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Suolo

Poesia e scienza per raccontare "La Vita del Suolo e il Suolo della Vita"

L'incontro avviene in un libro patrocinato dal Crea e presentato in occasione della Giornata mondiale del Suolo lo scorso 5 dicembre.

Dal concetto di "Suolo e Terra viva" nasce un progetto importante per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema fondamentale: la Terra e il suolo come punti di incontro di saperi: tra arte, poesia, scienza e letteratura, un substrato fertile su cui far nascere una nuova consapevolezza di vita.

Il libro

Nel libro "La Vita del Suolo e il Suolo della Vita", a cura di Vincenzo Michele Sellitto, e pubblicato da Al Segno di Fileta, marchio editoriale scientifico molisano, con il patrocinio del CREA, tutti i contributi hanno posto l'attenzione e suggerito gli strumenti da cui trarre spunti e progetti futuri sull'importanza del suolo e la sua tutela.   
Il fil rouge dell'opera, che si divide in due contenuti: "Effetto Suolo" ed "Effetto Terra", sono delle emozionanti poesie, inedite, che si intrecciano in modo sublime con concetti più scientifici, tecnici e storici che immergono il lettore in un viaggio metafisico in cui la bellezza dei paesaggi molisani ne fanno da incantevole cornice. Il suolo quindi contamina e ci dà vita. Il suolo visto sia dal punto di vista dell'anima che da quello più concreto e puntuale della ricerca: il suolo è energia. 
Il CREA ha contribuito all'opera con tre inserti riguardanti il suolo e la sostenibilità dell'economia, la protezione del suolo al centro degli obiettivi di sviluppo sostenibile del Green Deal europeo, le misure di ritenzione naturale delle acque, che in vario modo hanno riportato spunti di riflessione sulle strategie e le politiche presenti per l'agroalimentare e l'ambiente alla luce del crescente impatto che il tema della sostenibilità ha sull'agenda politica e sui comportamenti di famiglie, imprese e istituzioni. 
La centralità del suolo e il Green Deal nonché le strategie Farm to Fork e Biodiversità evidenziano questa inversione di tendenza indirizzata a uno sviluppo equo e sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. La rivoluzione verde che è stata condotta con alti input energetici esterni va sostituita, velocemente, con l'approccio agroecologico che mette insieme agronomia ed ecologia, in cui i residui vegetali, la lotta biologica e l'adozione di varietà locali, con autoproduzione di sementi, sono elementi essenziali che salvaguardano il suolo e rendono possibile remunerare adeguatamente i contadini, che con le loro pratiche tradizionali, prevengono il cambiamento climatico e garantiscono l'ottenimento di prodotti  che sono più salutari e salubri. Questa declinazione di risultati da raggiungere potrà realizzarsi con l'innovazione e la diffusione di tecnologie che rispettano l'ambiente pur garantendo l'economia e con una collaborazione internazionale per migliorare gli standard ambientali mondiali.

Il documento UE

In tale direzione va anche un importante documento intitolato: "Prendersi cura del suolo è prendersi cura della vita", recentemente pubblicato dall'UE e prodotto dalla Commissione di esperti per la salute del suolo e del cibo che mette il suolo al centro dell'attenzione e delle azioni da intraprendere per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dal Green Deal oltre che tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La Commissione per la salute del suolo e del cibo pone come ambizioso obiettivo, entro il 2030, di raggiungere il 75% di suoli sani non solo attraverso le pratiche in agricoltura e silvicoltura, ma anche nelle aree urbane e, nelle sue relazioni con l'ambiente. 
In tale ambito, il settore primario che svolge da sempre funzioni essenziali sul piano alimentare, ambientale, sociale, oggi è impegnato in uno sforzo ancora più complesso, in quanto gli obiettivi alla base della transizione prevedono non solo il cambio di tecniche colturali ma proprio un cambio degli stili di vita e, un punto nodale per tutte le trasformazioni da attuare è rappresentato proprio dalla salute del suolo come garanzia della vita sul nostro pianeta.
Al tema del suolo è strettamente connesso quello dell'uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche. Acqua, suolo, organismi viventi, aria, e risorse geologiche rappresentano il nostro Capitale Naturale che contribuisce a fornire beni e servizi di valore, diretto o indiretto, per l'uomo necessari per la sopravvivenza dell'ambiente stesso da cui sono generati. Dai processi di interazione degli asset del CN all'interno degli ecosistemi si ottengono flussi di Servizi Ecosistemici, quali ad esempio la formazione di suolo fertile da coltivare, i sistemi di piante e micro-nutrienti del suolo che preservano dal dissesto idrogeologico, etc. Le strategie rispetto alle quali impostare la Politica Agricola Comune sono fondamentali per preservare il Capitale Naturale e, in questo senso, il Green Deal europeo, può fattivamente contribuire a rendere sostenibile l'economia dell'UE. In tale contesto si inquadrano le Misure di Ritenzione Naturale delle Acque (NWRM - Natural Water Retention Measures), appartenenti alle NBS, ossia soluzioni basate sulla natura che forniscono benefici ecologici, economici e sociali sfruttando i processi naturali, applicate ad acqua e suolo a beneficio della biodiversità e dei servizi ecosistemici. La loro implementazione può contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dalle politiche ambientali, come la direttiva quadro sulle acque (WFD), la direttiva alluvioni (FD), la direttiva habitat e uccelli e gli obiettivi previsti dall'approccio WEFE (Water,Energy,Food and Ecosystems). L'individuazione di NWRM idonee al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal PSN dovrà tener conto dei benefici prodotti, anche considerando il contesto territoriale di applicazione. 
Intorno al suolo, quindi, ruotano le principali strategie delle politiche di sviluppo dei prossimi anni ed il suo ruolo è da identificarsi come "cerniera" rispetto ai temi della sostenibilità, dell'innovazione, della ricerca e della pianificazione colturale.

Il libro è consultabile a questo link


"Partendo dalla teoria di Gaia, ci si pone dinanzi ad una visione a dir poco sublime. Tutto "funziona" in maniera ottimale, seguendo dei ritmi, delle scansioni ben precise. La teoria ci dimostra che la natura è perfetta e così dovrebbe rimanere. Ciò non è accaduto, e non accade, purtroppo. La Terra nel corso degli anni si è modificata molto, per mano dell'uomo. I cambiamenti che si osservano non ci lasciano più indifferenti, non devono lasciare indifferenti noi uomini che abitiamo la Terra, la viviamo, e in futuro le prossime generazioni. La Terra è viva esattamente come noi, due vite in simbiosi, diamole vita affinché lei ne dia a noi."

 
 

Lucia Briamonte*, Raffaella Pergamo*, Vincenzo Michele Sellitto **, Raffaella Zucaro*

*CREA PB
**Faculty of Agriculture - Banat University Of Agricultural Sciences And Veterinary Medicine - Timisoara

 
 

PianetaPSR numero 98 gennaio 2021