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Meteo

L'andamento agrometeorologico di maggio

L'analisi del Progetto Agrometeore della Rete Rurale Nazionale.

Come di consueto, PianetaPSR ospita la rubrica dedicata al monitoraggio agrometeorologico del mese precedente. L'andamento delle condizioni meteorologiche costituisce un fattore fondamentale per lo svolgimento delle attività agricole, condizionandone fortemente le produzioni, in termini sia qualitativi sia quantitativi. La conoscenza delle caratteristiche climatiche di un territorio guida le scelte colturali e gli investimenti strutturali, così come la programmazione delle diverse pratiche agronomiche non può prescindere dall'andamento meteorologico durante la stagione agraria (lavorazione del terreno, interventi irrigui e di difesa dai patogeni e parassiti, operazioni di raccolta, ecc.).

Le analisi presentate in questa rubrica sono il frutto di un'attività di monitoraggio agrometeorologico svolta dal CREA-Agricoltura e Ambiente nell'ambito della Rete Rurale Nazionale, precisamente nella scheda "Agrometeore". La scelta degli indici da presentare e commentare nei diversi report mensili può variare in funzione del periodo dell'anno (es. indice di Huglin) e della capacità della fonte di dati utilizzata di rappresentare l'andamento agrometeorologico del mese. Alcuni approfondimenti sono disponibili ai link indicati nel testo e tutte le elaborazioni grafiche presentate sulla rivista saranno anche disponibili in una specifica sezione online sul sito reterurale.it/agrometeo.

Si segnala che le analisi mensili si basano su dataset di rianalisi preliminari (ERA5T) che sono pubblicati in quasi real time sul Climate Data Store di Copernicus (vedi documento sulla metodologia al link riportato in basso); la successiva validazione dei dati, che avviene nell'arco di tre mesi, potrebbe evidenziare errori o scostamenti che solitamente sono trascurabili. 

 
 

Agrometeo in cifre

 

Andamento agrometeorologico nel mese di maggio 2022

A livello nazionale, il mese di maggio è stato notevolmente più caldo della media climatica sia per le temperature massime (+2,42 °C) che per le minime (+1,85 °C). Le anomalie più rilevanti, anche per le minime, si riscontrano al Nord. Perdura la carenza di precipitazioni al Nord (-23%), in aumento al Centro (-48%), mentre il Mezzogiorno si caratterizza per apporti precipitativi superiori alla norma (+22%). A livello nazionale l'indicatore SPEI6 mette in luce il notevole peggioramento delle condizioni di siccità estese ormai a tutto il Paese e particolarmente gravi al Nord, dove hanno raggiunto livelli di "Siccità Severa".

Nel quadro globale, le condizioni meteorologiche del mese di maggio si sono caratterizzate per le temperature notevolmente superiori alle medie climatiche del periodo [1]. In particolare, lunghe ondate di calore e record di temperature minime e massime hanno interessato Europa sud-occidentale, Siberia e zona artica, Pakistan, India nord-occidentale e Corno d'Africa. Temperature sotto la media, invece, si sono registrate in Europa orientale, Sud America e in parte nell'Artico e nel Canada occidentale. In merito alle precipitazioni, condizioni più secche della media sono state prevalenti in Europa [6, 7], negli Stati Uniti occidentali, in Sud America, nel Corno d'Africa, nella penisola arabica e in Asia centrale. Condizioni più umide della norma, in molti casi associate a piogge alluvionali, hanno caratterizzato Canada, Stati Uniti meridionali, Messico, Brasile, Sud Africa e le aree orientali e sud-occidentali dell'Australia. 

