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PSR Lazio, aumenta l'attenzione rivolta alla competitività, in particolare nelle aree colpite dal sisma

Il bando del PSR Lazio mette a disposizione oltre un milione di euro per potenziare e valorizzare le diverse filiere produttive operanti nel territorio regionale, sostenendo la realizzazione di progetti di Filiera Organizzata.

È stato approvato lo scorso 12 settembre, con la determinazione N. G12017, il bando (Sottomisura di cooperazione 16.10 Operazione 16.10.1 "Progetti di Filiera organizzata")  con il quale l'AdG del PSR Lazio mette a disposizione un totale di 1,05 milioni di euro, attraverso la Cooperazione, per potenziare e valorizzare le diverse filiere produttive operanti nel territorio regionale, sostenendo la realizzazione di progetti di Filiera Organizzata, rivolti al perseguimento di un fine comune tra le imprese che vi aderiscono. Tra i principali obiettivi perseguiti attraverso la messa a disposizione per l'agroalimentare regionale, dei fondi per la costituzione di filiere organizzate capaci di migliorare la competitività dei produttori primari, vi è sicuramente quello di mantenere il valore aggiunto prodotto nei territori dove la materia prima è realizzata.

Possono partecipare al bando, in qualità di soggetti beneficiari e quindi soggetti capofila del progetto, le Organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi del reg. Ue 1308/2013, le Cooperative e i Consorzi, anche in forma aggregata come Consorzi di Consorzi. Il Beneficiario/Capofila, infatti deve provvedere a promuovere l'"Accordo di Filiera" (che dovrà essere sottoscritto da tutti i partecipanti), coordinare e animare il territorio e i potenziali partecipanti nonché provvedere alla raccolta delle adesioni dei partecipanti all'Accordo. Inoltre, è colui che deve predisporre l'Accordo di Filiera e il Progetto di Filiera Organizzata e curare tutte le attività riguardanti i rapporti con l'Amministrazione Regionale, oltre che con i partecipanti. 

Pertanto, l'accesso al sostegno della Misura avviene attraverso la presentazione di un Progetto di Filiera Organizzata in grado di realizzare determinati obiettivi a diversa valenza, attraverso un approccio di tipo integrato che agisca in maniera sinergica tra i diversi attori della filiera verso un organico obiettivo.

Tra questi, il progetto deve mirare a migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso: i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali. Un progetto che sia in grado di superare gli ostacoli a livello di impresa individuale con lo strumento della filiera organizzata e favorire la realizzazione di interventi nella produzione primaria, nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti. 

I settori produttivi, per la realizzazione dei progetti di filiera organizzata, che beneficiano di una premialità nella selezione dei progetti sono quello zootecnico (bovini, bufalini e ovi-caprini), quello olivicolo, il viticolo e l'ortofrutticolo.

Il bando, inoltre, stabilisce una riserva finanziaria pari al 10% dello stanziamento complessivo del per i progetti di "Filiera Organizzata" attivati nelle zone colpite dal sisma del 2016. In particolare si tratta di 15 Comuni della provincia di Rieti cosiddetti "comuni del cratere sismico" individuati con appositi Decreti Legge (n.189/2016 e .205/2016)[1].

Per la realizzazione della "Filiera" le Misure attivabili, attraverso la presentazione delle relative domande di sostegno sono: 

Misura 4.1.1. "Investimenti nelle singole aziende agricole finalizzati al miglioramento delle prestazioni",

Misura 4.2.1. "Investimenti nelle imprese agroalimentari", 

Misura 3.2 "Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari". 

Ai fini della realizzazione del Progetto di Filiera, la Misura 4.1.1 e la Misura 4.2.1, sono definite Misure obbligatorie della "Filiera Organizzata", a cui partecipanti diretti [2](di soggetti che lungo la filiera agroalimentare operano nel settore della produzione primaria e nella trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti) devono aderire.

L'emanazione dei bandi a valere sulle suddette Misure è prevista entro il mese di ottobre prossimo e la previsione di risorse finanziarie messe in gioco assommerebbe ad un importo intorno ai 50 milioni di euro nel complesso.

A tal proposito risulta di particolare importanza la scelta operata dall'AdG del PSR Lazio di emanare il bando per la realizzazione di Progetti di Filiera, prima dell'uscita dei bandi per le misure ad esso collegate. Inoltre, la scadenza del bando della Misura 16.10, è posticipato di 15 giorni rispetto alla scadenza degli emanando bandi delle tre misure citate. In questo modo si è messo a disposizione del mondo agroalimentare laziale, l'opportunità di utilizzare lo strumento PSR per attuare una progettazione di tipo integrata, molto ben definita e con una maggiore potenziale efficacia.

Per quanto riguarda il sostegno economico da parte del PSR, questo è concesso per la quota pari al 100% delle spese sostenute nel limite di un costo massimo ammissibile di 100.000,00 euro a progetto e per un costo massimo per soggetto cooperante non superiore a 3.000,00 euro, sia esso partecipante diretto o indiretto. 

Sono ammissibili i costi di costituzione ed esercizio della cooperazione, animazione, promozione, studi e pianificazione funzionali alla redazione del progetto di filiera tra cui:

  • spese di animazione, pubblicità e promozione propedeutiche alla domanda di sostegno; 
  • spese sostenute per la costituzione del partenariato, spese notarili e di registrazione; 
  • costi per le tecnologie hardware e software, funzionali al progetto di filiera; 
  • costi per attività di consulenza e assistenza tecnico specialistica prestate da soggetti esterni all'aggregazione per la costituzione della filiera e per la redazione del progetto fino ad un massimo del 12% della spesa ammessa a contributo; 
  • studi e ricerche funzionali alla redazione del progetto di filiera; 
  • costi per la gestione, sviluppo e monitoraggio del progetto di filiera; 
  • rimborsi spese (fino ad un massimo del 5% dell'aiuto totale) per trasferte del personale dipendente del Soggetto Capofila, purché debitamente giustificate e oggettivamente legate alle attività svolte.

Infine, si evidenzia il particolare valore che l'AdG del PSR Lazio riserva alla Misura, dalle iniziative di informazione che la stessa AdG ha previsto nei territori regionali.


Iniziative, di natura tecnica, volte ad illustrare la Misura 16.10 e le relazioni con le misure ad essa collegate ai diversi stakeholders: imprenditori, associazioni di categoria, tecnici ecc.

 
 

Note

[1]
Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgo Velino, Castel Sant'Angelo, Cittareale, Leonessa, Micigliano, Posta,Cantalice, Cittaducale, Poggio Bustone, Rieti, Rivodutri.
[2]Partecipante diretto: soggetto giuridico che aderisce o ha aderito, sottoscrivendo il relativo "Accordo di Filiera" ed assumendone i relativi impegni, ad un progetto di "Filiera Organizzata" partecipando ad un bando pubblico, che ha attivato almeno una delle Misure/Sottomisure/Tipologia di Operazione del PSR 2014/2020 del Lazio previste nell'ambito applicativo della Misura 16.10. Partecipante indiretto: Soggetto coinvolto nella realizzazione degli obiettivi del progetto di filiera che usufruisce dei vantaggi derivanti dalla realizzazione del progetto stesso, senza che sia necessaria l'adesione a nessuna delle Misure/Sottomisure/Tipologie di Operazione del PSR 2014/2020 del Lazio la cui attuazione è combinata alla Misura 16.10.

 
 
 
 

Antonio Papaleo 
RRN/CREA-PB (Centro di Politiche e Bioeconomia)

 
 

PianetaPSR numero 83 settembre 2019