La privativa vegetale è lo strumento legale, che può essere nazionale o internazionale, con il quale si tutela il diritto di proprietà intellettuale in agricoltura definito in inglese con tre acronimi usati come sinonimi:
Allo stesso modo con cui un musicista può vedersi riconosciuti i diritti d'autore per una musica o canzone depositata, così qualunque soggetto, che ha effettuato miglioramento genetico e ottenuto una nuova varietà vegetale, può proteggerla tramite la privativa. Così, per mezzo della stessa, chiunque voglia coltivare la sua varietà deve riconoscergli i diritti di coltivazione o propagazione.
Anche per le varietà di specie agricole da frutto, se si vuole ottenere la privativa europea, si deve presentare domanda presso l'agenzia comunitaria denominata Community Plant Variety Office (CPVO).
Dopo che il costitutore (breeder), ovvero colui che ha ottenuto la nuova varietà dopo il processo di miglioramento genetico, ha presentato domanda di protezione, il CPVO controlla la documentazione, verifica che la denominazione varietale proposta al momento della presentazione della domanda sia adeguata (per evitare casi di omonimia o comunque per evitare qualunque ambiguità di identificazione) e stabilisce se la varietà candidata sia effettivamente una novità che soddisfi i criteri di Distinguibilità, Uniformità, Stabilità (DUS).
A tale scopo commissiona l'analisi DUS ad un Ufficio Esaminatore (Examination Office, EO) con cui ha un contratto (Designation Agreement) per effettuare questa analisi sulla varietà candidata oggetto di domanda di protezione comunitaria.
Successivamente, passata con successo la prima analisi documentale, il breeder deve inviare un campione di piante all'EO che le mette in campo, le coltiva e ne osserva tutte le caratteristiche prescritte dal protocollo tecnico CPVO utile ad effettuare l'analisi DUS per la specie in questione.
Alla fine del periodo di osservazione utile per terminare l'analisi DUS, l'EO invia un dettagliato rapporto al CPVO sull'esito delle analisi.
Quest'ultimo sulla base del rapporto decide se è possibile concedere o no la privativa al breeder.
In caso di esito positivo il breeder diventa il detentore del titolo di privativa vegetale (title holder) e per mantenere in vigore tale titolo deve pagare una tassa con cadenza annuale.
Per effetto della privativa in vigore, le attività di propagazione e/o commercializzazione della pianta o parti di essa, frutti inclusi, da parte di terzi richiedono un'autorizzazione preventiva del detentore del titolo, pena procedimenti civili o penali a carico di chi ha commesso la violazione del diritto di proprietà intellettuale.
Le specie da frutto sono tutte quelle specie vegetali, come ad esempio pesco, kiwi, vite, melo, pero etc.; impiegate in agricoltura per produrre frutta che viene commercializzata per arrivare al consumatore o all'industria alimentare.
Queste specie, in virtù del loro del loro ciclo biologico/produttivo, necessitano di anni per essere analizzate e osservate in campo. Per tale motivo i tempi di analisi DUS per le specie da frutto sono lunghi da 4 in su, al contrario delle specie agricole propagate da seme (es. grano, mais, soia) o orticole (es. aglio, pomodoro, insalata) o ornamentali (es. rosa, tulipano, crisantemo).
Inoltre, un'ulteriore differenza rispetto alle altre specie non frutticole è la durata totale della privativa che per le specie da frutto può arrivare fino a 30 anni.
Infine, per poter accertare la Distinguibilità in modo affidabile, l'EO al quale viene commissionata l'analisi deve avere dei campi collezione di piante vive in cui sono mantenute le varietà di conoscenza comune (common knowledge), indispensabili per poter effettuare dei confronti diretti tra le varietà già presenti nel panorama varietale della specie e la varietà candidata.
Nel 2022 ci sono state 262 richieste di privativa presentate al CPVO per le specie vegetali da frutto corrispondenti all'8% sul totale di tutte le specie (Fig. 1)
Nel corso degli ultimi 5 anni (2018-2022) il numero delle domande di protezione comunitaria per tutte le specie da frutto nel complesso è rimasto sostanzialmente costante. (Fig. 2)
Dal 1995 al 2022, la specie che ha totalizzato il più alto numero di domande (1121) è il pesco (Fig. 3).
Il pesco, infatti, nel corso degli anni ha dimostrato un elevato interesse da parte degli investitori poiché, tra gli alberi da frutto, è quello che ha i tempi di sviluppo biologico, dal seme al fiore, più brevi.
Il ciclo biologico più breve rispetto a molte altre specie arboree da frutto determina conseguentemente un programma di miglioramento genetico nel suo complesso più sostenibile in termini di tempo, risultando quindi più fattibile per i breeder ed appetibile dagli investitori.
La seconda specie che nel corso degli ultimi 27 anni ha dimostrato un elevato dinamismo nell'innovazione varietale è la fragola con 841 domande presentate al CPVO per richiedere la privativa comunitaria (Fig. 3).
Restringendo il campo di analisi agli ultimi 5 anni, la fragola ha avuto il maggior numero di domande tra tutte le specie da frutto con 236 richieste (Fig. 4); tale andamento può essere spiegato da una combinazione di vari fattori, tra cui un aumento di interesse degli investitori e il tempo di sviluppo biologico della specie molto breve rispetto alle altre specie da frutto.
