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PAC, via libera del Consiglio alla proposta di revisione della Commissione

Il documento presentato il 15 marzo è passato al vaglio del Comitato Speciale Agricoltura del Consiglio. Punta a semplificazione, riduzione dei carichi burocratici e dei vincoli ambientali, contando su un percorso di approvazione "accelerato".

Rivedere alcune disposizioni della Politica agricola comune per semplificare le procedure, ridurre gli oneri per le imprese agricole, soprattutto le più piccole, e rendere più flessibili gli obblighi da rispettare per alcune dei requisiti della condizionalità rafforzata.

Queste, in estrema sintesi, le proposte avanzate dalla Commissione europea in risposta alle proteste degli agricoltori scoppiate in tutta Europa e alle richieste delle organizzazioni agricole e degli Stati membri. Una parziale revisione della PAC che ha ottenuto il parere favorevole nel CSA del 26 marzo e che godrà di un percorso "accelerato" di approvazione, garantito dalla procedura d'urgenza, con l'obiettivo di chiudere l'intero processo entro "la fine della primavera".

Il prossimo passo è quello di ottenere il via libera dell'Europarlamento, che dovrebbe esprimersi sulla posizione nella plenaria del 22-25 aprile 2024.Il regolamento dovrà quindi essere formalmente adottato dal Consiglio, firmato dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento europeo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Come detto, nella migliore delle ipotesi prima dell'inizio dell'estate. 

La proposta legislativa presentata il 15 marzo integra le azioni a breve termine della Commissione già in corso per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori e punta a trovare un giusto equilibrio tra la necessità di mantenere il ruolo della PAC nel sostenere la transizione dell'agricoltura europea verso un'agricoltura più sostenibile, le aspettative degli agricoltori e degli Stati membri. 

Secondo la Commissione, le modifiche, che riguardano alcuni elementi del regolamento sui Piani strategici della PAC e del regolamento cosiddetto "orizzontale", consentirebbero di "mantenere un elevato livello di ambizione ambientale e climatica nell'attuale PAC".

In parallelo con questa iniziativa, ha inviato al Consiglio e al Parlamento europeo un documento di riflessione che delinea diverse misure per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena di approvvigionamento alimentare.

L'annuncio di von der Leyen

Il pacchetto presentato il 15 marzo rappresenta una risposta alle conclusioni del Consiglio europeo di febbraio che ha invitato la Commissione e il Consiglio ad affrontare le sfide del settore agricolo dell'UE.

"La Commissione - ha spiegato la Presidente Ursula von der Leyen - sta adottando un'azione forte e rapida per sostenere i nostri agricoltori in un momento in cui devono affrontare numerose sfide e preoccupazioni. Le proposte odierne, elaborate in stretta collaborazione con gli agricoltori, le principali parti interessate, gli Stati membri e i parlamentari europei, offrono flessibilità mirate per aiutare gli agricoltori a svolgere il loro lavoro vitale con maggiore fiducia e certezza. Stiamo inviando un messaggio chiaro: la Politica agricola si adatta alle realtà in evoluzione, pur rimanendo concentrata sulla priorità fondamentale della protezione dell'ambiente e dell'adattamento ai cambiamenti climatici. La Commissione continuerà a stare fermamente al fianco dei nostri agricoltori, che mantengono la sicurezza alimentare dell'UE e sono in prima linea nella nostra azione per il clima e l'ambiente".

"Con il via libera a Bruxelles del Comitato speciale agricoltura, oggi compiamo un ulteriore passo verso la revisione e la semplificazione della PAC. La votazione di oggi è un risultato fondamentale frutto anche del documento strategico presentato dall'Italia all'Agrifish lo scorso febbraio e dell'azione del Governo, che ha portato con successo il tema dell'agricoltura sul tavolo dello scorso Consiglio europeo. Ringrazio il Presidente Giorgia Meloni, il collega Raffaele Fitto e la nostra diplomazia per il lavoro di squadra portato avanti in questi mesi. Andiamo avanti con la revisione della Politica Agricola Comune, fortemente voluta dal nostro Governo, che permetterà all'Europa di avere un'agricoltura più giusta e più rispettosa del ruolo dell'agricoltore.

Riduciamo gli oneri amministrativi e burocratici, consentiamo maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli ambientali e tuteliamo il diritto di ogni cittadino di avere cibo sano, prodotto nei nostri territori e non importato da Nazioni che non rispettano i nostri stessi diritti", è quanto dichiara il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Francesco LOLLOBRIGIDA
 

Intervenire sui requisiti della condizionalità per adattarli alle nuove condizioni

Il primo anno di attuazione della nuova PAC 2023-2027 ha registrato una rilevante difficoltà per gli agricoltori dell'UE nel rispettare pienamente alcuni degli standard previsti dalle norme definite "Buone condizioni agronomiche e ambientali" (BCAA). Poiché la maggior parte dei pagamenti della PAC che gli agricoltori ricevono (i pagamenti a superficie e quelli a capo) sono erogati se e nella misura in cui questa serie di nove standard sono rispettati, essi vengono anche chiamati "condizionalità".

