In Calabria, come in molte altre regioni italiane, il settore agricolo è formato quasi esclusivamente da piccole e micro-imprese che incontrano enormi difficoltà ad accedere al credito bancario, soprattutto a seguito dell'abolizione de facto del credito agrario. Bisogna ricordare, infatti, che fino al 1993 l'accesso al credito delle imprese agricole è stato favorito dalla legislazione bancaria che prevedeva all'interno delle banche delle sezioni speciali che, in estrema sintesi, consentivano di rendere scarsamente rilevante il ruolo delle garanzie nei rapporti con il sistema creditizio. Oltre a tale limite, si è oramai consolidata un'ampia letteratura su quelle che sono le principali cause che condizionano lo sviluppo delle imprese agricole, rappresentate nella figura 1 che riprende quando esposto nella valutazione ex ante degli strumenti finanziari realizzata a livello nazionale (ISMEA, 2015; 2018).
In generale, si rileva come le debolezze di mercato che impattano sulle potenzialità di sviluppo delle aziende agricoli calabresi, benché indipendenti dalla loro capacità di accedere al mercato finanziario, ne possono ostacolare l'accesso al credito. Si pensi, ad esempio, a come l'età avanzata dei conduttori possa influire sulla loro capacità di interloquire con il sistema creditizio, o ancora ai limiti connessi alla polverizzazione delle unità produttive e, nello specifico, alla frammentazione della proprietà fondiaria. Ne deriva, una maggiore difficoltà di accesso al sistema del credito per le micro-imprese agricole, o comunque significativi oneri finanziari e di transazione. Non sorprende, quindi, che spesso si faccia ricorso a risorse proprie o a canali informali per il finanziamento della quota privata degli investimenti PSR.
Figura 1 - Tassonomia delle debolezze di mercato per le imprese agricole, agroalimentari e forestali
Nel corso del precedente periodo di programmazione, la Regione Calabria aveva attivato un Fondo di garanzia ad hoc per agevolare l'accesso al credito delle imprese beneficiarie delle misure strutturali del PSR. Il Fondo, che contava su una dotazione di 10 milioni di euro, prevedeva una garanzia con una copertura fino all'80% dell'investimento. Il valore degli stessi non poteva essere inferiore a 5 mila euro o superiori a 1 milione di euro. Tale esperienza, tuttavia, in maniera analoga a quelle di altre realtà italiane nel corso della programmazione 2007-13, non ha fatto registrare gli effetti sperati a causa di una certa complessità delle procedure di accesso alle garanzie offerte, oltre ad una scarsa tempestività rispetto alle esigenze dei potenziali beneficiari (Licciardo, 2020). Al contempo, l'attività realizzata ha rappresentato, da un lato, un caveat rispetto ad alcuni errori di valutazione commessi (eccessiva capitalizzazione, ritardi nella costituzione dell'impianto, ecc.) e, dall'altra, un laboratorio di sperimentazione capace di facilitare una maggiore circolazione di informazione sugli strumenti finanziari nell'ambito dell'amministrazione regionale.
In maniera coerente con quanto previsto nella valutazione ex ante degli strumenti finanziari (Lattanzio, 2016), a fine 2017 l'Autorità di Gestione ha sottoscritto - insieme a Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Veneto, Umbria, Toscana - un Accordo di finanziamento con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) per l'attuazione di un Fondo di Fondi regionale (FdF) che opera all'interno di una Piattaforma multi-regionale.
L'obiettivo del FdF è quello di facilitare l'accesso ai finanziamenti nel settore agricolo e della trasformazione, attraverso l'implementazione di una garanzia illimitata di portafoglio a sostegno delle misure d'investimento previste dalle sotto-misure 4.1 (sostegno a investimenti nelle aziende agricole) e 4.2 (sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli). Il prodotto finanziario utilizzato è una garanzia senza limiti di portafoglio (c.d. un-capped guarantee) che copre il 50% del rischio di perdite sui prodotti di finanziamento del debito che saranno erogati ai percettori finali da parte degli intermediari finanziari selezionati dal FEI. Il contributo finanziario del PSR della Regione Calabria copre invece il rischio di prime perdite dello strumento.
I contributi totali a livello di Piattaforma AGRI ammontano a 202,85 milioni di euro, di cui 70,85 provengono dalle otto regioni che hanno firmato l'Accordo di finanziamento e 132 milioni sono impegnati dal FEI per coprire il rischio senior. La Regione Calabria ha contribuito con 10 milioni di euro, di cui 6 saranno allocati indicativamente per interventi per la sottomisura 4.1 e gli altri 4 andranno per la sottomisura 4.2. In accordo con il Reg. (UE) n. 1303/2013, la leva minima, ottenuta anche grazie a risorse FEI, sarà di quattro volte il contributo regionale impegnato, fattore premiante nell'utilizzo degli strumenti finanziari rispetto alle tradizionali sovvenzioni a fondo perduto.
La durata del finanziamento e l'importo massimo variano in base alla Regione. In Calabria deve essere rimborsato in un periodo compreso tra 2 e 12 anni con tassi di interessi nulli per la quota di copertura dalla garanzia AGRI, mentre l'importo che può essere erogato ai beneficiari prevede un tetto massimo di 500 mila euro. Si tratta di un plafond di una certa rilevanza, soprattutto se si considera che l'ammontare dei prestiti erogati mediamente a livello regionale si aggirano sui 75 mila euro per gli agricoltori individuali e 370 mila euro per le imprese agroalimentari.
Relativamente alle modalità di attuazione, la strategia di investimento prevede la selezione da parte del FEI degli intermediari finanziari che dovranno erogare il finanziamento del debito ai beneficiari dei PSR. Il vantaggio principale risiede nel fatto che il percettore finale il cui finanziamento del debito verrà coperto dalla garanzia potrà ottenere condizioni agevolate come tassi d'interesse più bassi di quelli ordinari e/o dover prestare minori garanzie collaterali. A livello nazionale hanno sottoscritto accordi operativi con il FEI i seguenti 7 intermediari: CREDEM, ICCREA Banca d'Impresa, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare Pugliese, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Credito Valtellinese, Banca Cambiano. In particolare, le prime 3 banche dell'elenco si sono impegnate nella costruzione del portafoglio a sostegno del PSR Calabria.
Sulla base degli ultimi dati raccolti, e tenuto conto che l'attività della Piattaforma è stata condizionata, anche in termini progettuali, dai fenomeni conseguenti alla pandemia, al 31 dicembre 2020 sono stati erogati 54 prestiti per un totale oltre 10 milioni di euro. In aggiunta, 5 milioni sono invece stati approvati/firmati dalle banche e quindi in fase di erogazione. Per quanto riguarda il PSR Calabria, sono stati erogati 8 prestiti per un totale complessivo superiore ai 2 milioni di euro pari quindi al 20% del totale.
Francesco Licciardo*, Edoardo Vigetti^
(*) CREA - Politiche e bioeconomia; (^) Regione Calabria - Segreteria tecnica Autorità di Gestione PSR Calabria
PianetaPSR numero 101 aprile 2021