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Sviluppo locale

LEADER e CLLD plurifondo, esperienze e prospettive di applicazione

Il tema al centro di un workshop organizzato dalla Rete Europea per la PAC.

Il workshop tematico "LEADER and Multi-funded CLLD", della Rete Europea per la PAC, tenutosi a Lubiana (SLO) nel mese di ottobre 2023, è stata l'occasione per gettare un primo sguardo al periodo 2021-2027 (che per quanto riguarda il sostegno al CLLD da parte del FEASR, sta prendendo avvio solo ora con la selezione dei GAL), scambiando esperienze e condividendo buone prassi e possibili soluzioni per rafforzare tale approccio nella programmazione post 2027.

Stando alla relazione introduttiva del workshop [3], ci sono Stati membri che hanno deciso di abbandonare l'attuazione del CLLD plurifondo adottato nella programmazione 2014-2022 (box1) ma, allo stesso tempo, tale modello applicativo sembra essere ulteriormente ampliato laddove le esperienze sono state prevalentemente positive.

Secondo le prime stime, il numero di Paesi in cui sarà applicato il plurifondo scenderà da 15 a 11: a fronte di tre Stati membri che lo introdurranno per la prima volta, infatti, sono ben otto quelli che ne cesseranno l'applicazione. Tuttavia, il numero di GAL complessivi che implementeranno Strategie plurifondo sembra destinato ad aumentare considerevolmente, passando da circa 620 a oltre 860 (Fig. 2). In Italia, l'unica Regione in cui nel periodo 2023-2027 sarà attuato il CLLD plurifondo è la Sardegna, dove i GAL dovranno elaborare delle SSL a valere sia sul FEASR sia sul FSE+.

Durante la prima parte dell'evento di Lubiana è stato possibile ascoltare le testimonianze di Autorità di gestione, Organismi pagatori, Reti nazionali e rappresentanti dei GAL circa i diversi approcci ed esperienze di utilizzo del CLLD plurifondo in alcuni Stati membri. Alcuni paesi, come la Repubblica Ceca, la Regione del Tirolo in Austria e lo stesso Paese ospitante, hanno riscontrato un notevole successo nell'attuazione del CLLD plurifondo e, pertanto, hanno deciso di confermare il medesimo sistema - o di rafforzarlo ulteriormente - anche nell'attuale programmazione. Altri, pur avendo sperimentato questo approccio nel periodo 2014-2020 con un buon livello attuativo, hanno scelto di tornare ad uno Sviluppo locale di tipo mono fondo; è il caso della Svezia, indotta a tale scelta dalla considerazione che la maggior parte dei progetti realizzati con fondi diversi dal FEASR avrebbero potuto comunque essere finanziati tramite le regole del Fondo per lo sviluppo rurale [4].

La seconda parte del workshop, invece, è stata dedicata a sessioni di lavoro parallele in cui piccoli gruppi di esperti hanno cercato di identificare, sia a livello di autorità di gestione sia dal punto di vista dei GAL e attori locali, quali sono i principali ostacoli che hanno sinora ostacolato un'ampia ed efficace applicazione dell'approccio plurifondo e quali possibili soluzioni potrebbero essere adottate. Ciò che sembra essere emerso dalla giornata di confronto è come, per poter incrementare il ricorso al CLLD plurifondo a livello europeo, sia necessario focalizzarsi su alcuni, ben delineati ambiti di intervento.

Coordinamento e semplificazione

Una delle principali azioni che sembra in grado di migliorare il contesto operativo del CLLD plurifondo - e che, infatti, è stata messa in atto da paesi come Slovenia, Rep. Ceca e Austria - consiste nell'istituire una cabina di regia, sia in ambito nazionale sia a livello UE, cui partecipino tutti gli enti preposti all'attuazione del CLLD: Autorità di gestione dei diversi fondi, Organismi pagatori, rappresentanti dei GAL, ecc. Una struttura di coordinamento in cui tutti i soggetti che la compongono devono avere un ruolo definito e paritario, che sia in grado da un lato di accompagnare l'implementazione delle strategie plurifondo e, dall'altro lato di favorire il monitoraggio e la valutazione delle azioni intraprese.

