Nelle scorse settimane è stato diffuso il Rapporto di Action Aid sul programma "Cambia Terra - Dall'invisibilità al protagonismo delle donne in agricoltura" a cui il CREA PB ha partecipato con analisi e contributi sulla dimensione di genere nella Politica Agricola Comune e nella nuova PAC 2023-2027, nonché sui modelli di governance locale nei contesti agricolo-rurali. Il rapporto restituisce la complessa realtà del lavoro agricolo femminile attraverso le evidenze raccolte con l'attività progettuale sperimentale dal titolo "Cambia Terra".
Cambia Terra è il programma di ActionAid che supporta le donne impiegate in agricoltura perché abbiano pieno accesso ai loro diritti. La sua strategia di intervento si articola in tre assi principali: l'empowerment delle donne lavoratrici e il rafforzamento della loro rappresentanza e organizzazione collettiva; il rafforzamento e la valorizzazione della collaborazione di tutti gli attori territoriali rilevanti (dalle istituzioni, alle aziende, dai sindacati all'associazionismo, etc.); la co-progettazione e sperimentazione di servizi di welfare in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni delle donne e regolati da Patti di collaborazione, ossia strumenti di governance collaborativa che declinano ruoli e responsabilità degli attori coinvolti.
La prima sperimentazione di Cambia Terra è stata realizzata in Puglia, nel Sud-est barese, dal 1 novembre 2016 al 31 ottobre 2017 con l'intento di introdurre pratiche di agricoltura resiliente sulle terre pubbliche per la riduzione dei fattori sociali di isolamento ed esposizione alla fragilità delle donne impiegate in agricoltura nell'area metropolitana di Bari (Bari Loseto, Adelfia, Noicattaro e Rutigliano), attraverso l'adozione di un Patto di collaborazione "La buona terra: legami di prossimità", che metteva in rete le lavoratrici, il Comune di Adelfia - Assessorato al welfare e alle attività produttive, le aziende agricole e le associazioni locali nella realizzazione di un servizio di cura per minori sensibile al genere.
Sulla base dell'esperienza maturata ad Adelfia, ActionAid e CREA-PB nel 2018 hanno avviato la loro collaborazione a partire dalla ricerca "L'impiego delle straniere in agricoltura: i dati INPS e i risultati dell'indagine diretta in Puglia, nelle aree di Cerignola (FG) e Ginosa (TA)", che individuava per le lavoratrici straniere comunitarie forti barriere di accesso ai servizi pubblici, una dimensione strutturale della violenza nei luoghi di lavoro e più in generale l'assenza di partecipazione di queste donne alla vita democratica nelle comunità di approdo pugliesi. Da queste evidenze è nata l'idea di sperimentare il Patto di collaborazione in aree agricole più ampie e rilevanti dal punto di vista economico, ma anche con forti aree di opacità contrattuale, che ha condotto poi al progetto europeo BRIGHT[1].
Dal 2019 al 2022, BRIGHT ha approfondito la conoscenza delle dinamiche socio-economiche dell'Arco ionico grazie all'impegno di ricerca del CREA-PB, e su queste ha fondato un processo sperimentale per la partecipazione delle lavoratrici europee sottorappresentate in Paesi di origine e approdo, ma ha anche costruito reti locali per la co-progettazione e co-gestione di 4 servizi di welfare di comunità in Italia e formato attori internazionali sulla scalabilità del Patto a livello europeo. Le pratiche sperimentali di BRIGHT hanno infatti interessato l'Italia (Arco ionico, nell'area geografica ricompresa tra Grottaglie e Corigliano-Rossano), la Bulgaria e la Romania, e sono state disseminate anche in Grecia e Spagna grazie alla costituzione di una Comunità di interesse.
La collaborazione che lega CREA PB e ActionAid Italia nasce dunque dal comune obiettivo di focalizzare i fattori sociali di isolamento e di esposizione alla fragilità delle donne braccianti, nonché di individuare appropriati percorsi di cambiamento e strumenti politici di intervento, ed è in parte formalizzata nella partecipazione al progetto BRIGHT e in parte nelle attività della Rete Rurale Nazionale che si propongono di facilitare un ruolo attivo dei soggetti locali nell'adozione di politiche di parità di genere, in particolare da parte degli Enti locali (Scheda progetto 18.3).
