Coinvolgere attori per generare e raccogliere conoscenze utili alla formulazione di raccomandazioni per le future politiche rilevanti per le aree rurali: è questo l'obiettivo del progetto SHERPA, finanziato nell'ambito del programma Horizon 2020 dell'UE per una durata di quattro anni (2019-2023). Le Piattaforme Multi-Attore (MAPs) sono lo strumento chiave del progetto, inteso come interfaccia di coinvolgimento, scambio e apprendimento tra ricerca, società civile e politica/amministrazione a livello regionale o nazionale. Ad oggi, 20 MAP sono state costituite ex-novo o a partire da reti esistenti in 17 Paesi Europei: due di queste sono operative in Italia, in Toscana e in Emilia-Romagna.
Durante il primo anno di attività, SHERPA ha partecipato all'iniziativa lanciata dalla Commissione UE sulla Visione a Lungo Termine per le Aree Rurali (LTVRA), attivando le sue 20 MAP in un processo di raccolta di informazioni, discussione sui trend e sulle sfide e opportunità per le aree rurali, considerando l'orizzonte del 2040. Per ciascuna MAP è stato prodotto un Position Paper come risultato finale: ecco un breve riepilogo di quanto emerso dal lavoro delle due MAP italiane e dall'intero consorzio di SHERPA.
La MAP Toscana ha una portata regionale, con un focus specifico sul tema della digitalizzazione nelle aree rurali. Tuttavia, occorre mettere in evidenza come, nel percorso che ha condotto a delineare una visione al 2040, le tecnologie digitali siano andate configurandosi non tanto come fine, bensì come strumento e fattore abilitante per il raggiungimento di obiettivi più ampi, legati in primis ai servizi essenziali. Un'ulteriore conferma dell'importanza e del ruolo delle tecnologie digitali - intese sia come infrastrutture che come competenze necessarie a gestirle - è data dall'emergenza COVID-19 e dal suo potenziale impatto, ancora difficile da prevedere, sul futuro avvenire delle aree rurali. È significativo come alcune difficoltà siano emerse anche dallo stesso esercizio di envisioning, ovvero il processo di costruzione di una visione futura condivisa: in un contesto in cui la programmazione segue, per ragioni politiche e amministrative, logiche di breve termine, non è banale lo sforzo di confrontarsi con - e raggiungere il consenso in merito a - il lungo periodo. Ciò è ancor più vero se si considera l'eterogeneità che caratterizza le aree rurali toscane e che non lascia spazio a soluzioni univoche e semplificate. Emerge, anzi, la necessità di (ri)valutare queste aree in funzione delle loro specificità, anche rispetto alle aree urbane, con le quali si auspica un patto città-campagna in segno di reciproco riconoscimento e ribilanciamento del ruolo imprescindibile le une per le altre.
Una prima analisi delle sfide e opportunità per le aree rurali toscane ha condotto a individuare le due macro-aree 'stili di vita' ed 'economia' come decisive per il futuro delle aree rurali, alla luce delle possibili connessioni con i temi e i settori che vanno a comporre il quadro degli elementi rilevanti per la visione futura. Come illustrato in Figura 1, la conferma o meno di alcune tendenze nei prossimi due decenni sarà determinante rispetto al raggiungimento della visione.
Nel futuro auspicato dai membri della MAP, a vivere nelle aree rurali nel 2040 saranno comunità "più felici", nel senso di livelli di benessere più elevati, di uno stile di vita più lento e un modello di società fondato su valori di fiducia reciproca, partecipazione civica e un patto tra residenti e imprese (agricoltura ma anche servizi e industria), in cui ci sia spazio per accogliere migranti e nuovi residenti integrandoli all'interno della comunità. Condizione necessaria a tal fine sarà la disponibilità di, e l'accesso a, servizi essenziali - salute educazione, trasporti, connettività - per residenti e imprese. Servizi complementari che rispondano a bisogni più specifici dipenderanno dalla capacità di cogliere le opportunità offerte dalle tecnologie digitali. All'attività agricola sarà riconosciuto un ruolo nella rivitalizzazione delle aree rurali, tradotto in primis un'adeguata remunerabilità per gli agricoltori, anche per il lavoro di cura e mantenimento dei servizi ecosistemici. L'attenzione sarà rivolta all'intero settore agro-alimentare, che dovrà essere più sostenibile e capace di valorizzare le piccole e medie imprese improntate alla qualità e all'elevato valore aggiunto dei prodotti. Il settore turistico dovrà riuscire ad andare oltre il modello convenzionale per abbracciare nuove tendenze, più sostenibili e rispettose delle peculiarità delle aree rurali. Politiche territoriali integrate e di cooperazione garantiranno la connessione nelle aree rurali, tra aree rurali e tra queste e i centri urbani. La connessione sarà resa anche fisicamente possibile grazie a un sistema di mobilità sostenibile ed efficiente, che integrerà trasporto ferroviario, car sharing e mobilità dolce.
