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Qualità

Mipaaf: al Ministero presentazione del libro che racconta la qualità alimentare

L'eccellenza della filiera MADE IN ITALY, la tutela dei produttori, la promozione e il lavoro divulgativo dell'informazione hanno come denominatore comune la necessità di implementare la crescita nel valore produttivo.

Nelle scorse settimane, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, è stato presentato il libro di Giuseppe Ambrosio, Roberto Saija e Laura Carrara: "Prodotti alimentari di qualità: regole, casi e questioni".

copertina del libro Prodotti Alimentari di Qualità.

L'incontro, tenutosi alla presenza del ministro Stefano Patuanelli e del sottosegretario Gian Marco Centinaio, è stato occasione di confronto e dibattito sul tema della qualità dei prodotti agro-alimentari: dalle questioni procedurali, che riguardano la domanda di registrazione DOP e IGP, a quelle relative agli aspetti di proprietà intellettuale (IP) contenuti nel "Pacchetto Qualità" 2012, alle differenziazioni con il regime giuridico dei marchi. 

Centrale è stato anche il tema dell'internazionalizzazione e degli accordi che la regolamentano, un tema caldo e di grande attualità che si incentra anche sull'equilibrio tra diritto nazionale e diritto comunitario, questione spinosa, spesso emersa nel corso delle numerose sentenze in materia della Corte di Giustizia UE. Il ruolo della Corte di Giustizia costituisce, in effetti, il tema portante dell'intero volume, in cui gli autori hanno voluto seguire un approccio dettagliato e sistemico per raccontare le indicazioni e gli spunti offerti dalla dottrina sin dai primi anni di questo secolo.

Il sottosegretario Centinaio, nel suo intervento, ha sottolineato la grande attualità del testo per il mercato internazionale. L'eccellenza della filiera italiana, secondo Centinaio, va promossa attraverso nuove iniziative di formazione e informazione al fine di renderla sempre più competitiva e al passo in un settore ormai in rapida trasformazione. Centrale nel suo intervento la questione della tutela dei produttori, dei consorzi, dei prodotti di qualità e del Made in Italy. Contestualmente la promozione si rivela essere aspetto fondamentale nel "coadiuvare la qualità ad andare il più lontano possibile", ed è compito in primis della politica favorire la tutela del prodotto e l'aspetto promozionale.

Il ministro Patuanelli ha quindi evidenziato come ritenga fondamentale informare i consumatori circa la qualità, l'eccellenza e la distintività del prodotto Made in Italy, produrre sogni, cultura e tradizioni, di fronte a un quadro europeo che sembra ormai rassegnato all'omologazione agro-alimentare. Capillare dovrà essere il lavoro di promozione, di tutela, culturale, nel momento in cui l'UNESCO ha riconosciuto la dieta mediterranea come uno stile di vita sano, eletta come miglior dieta a livello mondiale. 

Nel corso della presentazione è stata affrontata la questione relativa ai vini parzialmente dealcolizzati e sull'impatto che questa può avere sui vini di qualità: "Non credo che un divieto di produzione sia la strada corretta" è la risposta del Ministro, che rilancia sul bisogno di consapevolezza da parte dell'utenza circa l'adeguata informazione rispetto al prodotto che si sta comprando, una bevanda che "non è vino". Il dealcolizzato viene prodotto, infatti, in maniera completamente diversa, i processi di dealcolizzazione autorizzati per ridurre parzialmente o quasi totalmente il tenore di etanolo in questi prodotti sono dovuti alla parziale evaporazione sotto vuoto, alle tecniche a membrana e/o alla distillazione. 

Il settore vitivinicolo si sta aprendo in questi anni all'innovazione mostrandosi tuttavia sensibile all'integrità del prodotto e alle sue tradizioni, gli Stati membri dell'OIV lavorano attualmente alla definizione di pratiche enologiche specifiche applicabili a questi nuovi prodotti. L'obiettivo principale sembra essere quindi quello di fare chiarezza, fornendo indicazioni sull'etichetta rispetto a quello che si sta comprando, accompagnando ad una chiara informazione un adeguato inserimento negli spazi di mercato.

Altro tema affrontato nel corso dell'incontro è stato quello relativo alle memorie che recentemente la Croazia ha depositato rispetto al "Prosek", richiedendo l'avvio delle procedure di riconoscimento a livello UE della menzione tradizionale da abbinare alla denominazione di un vino bianco locale. È stato importante, quindi, fare il punto rispetto ai prossimi passi a riguardo da parte della nostra classe politica. Patuanelli è stato chiaro: maggioranza e opposizione hanno votato rispetto a ciò che significa "Prosecco" nel nostro Paese, stanno perciò conducendo una battaglia contro l'emulazione del nostro prodotto e la classe politica si è dimostrata compatta nello sventare l'incursione. 

La Croazia ha depositato la richiesta di registrazione all'UE, ad oggi l'Italia ha 60gg di tempo per replicare. L'azione portata avanti dalle Regioni Veneto, Friuli Venezia-Giulia e dai tre consorzi, ha come mission quella di difendere l'identità di un prodotto italiano. I prossimi passi consisteranno nella preparazione di una memoria articolata, a fronte di quello che viene ritenuto un tentativo di appropriazione indebita di una denominazione che fa parte del patrimonio enologico italiano. 

Il ministro in chiusura ha fatto il punto sulla situazione e sottolineato di assistere, come Paese membro dell'Ue, a una spinta verso l'omologazione delle produzioni europee: "Abbiamo visto potenze economiche muoversi verso l'omologazione dell'agricoltura, un percorso che deve essere fermato, senza tecniche di laboratorio o farmaceutiche ma con una produzione che si avvale di tecniche naturali",. Secondo Patuanelli vi è necessità, quindi, di lavorare per rafforzare le tutele e disinnescare le insidie dell'omologazione della produzione agricola, crescendo nel valore delle produzioni.

 
 
 

Laura Panico 
Mipaaf

 
 

PianetaPSR numero 113 maggio 2022