La regolamentazione unionale sulla PAC da sempre pone grande rilevanza su un approccio evidence- based basato sui dati: "per lo sviluppo della PAC è necessario disporre d'informazioni obiettive e funzionali, in particolare sui redditi nelle varie categorie di aziende agricole e sul funzionamento economico delle aziende"[1]. In questo quadro, l'utilizzo della RICA per la programmazione e la valutazione della PAC è divenuto sempre più consistente, anche grazie all'irrobustimento dell'indagine, sia dal punto di vista metodologico del campionamento sia della numerosità delle variabili raccolte. La RICA - lo ricordiamo - è l'indagine campionaria annuale agricola sui redditi e sull'economia delle aziende agricole istituita con il Regolamento 79/65/CEE del Consiglio del 15 giugno 1965 e, ancor oggi, rappresenta l'unica fonte statistica di microdati aziendali basata su principi contabili armonizzati a livello europeo.
Più di 10 anni fa la Rete Rurale Nazionale (RRN) pubblicava il documento "L'utilizzo della RICA per la valutazione di programmi di sviluppo rurale" (Cagliero et al., 2010) nel quale si presentavano diverse opportunità di utilizzo di questo strumento per affrontare le crescenti esigenze di valutazione degli interventi dello sviluppo rurale. L'utilizzo di questa banca dati nei processi valutativi è stato il tema al centro di un evento, cosiddetto Yearly Capacity Building (YCB), dal titolo "EvaluationWORKS!. Making better use of FADN for the assessment of RDP effects", realizzato grazie alla collaborazione tra la RRN e l'European Evaluation Helpdesk. Recentemente è stato pubblicato dalla RRN un documento sulle principali riflessioni maturate da quell'incontro, in particolare per quanto riguarda tre specifici ambiti di valutazione: le misure a investimento finalizzate alla competitività del settore primario, le misure agro-climatico-ambientali e gli interventi per l'innovazione nelle aziende agricole: "Come migliorare l'utilizzo della RICA nella valutazione degli interventi di sviluppo rurale".
Per valutare gli effetti della PAC sono necessarie competenze molto specifiche, ma anche consistenti esperienze su temi diversi. Gli interventi sono molto complessi e, in contesti regionalizzati come l'Italia, le condizioni attuative sono eterogenee. La sfida della valutazione è sviluppare approcci e metodologie nell'uso di dati, incrociare adeguatamente diverse fonti di informazioni e combinare metodi di indagine. È possibile, infatti, fare riscorso ad una vasta gamma di metodologie, a seconda del momento, del tipo di analisi, dei dati disponibili, delle finalità, dello specifico oggetto di valutazione (programma o singoli interventi, ad esempio) ed è sempre bene ricordare che non esiste un "super metodo" che possa sempre dare risposta a tutte le esigenze valutative.
La RICA è una fonte di informazioni preziosa e può essere utilizzata per diversi compiti di analisi, anche se con una certa attenzione e cautela (EC, 2021; Marongiu e Turchetti, 2021). La disponibilità di dataset standardizzati (es. ISTAT, Open IACS[2] e la stessa RICA) rappresenta un vantaggio rilevante per l'applicazione di metodi quantitativi. Diverse tecniche sono ampiamente note e diffuse (es. campioni satellite), altre sono da migliorare (es. matching con altre fonti di dati), altre sono ancora da scoprire (es. machine learning). Esistono, quindi, significative opportunità di migliorare l'utilizzo della RICA rispetto al parziale sottoutilizzo che si è verificato in passato, e in questo senso si possono leggere le sollecitazioni da parte della Commissione (Committee for the Farm Accountancy Data Network, 2018).
Negli anni, molti miglioramenti sono stati apportati per utilizzare al meglio la RICA nei processi valutativi, sia in fase di programmazione ex ante (es. analisi del contesto, definizione dei target, individuazione di criteri di intervento, giustificazioni dei premi, ecc.) che durante l'implementazione (es. analisi delle performance reddituali) e in fase di lettura degli impatti dei PSR (es. analisi controfattuale) (Cagliero et al., 2021). Inoltre, a fronte della multidimensionalità dei fenomeni connessi all'agricoltura, a fianco a temi da anni oggetto valutazione come gli investimenti, è emersa la necessità di affrontare nuovi ambiti di valutazione come, ad esempio, la consulenza, l'innovazione, la sostenibilità ambientale e sociale. Questi temi sono al centro del dibattito sulle possibilità di utilizzo della RICA in un'ottica valutativa; per questa ragione vale la pena ricordare che già sono disponibili diverse esperienze da cui poter trarre utili insegnamenti (Arzeni et al., 2021; Cisilino et al., 2018; Cristiano e Proietti, 2019). Di seguito una breve sintesi delle principali riflessioni sviluppate in tre specifici ambiti di valutazione: le misure a investimento, quelle a superficie, quelle per l'innovazione.
