I tempi sono sempre più stretti, ma la nuova misura 21 dei PSR, voluta dalla Commissione per sostenere le aziende agroalimentari più colpite dalla pandemia, comincia a vedere la luce.
Sono 17 le Regioni italiane che hanno deciso di attivare la misura, dato che solo Lazio, Molise e le Provincie autonome di Trento e Bolzano hanno rinunciato. La dotazione complessiva è di 167,2 milioni di euro e i fondi a disposizione, variano da un minimo di 310.000 euro per la Valle d'Aosta ad un massimo di 23.000.000 per il Veneto.
La misura, sulla base delle decisioni della Commissione, prevede la possibilità di utilizzare i fondi ancora disponibili nell'ambito dei PSR (per un massimale pari al 2% della dotazione finanziaria 2014-2020), puntando su un contributo a fondo perduto fino a settemila euro per agricoltore che sale fino a 50mila per le Pmi di trasformazione e commercializzazione, per contrastare le problematiche di liquidità dettate dall'emergenza ed è valida per la sola annualità 2020.
Il regolamento consente agli Stati membri di identificare autonomamente obiettivi e beneficiari della misura, con precisi limiti temporali: le domande di sostegno dovranno essere approvate entro il 31 dicembre di quest'anno e i pagamenti dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2021.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha svolto un ruolo di coordinamento e indirizzo nella fase di definizione degli interventi, proponendo un "Quadro di intervento comune di sostegno per l'agriturismo, le fattorie didattiche e l'agricoltura sociale". Si tratta infatti di uno dei settori che meno di altri aveva goduto del supporto degli interventi emergenziali disposti nel corso della pandemia e che ha più sofferto le conseguenze delle limitazioni imposte nel corso delle diverse fasi dell'emergenza.
La maggior parte delle Regioni ha lavorato, partendo dalla proposta del Mipaaf, per definire delle misure in grado di rispondere in maniera più efficace alle esigenze del proprio territorio. Una scelta che ha portato molte Adg ad allargare la platea dei potenziali beneficiari anche ad altri settori. In particolare i più rappresentanti sono florovivaismo, allevamento e lattiero caseario, mentre una sola Regione ha aperto a tutti i settori e una ha escluso gli agriturismi.
Ad oggi 14 PSR su 17 hanno notificato la modifica del PSR alla Commissione e 7 hanno già ricevuto la decisione di approvazione. Se in cinque Regioni si è già chiusa la fase di presentazione delle domande, quattro Adg devono ancora pubblicare il bando con la definizione dei beneficiari. Un ritardo che mette a rischio la possibilità di rispettare le rigide tempistiche imposte dalla UE.
Matteo Tagliapietra
PianetaPSR numero 95 ottobre 2020