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Zootecnia

Benessere animale: le nuove sfide per il settore

Un quadro delle principali problematiche che la ricerca nazionale e europea dovranno affrontare per migliorare il benessere degli animali in allevamento.

Il settore zootecnico, che rappresenta un'importante quota del PIL agricolo europeo e garantisce la sicurezza alimentare per la quota proteica dell'alimentazione attraverso uova, carne e latte, nei prossimi anni dovrà affrontare varie sfide legate alla sostenibilità e al benessere animale. La legislazione corrente non è più sufficiente per garantire un elevato livello di benessere e da parte dell'Unione Europea arriveranno delle nuove disposizioni che amplieranno e miglioreranno le attuali. La ricerca è sempre più orientata a trovare indicatori legati allo stato emozionale degli animali e a risolvere i problemi legati al benessere durante il trasporto e alla percezione degli animali nella fase di macellazione. La ricerca europea, attraverso la promozione di una "Partnership" ha creato un percorso virtuoso che permetterà l'unione dei saperi e delle innovazioni poste in atto nei vari Stati Membri e individuerà nuovi metodi per la valutazione del benessere degli animali allevati.

In Italia la comunità scientifica ha individuato il benessere tra i pilastri della sostenibilità e si è espressa riguardo ai fabbisogni di ricerca, legati al nostro territorio, in materia di benessere animale.

Il settore

Il settore zootecnico svolge un ruolo economico importante in Europa. Su base annua, rappresenta 168 miliardi di euro nel mercato agricolo, costituendo il 45% del totale delle attività agricole dell'UE e creando 4 milioni di posti di lavoro, molti dei quali nelle zone rurali. Il settore zootecnico è inoltre strettamente legato ad altri settori, come la produzione di latte e lattiero-caseario, la lavorazione delle uova e della carne e l'alimentazione del bestiame, che a loro volta hanno un fatturato annuo stimato di 400 miliardi di euro [1]. La zootecnia ha quindi il compito di garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione della popolazione e il sostentamento di milioni di persone, e farlo in modo sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, devono essere affrontate diverse sfide urgenti, tra queste una riguarda il benessere degli animali da allevamento [2].

Il benessere degli animali e il principio "One Welfare"

Non solo esiste un'interconnessione tra salute animale e umana, ma esiste anche un forte legame tra il benessere animale e quello umano, noto come principio del benessere unico (One Welfare). Ad esempio, a livello di azienda agricola, il benessere degli animali e dei loro proprietari è direttamente correlato, poiché animali ben tenuti in aziende produttive sono generalmente associati alla redditività a lungo termine della produzione zootecnica e alla disponibilità di prodotti di origine animale, con conseguente aumento del benessere degli agricoltori [3].

Il benessere degli animali ha anche impatto sulla loro salute. Esiste un legame, finora non sufficientemente affrontato dalla ricerca, tra salute e benessere degli animali e condizioni di produzione. Una cattiva salute degli animali è ovviamente dannosa per il loro benessere, ma animali gestiti male (ad esempio per lo stress) hanno maggiori probabilità di sviluppare alcune malattie e lesioni. La richiesta della società di migliorare il benessere degli animali si sta sviluppando rapidamente, come ha dimostrato l'iniziativa dei cittadini europei "End the Cage Age" (ECA 29 https://www.endthecageage.eu/), con 1,4 milioni di firme convalidate. L'opinione pubblica è sempre più preoccupata per le condizioni di allevamento, per le gabbie, il trasporto degli animali e la macellazione.

Oltre a pratiche già ampiamente criticate o rifiutate già da alcuni Stati Membri dell'UE, (ad esempio la castrazione e la mozzatura della coda dei suinetti, il taglio del becco), o a sistemi criticati per la gestione di animali di scarsissimo valore economico (ad esempio i vitelli maschi delle bovine latte, i pulcini maschi delle linee di ovaiole), viene messa in discussione l'accettabilità di altri aspetti della gestione degli animali (ad esempio gli allevamenti intensivi, le strutture, l'elevata mortalità dei giovani animali, la manipolazione degli animali durante il trasporto e il macello.

Altre sfide riguardano i sistemi di stabulazione alternativi (ad esempio all'aperto, agricoltura mista, agricoltura biologica) che soffrono la competizione economica con i sistemi di produzione convenzionali, fatto che attualmente costituisce un ostacolo importante all'introduzione di sistemi di produzione più rispettosi del benessere.