L'Emilia-Romagna si caratterizza per aree rurali molto differenti tra loro sia per caratteristiche fisiche che per livelli di sviluppo. Questa diversità dà luogo a criticità e opportunità specifiche per ogni area. Le aree rurali di pianura sono dotate di infrastrutture, servizi, possibilità di lavoro e caratterizzate da un'agricoltura intensiva e specializzata, tuttavia presentano problemi legati ad un elevato consumo del suolo, ad un'eccessiva omogenizzazione e frammentazione dei paesaggi, e all'aumento della diffusione degli insediamenti urbani a discapito dello spazio rurale (cd. sprawl urbano). Le aree rurali collocate lungo la dorsale appenninica sono invece caratterizzate da un ambiente più salubre ma risentono di problemi di sviluppo legati a carenza di infrastrutture e servizi, abbandono progressivo delle attività agricole, spopolamento e invecchiamento della popolazione. Data questa diversità, la consultazione con la MAP - integrata da un questionario rivolto ad un più ampio gruppo di stakeholders della regione - ha portato allo sviluppo di due visioni di lungo periodo per le aree rurali: una riguardante le aree di pianura, e l'altra riguardante le aree montane e collinari.
Entrando nel dettaglio, la visione per le aree di pianura nel 2040 prevede:
La visione per le aree montane e collinari include:
Inoltre, alla domanda "quale parola esprime al meglio l'ideale di area rurale del futuro", la maggior parte degli stakeholders ha indicato concetti relativi alla sostenibilità come mostrato nella seguente figura.
Oltre a quella ambientale, i componenti della MAP dell'Emilia-Romagna hanno più volte evidenziato la necessità di garantire una sostenibilità economica alle aree rurali, attraverso un'agricoltura centrata sulla qualità dei prodotti e dei processi ed il rafforzamento delle attività non agricole specialmente nelle aree montane e collinari.
Infine, sebbene la pandemia da Covid-19 abbia creato numerosi problemi alle aree rurali (ad es. per la minore presenza di servizi e digitalizzazione), ha messo in risalto nuove potenzialità di sviluppo legate, ad esempio, alla diffusione dello smart working e ad una generale riscoperta del turismo di prossimità. In quest'ottica, diversi esperti della MAP hanno sottolineato la necessità di rafforzare il legame tra città e campagna attraverso un approccio territoriale che faciliti lo scambio di servizi.
Le posizioni espresse in tutte le MAP del progetto sono confluite nello SHERPA Position Paper di cui la Figura 3 rappresenta una sintesi grafica. Il documento sviluppa molti dei temi emersi dalla consultazione con le MAP italiane, a dimostrazione della loro rilevanza nel contesto europeo, e individua tre fattori chiave ricorrenti nelle visioni delle aree rurali coinvolte: una migliore governance multilivello e territoriale che dia potere agli attori locali e alle comunità, schemi di finanziamento flessibili e pertinenti alle caratteristiche delle diverse aree, e un processo di digitalizzazione volto innanzitutto al rafforzamento delle competenze digitali delle comunità rurali.
Nel suo prossimo ciclo il progetto SHERPA continuerà a coinvolgere gli stakeholders in temi di interesse per le aree rurali. In particolare, la MAP della Toscana proseguirà il suo lavoro di visione per le aree rurali considerando le incertezze rispetto al futuro attraverso un approccio di scenario, mentre la MAP dell'Emilia-Romagna si focalizzerà sugli effetti del cambiamento climatico e sulle strategie di adattamento e mitigazione a livello locale.
Fonte: SHERPA Position Paper
Emilia Pellegrini, Stefano Targetti - Dip. DISTAL, Università di Bologna
Sabrina Arcuri - Dip. PAGE, Università di Pisa
PianetaPSR numero 103 giugno 2021