Oggi più che mai l'agricoltura ha bisogno di un cambio generazionale che sappia affrontare le nuove sfide che i cambiamenti climatici in atto stanno provocando sul nostro pianeta e sulle nostre vite. Puntare sull'agricoltura è una delle sfide globali del nostro tempo e ha bisogno del supporto costante delle istituzioni, per rafforzare le aree di produzione agricola territoriale e le persone che ci lavorano. L'Emilia-Romagna ancora una volta si distingue per tempismo ed innovazione nel settore agricolo in primis, ma non solo. L'obiettivo regionale è quello di liquidare tutte le risorse possibili e dare massimo sostegno alle imprese e al territorio al fine di garantire l'inserimento di nuovi giovani nel settore agricolo e puntare ad azioni concrete per contrastare il dissesto idrogeologico. Dobbiamo ricordare come il dissesto idrogeologico costituisce un tema di particolare rilevanza per l'Italia a causa degli impatti sulla popolazione, sulle infrastrutture lineari di comunicazione e sul tessuto economico e produttivo. Il forte incremento delle aree urbanizzate, verificatosi a partire dal secondo dopoguerra, spesso in assenza di una corretta pianificazione territoriale, ha portato a un considerevole aumento degli elementi esposti a frane e alluvioni. Le superfici artificiali sono passate infatti da circa il 2,7% negli anni '50 al quasi 8% del 2017 (ISPRA, 2018). Inoltre, l'abbandono massiccio delle aree rurali montane e collinari ha inoltre determinato un mancato presidio e manutenzione del territorio.
Ad oggi l'Emilia-Romagna ha investito circa 17 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio finanziando circa 173 progetti grazie ai Programmi di sviluppo rurale. Obiettivo, prevenire fenomeni di dissesto idro-geologico dovuti a maltempo e avversità climatiche nelle aziende agricole e zootecniche. Un piano di interventi che abbraccia tutto il territorio regionale, dall'Appenino piacentino al riminese, e che vede come protagonisti gli enti pubblici del territorio e le aziende agricole. Il bando promosso dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 ha come obiettivo quello della riduzione del rischio di danneggiamento del potenziale produttivo agricolo - stalle, fienili, serre, immobili per la lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, magazzini per attrezzi, frutteti, vigneti e uliveti, vivai e terreni seminabili - legato all'intensificarsi dei fenomeni estremi derivanti dal cambiamento climatico.
La prevenzione è sicuramente l'asse portante delle politiche regionali per garantire la messa in sicurezza del territorio e, al tempo stesso, la salvaguardia della capacità produttiva delle aziende agricole e zootecniche. Le risorse messe a bando vogliono puntare alla promozione di progetti che portino alla riduzione degli effetti negativi del maltempo, che sempre più frequentemente mettono a dura prova la sopravvivenza delle imprese, soprattutto nelle aree di collina e di montagna a rischio di abbandono. Il settore agricolo vive quotidianamente le conseguenze del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici ed è da sempre in prima linea per combatterli. Una sfida che si può vincere, a condizione che si affermi un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali e alla prevenzione dei rischi.
Diverse sono le azioni da intraprendere per far fronte a questi fenomeni, prima di tutto è importante puntare ad azioni di prevenzione, previsione e mitigazione degli effetti. La conoscenza approfondita del territorio, l'individuazione e la quantificazione dei rischi, permettono di prevedere eventuali disastri e calamità naturali, con l'obiettivo di ridurre al minimo i possibili effetti collaterali. Inoltre, una pianificazione attenta degli interventi di gestione e cura del territorio, ed una regolare manutenzione possono essere azioni strategiche per contrastare gli effetti del dissesto. Inoltre, il suolo acquista un ruolo strategico, la cui difesa ed un corretto uso possono fare la differenza e rappresenta il primo passo fondamentale per contrastare il rischio derivante dal dissesto idrogeologico.
È per questo che i nuovi bandi regionali puntano a sostenere l'agricoltura tramite la prevenzione al dissesto idrogeologico e puntando al reclutamento di under 40, attraverso il pacchetto giovani con un budget di oltre 40 milioni di euro per comparto e aziende. Prevenire i danni da frane e favorire il rinnovo generazionale in agricoltura sono come detto precedentemente obiettivi strategici regionali, ed è per questo che vi è stata l'approvazione, da parte della giunta regionale, dei provvedimenti che aggiungono circa 14 milioni di euro alle risorse già previste dai bandi per la prevenzione dei danni da frane all'agricoltura e ai giovani imprenditori per il premio di primo insediamento e per i contributi agli investimenti effettuati per lo sviluppo delle loro aziende agricole (Pacchetto giovani 2019). Le risorse inizialmente disponibili per il bando per la prevenzione dei danni da frane all'agricoltura ammontavano a circa 17 milioni di euro e avevano consentito il finanziamento di 173 domande su 259 pervenute e risultate ammissibili, con l'ulteriore stanziamento di 8 milioni tutte le domande sono state soddisfatte. Gli oltre 5,5 milioni di euro che vanno a potenziare il bando "Pacchetto giovani 2019" portano a 15,5 milioni di euro le risorse complessive, consentendo così di finanziare tutti i 72 progetti ammissibili, inizialmente non accolti, ed esaurire la graduatoria del quinto bando per giovani agricoltori di questa programmazione. Si spera che queste ulteriori risorse messe a bando possano consentire ad un numero crescente di giovani di potersi affacciare al mondo agricolo consapevoli delle enormi difficoltà che il settore sta attraversando, non solo dovuto ai problemi connessi ai cambiamenti climatici ma anche alle recenti problematiche collegate alla pandemia COVID19 che ha duramente compromesso molte attività agricole.
Maria Valentina Lasorella
Postazione Rete Rurale E-R
PianetaPSR numero 92 giugno 2020