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PAC post 2020

PAC post 2020, Lombardia: Regione al lavoro per raccogliere le esigenze del territorio

Prima una consultazione online, poi l'istituzione di tavoli tematici con il partenariato per raccogliere istanze ed esigenze del territorio in vista della stesura del Piano strategico nazionale. 

Proseguono a pieno ritmo i lavori di Regione Lombardia per la futura programmazione. Le attività di condivisione delle proposte sono ormai iniziate da mesi, prima con una consultazione online [1] che ha coinvolto dalla società civile agli addetti del settore e, in seguito, con tavoli tematici composti da un ampio partenariato (Organizzazioni Professionali Agricole, Associazioni di categoria, Università, Istituzioni, Enti di ricerca ecc.) che nei diversi incontri ha avuto modo di confrontarsi, condividere e definire le priorità regionali nell'ambito della PAC post 2020.
I tavoli tecnici, gestiti prediligendo un approccio bottom up, hanno avuto come focus quattro tematiche: i) competitività e innovazione, ii) tutela dell'ambiente, cambiamento climatico, paesaggio, iii) boschi e foreste, iv) territorio e sviluppo delle aree rurali.
Nel corso degli incontri gli stakeholder hanno proposto e condiviso le proprie riflessioni relative alla SWOT Analysis e ai fabbisogni di intervento per poter definire nel dettaglio non solo i fattori strategici rilevanti, ma anche le criticità dell'agricoltura regionale (Fig. 1).


Figura 1. Il percorso dei tavoli tematici

Fonte: Regione Lombardia

Risorsa idrica e capacità di aggregazione, ad esempio, rappresentano alcuni dei punti di forza emersi dal tavolo "competitività e innovazione". Tuttavia, il settore agricolo lombardo è caratterizzato anche da imprenditori che tendono ad un approccio individualista indebolendo, quindi, il sistema produttivo complessivo a causa della scarsa propensione alla cooperazione e allo sfruttamento di economie di scala. Inoltre, l'elevata età degli attori potrebbe ostacolare lo sviluppo di un'agricoltura volta alla sostenibilità e all'innovazione.
È interessante notare come il partenariato abbia evidenziato la necessità di favorire gli "investimenti immateriali" quali il trasferimento di conoscenze, la consulenza, la formazione, l'acquisizione di maggiori competenze, tutti aspetti fondamentali per un'agricoltura future-proof. 

La risorsa idrica, elemento connotante del territorio regionale, viene riproposta con un'attenzione particolare tra i punti di forza anche nel tavolo "tutela dell'ambiente, cambiamento climatico, paesaggio". La biodiversità, invece, necessita di essere maggiormente tutelata considerato l'alto grado di intensità produttiva del sistema agricolo regionale. 

Nel tavolo "boschi e foreste" è emersa l'esigenza di differenziare le aree territoriali (montagna, pianura e collina) che presentano visibilmente fabbisogni diversi. Una richiesta rilevante, infatti, è risultata essere il presidio attivo delle aree forestali e di conseguenza la tutela, manutenzione e gestione attiva di queste superfici. Anche in questo tavolo è attribuita notevole importanza agli interventi di carattere immateriale, tra cui il riconoscimento del valore dei servizi ecosistemici svolti dalle foreste, la formazione e la consulenza per gli attori coinvolti nella filiera, la programmazione strategica territoriale. 

L'incremento della redditività del settore agricolo, obiettivo trasversale ricorrente in tutti i tavoli, e la necessità di contrastare la marginalità di alcune aree dotandole sia di infrastrutture materiali, in grado di garantirne l'accessibilità, che immateriali, capaci di incoraggiare l'aggregazione tra gli attori presenti sul territorio, sono alcuni dei temi cardine su cui si sono concentrati gli approfondimenti del tavolo "territorio e sviluppo delle aree rurali".
La Direzione generale agricoltura di Regione Lombardia ha dedicato una giornata alla presentazione dei risultati dei lavori realizzati e ha descritto il percorso di programmazione per la prossima annualità [2] , teso alla definizione del Piano operativo regionale (Fig. 2) nell'ambito del Piano Strategico Nazionale.


Figura 2 Le attività regionali da realizzare nel 2020

Fonte: CREA-PB

Il Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale - Giuseppe Blasi -ha descritto lo stato di avanzamento delle discussioni a livello comunitario sulle proposte di regolamento della PAC post 2020 e sulla definizione del regole di bilancio europeo, affermando che con molta probabilità la chiusura del negoziato europeo sulla PAC slitterà al secondo semestre del prossimo anno con la Presidenza tedesca. 

Guido Castellano - DG Agri della Commissione Europea - ha sottolineato che sulla base delle proposte della Commissione di giugno 2018 la percentuale del bilancio dell'Unione europea destinata alla PAC, considerando l'uscita del Regno Unito, è pari al 28.5% che corrisponderebbe a poco più di 365 miliardi di euro, con un taglio del 3.9% per il primo pilastro e del 15% per il secondo. È prevista una flessibilità del 15% tra i pagamenti diretti e lo sviluppo rurale per interventi con obiettivi ambientali e climatici e del 2% per interventi a favore dei giovani agricoltori.

La riforma della futura PAC si fonda su alcuni elementi chiave: sostenibilità economica, ambientale, sociale e riequilibrio delle responsabilità tra Bruxelles e gli Stati membri, da perseguire attraverso una nuova modalità di attuazione che prevede una prima definizione del quadro europeo mediante nove obiettivi specifici comuni [3], un Piano strategico nazionale che identifichi bisogni, interventi e obiettivi e un sistema di monitoraggio annuale (basato su indicatori di prodotto e di risultato [4]) e pluriennale. 
Così come per le passate programmazioni, sarà prevista la possibilità di prorogare i PSR 2014-2020, nazionali e regionali, di un anno fino al 31 dicembre 2021.

A conclusione dei lavori l'intervento dell'Assessore all'agricoltura Fabio Rolfi pone l'accento sul ruolo dell'agricoltura di montagna, elemento chiave per la tutela del territorio, e sulla sostenibilità ambientale, obiettivo assolutamente perseguibile attraverso l'innovazione e la ricerca.

 
 

Note

[1]  Pianeta PSR, PAC post 2020, Lombardia: partenariato chiede semplificazione e visione di filiera[2]  PSR Regione Lombardia
[3] Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore; sostegno al reddito; aumentare la competitività; azione per il clima; tutela dell'ambiente; preservare i paesaggi e la biodiversità; ricambio generazionale; promuovere la vitalità delle aree rurali; rispondere alle esigenze dei consumatori in materia di alimentazione e salute.
[4]Gli indicatori comuni di prodotto hanno la funzione di quantificare cosa viene generato immediatamente da un intervento, quelli di risultato mettono in relazione gli interventi con i relativi obiettivi politici. 

 
 

Nicola D'Alicandro   
nicola.dalicandro@crea.gov.it
Rita Iacono   
rita.iacono@crea.gov.it

 
 

PianetaPSR numero 85 novembre 2019