Greenchange è un progetto Life, finanziato con la Call 2017 nell'ambito del sottoprogramma "Natura e Biodiversità", guidato dalla Provincia di Latina con la partecipazione di cinque diversi attori tecnici, tra cui il Consorzio Poliedra del Politecnico di Milano, e interessa i territori dell'Agro Pontino e dell'isola di Gozo nell'arcipelago maltese.
In linea con gli obiettivi della Strategia dell'UE per la Biodiversità al 2020 e con la Comunicazione della Commissione sulle Infrastrutture verdi, il progetto mira a contrastare la perdita di biodiversità e a rafforzare il valore ecologico dei sistemi agricoli dell'Agro Pontino e di Malta attraverso la pianificazione e la realizzazione di infrastrutture verdi nelle aree rurali e naturali e attraverso l'attivazione di processi decisionali e di meccanismi di governance basati sull'identificazione e la valutazione dei servizi ecosistemici.
In termini concreti, prevede la realizzazione di una serie di interventi dimostrativi ospitati da aziende agricole partner e l'istituzione del cosiddetto "Patto per la biodiversità", uno strumento di governance volto a favorire l'utilizzo delle risorse PAC per la realizzazione di infrastrutture verdi e la sostenibilità delle pratiche agricole attraverso la diffusione di forme contrattuali innovative tra i diversi attori orientati alla "custodia del territorio".
Nel territorio della Pianura Pontina, la prima fase del progetto ha visto una serie di attività di progettazione e aggiornamento del quadro conoscitivo, in particolare sono stati redatti i progetti definitivi e svolte le procedure autorizzative necessarie ad avviare i 5 interventi dimostrativi, è stato fatto l'aggiornamento delle carte di uso del suolo, eseguita una mappatura degli agro-ecosistemi, definiti sulla base delle tipologie colturali prevalenti ed effettuata una prima valutazione dei servizi ecosistemici alla scala territoriale (1:25.000) e aziendale (1:5000).
Gli interventi dimostrativi - a oggi in fase di realizzazione - si basano sulla riqualificazione degli elementi lineari del paesaggio rurale tipico degli habitat considerati, attraverso la valorizzazione delle fasce frangivento, il ripristino del reticolo idraulico minore con azioni di riconfigurazione delle sponde e recupero della vegetazione ripariale, la creazione di habitat umidi e arboreo-arbustivi, con funzione di rifugio e sito riproduttivo per la fauna.
Le aziende agricole che si sono prestate a ospitare gli interventi sono 5 e nei prossimi anni saranno impegnate nella loro manutenzione sulla base degli Accordi di custodia del territorio formalizzati nel corso del 2020.
In particolare l'azienda agricola della fondazione Gelasio Caetani sarà interessata dal ripristino del Fosso Epitaffio e di alcune canalette di scolo per uno sviluppo lineare complessivo di oltre 3 km, dal diradamento dell'attuale pioppeto con impianto di specie igrofile, dalla creazione di una zona umida con funzione di garzaia e dalla realizzazione di una fascia frangivento di circa 400 mt (Azione C5).
L'azienda vinicola Ganci e l'azienda Biodinamica Agrilatina ospitano l'impianto di un nuovo bosco igrofilo sul perimetro di un bacino esistente e la riqualificazione della vegetazione ripariale lungo i canali Cicerchia e Allacciante, con riconfigurazione delle sponde, rimozione della vegetazione aliena invasiva e la creazione di una fascia tampone (Azione C6).
Sulle proprietà della Fondazione Roffredo Caetani si interverrà per arricchire il mosaico degli ecosistemi all'interno della zona umida di Pantanello, un'area originariamente agricola, rinaturalizzata tra il 2003 e il 2009 e oggi annessa al Monumento Naturale Giardino di Ninfa. Qui saranno impiantate formazioni lineari e areali alberate e cespugliate, realizzati uno stagno didattico, siti di basking, isole flottanti e rifugi per anfibi (Azione C4).
L'azienda zootecnica Roana vedrà la riqualificazione del reticolo di drenaggio minore (Azione C7).
Alle aziende agricole menzionate si aggiunge l'intervento nel comune di Pontinia, che interessa un'area di circa 20 ha in corrispondenza della vasca di espansione del Fiume Ufente all'interno del sito Natura 2000 "Laghi Gricilli" (IT6040003), dove si sta attuando la rimozione della vegetazione aliena, l'impianto di formazioni boscate, la realizzazione di scavi superficiali per la creazione di aree umide e di aree a pascolo controllato e il posizionamento di attrezzature per la fruizione (Azione C3).
Ulteriori interventi focalizzati sulla riqualificazione delle fasce frangivento saranno infine ospitati dall'Istituto Superiore Agrario San Benedetto di Latina (Azione C8).
Per favorire la diffusione su vasta scala di interventi a supporto del capitale naturale sul modello dei progetti dimostrativi descritti, garantendo al contempo il raccordo con gli strumenti di pianificazione e programmazione esistenti, è necessario il coinvolgimento e l'assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del territorio. Per questo motivo azione chiave del Life Greenchange è il "Patto per la Biodiversità".