Molto si è parlato nel corso degli anni delle condizioni di vita e lavoro di operai e operaie agricole nel nostro Paese, ma quasi mai lo si è fatto analizzando il problema con un approccio di genere, ossia guardando a come il sistema patriarcale che caratterizza la società globale - e quindi anche quella italiana - aggrava le forme e l'entità dello sfruttamento delle donne impiegate in settori a scarsa tutela, in particolare quelle più esposte a vulnerabilità, come le lavoratrici straniere.
Il rapporto Cambia Terra restituisce, accanto alla complessa realtà dello sfruttamento del lavoro femminile in agricoltura, le pratiche che sono in campo nell'Arco ionico e nei Paesi di origine delle lavoratrici. Il paper si sviluppa partendo da un'analisi del contesto europeo e nazionale (capitolo 1), offrendo una panoramica dei principali dati e studi disponibili utili a fornire un quadro delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici agricole. Vengono presentate inoltre le principali politiche rilevanti adottate nel corso degli anni per prevenire e contrastare lo sfruttamento in agricoltura, mettendone in luce le principali aree di miglioramento. Si presenta poi, nel dettaglio, il programma Cambia Terra di ActionAid (capitolo 2), inquadrando in particolare i risultati raggiunti negli ultimi tre anni grazie all'implementazione del progetto europeo Bright. Il rapporto si conclude con le principali raccomandazioni rivolte alle istituzioni ad ogni livello (capitoli 3 e 4), frutto delle risultanze raccolte attraverso lo studio della letteratura rilevante e l'implementazione di Cambia Terra. Proprio quest'ultima parte si è arricchita del contributo del CREA PB e della Rete Rurale, attraverso l'elaborazione di indicazioni per i policy maker sia relativamente alle politiche già esistenti, ma anche a quelle in definizione. Di fatto è stata messa in evidenza la necessità che anche le politiche di sviluppo rurale partecipino alla costruzione di servizi di welfare comunitario attraverso la messa in rete di tutte le risorse e le competenze presenti sul territorio, creando soluzioni innovative che non comportino necessariamente un onere aggiuntivo o grossi investimenti per gli attori coinvolti. Purtroppo, nell'attuazione delle politiche comunitarie di sviluppo rurale, a partire dal ciclo 2007-2013, pur riconoscendo la presenza di spazi adatti a costruire strumenti capaci di adottare il mainstreaming di genere e concretizzarli in azioni e risultati auspicabili, l'Italia e le Regioni non hanno mai chiaramente orientato la propria programmazione verso la valorizzazione e il potenziamento del contributo femminile allo sviluppo delle aree rurali. Pertanto, nonostante la dichiarazione di voler perseguire le pari opportunità, nessun sottoprogramma o Focus Area dedicato alle donne è stato attivato, così come in nessuna misura è stata richiamata la volontà di impattare sull'occupazione femminile in agricoltura e nelle aree rurali
A cornice delle analisi contenute nel rapporto, ActionAid ha scelto di valorizzare lungo il testo la voce delle donne coinvolte nel programma, accompagnando le evidenze presentate con testimonianze che restituiscono nel concreto il significato delle molteplici violazioni di diritti che le operaie agricole vivono nel loro quotidiano.
La tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, la promozione di un lavoro dignitoso in agricoltura e di un'adeguata qualità della vita nelle aree rurali, devono essere obiettivi prioritari se si vuole assicurare la sostenibilità del settore nel lungo periodo e rendere di nuovo attrattive le aree interne e marginali. Data la complessità e la rapidità delle dinamiche socio-demografiche attuali, agli strumenti tradizionali della politica - la regolamentazione e il sostegno - è bene affiancare modalità di intervento in grado di far emergere i fabbisogni della popolazione soprattutto quelli della parte più vulnerabile e promuovere così equità sociale e parità di genere sostanziali.
Maria Carmela Macrì*, Grazia Moschetti** e Grazia Valentino*
* CREA-PB
** ActionAid Italia
PianetaPSR numero 115 luglio/agosto 2022