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Innovazione

L'approccio multi-attore si vede dalla proposta: come rafforzare la co-creazione nei progetti di ricerca e innovazione

PREMIERE, un progetto europeo a supporto della definizione di proposte progettuali multi-attore ed efficaci: strategie di coinvolgimento dei partner più adeguati e principali fattori di successo.

A partire dal periodo di programmazione 2014-2020, l'approccio multi-attore, sotto l'egida del PEI-Agri, rappresenta un elemento di forte caratterizzazione della programmazione per la ricerca e l'innovazione europea (Horizon 2020; Horizon Europe; Misura 16 dei Programmi di sviluppo rurale), tanto che ne è attualmente prevista l'attuazione per oltre il 40% dei bandi relativi al Cluster 6 "Food, Bioeconomy, Natural Resources, Agriculture and Environment" di Horizon Europe. 

Con tale approccio s'intende rendere i risultati della ricerca più utili e utilizzati dai potenziali end-users, riorientandola verso la risoluzione di problemi o opportunità concreti degli imprenditori agricoli, forestali o di altri soggetti. Un approccio che prevede il coinvolgimento diretto di questi ultimi sin dalla fase di definizione della proposta progettuale e con una pluralità di soggetti (ricercatori, consulenti, agricoltori o altri attori) che partecipano ai percorsi di ricerca e innovazione in quanto portatori di conoscenze specifiche e complementari (codificate e scientifiche, pratiche, tecniche, ecc), al fine di ricombinarle e metterle a sistema, per concorrere allo sviluppo di idee risolutive, ossia, per co-creare soluzioni innovative.
 
Tuttavia, l'effettiva adozione di approcci multi-attore in tutta Europa e ad ogni livello di sviluppo dei progetti del PEI-Agri è varia e, ancora, non pienamente soddisfacente, presentando diverse criticità che riguardano sia la definizione delle proposte progettuali che la loro implementazione, nonché le modalità con cui i bandi vengono pubblicati e i progetti vengono selezionati, monitorati e valutati. Questo emerge da diversi studi condotti in Italia e in Europa sia sui Gruppi operativi che sui consorzi dei progetti Horizon. Le cause fanno riferimento, principalmente, alla novità, alle implicazioni e all'attuale scarsa applicazione di modelli di ricerca di tipo relazionale e orientati all'impatto, alle barriere di accesso e attuazione (es. amministrativo-burocratico) e alle difficoltà degli attori (es. inclusione, reticenza) (Cristiano et. al., 2021; Fieldsend et al., 2021). 

A questo proposito, il progetto Horizon Europe PREMIERE (2023 - 2027) è stato promosso dalla CE con l'obiettivo di rafforzare l'approccio multi-attore (MA) dei progetti di ricerca e innovazione, definendo metodi e strumenti a supporto sia degli attori che realizzano i progetti che dei servizi della CE, che ne definiscono le condizioni di accesso, la selezione, il monitoraggio e la valutazione, col fine ultimo di contribuire al miglioramento delle proposte progettuali e della loro attuazione. 

Al riguardo, nell'ambito di PREMIERE è stato recentemente realizzato uno studio teso a identificare e discutere i fattori di successo relativi allo sviluppo delle proposte progettuali MA da cui sono emersi alcuni interessanti risultati. Innanzitutto, sono state identificate cinque macrocategorie di fattori di successo: 1) fattori predefiniti, 2) fattori contestuali, 3) fattori motivazionali, 4) fattori relazionali e 5) fattori legati alle competenze (figura 2). 

 
 

Figura 1 - Fattori di successo per una proposta di progetto MA

Fonte: nostre elaborazioni su Grīviņš et al (2024).
Fonte: nostre elaborazioni su Grīviņš et al (2024).
 

A partire da tali fattori di successo, attraverso il progetto, verranno svolte attività di supporto e indirizzo finalizzate alla condivisione, alla comprensione e alla loro più ampia attuazione nell'ambito dei progetti MA già a partire dalla formulazione delle proposte progettuali. Per poter raggiungere gli obiettivi del progetto, recentemente è stata sviluppata una strategia di coinvolgimento degli stakeholder che rappresenta uno strumento utile alla definizione delle proposte progettuali MA. Essa è articolata in 5 fasi e rappresenta un supporto fondamentale per la mappatura, analisi, classificazione e connessione con un'ampia e diversificata rete di stakeholder del settore agroalimentare e dell'economia rurale, tra cui policy maker, attori del mondo della ricerca, della consulenza e dell'impresa a livello europeo, nazionale e regionale, per migliorare la preparazione di tali proposte progettuali multi-attore in modo inclusivo, partecipativo e co-creativo.

 

Figura 2: Strategia di coinvolgimento degli stakeholder del progetto PREMIERE

Fonte: Conway S. et al, (2023)
Fonte: Conway S. et al, (2023)

In particolare,

 

Figura 3: Matrice interesse/influenza

Fonte: Conway S. et al (2023); Mendelow A.L. (1991).
Fonte: Conway S. et al (2023); Mendelow A.L. (1991).
 

Conclusioni

La strategia di coinvolgimento degli stakeholder, applicabile anche ad altri contesti progettuali, ha consentito di creare un "ambiente favorevole" per promuovere e "accelerare" l'innovazione attraverso il dialogo, approfondimenti olistici e cicli di feedback tra i diversi attori (dai decisori politici a quelli più difficili da raggiungere "sul campo") attraverso un processo che ha contribuito a costruire rapporti di fiducia, significativi e duraturi, maggiormente efficaci rispetto a semplici consultazioni una tantum, utili anche a rafforzare il trasferimento, lo scambio e la condivisione delle conoscenze in agricoltura, silvicoltura e nei settori correlati.

Questo approccio inclusivo per promuovere l'innovazione in agricoltura, silvicoltura e aree rurali consente di cambiare anche la narrazione da "progettare per" a "progettare con", portando a una migliore comprensione degli interessi e delle priorità degli attori coinvolti, con conseguente riduzione dei conflitti e migliori risultati per tutte le parti coinvolte.

 

La particolare attenzione di PREMIERE nel fornire ai gruppi sottorappresentati e/o "più difficili da raggiungere" in Europa, che spesso tendono a essere scollegati dalle reti tradizionali, l'opportunità di essere coinvolti nel progetto fin dall'inizio, è importante, in quanto aiuta a garantire che quegli attori le cui storie sono spesso emarginate dai gruppi più grandi, come la comunità agricola, non solo siano rappresentati, ma anche dotati di una "voce", al fine di ottenere un'equa rappresentazione di tutti i gruppi rilevanti, non solo di quelli di facile accesso.

In conclusione, questa strategia rappresenta, certamente, uno strumento reso già disponibile da PREMIERE e che potrà immediatamente essere utilizzato per lo sviluppo delle prossime proposte progettuali dei gruppi operativi del PEI-Agri sostenuti dalla PAC in quanto particolarmente adeguato a contribuire alla modernizzazione dei settori agroalimentare e forestale e delle aree rurali, attraverso la promozione e la condivisione della conoscenza, dell'innovazione e della digitalizzazione.

 
 

Bibliografia

 
 

Valentina Carta - CREA PB
Filippo Chiozzotto - CREA PB
Simona Cristiano - CREA PB
Patrizia Proietti - CREA PB
Shane Conway - University of Galway

 
 

PianetaPSR numero 131 febbraio 2024