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"Una terra da inventare": come raccontare il Veneto rurale in cammino

Il progetto "Una terra da inventare" fa parte del Piano di Comunicazione  a sostegno del PSR del Veneto, ed ha l'obiettivo di contribuire alla diffusione di "Storie di sviluppo rurale", casi significativi sostenuti dai finanziamenti per lo sviluppo delle aree rurali. 

Nel momento in cui alcuni anni fa decidemmo, in qualità di Autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto, di intraprendere una lunga e articolata ricerca di casi significativi sostenuti dai finanziamenti per lo sviluppo delle aree rurali, non ci erano ancora nitide le dimensioni di quanto stavamo per realizzare, né dove ci avrebbe esattamente portato questa iniziativa. Per contro, avevamo ben chiaro il contesto in cui essa nasceva, ovvero il Piano di Comunicazione a sostegno del programma, la sua finalità, squisitamente divulgativa, e i destinatari, ovvero i cittadini del Veneto, con un pensiero sempre rivolto alle giovani generazioni. 

Alla base di questa azione di comunicazione istituzionale c'è stata una selezione rigorosa dei casi, che non ha trascurato nessun elemento: dalle priorità europee alle misure previste dai regolamenti, dai comparti produttivi alla distribuzione geografica, fino ai possibili elementi caratterizzanti di ciascun singolo caso. Il passare del tempo, la selezione accurata di cento beneficiari (a partire da una base di oltre duecento) e l'evolversi di questo progetto, nel frattempo ribattezzato "Storie di sviluppo rurale", hanno reso sempre più evidente l'opportunità, diventata quasi urgenza, di massimizzare il più possibile la diffusione di queste storie, attraverso tutti i canali a disposizione del Piano e ricorrendo ad ogni forma possibile della comunicazione, classica e contemporanea, specialmente digitale. L'agricoltura, e il mondo rurale più in generale, sembrano oscillare nel pensiero comune tra una visione a tutti i costi "ancestrale" (fatta di valori, tradizioni, radicamento) e una "idilliaca" (fatta di naturalità, benessere, distacco dalla realtà) entrambe fortemente idealizzate e spesso stereotipate. L'opportunità di entrare nel dettaglio di tante singole esperienze, senza perdere la visione d'insieme e gli obiettivi ultimi di una politica di sviluppo, ci ha permesso di muoverci contemporaneamente su più livelli, per cercare di restituire le mille sfaccettature di un settore (quello agricolo) e di un mondo (quello rurale), diversi da quello di cui si nutre l'immaginario collettivo.

Questa potenzialità, tuttavia, sarebbe rimasta tale, se il patrimonio di storie, con cura selezionate, non fosse stato adeguatamente sviscerato. C'è un solo modo, infatti, per non cadere nella trappola delle facili narrazioni da discount del marketing: approfondire, scavare, scoprire. Per fare questo abbiamo ulteriormente scelto dieci casi di particolare interesse e ci siamo affidati alla penna e alla tastiera della giornalista e scrittrice Elisa Cozzarini, che da anni studia e racconta il Veneto e il Nordest dal punto di vista ambientale e sociale. Solo attraverso un filtro professionale e artistico del tutto personale, era possibile restituire le sfumature e i dettagli di una realtà complessa e anche contraddittoria come quella del mondo rurale veneto. Il paziente lavoro dell'autrice, che ha solcato la nostra regione da un angolo all'altro, posando con la giusta calma il suo sguardo sull'ambiente circostante, ricostruendo la Storia dei luoghi e le storie delle persone, avvicinandosi con discrezione e sincero interesse agli intervistati, ci ha restituito non solo dieci storie che vale la pena leggere e conoscere, ma anche alcune parole per un nuovo vocabolario della ruralità. 

"Il mondo non finisce nel tuo campo". È uno dei passaggi più forti dell'intero libro, il "messaggio in bottiglia" di Valentina Tomezzoli, giovane titolare insieme al padre Antonio, dell'azienda agricola "El Restel", che racchiude al contempo la tensione allo sviluppo e lo spirito coraggioso e propositivo che caratterizza le piccole e medie imprese agricole. "Fare del bene alla terra". È un'altra delle espressioni più lucide che emergono da questo viaggio nel Veneto rurale. Trattare la terra come se fosse una persona, perché, in ultima analisi, quello che si fa alla terra, lo si fa a sé stessi. Come hanno fatto i fratelli Finotello, custodi di un'agricoltura eroica, circondata dall'acqua, sull'isola di Sant'Erasmo nella laguna di Venezia, o i fratelli Oliani, riconvertiti all'agriturismo nelle Valli Veronesi, puntando al biologico anche nei momenti in cui era antieconomico farlo. 

Tutte queste storie sono tenute insieme dal filo invisibile della volontà di migliorare l'esistente, di metterlo in discussione, per definirne il futuro; affrontare i problemi, non per aggirarli, ma per risolverli, cogliendo intorno a sé le opportunità tecniche, finanziarie, di conoscenza, mettendo a frutto il sostegno di fondi pubblici, stringendo reti di relazioni dentro e fuori al proprio settore. Dentro a queste storie c'è un nucleo irriducibile, fatto di scelte forti, talvolta coraggiose o controcorrente, ma quasi sempre ben ponderate, che sfuggono alle sterili contrapposizioni tra grande e piccolo, antico e moderno, individuale e collettivo. Questo spirito ci racconta di un mondo rurale in divenire che forse non può essere raccontato nella sua totalità, ma che, rivelandosi nei suoi particolari, può indicare a tutti i cittadini le traiettorie verso cui si sta incamminando e reinventando ogni giorno.

 
 

Questo testo è tratto dalla prefazione del libro "Una terra da inventare" di Elisa Cozzarini, realizzato dalla Regione del Veneto.  Il progetto "Una terra da inventare" fa parte del Piano di Comunicazione a sostegno del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2014-2020, cofinanziato dall'Unione europea, dallo Stato italiano e dalla Regione del Veneto.

Dal libro è stato tratto un webdoc  che è stato presentato in occasione dell'evento trasmesso in diretta streaming su Facebook lo scorso 28 gennaio, e che ha visto la partecipazione di alcuni dei protagonisti dei dieci racconti dedicati ad altrettanti beneficiari del PSR Veneto.

 
 

Direzione ADG FEASR e Foreste - Regione del Veneto, Autorità di Gestione del PSR Veneto 2014-2020

 
 

PianetaPSR numero 99 febbraio 2021