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Filiere corte 

Misurare la sostenibilità delle filiere corte: la proposta del progetto agroBRIDGES

Il progetto, finanziato nell'ambito del programma Horizon 2020, coinvolge 15 partner europei, per l'Italia il Crea.

Le filiere corte, intese come sistemi con un numero minimo di intermediari, possono essere indicate come uno degli approcci più diretti per collegare consumatori e produttori all'interno delle catene agroalimentari. 

Se è intuitivo immaginare come il ridotto numero di scambi e intermediazioni tra produzione e consumo determini vantaggi di natura sociale, economica e ambientale, non è altrettanto immediato capire perché i modelli diversi di filiera corta non riescano molto spesso a fare un cambio di scala e rimangano di fatto un fenomeno di nicchia. La stima della loro sostenibilità è - appunto - finalizzata ad evidenziarne i caratteri, quindi i limiti e le potenzialità, così da operare dei miglioramenti in seno alle forme più virtuose, che sarebbe utile replicare. 

Con il progetto agroBRIDGES [1], di cui il CREA è unico partner italiano con il coinvolgimento dei Centri di ricerca "Politiche e Bioeconomia" e "Alimenti e Nutrizione", si cerca di costruire ponti solidi tra consumatori e produttori, fornendo loro conoscenze pratiche e aumentandone la competitività attraverso modelli di business di filiera corta nuovi e sostenibili. Con il coinvolgimento di 15 partner europei, il progetto prevede l'elaborazione di una "cassetta degli attrezzi" (il toolbox di agroBRIDGES), ossia un insieme di strumenti concepiti per supportare il processo decisionale del produttore nella scelta del modello (o dei modelli) di commercializzazione ad esso più confacente; per semplificare le modalità di acquisto e di vendita, tramite opportune applicazioni digitali disegnate per entrambe le figure; nonché, infine, per rendere fruibili programmi di formazione. 

Nell'ambito delle attività di progetto, il CREA ha avuto, tra gli altri, il compito di identificare un set di indicatori per la valutazione della sostenibilità economica, ambientale e sociale delle filiere corte dal punto di vista del produttore. Tale set sarà integrato su un quadro decisionale multicriteria dall'Università di Wageningen utilizzabile come strumento di supporto decisionale da parte dei produttori (agroBRIDGES DST - Decision Support Tool).

Figura 1 - Il concept del progetto agroBRIDGES
Figura 1 - Il concept del progetto agroBRIDGES
 

Misurare la sostenibilità: il processo di identificazione di attributi e indicatori

Il percorso seguito dal CREA per la definizione del set di attributi e indicatori di sostenibilità ha previsto due fasi. La prima ha permesso di definire il quadro logico della sostenibilità individuando gli attributi e gli indicatori seguendo criteri RACER: questa prima fase di analisi desk ha previsto la consultazione di 80 fonti bibliografiche.

La seconda fase, che ha permesso la convalida del set di indicatori proposto, si è basata sull'uso di metodi qualitativi di indagine, quali il metodo DELPHI (Marbach, 1991; Hsu e Standford, 2007; Avella 2016) e i focus group (Morgan, 2018). Le metodologie partecipative hanno permesso di coinvolgere esperti di settore e rappresentanti del comparto produttivo provenienti da diversi paesi europei. Al primo focus group hanno preso parte 6 esperti membri dello Stakeholder Reference Group (SRG) e 7 ricercatori coinvolti nel progetto agroBRIDGES. Al secondo focus i partecipanti sono stati 11, di cui 7 esperti coinvolti in progetti gemelli e 4 ricercatori del gruppo di lavoro del CREA.

Figura 2 - Il processo di identificazione di attributi e indicatori
Figura 2 - Il processo di identificazione di attributi e indicatori


I dati raccolti sono stati elaborati utilizzando metodi qualitativi e quantitativi: ai contenuti emersi dai due focus group è stata applicata un'analisi descrittiva, mentre i dati raccolti tramite Delphi sono stati analizzati statisticamente. Identificare un set di informazioni che fosse il più possibile omogeneo, funzionale e semplice da interpretare ha rappresentato 
la sfida principale di questo studio. 
Infine, è stata creata una matrice di performance per mettere in relazione gli attributi e gli indicatori con i 5 modelli di business identificati dal partenariato durante le fasi precedenti del progetto: Agricoltura Sostenuta dalla Comunità (CSA), vendita diretta, rivenditori locali, vendita online, logistica ottimizzata.

Tabella 1 - Modelli di business e attributi correlati
Tabella 1 - Modelli di business e attributi correlati


Le indagini condotte tramite metodo Delphi e Focus Group hanno evidenziato l'inefficacia di alcuni indicatori per la valutazione di uno o più modelli di commercializzazione. È stato quindi condotto un lavoro di adattamento per descrivere al meglio i modelli scelti, assecondando la necessità di comporre un quadro di valutazione semplice da interpretare e gestire dai produttori a cui è rivolto. Da sottolineare resta comunque la difficoltà nel reperire le informazioni di base da parte degli stessi produttori e, quindi, la possibilità concreta di raccogliere i dati necessari a calcolare gli indicatori e a valutare le tre dimensioni della sostenibilità a livello di singola azienda.

