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Reti rurali a confronto nel meeting annuale con uno sguardo alla prossima PAC

L'incontro organizzato dal Contact Point dalla Rete Rurale Europea in collaborazione con la Rete Rurale Nazionale francese ha permesso di esplorare e condividere le esperienze di sviluppo territoriale di diversi Paesi europei e discutere sul futuro della Rete alla luce della nuova PAC. 

Si è tenuto lo scorso 19 settembre a Poiters, in Francia, il 15esimo Meeting delle Reti rurali europee. L'evento, organizzato dal Contact Point della rete Rurale Europea (Enrd), ha riunito i rappresentanti delle reti nazionali rurali di 23 stati membri (tra cui Spagna, Polonia, Malta, Croazia, Italia, Lituania, Repubblica Ceca, Grecia) e 7 Reti rurali regionali francesi (Nouvelle-Aquitaine, Normandie, Auvergne-Rhône-Alpes, Martinique, Mayotte, Bourgogne Franche-Compté, Bretagne et Grand-Est).  Due i temi principali discussi: le strategie ed i progetti territoriali, il primo giorno, ed il concetto di networking e la sua applicazione alla Rete Rurale nella programmazione PAC 2021-27.

Dopo i saluti delle autorità francesi, l'evento è iniziato con una riflessione sui modelli di sviluppo territoriale ed è proseguito con la presentazione di esempi di strategie territoriali e di partenariato: la Strategia Nazionale delle Aree interne (SNAI) in Italia, la politique contractuelle nei progetti territoriali della regione Nouvelle-Aquitaine, il coinvolgimento degli attori locali nella strategia LEADER 2014-2020 e l'esperienza francese dei progetti di MCDR (Mobilisation collective pour le développement rural).

Particolare interesse ha suscitato l'esperienza italiana della SNAI come politica di sviluppo place-based in quanto basata su un modello innovativo di governance multilivello e sull'azione congiunta di politiche ordinarie (servizi essenziali) e politiche di coesione. Le aree interne cui questa policy si rivolge sono territori lontani dai centri di offerta dei servizi essenziali, che hanno subito forti fenomeni di spopolamento ed abbandono della superficie agricola, spesso montani (le aree interne rappresentano circa il 60% del territorio nazionale), in cui le risorse agro-silvo-pastorali rappresentano ancora oggi un elemento fondante per la tenuta economica, sociale e ambientale.

La strategia interviene in questi luoghi su 72 aree per progettare interventi di sviluppo economico, percorsi di riorganizzazione delle filiere agricole e azioni sui servizi nell'ambito di una cornice strategica unitaria. Tutto questo è fatto attraverso un processo partecipato di ascolto degli attori rilevanti dei territori e una governance basata sulla co-progettazione e cooperazione tra i diversi livelli di governo del territorio (nazionale, regionale, locale). L'esperienza della SNAI si pone come laboratorio sperimentale di servizi innovativi e innovazione sociale, da cui si può partire per avviare una riflessione europea su un modello in grado di declinare in termini operativi il concetto di smart villages per la rivitalizzazione delle aree rurali.

Nel pomeriggio, i partecipanti si sono divisi in quattro gruppi di lavoro per discutere su casi studio di progetto di sviluppo territoriale su esperienze maturate in Francia, Finlandia, Grecia e Lettonia.

 

La giornata di lavoro ha permesso il confronto tra i rappresentanti delle diverse Reti Rurali Nazionali sul ruolo degli attori e delle istituzioni locali nei processi di sviluppo territoriale anche alla luce della nuova PAC. Il dibattito si è incentrato sull'importanza delle questioni relative al coinvolgimento della popolazione e della società civile.  In tal senso, sono state condivise le conclusioni secondo cui l'ascolto e la partecipazione dei cittadini e dei loro rappresentanti eletti a livello locale possono contribuire a migliorare l'efficacia ed i risultati delle politiche di sviluppo territoriale. Le buone prassi presentate sono state considerate esempi di utili per testare soluzioni innovative da sperimentare in altri contesti o Paesi diversi.

Una riflessione sul significato di "fare rete", in vista della prossima programmazione PAC, ha dato inizio ai lavori della seconda giornata. I lavori si sono svolti in sessioni plenarie e gruppi di lavoro, dove si è discusso dei cambiamenti che la nuova PAC impone alle Reti Rurali Nazionali e quindi il ruolo, le opportunità e le sfide che queste dovranno affrontare nel futuro prossimo.  La fusione della Rete Rurale Europea con la rete PEI nella futura European CAP Network post 2020, il futuro delle Reti Rurali Nazionali ed il ruolo che queste svolgeranno rispetto ai due pilastri della PAC hanno alimentato la discussione della giornata.

 
 

Massimiliano Piattella 
ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 84 ottobre 2019