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Comunicazione

Sviluppo rurale, comunicare una politica che riguarda tutti noi

Il tema al centro dell'evento organizzato dalla RRN per raccontare il suo ruolo e per un confronto sulla comunicazione delle politiche Ue per il settore primario. Una riflessione sull'agricoltura che guarda al futuro, partendo dalle storie di successo che hanno caratterizzato il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.

Una mostra virtuale per mostrare una selezione delle esperienze più significative dei PSR italiani, ma anche una giornata per confrontarsi e riflettere sull'importanza della comunicazione degli effetti delle politiche europee e sul ruolo della Rete rurale nazionale nel costruire relazioni, diffondere informazioni e conoscenze e promuovere la crescita delle aree rurali italiane. 

È quanto avvenuto lo scorso 17 giugno in occasione dell'evento "Sviluppo rurale, benefici e opportunità per l'agricoltura italiana. Le storie di successo dei Programmi di sviluppo rurale e la comunicazione della Rete Rurale" organizzato dalla RRN all'interno di una piattaforma che ha ricostruito virtualmente alcune delle sale del Palazzo dell'Agricoltura, sede del Ministero. 

L'evento è stato aperto dal ministro Stefano Patuanelli che ha sottolineato come l'appuntamento rappresenti "la base di partenza per affermare positivamente valori condivisi e rafforzare la reputazione delle istituzioni e delle politiche agricole", ricordando come quello dell'alimentazione sia "un tema che ogni giorno è più centrale, perché riguarda la salute, le nostre produzioni primarie, la distintività delle nostre produzioni agroalimentari. Un valore assoluto di cui ogni tanto perdiamo consapevolezza". Il mondo agroalimentare, in tutti gli elementi che compongono la sua filiera, va protetto e supportato attraverso "programmi che consentano alle imprese di affrontare le criticità di oggi e le sfide del futuro". 

Focalizzando l'attenzione sulla prossima programmazione e sulla definizione del Piano Strategico Nazionale (PSN) ha auspicato "strumenti e programmi che siano semplici, che siano facilmente percettivi e che vengano raccontati nel modo giusto". Su questo aspetto il ministro ha quindi fatto riferimento alla RRN e all'attività di "promozione e divulgazione delle diverse progettualità e del supporto ai programmi gestiti dal Mipaaf e dalle Regioni, che hanno nei loro programmi di sviluppo rurale il cuore del sostegno alla filiera agroalimentare".

Patuanelli ha poi evidenziato l'importanza del lavoro di monitoraggio e valutazione svolto dalla RRN: "Non si può parlare solo di quantità delle risorse a disposizione, ciò che conta davvero è la qualità della spesa e attraverso Rete Rurale Nazionale abbiamo la possibilità di valutare gli effetti delle diverse misure dei Programmi di sviluppo rurale. Credo che questa capacità ci porti poi a proporre anche all'interno del Piano strategico nazionale degli elementi di riflessione e analisi da utilizzare per la gestione strategica delle risorse. Troppo spesso ci si concentra sulla quantità della spesa e forse troppo poco spesso sulla qualità e sugli effetti delle misure che vengono messe in campo, invece credo che questo sia il momento in cui ci rendiamo tutti conto, ogni giorno di più, di come monitorare gli effetti delle progettazioni che vengono proposte ai produttori sia un elemento centrale. Valutare la qualità dei programmi è, quindi, un obiettivo che dobbiamo porci, proprio per impostare il Piano strategico nazionale indirizzandolo laddove è necessario investire con più con più forza".

All'intervento del ministro è seguito quello del vice capo unità della Dg-Agri della Commissione europea Ricard Ramon I Sumoy, che ha spiegato: "Oggi stiamo parlando dell'importanza di comunicare nella maniera migliore i benefici e le opportunità dello sviluppo rurale e la RRN ha fatto un lavoro molto importante in questo senso, collegando tanti attori diversi, che giocano un ruolo molto importante sul territorio in questo ambito.  Abbiamo davanti a noi una grande sfida e ci riguarda tutti, istituzioni, agricoltori, consulenti, insieme a giornalisti e comunicatori: spiegare cosa rappresentano e quello che fanno le nostre comunità agricole. In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, stanno garantendo il cibo sulla tavola di 450 milioni di europei, senza fermarsi neanche nei momenti più drammatici. I nostri produttori hanno continuato a produrre e l'insieme della catena ha funzionato mostrando una grandissima resilienza. Dobbiamo imparare a comunicare e a far conoscere il ruolo importantissimo che hanno i nostri agricoltori e tutto il territorio rurale e cosa la PAC e le amministrazioni pubbliche fano per garantire lo sviluppo di questi territori. In questo senso le politiche di sviluppo rurale giocano un ruolo estremamente rilevante nel garantire un percorso di modernizzazione del settore e di adattamento alle sfide del futuro. 

Una delle principali sfide a livello comunicativo, però, rimane quella di far comprendere ai cittadini quello che l'Europa fa per loro: sono tantissimi i progetti e i fondi che l'UE mette a disposizione per affrontare problemi e difficoltà e per garantire sviluppo e crescita delle comunità e delle aree rurali".

Alle parole del rappresentante della CE è seguito l'intervento di Simona Angelini, direttore generale dello Sviluppo rurale del Mipaaf e Autorità di gestione della Rete rurale nazionale: "L'obiettivo della RRN è quello di favorire lo sviluppo rurale, la partecipazione del partenariato, delle organizzazioni e delle amministrazioni direttamente o indirettamente coinvolte nello sviluppo rurale. La programmazione 2014-2020 ha puntato sul maggior coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, sulla trasparenza e la visibilità delle politiche comunitarie e nazionali, sottolineando le opportunità per i giovani e la promozione dell'innovazione nel settore agroalimentare e forestale".

