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LIFE Soil4Wine: il suolo nell'ecosistema vigneto

Giunto al termine il progetto LIFE incentrato sul supporto ai viticoltori nella gestione sostenibile del suolo. Elaborate  linee guida per una gestione sostenibile del suolo in vigneto applicabili da tecnici e  viticoltori con significativi vantaggi dal punto di vista ambientale.

Il progetto LIFE Soil4Wine

Il suolo, risorsa non rinnovabile fondamentale per la vita dell'uomo e lo sviluppo delle sue attività, è stato al centro del progetto LIFE SOIL4WINE "Innovative approach to soil management in viticultural landscape", giunto al termine lo scorso 31 dicembre. I partner, Dipartimento di Produzioni vegetali sostenibili (Di.Pro.Ve.S.) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (capofila), HORTA s.r.l. (spin off dell'Università Cattolica del Sacro Cuore), Art-ER S.p.A. (Regione Emilia Romagna), Ente di Gestione dei Parchi e della Biodiversità dell'Emilia Occidentale e la Società di servizi Vinidea s.r.l. hanno sviluppato, nei tre anni di progetto, linee guida per una gestione sostenibile del suolo in vigneto applicabili da tecnici e  viticoltori basata su un nuovo strumento decisionale (DSS) volto a identificare e correggere gli effetti delle principali minacce alla qualità e funzionalità del suolo.
Oltre agli aspetti agronomici, valutati attraverso attività dimostrative in vigneti posti in alcune delle aree protette dei "Parchi del Ducato" site province di Parma e Piacenza, vi sono stati anche approfondimenti relativi alle potenzialità del vigneto quale fornitore di servizi ecosistemici, analizzati sia in termini di definizione sia di strumenti per la loro valorizzazione monetaria. Il progetto ha sempre mantenuto un approccio fortemente partecipativo in tutte le sue fasi, coinvolgendo direttamente i viticoltori e gli attori della filiera vitivinicola nelle scelte progettuali e nello sviluppo delle azioni.

Le attività dimostrative: effetti sull'equilibrio della vite e sull'ecosistema

Le attività di gestione del suolo nei 10 vigneti dimostrativi del progetto SOIL4WINE, definite sulla base di Action Plans condivisi con i viticoltori e volti all'identificazione della situazione di partenza del suolo in vigneto, alla scelta degli obiettivi di mitigazione e alle modalità di raggiungimento e successivo mantenimento degli stessi, possono essere raggruppate in due macro-categorie: da un lato inerbimento artificiale permanente e inerbimento artificiale temporaneo con successivo sovescio nello spazio interfilare e, dall'altro, tecniche di gestione tradizionale (lavorazione e inerbimento spontaneo permanente). Inoltre, sono stati verificati anche gli effetti di tecniche di regimazione delle acque (drenaggio) e innovative modalità di controllo della flora infestante sulla fila.
Gli effetti sul suolo sono stati valutati attraverso attività di campionamento per l'analisi delle componenti chimico-fisiche e biologiche (sostanza organica, fertilità chimica, biodiversità). La valutazione degli impatti delle tecniche sull'ecosistema (ecological, water and carbon footprint) è stata possibile attraverso il sistema vite.net® sviluppato da Horta s.r.l. e fornito ai viticoltori per la registrazione delle attività svolte durante il progetto.

I risultati

Il cambio di gestione da "lavorazione" a "sovescio" sortisce numerosi effetti positivi sulla produttività delle viti (+71%), sull'aumento della sostanza organica (+6% a una profondità di 20 cm) e sulla fertilità chimica del suolo, tendenza che è confermata anche dai risultati degli indicatori ecosistemici (sequestro del carbonio +63%, impronta ecologica -39%, impronta carbonica -23%, impronta idrica -31%). L''applicazione di tale tecnica ha anche ripercussioni importanti sulla riduzione dei nitrati (-11%) ed effetti sulla qualità biologica dei suoli con un aumento del valore di QBS-ar e lombrichi. La tecnica del sovescio in vigneti dove è già presente un inerbimento permanente con specie spontanee non sortisce effetti positivi così marcati ma conferma il trend di riduzione degli impatti sull'ecosistema e l'aumento della sostanza organica del suolo (+2%). Nel confronto fra inerbimento spontaneo e inerbimento seminato è evidente un aumento della produzione di uve (+26%) nel secondo, mantenendo invariata la dimensione dei grappoli e una riduzione dei fenomeni erosivi (-21%) ma a livello ambientale, nel breve periodo, gli effetti positivi non sono evidenti come per le altre tecniche.