In relazione alla disponibilità di risorse idriche in Italia, non si arresta il graduale peggioramento della crisi idrica che sta investendo il Nord del Paese, con situazioni sempre più critiche nel bacino del Po e con l'inizio di razionamenti sia per l'uso agricolo che per il potabile [2]. I fiumi piemontesi hanno ridotto ulteriormente le loro portate, anche per lo scarso apporto dello scioglimento delle nevi, azzerato con 2 mesi di anticipo rispetto alle medie; al delta del Po in alta marea si registrano 30 km di risalita del cuneo salino. Le stesse difficoltà si riscontrano nei grandi laghi (Maggiore al 23% di invaso rispetto alla capacità, Como al 30%), nei bacini montani (volume di accumulo al 31 maggio pari a circa il 41% della riserva invasabile) [3]. Nel distretto idrografico delle Alpi orientali, soffrono in particolare i serbatoi del bacino del Livenza e del Tagliamento (valori prossimi o inferiori ai minimi storici) e preoccupa la condizione della falda freatica, con un alto numero di stazioni che hanno registrato livelli ai minimi storici [4]. La crisi idrica è comparsa anche nel Centro Italia. L'autorità di distretto Appennino settentrionale ha definito la situazione dei bacini di "severità idrica media": portate inferiori alla media, fabbisogni idrici superiori alla norma, volumi accumulati che non garantiscono gli usi in atto [5], in particolare il lago di Chiusi ha raggiunto la quota idrometrica per la quale è prevista la sospensione dei prelievi e il fiume Ombrone registra il minimo di portata con 890 l/s, contro i 2.000 indicati come minimo deflusso vitale [2]. Il livello delle falde è preoccupante, in particolare lungo la costa toscana. Altre situazioni difficili si registrano sul fiume Sentino nelle Marche, in Umbria per il Trasimeno e la diga Maroggia, e in Lazio nel bacino del Tevere, in particolare per il fiume Aniene (portata di circa 3.000 rispetto alla media di 8.000 l/s) e i laghi romani Nemi e Bracciano. Nel Sud Italia l'unica situazione di preallarme è scattata in Campania, nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno.

Il quadro critico descritto si riflette in una riduzione generalizzata delle rese (a scala nazionale calo del 15% per il grano, che arriva a -30% in Puglia e -20% in Campania) [8, 9]. In Puglia si prevede un calo del 25% nella produzione di legumi e del 40% delle olive, dove il caldo e la siccità durante la fioritura hanno compromesso l'allegagione [13,14]. In Piemonte, Molise e Basilicata si prevedono forti riduzioni nelle rese delle foraggere e cereali (dal 20 fino al 60%). Una coltura particolarmente colpita è il riso: a causa delle condizioni meteo, si è osservata una riduzione nella semina di circa 10.000 ettari (su 227.000 ettari dell'anno scorso), ma a preoccupare è anche la siccità che ha condizionato le fasi di sommersione con probabili ripercussioni negative sulle rese. A causa del caldo torrido anche quest'anno le aree interne della Sardegna sono colpite da milioni di cavallette che stanno devastando le coltivazioni [8]

Passando all'analisi agrometeorologica di dettaglio, le mappe sull'andamento termico (figg. 1a-1b) mostrano come il Nord continui ad essere l'area più critica con anomalie positive di oltre 2°C che per le massime superano i 4°C localmente nelle province di Novara, Vercelli e Varese. A livello regionale si raggiungono scarti positivi di temperature di 2,7 - 2,8 °C per le minime e 3,1 - 3,5°C per le massime, rispettivamente per Piemonte e Lombardia. Fanno eccezione Sicilia e Calabria (solo per T2N) che risultano complessivamente nella norma.


Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) e massime (b, dx) - maggio 2022

Figura 1 - Anomalie di temperature minime (a, sx) - maggio 2022
Figura 1 - Anomalie di temperature massime (b, dx) - maggio 2022


Riguardo alle temperature estreme(figg. 2a-2b), non si osservano fenomeni particolari se si escludono le coste orientali di Puglia e Sardegna per le temperature massime, dove le frequenze superano localmente il 20%.


Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx) e massime estreme (b, dx) - maggio 2022

Figura 2 - Temperature minime estreme (a, sx)  - maggio 2022
Figura 2 - Temperature massime estreme (b, dx) - maggio 2022


La distribuzione delle sommatorie termiche con soglia 0 °C raggiunge al Nord 1215 gradi giorno, al Centro 1538 e nel Mezzogiorno 1706, superando 1800 in Puglia, Sicilia e Sardegna (fig. 3a). In vaste zone del Paese si notano anomalie positive superiori a 200 gradi giorno nel Nord-Ovest, e a 140 gradi giorno nel Lazio (fig. 3b). 


Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - maggio 2022

Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C (a, sx)- maggio 2022
Figura 3 - Sommatorie termiche con soglia 0 °C anomalie (b, dx) - maggio 2022


Le sommatorie termiche con soglia di 10 °C raggiungono un valore medio nazionale pari a 369 gradi giorno (fig. 4a) ricalcando lo stesso pattern delle GDD con soglia 0 °C, così come le rispettive anomalie. I maggiori scarti positivi (> 80 gradi giorno) si manifestano anche in questo caso a Nord-Ovest e in Lazio (fig. 4b).


Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) e anomalie (b, dx) - maggio 2022

Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C (a, sx) - maggio 2022
Figura 4 - Sommatorie termiche con soglia 10 °C anomalie (b, dx) - maggio 2022


A livello nazionale la precipitazione totale media (fig. 5a) è risultata pari a 70 mm, con gli apporti maggiori registrati nell'arco alpino e soprattutto in Trentino (165 mm), Alto Adige (135 mm), Piemonte (125 mm) e Friuli-Venezia Giulia (103 mm). Anomalie negative (fig. 5b) sono evidenti in gran parte del Centro e sono diffuse su tutto il versante tirrenico della penisola. Scarti inferiori a -50% si osservano anche nel triveneto e localmente nel novarese. All'opposto precipitazioni superiori alla media del periodo, si osservano in Sicilia (+76%), Sardegna (+39%) e Basilicata (+31%). 


Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx) anomalie in % (b, dx) - maggio 2022

Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm (a, sx)  - maggio 2022
Figura 5 - Precipitazioni cumulate in mm anomalie in % (b, dx) - maggio 2022


Nonostante la scarsità di piogge, si sono verificati eventi precipitativi giornalieri superiori alla soglia di 20 mm, considerata in grado di provocare danni all'agricoltura (definita a livello internazionale "very heavy rain"). I valori più elevati di rx1day si sono registrati in diverse regioni del Nord, raggiungendo picchi in Piemonte, Lombardia e Veneto rispettivamente di 86, 57 e 54 mm, cui corrispondono valori medi regionali di 36, 34 e 37 mm. Nel resto del Paese si distingue la Toscana, con valori medi di 22 mm e un massimo di 49 mm (fig. 6). Danni sulle colture legati a precipitazioni a carattere grandinigeno sono stati inoltre segnalati in varie aree del Paese [10, 16].

Figura 6 - Precipitazioni intense - maggio 2022
Figura 6 - Precipitazioni intense - maggio 2022


Riguardo all'evapotraspirazione di riferimento (fig. 7a), la maggior parte dell'Italia ricade nel range di 125-150 mm: a livello regionale, valori superiori a 150 mm si raggiungono in Puglia, e localmente in Sicilia e Sardegna, con un valore medio del Mezzogiorno pari a 137 mm. Flussi evapotraspirativi superiori alla norma si evidenziano soprattutto in Piemonte/Lombardia e Lazio/Umbria con anomalie massime locali rispettivamente di +25 e + 23 mm (fig. 7b). 


Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) e anomalia (b, dx) - maggio 2022

Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm (a, sx) - maggio 2022
Figura 7 - Evapotraspirazione di riferimento in mm anomalia (b, dx) - maggio 2022


Il bilancio idroclimatico (fig. 8a) assume valori negativi quasi ovunque, ad esclusione di alcune aree montane alpine ed appenniniche. A livello regionale, i valori peggiori si registrano in Puglia (-121 mm, con un minimo assoluto di -147 mm), seguita da Lazio e Umbria con -102 mm. Bilanci positivi si notano localmente nel Nord-Est, in particolare in Trentino con +73 mm. L'analisi delle anomalie (fig. 8b) mostra un peggioramento della disponibilità idrica in diverse zone del Nord, in particolare in alcune province del Nord-Ovest dove scende al di sotto dei -100 mm, e nel Centro dove ad essere interessate sono soprattutto Lazio e Umbria (fig. 8b). 


Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a, sx) e anomalia (b, dx) - maggio 2022

Figura 8 - Bilancio idroclimatico (a) - maggio 2022
Figura 8 - Bilancio idroclimatico anomalia (b) - maggio 2022


Considerando l'indice SPEI6, che riflette l'andamento complessivo del bilancio idroclimatico degli ultimi sei mesi (fig. 9a), perdurano le condizioni critiche di siccità che interessano il Nord del Paese, dove il Piemonte e la Lombardia sono ormai passati nella classe di "Siccità Estrema" (con SPEI6 inferiore - 2) e gran parte del territorio risulta nella classe di "Siccità Severa" (SPEI6 tra -1,5 e - 2). La situazione è molto critica anche al Centro dove la siccità è evidente in tutte le regioni ed è particolarmente grave in Lazio e Abruzzo ("Siccità Severa"). Nel Mezzogiorno si registrano condizioni di "Siccità Moderata", localmente peggiori sull'arco ionico.

