Le sottomisure 16.1 e 16.2 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR), assieme alla misura 1 relativa alla formazione e alla misura 2 sulla consulenza, rientrano nell'ambito della Priorità 1 per il perseguimento dell'obiettivo trasversale dedicato al trasferimento della conoscenza e alla diffusione delle innovazioni. Nello specifico, la sottomisura 16.1 finanzia la costituzione dei Gruppi Operativi (GO) per la realizzazione di progetti per il miglioramento della produttività e sostenibilità in agricoltura. I GO fanno parte del PEI-AGRI e sono costituiti da soggetti interessati alla realizzazione del progetto di innovazione, come agricoltori, ricercatori, consulenti e imprenditori del settore agroalimentare. La sottomisura 16.2 sostiene, attraverso la cooperazione tra più partner, la realizzazione dei progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie finalizzate ad accrescere la competitività e la sostenibilità nel settore agroalimentare e in quello forestale. I progetti pilota hanno come obiettivo l'applicazione e/o l'utilizzo di risultati di ricerca, la cui valorizzazione si ritiene promettente per dare risposte in termini pratici e concreti ai fabbisogni di innovazione delle aziende agricole, agro-alimentari e forestali. Obiettivo di questo articolo è presentare lo stato di avanzamento finanziario, procedurale e fisico delle sottomisure 16.1 e 16.2 a dicembre 2020. Si tratta di una sintesi di un rapporto pubblicato recentemente in merito alle misure delle PSR sulla conoscenza e l'innovazione (Arzeni et. al., 2021), al quale si rinvia per maggiori informazioni.
Alle sottomisure 16.1 e 16.2 risulta destinato il 64% della spesa programmata per l'intera misura 16 e questa incidenza evidenzia il peso strategico assegnato a questi nuovi modelli organizzativi per la promozione e la diffusione dell'innovazione nei territori rurali. A fine 2020, risulta assegnato ben il 96% della spesa programmata (Figura 1). Diverse sono le Autorità di Gestione (AdG) che hanno già assegnato tutte le risorse programmate. Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Puglia, Basilicata e Sicilia sono prossime al completo stanziamento di risorse con percentuali superiori al 90%. In evidente ritardo invece Lazio, Molise e Abruzzo con meno del 50%.
Le risorse assegnate nell'ambito della 16.1 ammontano a 174,7 milioni di euro, corrispondenti alla quasi totalità della spesa pubblica programmata. La maggior parte delle AdG ha assegnato interamente o quasi le risorse programmate. Fanno eccezione la Calabria (58%) e il Lazio (52%). Segue la Puglia con il 35%, mentre Abruzzo (8%) e Molise (1%) si attestano ancora a percentuali di spesa molto esigue.
L'analisi per priorità rileva che un maggiore peso strategico viene riconosciuto all'organizzazione della filiera agroalimentare (priorità 3), con il 40% della spesa assegnata, e al miglioramento della competitività e della redditività delle aziende agricole (priorità 2), con il 32% (Figura 2). Seguono le priorità relative alla conservazione e alla valorizzazione degli ecosistemi (priorità 4) e all'uso efficiente di risorse per un'economia resiliente ai cambiamenti climatici (priorità 5). Allo sviluppo locale (priorità 6) è riservato solo il 3%.
Le risorse finanziarie assegnate per la 16.2 equivalgono a 144,9 milioni di euro, pari al 96% della spesa pubblica programmata. Esistono tuttavia differenze territoriali. La maggior parte delle Regioni ha assegnato interamente o quasi la spesa programmata, mentre Piemonte, Liguria e Friuli-Venezia Giulia presentano percentuali tra il 60 e l'80%. La Calabria ha assegnato poco più del 50% delle risorse programmate. La Regione Lazio non ha invece emanato bandi.
Il 39% delle risorse assegnate è finalizzato al miglioramento della competitività e della redditività delle aziende agricole (priorità 2). Una parte significativa di risorse è destinata inoltre al miglioramento della competitività della filiera agroalimentare (priorità 3) che assorbe il 35% della spesa assegnata. La quota rimanente è attribuita, per l'11%, alla priorità 4, ovvero la tutela dell'ambiente, e, per il 12%, alla priorità 5 relativa all'uso efficiente delle risorse. Infine, il 3% è destinato allo sviluppo nelle zone rurali (priorità 6).
L'avanzamento procedurale è misurato come progressione tra diverse fasi, partendo dall'emanazione di bandi per giungere alla conclusione dei progetti. Come si nota dalla Figura 3, la sottomisura 16.1 è stata avviata in tutte le AdG che l'hanno attivata. L'Emilia-Romagna è l'unica, al momento della rilevazione, ad aver portato a termine il maggior numero di progetti. Sono 14 le AdG che hanno almeno avviato i progetti; 3 (Lazio, Calabria e Sardegna) hanno raggiunto la fase di ammissione delle domande, mentre Abruzzo e Molise hanno emanato i bandi di setting up. Relativamente alla sottomisura 16.2, 5 sono le Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria) che presentano progetti pilota conclusi; 6 (Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Basilicata) quelle che hanno avviato i progetti. Puglia e Calabria sono nella fase di ammissibilità, mentre Molise, Sicilia e Sardegna hanno avviato le procedure di selezione. Soltanto il Lazio non ha ancora emanato bandi per la selezione dei progetti pilota.
