Home > Pianeta Rurale > Europa > PAC, Eurobarometro: Agricoltura e aree rurali importanti per il 95% dei cittadini UE
Eurobarometro

PAC, Eurobarometro: Agricoltura e aree rurali importanti per il 95% dei cittadini UE

Europei più consapevoli della PAC (conosciuta dal 73% degli intervistati), credono nel ruolo "green" dell'agricoltura e chiedono maggiore sostegno ai produttori.

La quasi totalità degli europei è convinto dell'importanza di agricoltura e aree rurali per il futuro della UE e quasi due su tre conoscono e apprezzano la Politica agricola comune. È quanto emerge dall'indagine effettuata su un campione di circa 27mila cittadini europei da Eurobarometro in tutti gli Stati membri nei mesi estivi.  

Positivo il riscontro tra i cittadini sul ruolo della Politica agricola comune, conosciuta da quasi tre intervistati su quattro (73%), con una crescita di sei punti percentuali rispetto al 2017, e considerata uno strumento in grado di portare benefici a tutti gli europei, non solo agli agricoltori, dal 76% di loro. In questo senso il nostro Paese si dimostra significativamente indietro rispetto alla conoscenza delle politiche, solo la metà degli intervistati sa cosa sia la Pac, ma registra un miglioramento della situazione di sette punti percentuali rispetto a tre anni fa.

Le priorità

Tra i principali obiettivi della Pac, gli intervistati riconoscono in maniera prioritaria (62%) la capacità di fornire alimenti sani, sicuri e di alta qualità, ma oltre la metà ritiene anche che tra gli obiettivi primari dovrebbe esserci quello di tutelare l'ambiente e contrastare i cambiamenti climatici (52%) e di garantire un livello di vita dignitoso agli agricoltori (51%). 

Se oltre il 90% degli intervistati riconosce l'importanza delle principali priorità stabilite dalla Pac, si nota una significativa discrepanza nel confronto con le opinioni relative alla capacità della politica UE di contribuire al raggiungimento degli stessi obiettivi, quelle positive, infatti, si attestano tra i 20 e i 30 punti in meno.

Il ruolo degli agricoltori

L'indagine si concentra quindi sul ruolo degli agricoltori: per gli intervistati le due principali responsabilità dei produttori agricoli dovrebbero essere fornire cibo salutare, sicuro e di alta qualità (54%) e garantire il benessere animale (30%).

Il budget

Rispetto al livello di sostegno garantito agli agricoltori, pari a circa il 35% del budget totale UE, circa la metà degli intervistati (47%) ritiene sia adeguato mentre il 39% pensa che sia troppo basso. Oltre la metà (56%) è convinta, inoltre, che i fondi europei per l'agricoltura nei prossimi dieci anni dovrebbero essere aumentati.

Scelte dei consumatori

L'indagine dedica una sezione alle abitudini dei consumatori che indicano come fattori di scelta del cibo (in media oltre l'80% di risposte positive), la provenienza da aree geografiche conosciute, il rispetto di tradizioni e "know how", la presenza di un'etichettatura che ne garantisca la qualità e la provenienza da una filiera corta.

Riconoscibilità dei loghi

Oltre la metà degli intervistati riconosce il logo che identifica le produzioni biologiche, il 40% quello relativo al "Fair trade", mentre risultano molto meno noti Dop Igp e Stg.

Biologico

I cittadini mostrano grande fiducia nelle produzioni biologiche, ritenute meno dannose per l'ambiente (81%), più rispettose del benessere animale (80%), di migliore qualità (74%), più sicure (71%), con un gusto migliore (65%) ma anche più care (91%).

Cambiamenti climatici

Significative le risposte fornite dagli intervistati sulla relazione tra agricoltura e cambiamenti climatici: il 42 per cento degli europei ritiene che l'agricoltura sia una delle principali cause del "climate change", una convinzione che in Italia ha quasi la metà degli intervistati (48%).

Opinione ampiamente condivisa (69% nella Ue e 72% in Italia) è che gli agricoltori debbano cambiare modalità di lavoro per ridurre l'impatto del settore, e oltre il 92% dei partecipanti all'indagine è favorevole al mantenimento di pagamenti legati a vincoli di carattere ambientale.

La vita nelle aree rurali

Il 59% degli europei ha un'opinione negativa delle opportunità lavorative nelle aree rurali e il 42% pensa che la situazione sia peggiorata negli ultimi anni. C'è sostanziale equilibrio nelle opinioni rispetto a servizi sanitari, banda larga attività culturali e ricreative e trasporti, con leggera prevalenza di pareri positivi .

Rispetto agli ultimi dieci anni il quadro generale risulta comunque rimasta uguale o peggiorata, con l'esclusione dei servizi di connessione a banda larga e dei trasporti, ma non in Italia.

 
 
 

Redazione PianetaPSR

 
 

PianetaPSR numero 95 ottobre 2020