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allevamento di galline
Benessere animale

Benessere animale, uno studio finanziato dalla Commissione valuta il contributo della PAC 14-20

Gli strumenti e le misure della PAC hanno la capacità di contribuire al benessere degli animali e alla riduzione dell'uso di antimicrobici, ma manca una chiara e misurabile evidenza dell'entità del cambiamento indotto.

Il tema del benessere animale è sempre più al centro del dibattito pubblico e politico, mentre gli Stati membri della Ue stanno scrivendo la nuova Politica agricola comune. Per questo la Commissione europea ha finanziato uno studio finalizzato a comprendere come la PAC, nella programmazione 2014-2020, abbia contribuito a migliorare il benessere (BA) e a ridurre l'uso di antimicrobici (AM) negli animali d'allevamento. 

Le fonti e gli strumenti considerati

Esaminando la PAC nella sua interezza, l'analisi si è focalizzata sull'applicazione di tutti quegli strumenti che, da un'analisi preliminare, sono apparsi potenzialmente più influenti nelle pratiche di allevamento e, in particolare, la condizionalità obbligatoria e alcune misure della Politica per lo Sviluppo Rurale, oltre alla Misura 14 dei PSR "Pagamenti per il benessere animale". (box).

 

Box: Gli strumenti della PAC considerati nello studio

* I pagamenti diretti, compresi i regimi di pagamento accoppiato volontario
* Strumenti ai sensi del regolamento OCM, come standard commerciali e schemi di qualità dell'UE
* Il regime di condizionalità, nello specifico i criteri di gestione obbligatori
   - 11 - Direttiva 2008/119/CE del Consiglio, del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli, Articolo 3 e articolo 4
   - 12- Direttiva 2008/120/CEE del Consiglio, del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini, Articolo 3 e articolo 4
   - 13 - Direttiva 98/58/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998, riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, Articolo 4
* Misure previste dal regolamento sullo sviluppo rurale:
  - M04-Investimenti, 
  - M14-Benessere animale,
  - M11-Agricoltura biologica, 
  - M01-Trasferimento di conoscenze, 
  - M02-Servizi di consulenza, 
  - M03-Programmi di qualità, 
  - M09-Gruppi di produttori,
  - M16-Cooperazione (in particolare EIP)

 

La procedura di valutazione ha previsto la combinazione di fonti informative di natura quantitativa e qualitativa; riguardo alle quantitative sono stati considerati i database di Eurostat, FAOStat, gli indicatori del Quadro comune di monitoraggio e valutazione, i dati di monitoraggio e valutazione della PAC a livello comunitario e nazionale, i dati della The farm accountancy data network (FADN), etc. Per quanto riguarda le fonti qualitative, accanto alla rassegna della letteratura, sono state realizzate una serie di interviste a livello comunitario presso la Direzione agricoltura, e la Direzione Salute della Commissione, i rappresentanti delle organizzazioni dei veterinari e degli allevatori nonché delle associazioni impegnate sul tema del BA.

Infine, il quadro conoscitivo è stato completato attraverso la conduzione di casi studi in 11 Stati membri/regioni rappresentativi di differenti contesti produttivi dell'Unione. Per l'Italia le Regioni interessate sono state: Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna; i comparti produttivi, in particolare, quelli dei bovini e dei polli da carne.

I risultati

Nella maggior parte delle regioni/Stati membri studiati, il miglioramento del BA e la riduzione dell'impiego di AM sono stati affrontati principalmente attraverso le misure di sviluppo rurale, ma non esclusivamente attraverso la misura specifica M14, che è stata attivata solo da 34 su 118 PSR (20 regionali e 14 nazionali) in 17 Stati membri e finalizzata principalmente alla promozione del pascolo, di migliori condizioni di stabulazione, a una migliore gestione sanitaria e all'attuazione di un approccio sistemico al BA. Inoltre, sebbene tutti i settori della zootecnia potessero essere oggetto dell'intervento, gli impegni previsti nell'ambito della misura sono stati per lo più indirizzati ai bovini da latte e ai suini.

Lo studio considera efficaci per il miglioramento del BA e la riduzione dell'impiego di antimicrobici anche le altre misure individuate nell'ambito della Politica per lo Sviluppo Rurale, soprattutto quando si tratta di operazioni composite, che associano ad interventi specifici di miglioramento del BA della M14, impegni inerenti la formazione e la consulenza (M1/M2) e/o interventi di tipo "strutturale", finanziati cioè attraverso la misura investimenti (M4).

Viene riconosciuto l'effetto positivo della pressione esercitata dalla società civile sulla scelta delle pratiche di allevamento adottate, particolarmente evidente laddove il sistema di etichettatura ha potuto orientare le scelte di acquisto dei consumatori. In particolare, viene considerato come l'obbligo di dichiarare in etichettatura il sistema di allevamento delle galline ovaiole, in gabbia, a terra, all'aperto, biologico, previsto dalle norme comunitarie di commercializzazione delle uova abbia influenzato la domanda dei consumatori e, di conseguenza, orientato le scelte di produzione verso sistemi di allevamento a maggior contenuto di benessere, cioè a terra o all'aperto.

Oltre ad analizzare l'implementazione della PAC nel periodo 2014-2020, l'analisi detta alcune raccomandazioni in relazione al prossimo periodo di programmazione, rimarcando l'importanza che la nuova PAC attribuisce alla sostenibilità dell'allevamento. In questa traiettoria si inseriscono i suggerimenti agli  Stati membri di attuare più diffusamente misure mirate al miglioramento del BA e alla riduzione dell'impiego di AM, ad agevolare lo sviluppo di sistemi di qualità che incoraggino gli allevatori a introdurre cambiamenti significativi nelle pratiche di allevamento da essi adottate e ad estendere ad altri settori zootecnici gli standard commerciali del comparto avicolo al fine di promuovere pratiche a maggior contenuto di BA. 

Lo studio conclude che gli strumenti e le misure della PAC hanno la capacità di contribuire al benessere degli animali e alla riduzione dell'uso di antimicrobici, ma manca una chiara e misurabile evidenza dell'entità del cambiamento indotto. In tale prospettiva si sottolinea la rilevanza di sviluppare  indicatori adeguati a misurare e monitorare il BA e l'impiego di AM. L 'impatto degli strumenti della PAC dovrebbe essere documentato prendendo in considerazione un piccolo ma adeguato numero di indicatori "animal based" (ad es. salute  metabolica, evidenza di pratiche di allevamento dolorose, presenza o numero di lesioni sulla carcassa al macello) da concordare con le parti coinvolte nella valutazione e nella gestione della PAC, e da sviluppare con esperti di BA e rappresentanti del mondo produttivo.

 
 
 

Maria Carmela Macrì e Manuela Scornaienghi

 
 

PianetaPSR numero 113 maggio 2022