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Meteo

L'andamento agrometeorologico di gennaio

L'analisi del Progetto Agrometeore della Rete Rurale Nazionale.

Introduzione

Come di consueto, anche questo numero di PianetaPSR ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, sia in termini qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).

Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare e commentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese. Alcuni approfondimenti sono disponibili ai link indicati nel testo e tutte le elaborazioni grafiche presentate sulla rivista saranno anche disponibili in una specifica sezione online sul sito reterurale.it/agrometeo.

Si segnala che le analisi mensili si basano su dataset di rianalisi preliminari (ERA5T) che sono pubblicati in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus (vedi documento su Metodologia al link riportato in basso); la successiva validazione dei dati, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti che solitamente sono trascurabili. 

 
 
 

Andamento agrometeorologico nel mese di gennaio 2022

In Italia, l'inizio del 2022 si caratterizza per il perdurare di temperature sopra la media, che si manifesta anche a livello europeo, in particolare nella parte orientale, e di una diffusa carenza di precipitazioni che dal Nord si estende a buona parte della penisola, anche questa comune a vaste zone europee, con fenomeni di siccità invernale e anticipi fenologici che destano preoccupazioni e allarmi in relazione all'inizio della stagione primaverile (https://climate.copernicus.eu/climate-bulletins)

In merito alle riserve idriche, una particolare attenzione è riservata al bacino del fiume Po: secondo le stime dell'Autorità distrettuale del Fiume Po - Ministero della Transizione Ecologica (ADBPo-MiTE, questo articolo e questo), la magra invernale potrebbe essere la più grave degli ultimi 30 anni. Preoccupazione suscitano anche le condizioni di riempimento dei grandi laghi alpini e degli invasi artificiali, anche per lo scarso apporto nevoso. 

Come riporta l'Osservatorio ANBI sulle risorse idriche (bollettino del 10 febbraio 2022), oltre al bacino del Po, nelle regioni settentrionali situazioni di particolare attenzione si registrano nel bacino dell'Adda, dell'Adige, del Livenza e del Brenta. Altri dati preoccupanti arrivano da alcuni dei principali fiumi toscani, marchigiani, laziali e campani e dagli invasi di Basilicata e Puglia. La situazione appare leggermente migliorata nel corso del mese di febbraio, ma si potranno dare indicazioni più puntuali il prossimo mese (ANBI 17 febbraio 2022).

Passando all'analisi agrometeorologica di dettaglio, il dato medio nazionale dell'anomalia di temperatura minima mensile (fig. 1a) è risultato di +0,6°C con uno scarto medio più marcato al Nord (+1,3°C) e in Abruzzo (+1,4°C). Le anomalie medie di temperatura massima sono diffuse su gran parte del territorio italiano, ad eccezione del Meridione (fig. 1b) e presentano valori più elevati, con una media nazionale di +1,4°C e uno scarto al Nord di 2,5°C.


Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) - gennaio 2022

ura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) - gennaio 2022
Figura 1 - Anomalie di temperature massime (b, dx) - gennaio 2022


La frequenza delle temperature minime estreme (TN90) nella gran parte delle regioni peninsulari è compresa tra il 10 e il 20%, mentre nelle Isole supera il 20% (fig. 2a). 

Il fenomeno è meno accentuato per le temperature massime estreme (TX90) con valori più elevati nelle zone costiere e nelle Isole (16,2%  in Sardegna e 18,1% in Sicilia) (fig. 2b).


Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - gennaio 2022

Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx)  - gennaio 2022
Figura 2 - Temperature massime estreme (b, dx) - gennaio 2022


Nel primo mese dell'anno, le sommatorie termiche con soglia 0 °C mostrano, come atteso, valori piuttosto contenuti, con una media nazionale di 172,5 gradi giorno (fig. 3a).  

Si cominciano comunque a notare anomalie positive (a livello nazionale +17,7 gradi giorno) più pronunciate al Nord, con un picco in Piemonte di + 49,7 gradi giorno (fig. 3b).


Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - gennaio 2022

Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx)- gennaio 2022
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C anomalie (b, dx) - gennaio 2022


Ancora meno significativa è la mappa che rappresenta le sommatorie termiche con soglia di 10 °C, con un valore medio nazionale pari a 5,4 gradi giorno (fig. 4a) e una corrispondente anomalia di -1,2 gradi giorno (fig. 4b).


Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - gennaio 2022

Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) - gennaio 2022
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C anomalie (b, dx) - gennaio 2022


La precipitazione totale media (fig. 5a) sul territorio nazionale è stata molto scarsa e pari a 33.5 mm, con gli apporti maggiori registrati in Calabria (51,6 mm) e in Friulia Venezia-Giulia (51,2 mm) e quelli più bassi in Piemonte (8,5 mm).

Come mostra la figura 5b, gli apporti precipitativi risultano diffusamente sotto la media climatica a livello nazionale (-52%), con scarti negativi più marcati nelle regioni occidentali (si evidenziano valori di -88,7% in Piemonte, -74,8% in Valle d'Aosta e -71,4% in Sardegna).

Questa situazione si riflette in una scarsità di riserve idriche che viene confermata anche dai risultati del  monitoraggio effettuato nell'ambito del Sistema Nazionale Protezione Ambiente: sono state infatti registrate forti anomalie sia per l'indice di umidità del suolo SMA nel distretto del Po,  sia per le riserve idriche nivali (espresse dall'indice SWE)  su tutto l'arco alpino, con punte di - 80 % rispetto alle medie, in particolare in Val d'Aosta e in Piemonte.


Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - gennaio 2022

Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx)  - gennaio 2022
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm anomalie in % (b, dx) - gennaio 2022


Nonostante la scarsità di piogge, si sono verificati alcuni eventi precipitativi giornalieri superiori alla soglia di 20 mm, considerata in grado di provocare danni all'agricoltura (definita a livello internazionale "very heavy rain"). I valori medi aggregati a scala regionale più elevati si sono riscontrati in Friuli Venezia-Giulia (48,2 mm) e in Liguria (43,7 mm), come illustrato dalla mappa dell'indice rx1day, che illustra gli apporti del giorno più piovoso del mese (fig. 6). Fenomeni significativi si notano inoltre sul medio-basso versante tirrenico. 


Figura 6 - Precipitazioni intense - gennaio 2022

Precipitazioni intense - gennaio 2022


L'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a) è risultata pari a 26,4 mm (dato medio Italia).  Come a dicembre 2021, i valori più elevati si sono registrati a Sud e nelle Isole, con un massimo delle medie regionali di 44,8 mm in Puglia. 

In termini di anomalia (fig. 7b), a livello nazionale si nota uno scarto medio di circa +16%, con valori medi superiori al 36% in Trentino Alto-Adige e al 20% in Lombardia, Piemonte, Puglia e Basilicata.


Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - gennaio 2022

Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) - gennaio 2022
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm anomalia (b, dx) - gennaio 2022


La figura 8a relativa al bilancio idroclimatico (differenza tra la precipitazione totale e l'evapotraspirazione del mese) non mostra situazioni di criticità (dato nazionale pari a +7 mm), ma si segnala che la disponibilità di acqua risulta inferiore di 40 mm (dato Italia) rispetto al riferimento climatico (fig. 8b). Differenze maggiori si osservano nelle aree occidentali, in particolare in Valle d'Aosta (-76,4 mm), Piemonte (-67,6 mm), Campania (-62,8 mm) e Calabria (-58,7 mm).


Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a, sx) e anomalia (b, dx) - gennaio 2022

Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) - gennaio 2022
Figura 8 - Bilancio idroclimatico anomalia (b) - gennaio 2022


Come mostra la mappa dell'indice SPEI6 (fig. 9), rispetto al mese precedente, tornano ad evidenziarsi condizioni di aridità moderata concentrate soprattutto nel Nord-Ovest (in Piemonte e Valle d'Aosta, con valori dell'indice pari in media a -1,2 e -1,1 rispettivamente). Si conferma lo stato di surplus idrico per la Sicilia, già registrato nei mesi precedenti, anche se più attenuato, con valori dell'indice pari in media a +1,3 (umidità moderata). Condizioni analoghe continuano ad interessare le aree più meridionali della Sardegna.


Figura 9 - SPEI a 6 mesi - gennaio 2022

SPEI a 6 mesi - gennaio 2022
 
 
 
 

Barbara Parisse (Ed.)
Roberta Alilla, Flora De Natale, Antonio Gerardo Pepe e Antonella Pontrandolfi CREA - Agricoltura e Ambiente

 
 

PianetaPSR numero 110 febbraio 2022