Lo strumento di supporto alle decisioni per la gestione del suolo in vigneto

Uno dei risultati finali delle attività di progetto è uno strumento di supporto alle decisioni volto a guidare il viticoltore nella gestione del suolo attraverso semplici passaggi. A seguito dell'inserimento di informazioni sulle caratteristiche del sito e le tecniche di gestione applicate, il viticoltore ha la possibilità di valutare la gravità potenziale delle minacce al suolo nel vigneto scelto che dovrà essere verificata in campo attraverso procedure (presentate con schede descrittive) di visual assessment o campionamento del suolo per analisi chimico-fisiche. Successivamente alla conferma delle eventuali minacce presenti, il sistema fornisce una serie di possibili soluzioni indicandone l'efficacia e le modalità di realizzazione e mantenimento. Durante l'ultimo anno di progetto il tool sviluppato è stato presentato a tecnici e viticoltori locali, nazionali e internazionali al fine di validarne l'efficacia, la facilità di utilizzo e l'interesse nel settore. La valutazione è stata in generale positiva e i feedback ricevuti sono stati integrati nella versione finale che è a disposizione gratuitamente sul sito di progetto (www.soil4wine.eu - previa registrazione).

I pagamenti per i servizi ecosistemici (PES): opportunità per il settore vitivinicolo

Numerosi sono i servizi eco-sistemici definiti in letteratura ma solo alcuni di questi interessano l'ecosistema vigneto. Nell'ambito del progetto sono stati individuati 5 servizi ecosistemici (protezione dall'erosione, regolazione dell'acqua, assorbimento del carbonio, tutela della biodiversità e qualità del paesaggio). I risultati del confronto fra le gestioni "lavorazione" e "inerbimento" (sia esso permanente o temporaneo nello spazio interfilare) hanno condotto a una quantificazione biofisica, attraverso procedure codificate, degli effetti sui servizi eco-sistemici. L'inerbimento conduce ad una riduzione dell'85% di suolo eroso aumentando così la stabilità del versante con effetti diretti e indiretti sul bacino. Inoltre vi è un aumento della quantità di acqua che raggiunge la falda per infiltrazione, valutato in +55%. Notevole è anche l'aumento dello stoccaggio di anidride carbonica (+15%), elemento sempre più importante nello scenario attuale di forti cambiamenti climatici. La quantificazione biofisica è stata seguita da una valutazione del valore economico dei suddetti servizi ecosistemici attraverso la ricerca di metodi di stima adeguati. Sulla base dei risultati ottenuti sono stati attribuiti i seguenti valori: 700€/ha/anno per la protezione dall'erosione, 600 €/ha/anno per la regolazione delle acque, 40€/ha/anno per l'aumento dell'assorbimento del carbonio, 40€/ha/anno per la tutela della biodiversità e 50€/ha/anno per il mantenimento della qualità del paesaggio. Tali valori sono riferiti all'area di progetto e ai vigneti dimostrativi e richiederanno ulteriori approfondimenti per la loro validazione in altri contesti territoriali.
L'attribuzione di un valore ai servizi ecosistemici è un primo passo fondamentale per l'avvio di un dibattito in merito alla definizione di strumenti di remunerazione per gli agricoltori che applicano tecniche di gestione agronomica a tutela del suolo. Il progetto ha identificato 4 possibili PES che coinvolgono il territorio attraverso i consorzi di bonifica o le amministrazioni locali o, come nel caso del PES proposto per le tecniche volte alla regolazione delle acque, connessi direttamente al settore vitivinicolo. In questo caso è stata prevista la concessione di un logo per i vini prodotti tramite uva coltivata con protocolli di gestione sostenibile. Quest'ultimo PES è già concreto e le modalità di attuazione sono disponibili sul sito di progetto.   

 
 

Irene Diti, Stefano Poni
Dipartimento di Produzioni Vegetali Sostenibili (Di.Pro.Ve.S.)
Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza

 
 

PianetaPSR numero 88 febbraio 2020