PianetaPSR
Trattore sui soldi
Assicurazioni 

Mercato in crescita nel 2019 per le assicurazioni agricole contro i rischi climatici

Superata la soglia degli 8 miliardi di euro di valori assicurati, considerando le polizze sulle colture vegetali, sulle strutture aziendali e sulle produzioni zootecniche, con una crescita complessiva del 3,3% su base annua. 

Le elaborazioni ISMEA, basate sui dati trasmessi dalle compagnie assicurative, hanno dato conferma, nel 2019, di un andamento ancora positivo per il mercato delle polizze agricole agevolate. I dati, per ora provvisori, rivelano per la prima volta il superamento della soglia degli 8 miliardi di euro di valori assicurati, considerando le polizze sulle colture vegetali, sulle strutture aziendali e sulle produzioni zootecniche, con una crescita complessiva del 3,3% su base annua. 

L'evoluzione del mercato per settore

Seppure ai massimi, il mercato delle polizze agevolate denota alcune differenze nell'evoluzione dei valori. Per le colture vegetali, il comparto più rappresentativo anche in termini di raccolta premi, si è registrata una crescita relativamente modesta e nettamente più attenuata rispetto agli ultimi anni. L'1,8% di aumento emerso dai dati provvisori del 2019 porta a 5,8 miliardi di euro il valore del mercato, ma rappresenta, per le coltivazioni, una brusca frenata rispetto al 10% di crescita registrato nel 2018.      
Discorso a parte per le polizze contro i danni alle strutture aziendali (serre, reti antigrandine, impianti arborei ecc.), che l'anno scorso hanno realizzato un'ottima performance (+17%), sfiorando un miliardo di euro di valore assicurato, il più elevato dell'ultimo decennio. Nel comparto zootecnico (1,3 miliardi di valori assicurati) il dato è positivo, ma non si evince un particolare dinamismo, con un recupero limitato all'1,1% rispetto al 2018, anno che aveva invece registrato una flessione di oltre il 9%.

Il Nord fa la parte del leone ma aumentano le polizze al Sud

I dati per macroaree relativi alle polizze sulle coltivazioni vegetali confermano l'asimmetria territoriale a favore delle regioni settentrionali, fenomeno che caratterizza, quasi strutturalmente, il mercato assicurativo agevolato. L'anno scorso, tuttavia, la quota del Nord si è ridotta di quasi 2 punti percentuali, scendendo all'81,3%, mentre le regioni del Sud, comprese le Isole, dall'8,2% di incidenza si sono portate al 10,4% (dall'8,6% è sceso all'8,3% il Centro Italia).
Gli assestamenti nelle quote di mercato sono confermati dalle variazioni su base annua dei valori assicurati, cresciuti del 29,3% nel Mezzogiorno e diminuiti dello 0,6% al Nord (meno 1,5% nelle regioni centrali).
In relazione ai sinistri, la campagna assicurativa non è stata caratterizzata da eventi della stessa intensità negativa del 2017. Tuttavia, l'evoluzione del quadro meteorologico e climatico si è rivelato di gran lunga peggiore rispetto a quello del 2018, causando danni a diverse colture agrarie prevalentemente da grandine, gelo, vento forte ed eccesso di pioggia. Si stima un rapporto tra la spesa per indennizzi e il valore dei premi agevolati del 110%, in forte aumento rispetto al 76% del 2018, ma inferiore al 137% (massimo dal 2013) del 2017.

L'indagine sulle grandi aziende

Per acquisire una migliore conoscenza sui fabbisogni delle aziende agricole in materia di risk management, l'ISMEA ha anche realizzato un'indagine qualitativa su un panel di 500 aziende agricole con valori assicurati superiori a 300.000 euro, da cui è emersa una diffusa cultura della prevenzione tra gli agricoltori italiani (chi si assicura lo fa essenzialmente a scopo cautelativo). 
La controprova è che il contributo pubblico, fino al 70% sul premio, rappresenta sì un importante incentivo, ma un'eventuale riduzione del sostegno non porterebbe all'abbandono dello strumento per una buona metà delle aziende del campione.
L'analisi, realizzata nell'ambito delle attività di supporto al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nel ruolo di Autorità di gestione del PSRN 2014-2020, ha puntato ad acquisire proposte e suggerimenti per lo sviluppo delle politiche in materia di gestione del rischio in agricoltura, individuando nello specifico i punti di forza e di debolezza dell'attuale sistema assicurativo, i fabbisogni delle aziende in materia di risk management, nonché le modalità e le strategie per favorire una maggiore e più omogenea diffusione sul territorio nazionale degli strumenti oggi disponibili.
Un'azienda su quattro ritiene che uno sforzo sul piano della semplificazione e della trasparenza dei contratti assicurativi possa incrementare il ricorso alle assicurazioni agricole agevolate. Ma a giudizio delle imprese c'è anche bisogno di correttivi a partire dalle franchigie, ritenute il maggiore elemento di criticità, e di una revisione delle modalità di perizia per un'adeguata quantificazione dei danni e delle relative perdite economiche.
In materia di governance, è piuttosto ampio il consenso sull'ipotesi di introdurre, con la riforma della Politica agricola comune, una copertura obbligatoria contro gli eventi catastrofali (gelo, siccità e alluvione) a garanzia di tutte le aziende agricole italiane, fenomeni meno frequenti della grandine o dell'eccesso di pioggia, ma con potenziali di danno molto elevati.
È emersa anche la necessità di una semplificazione dell'attuale iter burocratico, strumentale soprattutto all'abbattimento dei tempi di erogazione dei contributi e alla riduzione degli adempimenti in capo agli agricoltori, come già riscontrato in precedenti indagini sul tema. Suggerita inoltre l'opportunità di ampliare il ventaglio delle avversità, includendo i danni da fauna selvatica, e di rimodulare a livello territoriale le finestre temporali di copertura assicurativa, oggi "tarate" sulle specifiche esigenze delle regioni del Nord Italia.

 
 

Nicola Lasorsa 
ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 88 febbraio 2020