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Ambiente

La strategia dell'Unione Europea per ridurre le emissioni di metano

Il ruolo dell'agricoltura e le azioni da intraprendere in Europa e a livello internazionale.

Lo scorso 14 ottobre la Commissione europea ha presentato la Strategia per ridurre le emissioni di metano in Europa e a livello internazionale.
La riduzione delle emissioni di metano è fondamentale in quanto è un'inquinante atmosferico, un precursore dell'ozono troposferico e un gas serra, secondo solo all'anidride carbonica nel suo contributo complessivo al cambiamento climatico. A livello molecolare, il metano è più potente dell'anidride carbonica in quanto intrappola il calore con un'efficienza di circa 28 volte superiore. Tuttavia, ha un tempo di permanenza in atmosfera più breve rispetto alla CO2. 

La Strategia delinea un quadro politico globale che combina misure, azioni concrete intersettoriali e settoriali, interventi legislativi e non legislativi per i settori dell'energia, dell'agricoltura e della gestione dei rifiuti. Tali settori contribuiscono fino al 95% delle emissioni di metano antropogenico a livello mondiale e, rispettivamente, il 19%, il 53% e il 26%. 

Nel dettaglio, le emissioni di metano nel settore energetico sono imputabili alle emissioni fuggitive del comparto residenziale, del petrolio, del gas e del carbone. 

In agricoltura le emissioni di metano sono rappresentate dalla fermentazione enterica (80.7%), dalla gestione delle deiezioni in tutte le fasi, dal momento dell'escrezione nel ricovero fino alla distribuzione in campo (17.4%), e dalla coltivazione delle risaie (1.2%). In agricoltura tali fonti emissive sono spesso diffuse e, quindi, difficili da misurare, controllare e verificare. Inoltre, differiscono notevolmente in tutta l'Unione europea. 
La Commissione, entro la fine del 2021, svilupperà e aggiornerà un inventario con le migliori pratiche, le tecnologie disponibili e le future tecnologie innovative immesse sul mercato per promuovere una più ampia diffusione degli approcci in grado di ridurre il metano in agricoltura. 
Inoltre, nella prima metà del 2021, sosterrà la creazione di un gruppo di esperti per analizzare il ciclo di vita delle emissioni di metano, specialmente da parte degli allevamenti, e per individuare in che misura le varie azioni e tecniche contribuiscono alle emissioni di gas serra. 

Nel settore dei rifiuti le principali fonti di metano sono raffigurate dalle emissioni incontrollate di gas nelle discariche, dal trattamento dei fanghi di depurazione e dalle perdite dagli impianti di biogas dovute a cattiva progettazione o manutenzione. 

Rispetto ai livelli del 1990, Le emissioni di metano derivanti dal settore energetico si sono dimezzate, mentre quelle provenienti dalla gestione dei rifiuti e dall'agricoltura sono diminuite, rispettivamente, di un terzo e di poco più di un quinto. Tuttavia la loro riduzione rappresenta una sfida significativa per ciascuno di questi settori.

Le finalità della Strategia e, conseguentemente, le riduzioni delle emissioni di metano, sono pertanto essenziali per conseguire gli obiettivi climatici previsti per il 2030, la neutralità climatica entro il 2050, l'ambizione dell'UE a inquinamento zero per un ambiente privo di sostanze tossiche e, infine, per migliorare la qualità dell'aria. Le azioni di intervento previste dalla Strategia garantiranno il raggiungimento degli impegni assunti dall'Unione Europea nell'ambito del Green Deal europeo e dell'Accordo di Parigi.

La Commissione continuerà a monitorare i progressi in relazione alla riduzione delle emissioni di metano negli inventari dei gas a effetto serra dell'UE, mentre le relazioni nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) monitoreranno i progressi a livello internazionale.
L'obiettivo prioritario della Strategia, infatti, è quello di garantire che le aziende applichino metodologie di misurazione e rendicontazione notevolmente più accurate per le emissioni di metano, in tutti i settori, rispetto alla situazione attuale. Il punto cardine della Strategia è la redazione di rapporti sui dati delle emissioni di livello qualitativo nettamente superiore attraverso la rendicontazione Tier 3 sul metano da parte dei settori.
 