L'analisi dello SPEI3 (fig. 9b), che riflette l'andamento del bilancio idrico dei 3 mesi più recenti, evidenzia come la situazione del Centro si sia aggravata notevolmente nell'ultimo periodo, raggiungendo condizioni di "Siccità Severa" diffusa in quasi tutto il Lazio e parte dell'Umbria e dell'Abruzzo.   


Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) e a 3 mesi (b)- maggio 2022

Figura 9 - SPEI a 6 mesi (a) - maggio 2022
Figura 9 - SPEI a 3 mesi (b)- maggio 2022

Focus vite e olivo


La vite è oramai in pieno periodo vegetativo, e quindi diventa importante monitorare l'indice di Huglin che fornisce informazioni utili sul soddisfacimento delle esigenze termiche delle diverse varietà. Questo indice considera le sommatorie delle temperature durante il periodo diurno, quando si manifesta l'attività fotosintetica delle piante, pertanto è anche denominato indice eliotermico. Nel secondo mese di analisi (fig. 12a), l'indice su quasi tutto il territorio rientra nella classe 300÷600 gradi giorno con un valore medio nazionale pari a 431; i valori regionali maggiori si riscontrano in Puglia (581), Sardegna (522) ed Emilia-Romagna (495). L'indice è quasi ovunque superiore alla media climatica (fig. 12b) con gli scarti maggiori in Piemonte (+126), Lazio (+100), Lombardia (+99) e Sardegna (+93).


Figura 10 - Indice di Huglin (a, sx) e anomalie (b, sx) - maggio 2022

Figura 10- Indice di Huglin (a, sx)  - maggio 2022
Figura 10- Indice di Huglin anomalie (b, sx) - maggio 2022

Nelle figure di seguito, viene mostrata la situazione a inizio giugno dello sviluppo fenologico per le due varietà di vite, Chardonnay (fig. 11a) e Cabernet-Sauvignon (fig. 11b), e per l'olivo (fig. 12), come risulta dall'analisi combinata dei dati provenienti da simulazioni modellistiche e da osservazioni in campo (si veda anche Bollettino Fenologico). 

In generale la vite si trova quasi ovunque in fase di allegagione (prevalgono le fasi BBCH tra 71 e 75), ad esclusione di alcune aree collinari più interne dove prevale ancora la fioritura; la varietà Chardonnay (precoce) risulta in uno stadio più avanzato, soprattutto al Nord, al Centro e in Sardegna. Si constata un'accelerazione dei processi di sviluppo fenologico in Piemonte [10], Veneto [11] e Friuli- Venezia Giulia [12]. In generale non si riscontrano particolari criticità dal punto di vista fitosanitario, anche a causa della scarsità di precipitazioni.


Figura 11 - Fasi fenologiche vite Chardonnay (a) e Cabernet-Sauvignon (b) - 3 giugno 2022

Figura 11 - Fasi fenologiche vite Chardonnay  - 3 giugno 2022
Figura 11 - Fasi fenologiche vite Cabernet-Sauvignon (b) - 3 giugno 2022


Lo sviluppo fenologico dell'olivo (fig. 12) ha raggiunto le fasi di fioritura su tutto il territorio e risulta in uno stadio più avanzato (BBCH 69-71) lungo le fasce costiere del Sud e delle Isole. L'andamento termico della stagione vegetativa ha portato ad un anticipo generalizzato della fioritura. A causa delle alte temperature, in diverse regioni italiane i Servizi fitosanitari hanno segnalato danni (disseccamenti e abbruciature) sui fiori e ridotta allegagione [13, 14], e in alcuni casi hanno consigliato il supporto idrico durante la fioritura [15].

Figura 12- Fasi fenologiche olivo - 3 giugno 2022
Figura 12- Fasi fenologiche olivo - 3 giugno 2022
 
 

Note

 
 
 
 

Barbara Parisse (Ed.)
Roberta Alilla, Flora De Natale, Antonio Gerardo Pepe e Antonella Pontrandolfi 
CREA - Agricoltura e Ambiente

 
 

PianetaPSR numero 114 giugno 2022