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RRN MAGAZINE / numero 10 maggio 2020

Bee cool!

Api, sentinelle dello stato di salute ambientale.
 

Le api, è risaputo, sono un elemento fondamentale dell'equilibrio naturale. Allo stesso modo - è ormai chiaro a tutti - le popolazioni di api hanno subito e continuano a subire una notevole riduzione. Fattori antropici, inquinamento ambientale, compromissione dei delicati equilibri degli habitat naturali, cambiamenti climatici hanno un effetto diretto sulla salute e sulla vitalità di questi insetti. L'allarme è globale (e in generale ci mostra una sensibile riduzione di tutti gli insetti impollinatori) e sembra venga oggi colto diffusamente da mondo scientifico, economia, politica e opinione pubblica. Si, perché la devastante riduzione delle famiglie di api ha ripercussioni ambientali di vasta entità, crea un danno alle produzioni ortofrutticole a cui non viene assicurata la naturale impollinazione degli insetti pronubi (rappresentati in prevalenza proprio dalle api), e dunque genera problemi con ricadute su più livelli, compresi quelli economici.
Questa evidenza, sempre più pressante negli ultimi anni, ha portato anche il sistema delle politiche di protezione ambientale e ancor più quelle agricole, a concentrare una maggiore attenzione sull'indispensabile ruolo che gli impollinatori giocano per l'agricoltura e l'ambiente e sulle strategie per contenere la perdita della popolazione, disegnando e programmando azioni integrate di sostegno all'apicoltura e in generale alla tutela degli insetti pronubi. In particolare, la PAC che ha impatti diretti sull'economia, sull'ambiente, sul paesaggio e sulla sicurezza alimentare, è chiamata a contribuire a ridurre gli impatti negativi dell'agricoltura sull'ambiente e sugli impollinatori, rivedendo e riqualificando gli investimenti pubblici finalizzati a migliorare ulteriormente le condizioni ambientali e produttive. Si tratta di azioni congiunte che favoriscono misure capaci di ristabilire gli equilibri tra attività antropiche e salvaguardia degli insetti, strategie di prevenzione o adattamento rispetto ai cambiamenti climatici, maggiori risorse finanziarie destinate al miglioramento dello stato di salute degli insetti o all'incremento del settore (che produce miele e altri prodotti dell'alveare oltre che servizi ambientali).
Un numero della Rivista dedicato alle Api ha proprio lo scopo di presentare questo piccolo mondo così strategico per il pianeta, evidenziandone le implicazioni ambientali, economiche, sociali del settore che prima di essere una attività zootecnica, è un potente indicatore di monitoraggio dello stato di salute dell'ambiente in cui viviamo. Come ovvio, vi sono aspetti economici legati a una produzione che, specie in Italia, è caratterizzata da una costante ricerca di qualità nella produzione di mieli e che non può non tener conto delle forti connotazioni territoriali, soprattutto dove la varietà dei luoghi e degli ambienti lungo la penisola ha dato origine a differenti tipologie di mieli che rappresentano, tra i tanti, fattori di identità territoriale, produzioni di qualità, opportunità di sviluppo per l'imprenditoria agricola del territorio. Una opportunità che molti giovani imprenditori agricoli stanno cogliendo, come evidenziato dalla crescita del settore negli ultimissimi anni.

 

La Redazione