"La comunicazione - ha aggiunto -, la condivisione e la messa a sistema delle conoscenze sono tutti elementi centrali della nostra attività che portiamo avanti insieme alle Regioni, ai potenziali beneficiari e ai cittadini. Si tratta di un processo che dobbiamo rendere sempre più partecipato, scambiando e capitalizzando le esperienze, migliorando il dialogo e comunicando in un modo nuovo". 

Angelini ha poi sintetizzato i numeri del Piano delle attività della RRN, riferiti al biennio 2019-2020: 24 aree di attività, 37 schede e 538 output di progetto, realizzati a diversi livelli nella programmazione, gestione e attuazione della politica di sviluppo rurale in ambito locale, regionale e nazionale, mediante autorità di gestione, organismi pagatori, GAL, stakeholder.  

Il direttore generale ha poi evidenziato alcune delle attività più significative, a partire dal monitoraggio del FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) "che contribuisce a rafforzare i sistemi informativi e la cultura della valutazione in materia di sviluppo rurale, favorendo l'aumento del capitale sociale e della governance", quindi ha portato l'attenzione su "Agrosemplice e Bpol (business plan online) che forniscono a tutti gli stakeholder una grande varietà di informazioni, contenuti e strumenti concreti per facilitare l'accesso ai finanziamenti dello sviluppo rurale e cercano di garantire una fruizione semplice e uno standard uniforme nella compilazione del business plan". Angelini ha quindi portato l'esempio di Rural4Learning, progetto che crea importantissime sinergie tra istituzioni, mondo della formazione e della ricerca, studenti e imprese: "Basato sulla collaborazione tra più soggetti e sistemi, un luogo di confronto di scambio di informazioni per poi realizzare esperienze dirette sul campo".  Infine ha fatto riferimento al portale Innovarurale  "una vera e propria vetrina che si rende disponibile per conoscere le buone pratiche che sono correlate all'iniziativa nel Partenariato europeo per l'innovazione e le opportunità degli interventi promossi dallo sviluppo rurale in questo ambito".

La mostra

La ricostruzione virtuale del Palazzo dell'Agricoltura del Mipaaf ha ospitato la mostra interattiva "Da Nord a Sud: storie di successo dell'Italia rurale". Una selezione di best practice raccolte con la collaborazione delle Regioni per raccontare ai cittadini il ruolo che concretamente ha il Feasr (Fondo europeo per lo sviluppo rurale), attraverso i PSR, nel sostenere le aziende agricole italiane. 

Nel corso dell'evento tre di queste esperienze sono state raccontate dalle rispettive Adg regionali e, soprattutto, dai diretti interessati:

Latteria sociale Valtellina - Andrea Massari (Regione Lombardia) e Marco Deghi (direttore generale Latteria sociale Valtellina)
 

Oenosmart - Gennaro Giliberti (Regione Toscana), Giancarlo Pacenti (Capofila Progetto integrato di filiera) e Marco Antoni (Responsabile progetto)
 

Idea natura - Nicola Lalla (Regione Campania) Fabio Mosca (Socio Idea Natura)
 

Le conclusioni

A chiudere l'evento è stato Paolo Ammassari, dirigente dell'ufficio DISR II del Mipaaf responsabile della RRN, che ha riassunto la giornata in quattro concetti: "occasioni, sfide, progetti e rete. Siamo in un momento in cui le occasioni sono particolarmente significative, a partire dal Next generation UE e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Siamo nella situazione di avere delle risorse finanziarie estremamente importanti, articolate su articolate su strategie di estremo interesse e quindi abbiamo la l'occasione di uscire da questa pandemia cambiando veramente il modo di produrre e di consumare".

Passando alle sfide, Ammassari ha evidenziato come tra le principali ci sia "quella ambientale: mettere l'ambiente più che mai al centro del nostro modo di produrre e di ragionare. Si è parlato tanto di sostenibilità e di resilienza, però questo è momento in cui si tradurranno queste parole in azioni concrete, perché questo Piano strategico nazionale prevede che siano determinati gli output e cioè che per la prima volta le risorse finanziarie, con il New delivery model, vengano attribuite in base a quello che si intende fare. Si tratta di una sfida programmatoria di grande importanza, ma per uno Stato regionalizzato come il nostro, pone anche delle rilevanti sfide a livello di governance, di condivisione delle informazioni, delle politiche e dei dati".

Sui progetti il dirigente, facendo riferimento alle best practice della mostra protagoniste di una parte dell'evento, ha evidenziato il ruolo che la RRN e in generale pubbliche amministrazioni devono avere nel creare "un ambiente di governance pubblica che favorisca le aziende, non dobbiamo pensare tanto agli aspetti procedurali quanto a una sorta di ambiente immersivo che consenta alle aziende di crescere, di innovare, di portare avanti le idee"

Infine Ammassari si è concentrato sulla Rete: "La Rrn ha un programma estremamente impegnativo e complesso di cui oggi abbiamo visto l'aspetto relativo alla comunicazione, che è poi un tema portante: il fatto di comunicare a tutti gli stakeholder cosa può fare lo sviluppo rurale è la nostra sfida".

 
 
 
 

Mario Cariello
Matteo Tagliapietra

 
 

PianetaPSR numero 103 giugno 2021