La creazione di un simile struttura, tuttavia, dovrebbe essere accompagnata da un processo di adattamento delle politiche e, soprattutto, delle procedure esistenti e future alle realtà e ai bisogni delle piccole comunità rurali. La Slovenia, ad esempio, ha istituito una governance di Leader/CLLD basata su un unico regolamento nazionale e un pacchetto di procedure attuative e criteri di selezione comuni a tutti i fondi [5]. Probabilmente a livello di Unione Europea i tempi non sono ancora maturi affinché si possa pervenire ad un unico regolamento che governi tutti i fondi SIE; tuttavia, è divenuta improcrastinabile la necessità di semplificare le modalità attuative degli interventi nelle aree rurali, rendendole coerenti tra i diversi fondi: norme sugli aiuti di Stato, utilizzo di opzioni di costo semplificate, intensità degli aiuti, tipologia di costi ammissibili, norme sugli anticipi, tempi di attuazione devono essere armonizzati. Ciò è di particolare importanza per i progetti pilota e i progetti innovativi, come lo sono alcuni progetti integrati realizzati dai GAL, con un mix di operazioni su fondi diversi che necessitano di omogeneità e chiarezza per portare risultati concreti.

Ring fencing e fondo capofila

Un altro fattore al centro del dibattito sul CLLD plurifondo riguarda l'eventualità di stabilire un ring fencing a favore del CLLD anche negli altri fondi SIE, come già avviene per il FEASR, dove il 5% del budget complessivo a disposizione di ogni Stato membro deve essere destinato all'attuazione di Leader. Una tale disposizione regolamentare consentirebbe di destinare una maggiore quantità di risorse ad interventi mirati a soddisfare i bisogni delle aree rurali (ad es. mobilità nelle aree periferiche, istruzione, formazione professionale non agricola, servizi sociosanitari, ecc.). In tale prospettiva, tuttavia, si rafforza ulteriormente la necessità che la gestione delle risorse avvenga in coordinamento con le autorità competenti ai vari livelli territoriali della politica agricola. Occorrerebbe, inoltre, avviare fin da subito delle azioni di approfondimento al fine di individuare buone pratiche di gestione plurifondo che possano essere da subito implementate nella programmazione post 2027. In tale ambito diviene strategico il ruolo dei GAL, che hanno ormai un'esperienza trentennale nell'attuazione di strategie di sviluppo locale integrate e di tipo partecipativo.

Strettamente connesso è anche il tema legato all'utilizzo del fondo capofila, una possibilità già prevista nella programmazione 2014-2022 ma scarsamente applicata a livello europeo. La normativa UE sull'applicazione del CLLD nel 2023-2027 ha ulteriormente rafforzato il ruolo del fondo capofila prevedendo che, in caso di strategie plurifondo, le regole del fondo capofila si applichino integralmente anche agli altri fondi coinvolti. Una disposizione potenzialmente positiva che però rischia di perdere efficacia nel caso in cui le regole e le procedure attuative, qualunque sia il fondo capofila, siano troppo complesse e poco adatte al contesto in cui devono essere applicate.

Qualità delle fonti informative

Infine, dal dibattito sul CLLD plurifondo emerge il ruolo primario che la cosiddetta "science-based policy advise" sta assumendo a livello UE. È pertanto essenziale potenziare la raccolta dei dati e ottimizzare la qualità delle statistiche in ambito rurale, per migliorare la conoscenza delle reali necessità delle comunità locali. In tal senso, è fondamentale coinvolgere maggiormente - anche dal punto di vista metodologico - le Reti Nazionali della PAC che, come nel caso italiano, si avvalgono del supporto di Istituti di ricerca già fortemente impegnati in attività di rilevazione e analisi dei dati e che, per questo, dovranno avere un ruolo centrale nella disseminazione e nella condivisione delle informazioni presso tutti gli stakeholders dello sviluppo locale, per far emergere con ancora maggior forza e chiarezza il valore aggiunto dell'approccio Leader/CLLD in Europa.

Fonti

 
 

Filippo Chiozzotto
CREA PB

 
 

PianetaPSR numero 129 dicembre 2023