Per dare una lettura valutativa agli investimenti aziendali per la competitività del settore agricolo, le linee guida redatte dai Servizi della Commissione (EC, 2016) invitano a partire dalla quantificazione di alcuni indicatori comuni, definiti di impatto, facendo ricorso a dati esistenti. È quindi consigliato incrociare i dati della RICA a livello micro con le informazioni relative ai beneficiari contenute nei sistemi informativi di tipo amministrativo, per poi porre a confronto i risultati ottenuti con le tendenze a livello macro (ad esempio da fonte Eurostat), seguendo un approccio a due fasi. Come già detto, la disponibilità di set di dati standardizzati rappresenta un evidente vantaggio. Nella pratica si osservano difficoltà e punti critici derivanti da alcuni limiti della rilevazione: bassa numerosità delle osservazioni e natura rotativa del campione RICA, sottorappresentazione di alcune tipologie di aziende. Inoltre, è spesso richiamata una difficoltà di matching con fonti amministrative o di altra natura. Tuttavia, esistono diverse tecniche (EC, 2021) per affrontare queste criticità, dall'attivazione di campioni satellite a metodi di estensione della base di osservazione (Figura 1), e dove non si sono superate le difficoltà, la RICA è stata comunque usata con approcci di valutazione semplificati, come l'aggiornamento della descrizione del contesto.
Un percorso interessante, che permette di contenere i costi derivanti da un ampliamento della base di rilevazione, è la raccolta diretta dei dati tecnico-economici dei beneficiari attraverso specifiche applicazioni, come il Bilancio semplificato per aziende agricole. In questo senso, merita di essere ricordata l'esperienza del PSAWeb, come utilizzata in Sicilia nella programmazione 2014-2022 (Vaccaro et al., 2022).
Nell'ambito della PAC è centrale l'attenzione posta alle questioni green e di sostenibilità, anche a causa della sfida rappresentata dal cambiamento climatico. Per valutare la capacità degli interventi previsti e attivati nei Programmi italiani di cogliere i risultati attesi e innescare un cambiamento in queste dimensioni, il quadro unionale di valutazione dei PSR 2014-2020 propone quasi una decina di quesiti valutativi comuni. La sostenibilità è un fenomeno molto complesso da valutare perché occorre fare riferimento alla coesistenza di fattori economici, sociali, ambientali; la Commissione europea indica nella RICA una fonte particolarmente adeguata in questo senso, anche perché la possibilità di integrare le fonti amministrative con dati statistico-economici è considerata centrale nell'attuazione dei processi valutativi delle misure a superficie.
Si tratta di percorsi metodologici che coinvolgono diversi istituzioni ed enti di ricerca (es. l'ISTAT, il MASAF, le Regioni e Province Autonome, le Agenzie di pagamento e il CREA-PB, quale soggetto gestore della banca dati RICA ed ente attuatore della RRN).
Tuttavia, la fruibilità dei dati resta una criticità e la limitata disponibilità di banche dati capaci di dare supporto alle analisi si conferma una problematica rilevante in molti lavori di valutazione (Figura 2).
L'elemento temporale è un aspetto da prendere in conto, poiché per potere leggere adeguatamente cambiamenti stabili nel tempo è necessario disporre di dati nel tempo e per un periodo sufficiente. La scala geografica, infine, rappresenta un elemento di fondamentale importanza per poter garantire una buona generalizzazione dei risultati (un numero congruo di regioni nel caso dell'Italia) o per cogliere gli effetti di politiche diverse in luoghi diversi. L'obiettivo per il futuro dovrebbe, quindi, essere l'integrazione tra la RICA e altre fonti di dati, per costruire fin dall'inizio una base conoscitiva a livello aziendale completa, non soltanto per i beneficiari, attraverso una chiara determinazione degli elementi di conoscenza necessari alla costruzione di una buona valutazione.
Nell'ambito dello sviluppo rurale le innovazioni nell'azienda agricola, come quelle definite nei progetti dei Gruppi Operativi del PEI-AGRI, sono idee che nascono dal basso, sviluppate attraverso la collaborazione di una pluralità di soggetti e volte alla risoluzione di un problema o al miglioramento delle performance. Per la valutazione delle innovazioni, la RICA è stata utilizzata in due recenti esperienze di studio del CREA-PB, riguardanti le scelte e gli effetti di investimenti innovativi nelle aziende.
La prima esperienza è centrata su una analisi comparata di alcuni indici gestionali calcolati per gruppi omogenei di aziende. Il focus è evidenziare eventuali criticità gestionali che possano essere affrontate con una specifica innovazione. Sono state sviluppate alcune analisi a livello territoriale, rese disponibili nel portale InnovaRurale, ed è stato implementato un servizio on-line (https://www.innovarurale.it/it/gestinnova).