Il quadro normativo

Sebbene la legislazione dell'UE sul benessere degli animali sia riconosciuta a livello mondiale come avanzata, non è stata aggiornata con le nuove conoscenze scientifiche né con i cambiamenti nella percezione della società. L'ultimo atto legislativo principale sul benessere degli animali è stato pubblicato nel 2009. Per diverse specie d'allevamento non esiste una legislazione dettagliata sul benessere. La Strategia Farm to Fork, adottata dalla Commissione il 20 maggio 2020, prevede entro la fine del 2023 che la Commissione riveda la legislazione sul benessere degli animali per allinearla alle più recenti evidenze scientifiche. Inoltre, la revisione amplierà il suo campo di applicazione, ne faciliterà l'attuazione e, in ultima analisi, garantirà un livello più elevato di benessere degli animali. (https://food.ec.europa.eu/animals/animal-welfare/evaluations-and-impact-assessment/revision-animal-w.... La proposta farà parte della revisione in corso della legislazione sul benessere degli animali e conterrà modifiche sulle modalità di allevamento, trasporto e macellazione degli animali, nonché proposte per l'etichettatura del benessere degli animali.

L'EFSA

In vista della legislazione sul benessere degli animali, la Commissione ha incaricato l'autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di elaborare pareri scientifici sul benessere dei polli da carne, vitelli, suini, delle galline ovaiole, vacche da latte, anatre, oche e quaglie. Inoltre ha richiesto un parere sul benessere durante il trasporto degli animali (https://www.efsa.europa.eu/it/publications). Inoltre, la Commissione ha inviato all'EFSA una tabella di marcia che riassume i mandati per il benessere animale che intende inviare all'EFSA tra il 2023 e il 2028 per coprire altre specie animali.

La ricerca e le nuove sfide

È ormai noto e consolidato che le condizioni di benessere degli animali da allevamento devono essere migliorate, non solo per ragioni etiche, ma anche per aumentare gli standard sanitari. In questo modo si potrà ridurre il fabbisogno di farmaci veterinari, riducendo così la selezione di microrganismi resistenti agli antimicrobici e migliorando la sicurezza e la qualità degli alimenti. 

È necessario un adattamento dei sistemi di stabulazione e delle pratiche di gestione per rispondere alle esigenze degli animali e alle richieste sociali e politiche. Il benessere degli animali svolge un ruolo importante anche nella resistenza alle malattie infettive e non infettive e nella diminuzione della morbilità e della mortalità degli animali. Inoltre, gli animali allevati con bassi standard di benessere sono meno efficienti e quindi comportano una maggiore impronta ambientale per kg di cibo prodotto e conseguentemente uno spreco di risorse, in contrasto con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite (https://sdgs.un.org/goals). Un migliore benessere degli animali garantirà una maggiore congruenza tra le aspettative dei consumatori e il modo in cui i prodotti alimentari che acquistano sono realmente prodotti. Sebbene il benessere degli animali non sia esplicitamente menzionato negli SDG, c'è una forte correlazione tra il miglioramento del benessere degli animali e il raggiungimento di diversi SDG [4].

Il Positive Welfare

Gli sviluppi scientifici nel campo del benessere degli animali forniscono una maggiore comprensione della sensibilità degli animali di allevamento. Il concetto scientifico di benessere si è evoluto ulteriormente e ora include anche le emozioni positive degli animali (positive welfare), oltre alle ben note "cinque libertà del benessere animale". 

Storicamente, il campo del benessere animale si è concentrato prevalentemente su indicatori negativi, come il comportamento stereotipato [5]. Tuttavia, l'assenza di un indicatore negativo dimostra che un singolo animale stia bene. È fondamentale disporre di strumenti per valutare in modo accurato e affidabile il benessere degli animali da una prospettiva positiva. Per questo motivo è fondamentale convalidare gli indicatori positivi per garantire alti livelli di benessere degli animali.

