La sostenibilità in agricoltura è un processo particolarmente complesso e di difficile implementazione (Velten et al., 2015). In letteratura, diversi sono i studi che hanno tentato di darne una definizione. Uno di questi (Pretty, 2008) ha formulato quelli che dovrebbero essere i principi chiave: integrare i processi biologici ed ecologici nei processi di produzione alimentare; minimizzare l'uso di input non rinnovabili e dannosi per l'ambiente o per la salute di agricoltori e consumatori; valorizzare in maniera produttiva le conoscenze e le competenze degli agricoltori, nonché le capacità sociali di condivisione per risolvere problemi comuni concernenti l'agricoltura e l'uso delle risorse naturali. La sostenibilità agricola è quindi un concetto molto ampio, che, per semplicità, può essere riassunto nei tre "pilastri": economico, ambientale e sociale (Purvis et al., 2019).
In un'ottica di sviluppo complessivo, qualunque investimento in agricoltura dovrebbe quindi sottostare a questi principi. Se, oltre a fini comprensibilmente lucrativi, si perseguono obiettivi di natura ambientale e sociale, è giusto anche che l'investimento sia sostenuto dalla collettività. Tuttavia, il problema è come valutarne il livello di sostenibilità, dai punti di vista sia dell'azienda sia della società, e giustificarne l'eventuale sostegno.
In questo ambito si inserisce EvaInnova (https://www.innovarurale.it/it/evainnova). Si tratta di uno strumento decisionale messo a punto dal CREA-PB, nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, in collaborazione con il CONAF - Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali. Il fine è supportare tecnici, consulenti e imprenditori nel valutare un investimento innovativo in relazione alla sua sostenibilità, intesa come convenienza economica, fattibilità finanziaria e capacità di rispondere ai fabbisogni del territorio. Proprio per questa triplice veste, lo strumento potrebbe anche essere usato dagli stessi responsabili di politica per valutare l'opportunità di concedere contributi pubblici.
EvaInnova è un applicativo eseguibile direttamente sul web da qualunque dispositivo e non necessita, quindi, di essere installato. Si compone di sei sezioni principali: "Strumento", che descrive l'applicativo; "Modelli", in cui compaiono alcuni esempi; "Dati", per l'inserimento delle informazioni necessarie per la valutazione dell'investimento; "Punteggi" dove viene descritto il sistema di punteggi utilizzati per valutare la sostenibilità economica, finanziaria, ambientale e sociale dell'investimento; "Risultati" in cui sono riportati i risultati della valutazione; infine, la sezione "File" da cui è possibile esportare e importare i dati progettuali inseriti tramite l'applicativo.
La sezione "Dati" si compone a sua volta di quattro sottosezioni: "Dati generali", in cui l'utente è chiamato a descrivere l'investimento e le caratteristiche dell'azienda agricola; "Dati economico-finanziari" dove indicare gli obiettivi economici dell'investimento, i costi, i benefici, le risorse finanziarie disponibili e i parametri dell'analisi economico-finanziaria; "Dati ambientali" e "Dati sociali" in cui specificare, rispettivamente, gli obiettivi ambientali e sociali dell'investimento.
Nella sezione "Modelli" sono già disponibili, per consultazione e come base di partenza, tre modelli di investimento preimpostati relativi a tre diversi tipi di innovazione: agricoltura di precisione, agrinido e impianto a biogas.
La capacità di rispondere ai fabbisogni del territorio è misurata in base all'importanza che gli obiettivi di natura economica, sociale e ambientale perseguiti dall'investimento assumono nell'ambito del Piano Strategico Nazionale della PAC (PSP) 2023-2027. L'ipotesi è che tante più risorse pubbliche vengono assegnate per raggiungere gli obiettivi dell'investimento, tanto più quegli obiettivi sono prioritari e tanto maggiore è il contributo dell'investimento alla sostenibilità economica, ambientale o sociale.
L'analisi della sostenibilità economico-finanziaria è integrata con un'analisi costi-benefici di tipo finanziario, ampiamente utilizzata per la valutazione dei progetti di investimento. La finalità è verificare se un investimento è in grado di generare reddito (convenienza economica) ed evidenziare eventuali carenze di liquidità derivanti dalla sua realizzazione nonché il grado di copertura degli scoperti finanziari attraverso le risorse a disposizione (sostenibilità finanziaria). Lo scopo è anche quello di comprendere la capacità di affrontare rischi di insolvenza e offrire adeguate garanzie in caso di ricorso a prestiti (solidità finanziaria). La metodologia si completa con un'analisi della sensibilità per valutare se e quanto variano i risultati a seguito di cambiamenti nelle ipotesi iniziali (robustezza/rischiosità).
Per la stima di parametri cruciali, quali il patrimonio netto e il tasso di sconto, si utilizzano i dati della Rete di Informazione Contabile Agricola (RICA) relativi all'ultimo triennio disponibile (2019-2021), sebbene l'utente sia comunque libero di specificare valori di propria scelta. La conoscenza del patrimonio netto serve per confrontare la dimensione dell'investimento in termini finanziari con il capitale dell'azienda al fine di valutare la capacità di far fronte ad eventuali rischi di insolvenza legati al ricorso a mutui e finanziamenti. Il tasso di sconto serve invece per calcolare il valore attuale di costi e benefici e confrontare la redditività dell'investimento con quella di investimenti alternativi. Il tasso di sconto e il patrimonio netto sono stimati come media triennale, rispettivamente, della redditività del capitale investito e del capitale netto relativi ad aziende agricole presenti nel campione RICA e aventi caratteristiche simili a quelle specificate dall'utente in termini di orientamento tecnico-economico, dimensione, zona altimetrica e regione.