La Commissione europea sosterrà la creazione di un osservatorio internazionale sulle emissioni di metano in quanto, ad oggi, non è presente un organismo internazionale indipendente che raccolga e verifica i dati sulle emissioni di metano. L'osservatorio, infatti, sarà incaricato di raccogliere, riconciliare, verificare e pubblicare i dati sulle emissioni di metano antropogenico a livello globale e si baserà su una serie di flussi di lavoro come, ad esempio, l'Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) e gli studi scientifici globali sul metano. 
Inizialmente tale osservatorio si concentrerà sul settore del petrolio e dei gas fossili in quanto sono già ben definite metodologie solide in grado di fornire dati accurati e puntuali. Tuttavia, la Commissione ha la finalità di estendere il campo di applicazione dell'osservatorio al carbone, al settore dei rifiuti e alle attività agricole.  
Per la Commissione europea l'osservatorio dovrà contribuire a migliorare la comprensione delle fonti di emissioni anche all'interno degli stessi settori come, ad esempio, le emissioni provenienti da bestiame allevato intensivamente rispetto a quello allevato al pascolo. 
La nascita di tale osservatorio sarà sostenuta dai finanziamenti del programma Horizon 2020. Inoltre la Commissione, in collaborazione con il Programma ambientale delle Nazioni Unite e la Coalizione per il clima e l'aria pulita, organizzerà una conferenza dei donatori per incoraggiare i governi nazionali a contribuire al finanziamento dell'osservatorio.

La Commissione rafforzerà il rilevamento e il monitoraggio via satellite delle emissioni di metano attraverso il programma Copernicus. La Commissione, inoltre, valuterà l'opportunità di ampliare l'ambito di applicazione settoriale del regolamento sul registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR) per segnalare le emissioni di metano. La Commissione analizzerà la necessità di includere il metano nel quadro di monitoraggio dell'inquinamento zero che sarà sviluppato nell'ambito del piano d'azione sull'inquinamento annunciato per il 2021 e della terza edizione del Clean Air Outlook dell'UE prevista nel 2022. 
La Commissione riesaminerà la pertinente legislazione dell'UE in materia di clima e ambiente e, in particolare, la direttiva IED [1] al fine di raggiungere la maggiore ambizione climatica.

Infine, la Commissione invita il Parlamento europeo, il Consiglio, il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, gli Stati membri, i Paesi terzi, le organizzazioni internazionali e le parti interessate a livello dell'UE e internazionale a sostenere e cooperare per lo sviluppo ulteriore di tale Strategia.

Le misure per il settore agricolo

Le emissioni di metano europee derivanti dal settore agricoltura sono diminuite di circa il 22% dal 1990. Tali riduzioni si attribuiscono principalmente a una concomitanza di diversi fattori, quali la diminuzione della consistenza zootecnica, specialmente di animali ruminanti, la somministrazione di diete più sostenibili e il maggior impiego di tecnologie innovative. Tuttavia, negli ultimi 5 anni, le dimensioni delle mandrie sono nuovamente incrementate determinando un leggero aumento delle emissioni di metano nel suddetto periodo. 
Va, inoltre, evidenziato che una quota significativa delle emissioni globali di metano nel settore agricolo ha origine al di fuori dell'Unione europea e si ipotizza che questa quota aumenterà. È fondamentale, quindi, che l'UE intensifichi la collaborazione con i paesi terzi nell'ambito del Koronivia Joint Work on Agriculture (KJWA) [2] . Durante la prossima conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP26), l'UE lavorerà per estrarre le migliori pratiche e conoscenze dal programma di lavoro KJWA per contribuire a rendere il sistema alimentare globale più sostenibile e per migliorare l'attuazione dell'azione per il clima in agricoltura.

Per il settore agricoltura sono disponibili una gamma di tecnologie e pratiche di mitigazione in grado di ridurre le emissioni quali, ad esempio, il miglioramento della dieta degli animali, la gestione delle deiezioni animali e il loro utilizzo per la produzione di fertilizzanti e biogas.

Per quanto concerne le emissioni di metano derivanti dalla fermentazione enterica si sottolineano gli interventi riguardanti il miglioramento del benessere e della fertilità degli animali e i nuovi approcci sulla dieta animale (mix di materie prime per mangimi), sugli additivi per mangimi e sulle tecniche di alimentazione. 

Per la gestione delle deiezioni animali la Commissione fornirà un sostegno mirato (i.e. redazione progetti, consulenza e formazione per l'accesso ai fondi europei) per accelerare lo sviluppo del mercato del biogas da fonti sostenibili come, ad esempio, letame, rifiuti organici e residui. Tali materiali, infatti, possono essere impiegati nei digestori anerobici per produrre biogas e/o nelle bioraffinerie per originare bio-prodotti. 
La produzione del biogas e l'impiego di tali materie prime nelle bioraffinerie contribuiranno a ridurre le emissioni di metano da parte del settore, a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, a generare flussi di reddito aggiuntivi per gli agricoltori, a fornire opportunità di sviluppo e investimenti nelle zone rurali. 
Il biogas derivante da residui e rifiuti rappresenta una fonte di energia rinnovabile altamente sostenibile, mentre il materiale risultante dalla digestione anaerobica (digestato) può, dopo un'ulteriore lavorazione, essere utilizzato come ammendante riducendo l'impiego di fertilizzanti di sintesi.
Il materiale d'ingresso nei digestori anaerobici deve provenire esclusivamente da residui o rifiuti in quanto le colture alimentari o le foraggere incrementano le emissioni di metano e minano i benefici di mitigazione apportati dall'impiego del biogas. Il biogas, inoltre, può mitigare e ridurre le emissioni derivanti dal settore dei rifiuti.
Si sottolinea, infine, l'importanza della cooperazione con e tra gli agricoltori e le comunità locali al fine di migliorare le economie locali e di promuovere la circolarità.
Lo sviluppo del biogas dovrà andare di pari passo con la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili e con il futuro quadro normativo sul mercato del gas. 