Migliorare gli aspetti sociali ed economici delle filiere alimentari corte: il webinar congiunto dei progetti H2020

Del lavoro svolto dal CREA e dall'Università di Wageningen nell'ambito del progetto agroBRIDGES si è parlato in occasione del primo webinar congiunto del Joint Clustering Plan, con la partecipazione dei due progetti gemelli H2020 "COCOREADO" e "COACH", lo scorso 9 marzo. 

L'evento, dal titolo "Enhancing Social and Economic Aspects of Short Food Supply Chains", ha avuto lo scopo di favorire percorsi di comunicazione bidirezionali con i partner dei progetti. Tale occasione è stata utile anche per presentare i progressi e i primi risultati ottenuti. L'approccio multi-attoriale che include interazioni territoriali attraverso la creazione di "MAP", ossia Piattaforme Multi Attoriali o reti agroalimentari regionali, composte da vari rappresentanti del settore, come produttori, consumatori, associazioni, università, enti pubblici, è trasversale ai tre progetti.

Durante l'incontro, Q-PLAN, capofila di agroBRIDGES, ha presentato il progetto e il CREA ha illustrato il lavoro svolto per indentificare attributi e indicatori di sostenibilità. L'Università di Wageningen ha presentato l'attività di implementazione del set di valutazione proposto sui modelli di business, utilizzando l'approccio multi-criteria (Multi-Criteria Decision Analysis - MCDA).

È stato poi presentato il progetto COCOREADO, iniziato a gennaio 2021 e che vede la partecipazione di 13 partner. In occasione dell'incontro congiunto, i relatori hanno presentato i metodi di selezione delle buone pratiche, su sistemi nuovi ed equi che migliorano la posizione dell'agricoltore, ricollegando produttori e consumatori, individuate nei 9 paesi coinvolti ("novel and fair systems" - NOFAs), raggruppate in una lista dapprima corposa, e successivamente ridotta. Il lavoro di selezione è stato svolto secondo il criterio della replicabilità e secondo fattori determinanti di successo.

Sono poi intervenuti i relatori del progetto COACH, iniziato nel novembre 2020, che vede il coinvolgimento di 8 partners principali, 12 soggetti terzi e 8 partners associati, distribuiti in 11 paesi. COACH ha previsto la creazione di una "Living Library", nella quale - attraverso una funzione di ricerca - gli utenti possono consultare materiali divulgativi, come report, filmati o siti utili, riguardanti 9 temi trasversali di interesse.
Il team di progetto è impegnato nell'individuazione di metodi e nell'elaborazione di strumenti per la stima dei costi e dei benefici delle filiere corte. In particolare, per i produttori si prevedono interviste finalizzate alla stima qualitativa e quantitativa dell'impatto sociale economico e ambientale, mentre per i consumatori si prevede di adottare il focus group quale metodo d'indagine. 

Confrontando i tre progetti, è interessante notare come in generale vi siano delle analogie nell'approccio metodologico: sia per agroBRIDGES che per COCOREADO, ad esempio, vi è stata una prima fase di individuazione e selezione di buone pratiche, sulla base delle quali sono state poi impostate le attività progettuali. È possibile, inoltre, fare un raffronto tra gli strumenti di stima dei costi e dei benefici delle filiere corte individuati dal team del progetto COACH e il set di indicatori per la valutazione della sostenibilità delle filiere corte elaborato dal CREA.

Tabella 2 - I tre progetti H2020 "agroGRIDGES", "COCOREADO" e "COACH"
Tabella 2 - I tre progetti H2020 "agroGRIDGES", "COCOREADO" e "COACH"

Un incontro che è stato quindi condivisione e confronto e che ha messo in luce il comune impegno dei tre progetti a rendere tangibile e a rafforzare il legame tra produttori e consumatori, per una trasformazione sostenibile dei modelli di produzione e consumo.

 

Note

  • [1] Il progetto AgroBRIDGES è finanziato dal Programma di Ricerca e Innovazione H2020 dell'Unione Europea, con GRANT AGREEMENT n.101000788 del 01/01/2020.
 

Riferimenti

  • Avella, J.R. (2016). Delphi panels: Research design, procedures, advantages, and challenges. International Journal of Doctoral Studies, 11:305-321.
  • Hsu, C-C.; Sandford, B.A (2007). The Delphi Technique: Making Sense of Consensus. Practical Assessment, Research & Evaluation, 12(10). doi: 10.7275/pdz9-th90.
  • Marbach, G. (1991). Il punto sul metodo Delphi. In: Marbach G., Mazziotta C. e Rizzi A., (a cura di), Le previsioni: Fondamenti logici e basi statistiche. Milano: ETASLIBRI.
  • Morgan, D. L. (2018). Basic and advanced focus groups. Sage Publications.
 
 
 
 

Giorgia Giordani (CREA - AN), Ilenia Manetti (CREA - PB)

 
 

PianetaPSR numero 111 marzo 2022