I dati della RICA vengono impiegati anche per consentire all'utente, durante l'inserimento di costi e benefici, di recuperare informazioni relative ai prezzi medi regionali di prodotti agroalimentari e alle rese medie regionali di specie vegetali e animali presenti nella banca dati.
Dopo aver inserito o caricato i dati di input, l'utente può procedere alla valutazione della sostenibilità dell'investimento premendo il pulsante "Valuta" nella sezione "Dati".
Ai fini della valutazione, ad ogni obiettivo specificato dall'utente, il sistema assegna un punteggio, fissato in base alla distribuzione della spesa pubblica allocata nel PSP a livello regionale per macro-esigenza. Le macro-esigenze sono il risultato di un'aggregazione delle 48 esigenze indicate nel PSP mentre l'allocazione delle risorse tra le esigenze è ottenuta utilizzando una matrice di corrispondenza tra interventi ed esigenze.
Nella Figura 1, vengono riportate le macro-esigenze desumibili dal PSP per tipo di sostenibilità e la distribuzione delle risorse a livello nazionale. Come si nota, il miglioramento dell'efficienza produttiva rappresenta l'obiettivo economico più importante in termini di risorse, assorbendo oltre la metà del budget. La riduzione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti, la gestione del suolo e la biodiversità sono invece le priorità più importanti a livello ambientale. Dal punto di vista sociale, le esigenze verso cui si indirizza in particolare il PSP sono l'occupazione nelle aree rurali e l'inclusione sociale, il ricambio generazionale in agricoltura e i servizi a favore della collettività.
Un investimento che persegue quindi finalità coerenti con le priorità del PSP riceve punteggi più alti, corrispondenti alla percentuale di risorse assegnate. I punteggi legati agli obiettivi variano tuttavia in funzione della regione selezionata dall'utente in quanto varia la distribuzione finanziaria a livello regionale.
Nel caso della sostenibilità economico-finanziaria, si prendono a riferimento soprattutto i risultati dell'analisi costi-benefici sulla base di un sistema di punteggi che attribuisce maggiore importanza a quella economica (40 punti) e, a seguire, la sostenibilità finanziaria (30), la solidità finanziaria (10), la robustezza dei risultati (10) e, infine, il contributo alle esigenze produttive regionali (10), il cui punteggio viene moltiplicato come percentuale per la somma di punteggi relativi agli obiettivi economici perseguiti dall'investimento.
L'output generato mostra anzitutto all'utente un giudizio di sintesi sia numerico che descrittivo in merito ai tre livelli di sostenibilità che variano da 0 (nullo) a 100 (massimo) (Figura 2). All'interno del giudizio testuale, vengono fornite motivazioni e suggerimenti per migliorare il livello complessivo di sostenibilità. Inoltre, viene stampato a schermo un rapporto dettagliato che mostra i principali indicatori di convenienza economica (valore attuale netto, ritorno annuo equivalente, rapporto benefici-costi attualizzato, tasso interno di rendimento, tempo di ritorno di capitale), la distribuzione temporale di benefici e costi (considerando anche l'eventuale imposizione fiscale), l'andamento dei saldi cumulati attualizzati, i flussi monetari di cassa, l'andamento del flusso di cassa cumulato, il rapporto tra fabbisogno finanziario e patrimonio netto, la variabilità dei risultati e, infine, il contributo alle esigenze economiche, ambientali e sociali.
All'utente viene data la possibilità di scaricare un documento riepilogativo dei risultati in PDF in modo da consentirne la condivisione. Oltre a questa modalità, l'utente può anche decidere di condividere i dati progettuali utilizzando le funzioni di esportazione e importazione presenti nella sezione "File".
L'analisi economico-finanziaria viene condotta sotto due ipotesi: con e senza i contributi pubblici, al fine di verificarne l'incidenza sulla valutazione dell'investimento. I contributi considerati sono quelli inseriti tra i benefici come contributi pubblici e i contributi in conto interessi specificati tra le risorse finanziarie. Questo tipo di raffronto, dal lato dei responsabili di politica, può risultare particolarmente utile in quanto permette di giustificare un'eventuale richiesta di contributi pubblici da parte dell'impresa. Infatti, ha certamente senso finanziare un progetto di investimento utile alla società ma irrealizzabile per mancanza di risorse finanziarie. Più controverso invece sarebbe contribuire per un progetto economicamente profittevole e in grado di sostenersi finanziariamente anche senza risorse pubbliche.
Da qui ai prossimi mesi si prevede di arricchire la sezione "Modelli" inserendo nuovi esempi di investimento utilizzabili come base di partenza. Chi lo desiderasse può scegliere di rendere pubblico il proprio modello personalizzato di investimento inviando una richiesta alla Redazione di Innovarurale tramite il modulo di contatti disponibile al seguente link: https://www.innovarurale.it/it/contattaci. Lo stesso modulo può essere utilizzato anche per richieste specifiche e suggerimenti riguardanti l'utilizzo e le funzionalità dell'applicativo.
L'auspicio è che questo strumento, che si inserisce nel solco di una strategia in direzione di una maggiore digitalizzazione in agricoltura (a tale proposito si rimanda il lettore al par. 8.5 del PSP disponibile al link https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/24037), possa accrescere la consapevolezza di quelli che sono i benefici ma anche i rischi connessi ai progetti di investimento e possa essere preso in considerazione da operatori sia pubblici che privati in fase di valutazione ai fini della concessione di contributi.
Figura 2 - Parte dei risultati di EvaInnova: il caso di un'azienda che investe in un impianto a biogas
Fonte: https://media.innovarurale.it/evalab/strumenti/evainnova
Andrea Bonfiglio
Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia - CREA
PianetaPSR numero 126 luglio/agosto 2023