Il Positive Welfare è un concetto piuttosto nuovo nella scienza del benessere animale. In generale, riconosce l'importanza di offrire agli animali l'opportunità di vivere esperienze gratificanti e di sentirsi appagati. Si può affermare che gli animali dovrebbero essere allevati nell'ambiente giusto per consentire l'espressione di un comportamento naturale e di vivere una vita degna di essere vissuta. Un quadro di riferimento per la qualità della vita degli animali da allevamento, basato sulla disponibilità di risorse, è stato proposto dal Farm Animal Welfare Council, che ha suggerito quattro opportunità che caratterizzano una "buona vita" per gli animali d'allevamento. Si tratta delle opportunità di comfort, piacere, interesse e fiducia. Edgar et al. [9] hanno aggiunto una quinta opportunità per una "vita sana", al fine di raggiungere un equilibrio tra la salute degli animali e le risorse che essi "vogliono". [5,6,7,8,9]. Tuttavia, nonostante siano sempre più numerosi i lavori che discutono di emozioni positive e di benessere positivo, ancora non è stata sviluppata una metodologia consolidata per valutare il benessere animale positivo utilizzando approcci comportamentali ed etologici (EFSA. https://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/animal-welfare).

Le ricerca sul benessere animale in Unione Europea

Esistono nuove opportunità e nuove sfide per migliorare il benessere degli animali. Esse sono così vaste che non possono essere affrontate da singoli Paesi, né da singoli o piccoli gruppi di attori e stakeholder. Nessun Paese europeo ha la capacità di affrontare da solo tutte le sfide della ricerca e innovazione per generare le conoscenze e le innovazioni necessarie a garantire la sorveglianza degli animali, ad istituire sistemi di rilevamento e monitoraggio, a migliorare o sviluppare nuovi sistemi di allerta e a standardizzare e convalidare gli strumenti necessari per la valutazione automatica del benessere, nei diversi settori dell'allevamento. Inoltre spesso esiste una sostanziale duplicazione del lavoro tra i Paesi a causa degli interventi che ciascuno Stato Membro dell'UE mette in campo (https://research-and-innovation.ec.europa.eu/funding/funding-opportunities/funding-programmes-and-op...) La Commissione Europea ha ritenuto necessario raccogliere discipline e attori nei settori pubblici e privati, a livello paneuropeo. Per sostenere le sfide sul miglioramento del benessere, all'interno del programma di ricerca Horizon Europe, è stata attivata una call per la formazione di un partenariato sulla salute e il benessere degli animali denominata "European Partnership on Animal Health and Welfare" (EUP-AHW). 

Il progetto riunirà tutti i principali attori europei nel campo della salute e del benessere degli animali, e faciliterà la ricerca di alta qualità organizzando anche bandi aperti esterni che consentiranno nuovi sviluppi e innovazioni nel campo della salute e del benessere degli animali. Inoltre, il partenariato EUP-AHW attuerà progetti di ricerca interni e altre attività integrative che rafforzeranno la cooperazione e la collaborazione delle parti interessate alla salute e al benessere degli animali, comprese le autorità competenti. Il partenariato incoraggerà la cooperazione e le sinergie tra i partner, evitando così duplicazioni, e farà leva sulle risorse per sostenere il miglioramento della salute e del benessere degli animali. I partner dell'EUP-AHW saranno centri di ricerca con attività nei settori coperti dal partenariato, laboratori di riferimento per la salute animale e centri di riferimento per il benessere animale, Ministeri e Agenzie finanziatrici della ricerca. Il partenariato intende basarsi su tutti i progetti finanziati e le iniziative sul benessere animale promosse all'interno dei gruppi del Comitato Permanente per la ricerca in agricoltura (SCAR). 

Gli obiettivi del partenariato pongono il benessere degli animali in primo piano nella produzione animale, attraverso la creazione di una piattaforma europea sul benessere animale con l'obiettivo di fornire un supporto tecnico-scientifico a tutte le parti interessate, in particolare per quanto riguarda i dati necessari al monitoraggio del benessere animale quindi allo sviluppo di sistemi di sorveglianza del benessere animale e la sua valutazione.

Le azioni di ricerca proposte coprono campi ancora poco sviluppati:

La discussione nel mondo scientifico italiano

Il 31 gennaio 2023 il CREA e l'ASPA (Associazione Scientifica Produzione Animale) presso la sede del CREA di Lodi, hanno organizzato un workshop rivolto al mondo della ricerca e agli operatori del sistema zootecnico per individuare le ricerche innovative e necessarie per migliorare il sistema produttivo zootecnico italiano in termini di sostenibilità e competitività.

Sul benessere animale, individuato come uno dei pilastri della sostenibilità, sono stati individuati alcuni fabbisogni di ricerca molti dei quali simili a quelli citati dalla Partnership e altri tipici della zootecnia italiana:

 
 

Bibliografia

 
 

Monica Guarino Amato 
CREA ZA

 
 

PianetaPSR numero 126 luglio/agosto 2023