Con l'approssimarsi della fine del periodo di programmazione, si è avuta una accelerazione nel numero di GO approvati. A fine dicembre 2020, come risulta dalle graduatorie definitive pubblicate sui siti delle AdG, i GO ammessi sono 605, raggiungendo il 97% del target previsto a inizio programmazione (Tabella 1). Gran parte delle Regioni ha superato la fase di selezione, ad esclusione di pochi casi regionali localizzati soprattutto al Sud. I più numerosi restano in Emilia-Romagna (181), seguita da Veneto (56), Sicilia (54), Toscana (54), Marche (49), Puglia (48) e Campania (42). Il contributo complessivamente concesso è di circa 202 milioni di €, pari ad una media di circa 333 mila € a progetto. I progetti più consistenti in termini di concesso per progetto, sono quelli dell'Umbria (559 mila €), Lombardia (509 mila €), Sicilia (500 mila €), seguiti da Puglia (471 mila €) e Piemonte (452 mila €).
Anche la sottomisura 16.2 presenta un livello avanzato di avanzamento procedurale. La maggioranza delle AdG ha avviato i progetti pilota e in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana ed Umbria si registrano progetti già conclusi. Su questo incide il fatto che queste Regioni sono state tra le prime ad aver attivato la misura nel 2015-2016. La Puglia ha raggiunto la fase di ammissione delle domande, mentre in Molise, Sicilia e Sardegna i bandi sono scaduti da tempo, sebbene non siano state ancora pubblicate le graduatorie dei progetti ammissibili. Il Lazio, invece, resta l'unica Regione che non ha ancora emanato bandi.
Il numero di progetti pilota ammessi a finanziamento discende dall'esame delle graduatorie pubblicate sui siti ufficiali delle AdG. I progetti ammontano a 299 di cui 152 sono attivati singolarmente e 147 attivati all'interno dei progetti collettivi. L'Umbria resta la Regione con il più alto numero di progetti avviati (72), cui segue la Toscana con 68 progetti approvati. In Lombardia resta invariato, rispetto alla precedente rilevazione, il numero di progetti, pari a 26. Lo stesso vale per Friuli-Venezia Giulia (16), Marche (10), Abruzzo (8) e Basilicata (12). Sono stati, invece, ammessi nell'ultimo anno considerato, 17 progetti pilota in Calabria e altri 6 progetti in Piemonte, portando il totale a 12. In Emilia-Romagna, dei 55 progetti ammessi a finanziamento, 51 sono quelli conclusi. In totale, i progetti hanno ricevuto un contributo di oltre 57 milioni di €, equivalente ad una media di circa 191 mila € a progetto. I progetti economicamente più importanti sono quelli del Piemonte e della Basilicata con una media, rispettivamente, di 287 e 283 mila €. Seguono quelli della Liguria (277 mila €), Toscana (258 mila €), e ancora, Lombardia, Marche e Abruzzo, con un ammontare medio intorno ai 200 mila €. I meno rilevanti sono invece i progetti approvati in Friuli-Venezia Giulia ai quali è stato concesso un contributo medio di circa 49 mila €. Ciò è attribuibile al fatto che nel bando il costo massimo ammissibile del progetto era pari a 50 mila €, importo di gran lunga inferiore rispetto alle altre Regioni.
Giunti ormai al termine del periodo di programmazione e a ridosso del periodo biennale di transizione verso la nuova PAC, le AdG hanno saputo imprimere una forte accelerazione ai PSR assegnando, in pratica, tutte le risorse che erano state programmate a supporto delle sottomisure relative all'innovazione, in particolare agli obiettivi di filiera e di competitività aziendale, e raggiungendo i target previsti. Tuttavia, la situazione territoriale presenta alcune disomogeneità. Dall'analisi emergono ancora ritardi significativi in alcune delle Regioni del meridione, conseguenza della diversa capacità gestionale e operativa che contraddistingue le varie AdG e che riflette i diversi livelli di sviluppo dei territori dove i PSR trovano attuazione. Paradossalmente, dove l'innovazione risulta ancora più strategica per migliorare la competitività aziendale in un'ottica di sostenibilità, l'attenzione ad essa attribuita non sempre raggiunge i livelli che meriterebbe. Su questo, va ricordato, pesano le novità introdotte in confronto alla passata programmazione (si pensi, in particolare, ai Gruppi Operativi) che hanno richiesto una ridefinizione degli approcci e delle modalità organizzative, aggiungendo, per questo, ulteriori difficoltà in contesti meno strutturati.
Elisa Ascione, Andrea Bonfiglio, Rossella Ugati
CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia
PianetaPSR numero 102 maggio 2021