Le emissioni di metano derivanti dalla coltivazione delle risaie possono essere ridotte mediante bagnatura, essiccazione e altre pratiche agricole appropriate. 

Le misure per il settore della silvicoltura includono iniziative per ridurre la conversione, il drenaggio e l'incendio delle foreste di torbiera, la gestione e il ripristino delle foreste in modo da ridurre l'incidenza e la gravità degli incendi boschivi incontrollati, la riduzione dell'uso di carbone e di legna da ardere, la gestione del letame sui terreni coltivati, nonché altri usi del suolo ed ecosistemi (ad es. lo sviluppo agricolo nelle aree urbane e periurbane).

Conclusioni

Si rappresenta l'opportunità di valutare il contributo economico necessario per attuare le misure di riduzione delle emissioni di metano e la capacità da parte degli agricoltori di riorganizzare l'attività dell'azienda.
La futura programmazione della politica agricola comune (PAC) dovrà contribuire alla realizzazione di interventi in grado di ridurre efficientemente le emissioni complessive di metano da parte del settore zootecnico europeo. 
La Commissione, infatti, dovrà incoraggiare gli Stati membri a includere nei piani strategici della PAC le azioni in grado di ridurre le emissioni di metano in quanto le pratiche agricole sostenibili contribuiranno all'obiettivo della neutralità climatica e svilupperanno un nuovo modello di business verde che premierà gli agricoltori virtuosi.
I piani strategici della PAC e i piani nazionali dovranno, inoltre, supportare gli investimenti per lo sviluppo degli impianti di biogas, nonché la cooperazione tra agricoltori e comunità locali per massimizzare il valore aggiunto. Tali investimenti potranno contribuire alla ripresa economica dell'Unione europea e al miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali.

Si ritiene utile porre l'attenzione, per il comparto zootecnico, sugli impatti negativi determinati dall'attuazione di alcune misure per la riduzione delle emissioni di metano nei confronti di altri gas ad effetto serra.  Ad esempio, il maggiore confinamento degli animali negli alloggi riduce le emissioni di metano, ma contribuisce ad incrementare quelle di anidride carbonica derivanti dall'impiego di energia all'interno delle strutture e ad annullare i benefici derivanti dal pascolo, soprattutto in termini di sequestro del carbonio.

Per quanto concerne le misure a sostegno della produzione di biogas occorre evitare incentivi perversi che potrebbero incrementare le emissioni da parte dei settori e il conferimento in discarica del digestato non adoperato come ammendante.
In merito all'impiego del digestato come ammendante si evidenzia la necessità di esaminare il fabbisogno culturale al fine di evitare il surplus di nutrienti, specialmente per l'azoto, e di soddisfare le esigenze nutrizionali delle colture. 
Si rappresenta, infatti, la necessità di analizzare quantitativamente per ciascuna matrice organica (ad es. digestato, fanghi di depurazione delle acque reflue, effluenti, compost, ecc) la capacità di arricchire e di migliorare la conservazione del suolo. Si sottolinea, infatti, l'importanza di monitorare gli indicatori agronomici (rese colturali, qualità delle produzioni, costi per coltura, ecc) ed ambientali (contenuto in sostanza organica dei suoli, attività microbiologica, presenza di anellidi e microartropidi, ecc) per verificare il miglioramento delle funzioni agro-ecologiche dei suoli apportato dalle pratiche attuate e di promuovere progetti di ricerca, di trasferimento di conoscenze e supporto all'adozione di tecniche innovative specifiche tra ricercatori, tecnici ed agricoltori.
Per quanto riguarda le superfici agricole sarà importante promuovere misure volte ad adottare tecniche di fertilizzazione e distribuzione del materiale organico (digestato, effluenti, compost, ecc.) più efficienti ed efficaci, come, tra le altre, l'iniezione diretta del digestato, la fertirrigazione di precisione e le tecniche a rateo variabile.

 
il testo della direttiva.
 
 

Note

 
 

Ilaria Falconi
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 95 ottobre 2020