La stagione turistica 2011 si avvia verso la fase conclusiva. E' ancora presto per tracciare bilanci e capire quanto la crisi e le incertezze attuali abbiano influito sulle presenze dei vacanzieri. Questo ovviamente vale anche per l'agriturismo: le prime indicazioni, prudenti, indicano una lieve flessione, ma è prematuro parlare di bilanci.
Quello che è certo, al di là dei fattori stagionali e della congiuntura economica, è che l'agriturismo e le altre formule che rientrano nel concetto di vacanza in campagna, rappresentano un volano importante per il rilancio e la valorizzazione economica e ambientale delle zone rurali. L'Italia ha un enorme potenziale di crescita che la politica di sviluppo rurale 2007-2013 prova a concretizzare attraverso una strategia mirata alla valorizzazione del mondo rurale.
Negli ultimi anni la politica di sviluppo rurale ha incentivato una serie di interventi finalizzati alla crescita del mondo rurale ed alla valorizzazione anche in chiave turistica - non solo quantitativa ma anche qualitativa - e le Regioni italiane hanno colto le potenzialità delle zone rurali cercando di farne punto di forza delle loro economie. L'agriturismo rappresenta, con le sue oltre 19mila aziende, una vetrina del mondo agricolo e rurale italiano, diversa dal turismo rurale diffuso negli altri Paesi europei. Lo stretto legame fra l'attività agrituristica e la gestione dell'azienda agricola fa del settore una risorsa fondamentale per l'agricoltura Italiana. E' l'agricoltura, nel suo complesso, a fornire la base economica e produttiva fondamentale per il rilancio economico delle zone rurali: i prodotti di qualità si attestano in cima agli acquisti consumati in vacanza e l'offerta paesaggistico-rurale permette finalmente di avviare percorsi turistici di qualità.
In questa direzione, I Programmi di sviluppo rurale (Psr) regionali hanno sviluppato strategie ed azioni mirate alla valorizzazione delle aree rurali : basti pensare al paesaggio che si può godere recandosi in campagna, frutto prima di tutto della cura degli agricoltori, ma su cui i PSR intervengono a sostegno con diverse misure le quali, seppur meno conosciute, si sono ormai conquistate sul campo il ruolo da "mediano", costruendo la base per l'azione di valorizzazione del territorio su cui poi il turismo rurale concretizza i risultati permettendo la diversificazione del reddito degli agricoltori.
Un ventaglio di misure molto ampio, come a esempio le misure 216 e 227 che prevedono gli "Investimenti non produttivi" in aree agricole e forestali e che possono contare su una dotazione finanziaria, rispettivamente, di 254 e di 240 milioni di euro per il periodo 2007-2013. Esse finanziano i muretti a secco, i terrazzamenti di vigneti ormai secolari, il mantenimento di siepi,il ripristino e la manutenzione della sentieristica e della viabilità minore forestale secondo i principi dell'ingegneria naturalistica, i percorsi didattici, le staccionate rustiche e la cartellonistica per le riserve forestali o di altre aree forestali di interesse naturalistico.
Anche la misura 214 "Pagamenti agro- ambientali", nota soprattutto per azioni incentivanti a favore di metodi di gestione agricola come il biologico e l'integrato, presenta in realtà numerose azioni per la tutela delle zone rurali, soprattutto per le aree di particolare pregio naturalistico e ambientale, intervenendo con contributi per la tutela degli elementi caratteristici del paesaggio, come siepi, filari di alberi non produttivi, boschetti ed habitat di particolare pregio naturalistico.
L'asse 3 completa la strategia con la "Diversificazione dell'economia e miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali" e può contare su una dotazione finanziaria importante distribuita tra svariate tipologie di interventi: tra le più gettonate c'è la misura 311 "Diversificazione dell'attività economica", con il sostegno agli interventi di riqualificazione e creazione degli agriturismi, che a livello nazionale conta su una dotazione di 610 milioni di euro. Seguono le misure 312 per il "Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle imprese", e 313 "Incentivazione attività turistiche"; quest'ultima, forte di una dotazione complessiva di 121 milioni di euro, finanzia investimenti per la realizzazione di segnaletica stradale, di punti d'accesso, centri d'informazione e accoglienza (rifugi, aree campeggio, ecc.) per la valorizzazione di località turistiche e di aree naturali, di percorsi enogastronomici, di percorsi agrituristici; sono inoltre previsti interventi per lo Sviluppo e la commercializzazione di servizi turistici e agrituristici ed interventi di recupero del patrimonio rurale. Completano l'offerta altre misure strategiche per tutti gli enti locali che governano le comunità locali, come la misura 321 "Servizi essenziali per le aree rurali".
Un'offerta a trecentosessanta gradi che, per quanto suddivisa in molteplici misure ed azioni, trova un importante punto di sintesi nel concetto di "attrattività", permettendo alle zone rurali di presentarsi al meglio ed intercettare i flussi turistici degli amanti della vacanza in campagna, con rilevanti cadute economiche ed occupazionali.
Vincenzo Caré