Lo scorso 28 novembre UnionCamere Lombardia ha organizzato un evento sul progetto Interreg Europe - SME Organics [1] - che ha lo scopo di perfezionare le politiche e i programmi nell'ambito di uno degli 11 obiettivi tematici [2] della politica di coesione per il periodo 2014-2020: migliorare la competitività delle PMI. Il progetto mira a supportare le PMI del settore biologico migliorandone le prestazioni, attraverso un processo di apprendimento interregionale svolto in quattro aree (produzione e trasformazione, commercializzazione e marketing, formazione e consulenza, efficienza e governance della catena del valore organica), per rafforzare la capacità di crescita dell'intero comparto nei mercati regionali, nazionali e internazionali.
SME Organics riunisce diversi governi regionali - Navarra (ES), la Puglia (IT), la Lombardia (IT), la Nuova Aquitania (FR), l'Argovia (CH), il Nord-Ovest (RO), la Regione Lodzkie (PL), e il Seinäjoki (FI) - dal 2016 al 2020 per definire piani d'azione per il biologico in grado di aiutare le PMI biologiche e tutto il settore agroalimentare europeo a svilupparsi in un modo più olistico stimolando una produzione alimentare di alta qualità, la creazione di posti di lavoro rurali, la protezione dell'ambiente, azioni per il clima e il benessere degli animali.
Un aspetto fondamentale del progetto è il forte approccio partenariale, infatti in rappresentanza di ogni Regione, undici diversi partner [3] sono stati coinvolti nello sviluppo dei piani di azioni per il biologico in grado di aiutare le PMI a svilupparsi all'interno di un quadro che integri in modo più ampio diverse politiche, partendo da un'iniziale condivisione delle caratteristiche del settore relative al proprio contesto per poi arrivare ad una diagnosi del comparto nei rispettivi paesi.
Grazie al progetto SME Organics numerosi stakeholder provenienti da diverse realtà europee hanno avuto la possibilità di confrontarsi affinché il settore biologico sia una filiera di sistema e soprattutto riesca a trovare nuove risorse per essere supportato dal punto di vista finanziario e raggiungere una maggiore crescita nei mercati regionali, nazionali e internazionali.
Questi quasi quattro anni di progetto sono stati caratterizzati da importanti momenti di confronto, molteplici sono stati i workshop, le visite in campo, scambi di esperienze, dove è stato possibile condividere e diffondere concetti e azioni relative al modello biologico ma soprattutto sottolineare che l'approccio partenariale rappresenta un impegno fondamentale ed essenziale perché un piano di azione per il biologico possa essere attuato in modo corretto.
SME Organics è un progetto che grazie ai suoi risultati (diagnosi del settore biologico, sintesi delle politiche regionali, piani di azioni per il bio, ecc.) rappresenta un beneficio per le cooperative, l'industria agroalimentare, distributori di prodotti biologici, consulenti, policy maker, quindi di tutti gli attori che appartengono alle catene del valore organiche a livello regionale, nazionale e europee.
Figura 1. I numeri e le fasi di apprendimento dinamico del progetto
Il settore biologico, tra il 2007 e il 2016 ha mostrato un notevole tasso di crescita, con un forte incremento della superficie dedicata. A livello europeo, nel 2016, sono più di 11 milioni gli ettari destinati all'agricoltura biologica. Per quanto concerne il mercato di prodotti biologici, nell'anno 2016, l'Unione europea (Ue) con più di 30 miliardi di euro è al secondo posto dopo gli Stati Uniti. A livello Ue, la Germania con vendite al dettaglio superiori a 9 miliardi di euro si colloca in posizione dominante rispetto alla Francia (più di 6 miliardi di euro) e all'Italia (oltre 2 miliardi di euro). In Italia 1.9 milioni di ettari sono dedicati alle produzioni biologiche, in particolare il 44% è destinato a colture arabili e il 28% rispettivamente a colture permanenti e a prati e pascoli.
All'evento hanno partecipato diversi rappresentanti istituzionali, quali Union Camere Lombardia, Commissione europea, Regione Puglia e Lombardia, in particolare le Dottoresse Laura Ronchi e Chiara Carasi della Direzione Generale Agricoltura hanno presentato il contesto biologico regionale e le misure del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 a sostegno del comparto, che prosegue un trend di crescita assolutamente positivo. Sono 60.000 gli ettari di superficie agricola utilizzata (Sau) destinati alle produzioni biologiche, quasi il 7% rispetto all'intera Sau regionale. Considerata la forte vocazione zootecnica, caratteristica dell'area lombarda, gran parte degli ettari è dedicata ai prati permanenti (36%) e ai seminativi (34%).
