L'agricoltura italiana, negli anni, ha registrato una costante crescita dell'orientamento alla diversificazione delle fonti di reddito attraverso i servizi e le attività connesse extra-agricole, il cui valore aveva raggiunto, nel 2019, i 12,5 miliardi di euro pari a quasi il 22% del valore della produzione agricola complessiva.
Proprio l'analisi delle misure a sostegno della diversificazione nella programmazione 2014-20 è l'oggetto di un'indagine della RRN, realizzata nel mese di dicembre 2020. Il lavoro, oltre a offrire uno sguardo complessivo sulla Focus Area 6A, si focalizza sul monitoraggio delle sottomisure 6.2 e 6.4, che riguardano la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole nelle aree rurali, effettuato sia mediante i dati delle Relazioni Annuali di Attuazione che attraverso la ricognizione sull'avanzamento procedurale e finanziario dei bandi dei PSR regionali.
L'indagine, che è la prosecuzione del lavoro di monitoraggio sulle misure relative alla diversificazione iniziato dalla RRN negli anni precedenti, è stata realizzata mediante interviste telefoniche o via e-mail ai referenti di misura presso le Autorità di Gestione dei PSR, oltre che attraverso i portali web regionali.
Complessivamente, al 31 dicembre 2020, il budget stanziato dalle Regioni per le sottomisure 6.4 e 6.2 è pari a circa 624 milioni di euro, che corrispondono al 3,4% dell'intera dotazione PSR, con un'incidenza in diminuzione di 0,4 punti rispetto al monitoraggio effettuato a settembre 2018. La dotazione programmata è pertanto inferiore di circa 90 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2018 (-12,5%); riduzione da leggersi, almeno in parte, in relazione alla rimodulazione dei PSR regionali effettuata come reazione al covid-19 soprattutto attraverso misure a sostegno delle imprese agricole maggiormente colpite dalla pandemia, tra le quali certamente rientrano quelle multifunzionali (agriturismi, fattorie didattiche, ecc.).
Dall'inizio della programmazione alla data del monitoraggio risultano essere stati emanati 114 bandi relativi alle sottomisure oggetto di analisi, di cui 98 tramite la 6.4 e 16 inerenti alla 6.2 per un totale di oltre 5.100 beneficiari. Complessivamente la dotazione attuata, cioè il valore totale dei contributi ammessi (pubblicati nella graduatoria) o messi a bando, supera i 550 milioni di euro pari all'88% della dotazione programmata.
Per quanto riguarda i bandi emanati sulla sottomisura 6.4, si rileva una certa prevalenza di quelli relativi al supporto alla diversificazione delle aziende agricole in senso stretto con ben 69 bandi attivati all'interno delle FA 2A e 2B. Sono 18 i bandi relativi al supporto all'attivazione di energie rinnovabili, inseriti esclusivamente all'interno della FA 5C, e 11 quelli destinati all'attivazione/creazione di attività extra-agricole all'interno delle aree rurali come supporto diretto alla FA 6A.
L'indagine offre poi una panoramica sulle numerose occasioni in cui le sottomisure 6.2 e 6.4 sono state attuate in "Progetti complessi", cioè attraverso un insieme organico di interventi (Pacchetti), riferibili a più misure del PSR, collocate anche in diverse FA, con lo scopo di "avviare e/o creare" attività di elevato spessore economico/progettuale.
Osservando le varie tipologie di interventi "a pacchetto" si evidenzia come alcune di esse prevedano il coinvolgimento di numerosi soggetti (pubblici e privati) mediante l'attivazione di varie tipologie di Progetti Integrati con la M16 (cooperazione) che rappresenta il pilastro di tale sistema: è il caso dei PIF, ma anche dei Progetti Integrati Territoriali (PIT) e dei Progetti integrati d'area. Al contrario i bandi attivati nell'ambito del "Pacchetto giovani", rivolti esclusivamente ai giovani agricoltori, prevedono l'attivazione di molteplici interventi che sono sempre correlati alla sottomisura 6.1 (avviamento di imprese per giovani agricoltori), molte volte in concomitanza con la sottomisura 4.1 (investimenti).
In linea generale si può affermare che i bandi delle operazioni relative alla diversificazione hanno fatto registrare una ottima adesione e spesso le relative risorse sono risultate insufficienti. In particolare, da una indagine condotta nel 2019 presso i referenti di misura delle amministrazioni regionali in cui erano già stati emessi bandi per le sottomisure 6.2 e 6.4, è emerso che questi ultimi sono risultati quasi sempre efficaci registrando una partecipazione ampia soprattutto per le imprese che hanno effettuato trasformazioni del proprio asset aziendale o per le start up di giovani e ben 11 regioni su 18 hanno lamentato una scarsità delle disponibilità finanziarie dedicate.
In un'ottica più generale, l'attivazione delle misure relative alla diversificazione tramite bandi "a pacchetto", si è dimostrata una modalità utile per convogliare l'interesse di attori pubblici e privati su obiettivi comuni, favorendo lo sviluppo territoriale, economico e sociale e permettendo anche a piccole realtà aziendali di far parte di progetti ad elevato carattere innovativo. L'auspicio è che nella prossima programmazione tale modalità possa essere riproposta con ancora maggior efficacia in particolare stimolando una sinergia tra le misure volte alla diversificazione e quelle rivolte ai giovani, assicurando il sostegno alla nascita e allo sviluppo di start-up agricole che, oltre ad essere naturalmente vocate all'innovazione, possano rappresentare degli avamposti imprenditoriali in grado di stimolare lo sviluppo delle aree rurali in cui operano.
Umberto Selmi
Gabriella Pastore
ISMEA
PianetaPSR numero 100 marzo 2021