Il Patto si propone come strumento di governance multilivello per condividere e ottimizzare le modalità per la gestione dei territori rurali in grado di incrementare il livello di funzionalità e connettività ecologica ed è strutturato sulla base di un documento di intenti, proposto dalla Provincia di Latina firmato, a oggi, dalla Regione Lazio-Assessorato Agricoltura, dal Consorzio di Bonifica dell'Agro Pontino, dall'Ente Parco Nazionale del Circeo e da Confagricoltura.
Il Patto intende proporsi nella forma di un tavolo di lavoro aperto e permanente a cui possano convergere gli attori della programmazione economica, i soggetti preposti alla manutenzione del territorio e gli agricoltori attraverso le loro rappresentanze, con gli obiettivi di facilitare gli attori del territorio, mettendo a sistema la programmazione e la pianificazione esistente; disegnare scenari utili alla manutenzione e alla produzione del territorio rurale, attraverso la lente dei servizi ecosistemici, producendo al contempo regole condivise e documenti di supporto alla gestione ambientale degli interventi di infrastrutturazione verde; costruire le condizioni per massimizzare l'efficacia degli interventi in ottica di rete sovra-aziendale; infine stimolare la partecipazione attiva degli agricoltori agevolandone l'accesso ai finanziamenti della PAC.
I principali strumenti di attuazione del Patto per la biodiversità sono gli Accordi di Custodia del Territorio, che il Life Greenchange sta sperimentando con le aziende partner e che si è impegnato a replicare in modo diffuso sul territorio di progetto. Il termine Custodia del Territorio definisce un insieme di strategie e strumenti per coinvolgere i proprietari, i manutentori e gli utenti del territorio nella conservazione e nel buon uso dei valori e delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche. La custodia si attua attraverso accordi volontari tra i proprietari o gestori dei terreni e le organizzazioni preposte alla manutenzione o il recupero dell'ambiente naturale e del paesaggio.
La tipologia contrattuale proposta da Greenchange prevede una forma di comodato d'uso con cui le aziende agricole si fanno carico di terreni demaniali interessati da fasce frangivento interpoderali o fasce riparali del reticolo minore, sui quali si impegnano a realizzare e manutenere infrastrutture verdi secondo regole condivise. L'utilità per l'azienda sta nel poter includere tali aree all'interno del proprio fascicolo aziendale, beneficiandone in termini di accessibilità alle risorse PAC per l'agroambiente. L'ente pubblico è scaricato di compiti - soprattutto sul fronte della manutenzione - a cui fatica ad adempiere e attiva le condizioni per l'attuazione della rete ecologica pianificata.
La formula di Accordo proposta da Greenchange prevede ruoli invertiti rispetto a quella più comune, in cui aree private vengono cedute a organizzazioni di custodia del territorio pubbliche o no profit. In questo caso, infatti, è l'ente pubblico proprietario che "cede" le aree all'azienda agricola - al privato - affinché ne eserciti la custodia.
Nell'ambito del Life Greenchange, oltre agli Accordi e pur con qualche difficoltà dovuta alle restrizioni causate dalla pandemia e ai ritardi nella partenza della nuova programmazione europea per lo sviluppo rurale, sono state avviate alcune attività che rispondono ai criteri e alle finalità del Patto e che sono funzionali alla sua concretizzazione. In particolare è stato attivato uno sportello informativo per gli agricoltori presso Confagricoltura Latina, che si prevede di estendere alle altre confederate; si sta realizzando uno strumento informatico GIS, ad uso prevalente dello sportello informativo, volto a fornire supporto agli agricoltori per la pianificazione degli interventi in azienda; sono stati avviati laboratori di formazione rivolti sia agli agricoltori sia agli studenti di scuola superiore sui temi di Greenchange; è stata prodotta una prima serie di documenti tecnici di conoscenza basati sulla mappatura degli agroecosistemi e sulla valutazione dei servizi ecosistemici quali il Quadro per la sistematizzazione degli interventi in ambito agricolo, il Catalogo degli impatti delle pratiche agricole, le Linee guida per la gestione dei canali irrigui, dei muri a secco e delle fasce frangivento.
È attesa inoltre la predisposizione di ulteriori documenti tecnici quali le Linee guida sulla razionalizzazione delle autorizzazioni e prescrizioni ambientali applicabili agli interventi di infrastrutturazione verde in ambito agricolo e una proposta per Criteri localizzativi e di selezione da applicare agli strumenti attuativi della nuova programmazione rurale, che intendono configurarsi quali strumento di supporto per orientare il programmatore nelle scelte strategiche della nuova PAC che si sta delineando in questa fase di programmazione.
In particolare si sta delineando con chiarezza tra gli strumenti attuativi della futura PAC l'utilizzo di approcci collettivi e partecipativi nonché di azioni coordinate tra agricoltori che operano nello stesso territorio per produrre un significativo miglioramento della qualità dell'ambiente su scala più ampia e in modo misurabile, alla luce del nuovo green model proposto. In tal senso il Patto per la Biodiversità e gli Accordi di Custodia si stanno configurando come strumenti prodromici della nuova PAC 2021/2027 in grado di contribuire alla tutela della biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.
Federica Benelli, Mara Cossu e Carlotta Sigismondi, Poliedra - Politecnico di Milano
PianetaPSR numero 101 aprile 2021