Grafico 1. Destinazione d'uso della SAU biologica
Notevole è stato il forte incremento, quasi triplicato, del numero di operatori biologici nell'area regionale, infatti si è passati da 1.264 nel 2010 a 3.300 nell'annualità 2018. Questo dato continua a confermare che il biologico rappresenta una rilevante opportunità di mercato e grazie anche al sostegno della PAC sono sempre in aumento gli operatori che decidono di investire nel comparto.
La Regione Lombardia attraverso l'attuale PSR sostiene il settore biologico in modo sia diretto, attraverso la Misura 11 "Agricoltura biologica", sia indiretto mediante specifiche sottomisure e operazioni che contribuiscono ad una maggiore strutturazione e attrattività del comparto.
Figura 2. Misure, sottomisure e operazione del PSR 2014-2020 per l'agricoltura biologica
Nello specifico la misura 11 promuove l'introduzione e lo sviluppo di sistemi di coltivazione e allevamento che prevedono un impiego ridotto di sostanze chimiche per la difesa delle colture e la fertilità del terreno, contribuendo efficacemente a migliorare la qualità dei suoli agricoli e delle acque superficiali, a favorire la diversificazione colturale, con notevoli vantaggi sulla biodiversità e sul paesaggio, e ad aumentare il benessere degli animali, la qualità e la sanità dei prodotti agricoli [4]. I premi annuali sono calcolati per ettaro di superficie sulla base dei maggiori costi e dei minori ricavi connessi agli impegni e nel rispetto dei limiti previsti dall'allegato II del Regolamento (UE) n. 1305/2013 [5].
La misura "Agricoltura biologica" del PSR, articolata in due operazioni 11.1 "Conversione all'agricoltura biologica" e 11.2 "Mantenimento dell'agricoltura biologica", è stata una delle primissime ad essere messa a bando nel 2015 con una iniziale dotazione totale di 39 milioni di euro a cui sono stati aggiunti altri 6. Fin da subito la misura ha mostrato un trend di adesione molto positivo da parte dei potenziali beneficiari, dal 2015 al 2019 hanno aderito più di 1.000 aziende per un totale di oltre 31.000 ettari impegnati. Tra il 2016 e il 2017 si evidenzia un notevole incremento degli ettari per i quali è stato richiesto l'impegno, si è passati infatti da circa 6.000 a oltre 12.500, per poi subire un calo nelle annualità successive e arrivare nel 2019 a poco più di 5.000 ettari in conversione; la maggior parte delle superfici biologiche, per le quali nel 2019 è stato richiesto il premio, sono destinate ai seminativi e a foraggere.
Pe il 2019 nel territorio regionale sono più di 1.900 i produttori che hanno deciso di convertirsi al biologico e quasi 54.000 gli ettari di Sau biologica, di questi rispettivamente il 58% e il 50% hanno beneficiato del sostegno del PSR e in particolare della misura 11.
Il contesto e i dati regionali confermano quanto l'agricoltura biologica rappresenti non solo un aspetto fondamentale per la sostenibilità ambientale dei sistemi di produzione, ma anche un valore aggiunto per la qualità e la distintività dei prodotti.
Note
[1]https://www.interregeurope.eu/smeorganics/
[2] Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione, 2. Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), nonché il loro utilizzo e qualità, 3. Migliorare la competitività delle PMI, 4. Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio, 5. Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione e la gestione dei rischi, 6. Preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'efficienza delle risorse, 7. Promuovere il trasporto sostenibile e migliorare le infrastrutture di rete, 8. Promuovere l'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori, 9. Promuovere l'inclusione sociale e lottare contro la povertà e qualsiasi discriminazione, 10. Investire in istruzione, formazione e apprendimento permanente, 11. Migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione.
[3] Dipartimento dello sviluppo rurale, dell'ambiente e dell'amministrazione locale del governo della Navarra e Agenzia di sviluppo della Navarra, INTERBIO Aquitania/Limosino/Poitou-Charentes, CIHEAM MAIB Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, Regione Puglia - Autorità di Gestione FESR-FSE 2014-2020, Agenzia di Sviluppo Regionale Nord occidentale, Lodzkie Region - Lodzkie Marshall's Office, Università di Scienze Applicate di Seinäjoki, Istituto di ricerca per l'agricoltura biologica - FiBL, IFOAM UE, Unione delle Camere di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato della Lombardia, INTIA - Istituto per le tecnologie agroalimentari della Navarra
[4] PSR 2014-2020 Regione Lombardia, 27 maggio 2019
[5] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32013R1305&from=IT
Rita Iacono
rita.iacono@crea.gov.it
PianetaPSR numero 86 dicembre 2019