Perché rispetto al totale delle specie vegetali quelle da frutto hanno una percentuale di richieste di privativa nettamente più bassa MA una percentuale di mantenimento negli anni del titolo nettamente più alta?
I motivi sono molteplici. In primis il fattore tempo: ottenere una nuova varietà vegetale da frutto richiede molto più tempo rispetto alle altre specie. Tutti gli incroci di un programma di miglioramento genetico necessari per perfezionare la nuova varietà possono richiedere nel complesso anche più di 10 anni e quindi ingenti investimenti.
Ciò spiega anche l'alta percentuale di mantenimento in vigore negli anni delle privative vegetali per le specie da frutto.
Infatti, è economicamente più conveniente investire su programmi di miglioramento genetico realizzabili in tempi brevi. La percentuale delle privative concesse e mantenute in vigore al 31 dicembre 2022 per le specie da frutto è il 96%, contro il 42% per le specie ornamentali, il 53% per le specie agricole propagate da seme e il 60% per le orticole.
"Un miglioramento genetico realizzabile in meno tempo e utilizzando investimenti minori, può rispondere più facilmente a repentini cambiamenti del mercato e delle preferenze dei consumatori. Ciò potrebbe essere dovuto ad una serie di ragioni come il cambiamento/stabilità delle preferenze del consumatore, il trend di programmi di miglioramento genetico, il tempo ed il costo necessario per sviluppare nuove varietà, molto superiore per le specie vegetali da frutto, se paragonate alle altre specie [fonte "CPVO Annual Report 2022"]."
In termini di investimento su una nuova varietà vegetale, le specie da frutto sono sicuramente classificabili all'interno degli investimenti di lungo/lunghissimo periodo. Le specie agricole propagate da seme e le orticole sono classificabili all'interno degli investimenti di breve/medio periodo mentre le specie ornamentali possono toccare anche il livello di breve/brevissimo periodo.
Uno degli strumenti per mantenere alti gli standard qualitativi dell'intero sistema delle privative vegetali europee sono i gruppi di lavoro/tavoli tecnici che il CPVO ha istituito (Technical experts collaborative working groups) per riunire una volta l'anno tutti gli esperti in analisi DUS dei singoli Uffici Esaminatori europei.
Questi sono suddivisi per categoria colturale, infatti per le specie ornamentali ogni anno si tiene l'Ornamental Experts Meeting (OEM); per le specie agricole propagate per seme l'Agricultural Experts Meeting (AEM); per le specie orticole il Vegetable Experts Meeting (VEM); per le specie da frutto il Fruit Experts Meeting (FEM).
Infine, per riunire tutti i responsabili degli EO europei il Meeting of Examination Offices (MEO).
Anche quest'anno l'Italia è stata rappresentata al FEM 2023 dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Economia Agraria (CREA) per mezzo degli esperti provenienti dagli Uffici Esaminatori dei centri di ricerca del CREA-OFA di Roma e del CREA-VE di Conegliano.
Il meeting si è svolto nei giorni 19 e 20 settembre ed è stato ospitato dall'autorità spagnola Oficina Española de Variedades Vegetales/Spanish Plant Variety Office (OEVV) presso le strutture del Centro de Investigatión y Tecnología Agroalimentaria de Aragón (CITA) a Saragozza in Spagna, dove si sono riuniti tutti gli esperti europei di analisi DUS in frutticultura, il CPVO e l'associazione internazionale dei breeder: International Community of Breeders of Asexual Reproduced Ornamental and Fruit Varieties (CIOPORA) per discutere come migliorare il sistema delle PVR nell'UE (es. modifiche ai protocolli tecnici, procedure per migliorare le comunicazioni tra il CPVO e i suoi EO, istanze dal mondo dei breeder, aggiornamenti sulle ultime novità tecnologiche che possano aiutare in futuro le analisi DUS, organizzare e discutere i risultati di eventuali ring test, discutere particolari casi di studio o problemi incontrati di singoli EO).
Il 19 settembre pomeriggio, tutti gli esperti sono stati ospiti presso la stazione sperimentale dove attualmente si svolgono i trial di campo delle analisi DUS effettuate per valutare varietà candidate di pesco, sia per conto del CPVO che per conto di OEVV. Nel corso di tale visita si è discusso anche di problemi pratici che possano insorgere nel corso delle analisi.
Foto tratte dal FEM-CPVO del 19-20 settembre 2023
📷Esta mañana en la sede del CITA se celebra la reunión @CPVOTweets Fruit Experts 2023.
— CITA Aragón (@CITAAragon) September 19, 2023
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🧑🔬El investigador Jose Manuel Alonso, responsable de la Estación de Examen DHE (EEDHE), explica el trabajo que se lleva a cabo en la misma. pic.twitter.com/IuRIZFqaeW
Fabio Gervasi
CREA OFA - Roma
Mario Cariello
CREA PB
Per maggiori informazioni:
Il "brevetto" delle nuove varietà vegetali: la concessione delle privative vegetali europee
La tutela della proprietà intellettuale delle varietà vegetali in agricoltura
L'impatto del sistema di privative comunitarie per ritrovati vegetali sull'economia e sull'ambiente dell'UE
PianetaPSR numero 128 ottobre/novembre 2023