Il secondo studio parte dall'assunto che l'efficacia degli investimenti innovativi possa essere valutata sulla base della verifica del loro successo in relazione delle attese degli imprenditori; è quindi possibile osservare le traiettorie di variabili aziendali significative, utilizzando le competenze specifiche dello stesso imprenditore, da un lato, e del rilevatore RICA, dall'altro, nonché dell'arricchimento di conoscenza reciproco tra i due, che si attiva nel corso del processo di rilevazione in azienda (Cristiano e Proietti, 2019; Varia et al., 2023). Per tale ragione, nella conduzione dello studio si è scelto di affidare all'imprenditore e al rilevatore sia l'identificazione degli indici più adeguati a rappresentare i risultati attesi dall'innovazione sia la valutazione del contributo specifico dell'innovazione sulla variazione di ciascun indicatore selezionato.
Negli ultimi 25 anni le politiche agricole si sono evolute per affrontare i nuovi fabbisogni delle aree rurali e dei cittadini europei. La PAC, alle origini principalmente orientata al miglioramento della competitività delle imprese e delle filiere agricole, nel tempo ha rivolto una sempre crescente attenzione alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla mitigazione e all'adattamento al cambiamento climatico, allo sviluppo dei territori rurali, all'innovazione e oggi anche alla sostenibilità sociale. Questo quadro sempre più complesso si traduce in nuove domande di valutazione ed esigenze di conoscenza, dunque nella necessità di adattare, rafforzare e migliorare l'uso delle fonti di dati esistenti, anche in termini di costi.
All'interno del corpus del Green Deal, la Strategia Farm to Fork sottolinea questo aspetto e propone un'evoluzione di tutta la rete di contabilità agraria europea (Farm Accountancy Data Network -FADN, come si dice in Europa) di cui fa parte la RICA italiana, con l'obiettivo di ampliarne i confini e renderla più rispondente al più ampio quadro strategico delineato dal Green Deal per il raggiungimento dei traguardi fissati al 2030. Si tratta della cosiddetta trasformazione della FADN in Farm Sustainability Data Network - FSDN (Giampaolo et al., 2022).
Le nuove variabili saranno legate alla rilevazione di maggiori dettagli concernenti le dimensioni ambientali (es. prodotti fitosanitari, fertilizzanti, agricoltura biologica, elementi del paesaggio, emissioni di gas serra, biodiversità, pratiche di gestione del suolo, ecc.) ma anche le nuove dimensioni economiche, come l'economia circolare e bioeconomia (es. gestione delle biomasse agricole e dei reflui zootecnici). In merito agli aspetti sociali, si prevedono variabili legate alle condizioni di lavoro dell'agricoltore e dei lavoratori, inclusione sociale, formazione e altro ancora (Figura 3).
Per la raccolta delle nuove informazioni, si promuove l'utilizzo di strumenti tecnologici integrativi, come satelliti o sensori di misurazione, che potrebbero migliorare la qualità dei dati, ma anche diminuire il disturbo statistico e i costi di rilevazione. Infine, anche per la rete europea FSDN si conferma la centralità del tema della interoperabilità e dell'ottimizzazione dei sistemi, vale a dire il principio della raccolta dei dati una volta per più utilizzi. Lo scopo è quello di mettere a sistema quanto già esiste nelle diverse banche dati a livello UE ma certamente tanto si può fare anche all'interno dei confini dei singoli Stati Membri.
Valutare gli effetti degli interventi nell'ambito dello sviluppo rurale, e da oggi anche del Primo Pilastro come declinato all'interno del Piano Strategico PAC 2023-2027, richiede competenze molto precise e una conoscenza approfondita dei dati utilizzabili, nei loro pregi e nelle loro carenze, nelle loro potenzialità o criticità.
L'indagine RICA resta uno strumento informativo estremamente utile per valutare gli effetti delle politiche a livello aziendale e territoriale. Certamente vi sono ancora diversi limiti per un suo pieno utilizzo nell'ambito della valutazione, come la rappresentatività, l'identificazione di adeguati indicatori aziendali, il monitoraggio periodico dei dati, la potenziale integrazione con i sistemi regionali e nazionali. Non sono limiti facilmente superabili ma nel tempo consistenti passi avanti sono stati compiuti grazie allo sviluppo di procedure e strumenti ad hoc, come indagini integrative o tecniche di estensione dei campioni. Sono state predisposte, anche, applicazioni informatiche che consentono di ampliare la base delle osservazioni. Il processo di miglioramento non si arresta e a breve la trasformazione della FADN in FSDN cambierà ulteriormente tutto il sistema di indagine, spostando l'attenzione dai risultati economico-produttivi dell'azienda alla complessiva sostenibilità dei processi aziendali. Ci si auspica che questa evoluzione possa offrire in tempi brevi un supporto ampio ed efficace alla complessa valutazione delle politiche di intervento nel 2023-27.
Francesca Varia e Roberto Cagliero
PianetaPSR numero 128 ottobre/novembre 2023