica, la riduzione e il monitoraggio delle emissioni.

Il "position paper" informa inoltre che la PAC 2021-2027 sarà attenta alle tematiche energia-clima prevedendo diverse misure per affrontare e ridurre le emissioni di gas serra. I PSR si impegneranno anche a migliorare l'efficienza energetica dei fabbricati rurali e il rinnovo del parco macchine. 

Il Mipaaft richiede una revisione di alcune politiche presenti nel PNIEC, considerando anche l'attuazione della RED II. In particolare per i seguenti aspetti:

  • includere tra gli autoconsumatori di energia rinnovabile le imprese agricole, consentendogli però di cedere l'energia a diversi siti produttivi/unità locali anche se non rientranti nel Comune di installazione dell'impianto;
  • incentivare la produzione di energia in aree periurbane e rurali attraverso le comunità dell'energia rinnovabile;
  • impiegare i sottoprodotti derivanti dal settore agricolo e zootecnico per la produzione di energia da biogas ottenuto in digestori anaerobici e da biometano, ai fini del settore elettrico o dei trasporti;
  • utilizzare il digestato prodotto dagli impianti a biogas in sostituzione dei fertilizzanti minerali;
  • consentire la produzione di biocarburanti avanzati, impiegando biomasse di origine agricola ed agroindustriale;
  • estendere l'applicazione dei criteri di sostenibilità previsti all'art. 29 della RED II;
  • comunicare e sensibilizzare maggiormente ai cittadini le potenzialità energetiche e l'importanza dell'uso delle biomasse agro-forestali di scarto.

Conclusioni del Position Paper

Il Mipaaft in merito agli scenari previsti dal PPNIEC chiede di considerare maggiormente e con una visione di lungo termine le ricadute positive di carattere economico, sociale e ambientale derivanti dall'uso delle biomasse nella produzione di energia e il ruolo strategico dei settori agricolo e forestale nella lotta al cambiamento climatico.
Ritiene quindi che per le bioenergie:

  • la produzione elettrica possa e debba essere mantenuta agli attuali livelli di produzione fino al 2030 (20 TWh), salvaguardando l'attuale capacità produttiva delle filiere agroenergetiche anche a conclusione del periodo di incentivazione;
  • la produzione termica debba essere incrementata rispetto agli attuali livelli di produzione, favorendo un'ampia valorizzazione dell'accrescimento forestale;
  • nel settore dei trasporti ci siano le condizioni per sviluppare maggiormente l'impiego dei biocarburanti avanzati ed in particolare del biometano da matrici agro-zootecniche.

Mantenere gli attuali livelli di produzione dell'energia elettrica da bioenergie, promuovendo un uso delle biomasse che consideri i principi dell'economia circolare e i territori di provenienza, richiederà un approfondimento sulle centrali termoelettrici prima che finiscano gli incentivi.
Le indicazioni contenute nel position paper sono comunque di fondamentale importanza per lo sviluppo del settore agricolo e forestale, garantendo ricadute positive all'intero paese e in particolare all'aree interne.

 
 

Luca Caverni
Raoul Romano 
Annalisa Zezza

Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'economia agraria (CREA) - Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, Osservatorio Foreste;
luca.caverni@crea.gov.it
raoul.romano@crea.gov.it
annalisa.zezza@crea

 
 

Bibliografia:

Consiglio Europeo, 2014 - Conclusioni sul quadro 2030 per le politiche dell'energia e del clima, 23/10/2014 (OR. en) SN 79/14, Bruxelles
Eurostat, 2019, Renewable energy in the EU - Share of renewable energy in the EU up to 17.5% in 2017- Eleven Member States already achieved their 2020 target, 12/02/19, newsrelease 27/2019
GSE, 2018 - Rapporto Statistico 2017 - fonti rinnovabili
Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, 2019, posizione del ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e sul piano clima -energia e sulla RED II, 09/07/19, Roma
Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 2018 - Proposta di piano nazionale integrato per l'energia e il clima, pp 228, 31/12/18, Roma
Unione Europea, 2018, Direttiva (UE) 2018/2001 del parlamento europeo e del consiglio (11/12/2018): sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, Bruxelles
Unione Europea, 2018, Regolamento (UE) 2018/1999 del parlamento europeo e del consiglio (11/12/18): sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima che modifica le direttive (CE) n. 663/2009 e (CE) n. 715/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 94/22/CE, 98/70/CE, 2009/31/CE, 2009/73/CE, 2010/31/UE, 2012/27/UE e 2013/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive del Consiglio 2009/119/CE e (UE) 2015/652 e che abroga il regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, Bruxelles

Sitografia:

https://energiaclima2030.mise.gov.it/index.php/il-piano/inquadramento-generale
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Archive:Wood_as_a_source_of_energ...
https://ec.europa.eu/energy/sites/ener/files/documents/directive_renewable_factsheet_it.pdf
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-19-2993_it.htm

 
 

PianetaPSR numero 82 luglio 2019