La riflessione sullo stato di avanzamento del PSR che si è innescata con l'Incontro Annuale 2010 con i Servizi della Commissione Europea è andata via via maturando con le ultime decisioni del Comitato di Sorveglianza e con la revisione dei fabbisogni di intervento realizzata dall'Amministrazione, alla luce di un nuovo scenario economico condizionato principalmente dagli effetti a lungo termine della crisi economica e finanziaria.
Alla "stretta" creditizia correlata alla mancanza di liquidità e all'applicazione delle nuove norme sull'attività bancaria (accordi di Basilea) che non ha certo favorito lo sviluppo degli investimenti, si è aggiunta una crisi occupazionale particolarmente severa nei confronti del settore agricolo (-19%, dati 2008-2009 dell'Assessorato dell'Economia della Regione Siciliana) e della popolazione più giovane (-5,1%). Inoltre, va ricordato che ben il 33% della popolazione siciliana fra i 15 e i 29 anni (Istat, 2010) si trova nella condizione "Neet" (Not in Education, Employment or Training), cioè di giovane che non studia, non lavora e non segue corsi di formazione.
Rispetto a questi dati preoccupanti è apparso quanto mai opportuno mettere in campo delle iniziative per sostenere l'accesso al credito delle imprese agricole beneficiarie ai bandi delle misure "ad investimento" , siglando un (Accordo di programma con ISMEA per l'attivazione di un Fondo di Garanzia) e procedere ad una rimodulazione del Piano Finanziario del PSR. In particolare, si è rafforzata la dotazione finanziaria delle misure afferenti al "pacchetto giovani" per le quali si è registrato un notevole successo: 4.271 domande ammesse in graduatoria per la misura 112 "Insediamento dei giovani agricoltori", 1.564 domande per la misura 121 "Ammodernamento delle aziende agricole" e 420 domande per la misura 311 "Diversificazione verso attività non agricole".
La proposta di rimodulazione è diretta a premiare anche l'ampio successo della misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie", in considerazione del considerevole numero di adesioni (61 domande ammesse in graduatoria, per una richiesta di finanziamento di oltre 52 milioni di euro) ma soprattutto degli importanti effetti del trasferimento delle innovazioni sull'ammodernamento e lo sviluppo di un sistema di imprese competitivo.
Per quel che riguarda l'Asse 2, la strategia di rimodulazione finanziaria si è così articolata: la riduzione del budget delle misure 221 e 223, dettata dalla deludente risposta ai bandi, viene compensata dal rafforzamento finanziario delle misure 214, 216 e 227, che hanno effetti ambientali prevalenti a favore della "conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro forestali ad alto valore naturalistico". Si incrementano, inoltre, le risorse finanziarie delle misure 211 e 212 in virtù della notevole adesione ai bandi e del loro contributo alla priorità "tutela e gestione sostenibile del territorio in aree soggette a forte rischio di ulteriore marginalizzazione".
E' stata altresì proposta una redistribuzione di risorse finanziarie dall'Asse 2 all'Asse 3, in favore della misura 311, considerato che alcune azioni della misura hanno positive refluenze ambientali (produzione di energia da fonti rinnovabili e riduzione dei gas serra) mentre altre promuovono la diversificazione delle attività aziendali e la multifunzionalità, con l'obiettivo di consolidare l'occupazione nelle aree rurali e creare nuovi posti di lavoro.
Inoltre, la dotazione finanziaria della misura 311 viene impinguata con 3 milioni di euro provenienti dalle misure 413 "Strategie di sviluppo locale" e 421 "Cooperazione interterritoriale e transnazionale" dell'Asse IV. Si tratta di riduzioni finanziarie che non inficiano il conseguimento degli obiettivi programmati poiché la dotazione post rimodulazione della misura 413 è superiore al fabbisogno finanziario espresso complessivamente dai PSL, quella della misura 421 assicurerebbe una dotazione media per progetto di 1.253.275,00 euro, a conferma del ruolo strategico riconosciuto alla cooperazione sul piano del confronto e dello scambio di buone prassi.
La proposta di rimodulazione è attualmente al vaglio dei Servizi della Commissione europea.
Rosaria Barresi
PianetaPSR numero 2 - settembre 2011