La Commissione propone quindi una revisione mirata di alcune BCAA contenute nel regolamento sui piani strategici della PAC. La revisione riguarda le seguenti condizioni:

BCAA 8 sugli elementi non produttivi: gli agricoltori dell'UE dovranno mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti sui loro terreni, ma non saranno più obbligati a destinare una parte minima dei loro seminativi ad aree non produttive, come i terreni a riposo. Potranno invece scegliere, su base volontaria, di mantenere una parte dei loro seminativi ad aree non produttive - o di creare nuovi elementi paesaggistici del paesaggio (come siepi o alberi) - ricevendo così un sostegno finanziario aggiuntivo attraverso un eco-schema che tutti gli Stati membri dovranno prevedere nei loro piani strategici della PAC. Tutti gli agricoltori dell'UE saranno incentivati a mantenere aree non produttive, utili per la biodiversità, ricevendo ciascuno un pagamento a compensazione delle perdite di reddito sopportate.

Per quanto concerne la BCAA 7, che impone l'obbligo di rotazione delle colture: Gli agricoltori dell'UE potranno soddisfare questo requisito scegliendo di ruotare oppure, in alternativa, diversificare le colture, secondo le condizioni da affrontare e nell'ipotesi che il loro Paese decida di includere l'opzione della diversificazione delle colture nel proprio Piano strategico della PAC. La flessibilità nell'effettuare la diversificazione delle colture invece della rotazione delle stesse consentirà agli agricoltori colpiti, ad esempio, da siccità regolare o da precipitazioni eccessive, di soddisfare più facilmente questo requisito.

Per quanto riguarda la BCAA 6 sulla copertura del suolo nei periodi sensibili: Gli Stati membri avranno molta più flessibilità nel definire i periodi sensibili e le pratiche consentite per soddisfare questo requisito, alla luce delle condizioni nazionali e regionali e nel contesto della crescente variabilità meteorologica.

La Commissione prevede anche che gli Stati membri possano esentare alcune colture, tipi di suolo o sistemi agricoli dal rispetto dei requisiti in materia di lavorazione del suolo, copertura del suolo e rotazione/diversificazione delle colture (rispettivamente BCAA 5, 6, 7). Potrebbero essere possibili anche esenzioni mirate per consentire l'aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000 nel caso in cui siano danneggiati da predatori o specie invasive (BCAA 9). 

Queste esenzioni potrebbero essere estese all'intero periodo della PAC: tuttavia, sottolinea la nota di sintesi, queste dovrebbero essere limitate in termini di superficie ed adottate solo se si necessarie ad affrontare problemi specifici. La Commissione europea esaminerà le modifiche necessarie per convalidare le esenzioni, assicurando il rispetto della coerenza con gli obiettivi ambientali generali dei Piani.

Gli Stati membri potrebbero prevedere anche la possibilità di introdurre deroghe temporanee, nei casi estremi di condizioni meteorologiche avverse che impediscono agli agricoltori di lavorare correttamente e di rispettare i requisiti delle BCAA.

Semplificazione per i piccoli agricoltori

Un aspetto estremamente importante della proposta arrivata al CSA è quella relativa all'esenzione delle aziende agricole con meno di 10 ettari, circa il 65% dei beneficiari, dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità. Una scelta che determinerebbe una significativa riduzione dell'onere amministrativo legato ai controlli per i piccoli agricoltori.

Più spazio a modifiche del PSP

Per garantire che i Paesi dell'UE possano adattare più frequentemente i loro Piani strategici della PAC alle mutevoli condizioni, la Commissione propone di raddoppiare il numero di modifiche consentite ogni anno.

Inoltre, gli Stati membri dovranno rivedere i loro piani strategici della PAC entro il 31 dicembre 2025 se gli atti specifici in materia di ambiente e clima (ad esempio sulla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali della fauna e della flora selvatiche e sulla protezione delle acque) saranno aggiornati a livello UE.

Migliorare la remunerazione degli agricoltori e la loro posizione nella filiera alimentare

Una delle principali contestazioni mosse dalle imprese agricole è senza dubbio relativo al posizionamento all'interno della filiera alimentare. Il rafforzamento di questa posizione, sottolinea il documento è uno degli obiettivi chiave della PAC. Esistono, infatti, già diverse misure a livello europeo per garantire una maggiore equità e proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali, ma sottolinea il documento "la piena attuazione e l'applicazione degli strumenti politici disponibili richiedono tempo e occorre fare di più".

Per questo, con l'obiettivo di contribuire alle discussioni in corso con i ministri dell'Agricoltura e il Parlamento europeo, la Commissione presenta diverse azioni che potrebbero essere portate avanti nel breve e medio termine:

  • il lancio di un osservatorio dei costi di produzione, dei margini e delle pratiche commerciali nella catena di approvvigionamento agroalimentare. Composto da rappresentanti di tutti i settori della filiera alimentare e da rappresentanti degli Stati membri e della Commissione, questo osservatorio aumenterà la trasparenza sui costi e sui margini della filiera rendendo pubblici i dati e scambiando informazioni, al fine di creare fiducia tra le parti interessate e stabilire una diagnosi comune della situazione. La prima riunione è prevista per l'estate.
  • la Commissione propone opzioni per migliorare in modo mirato l'attuale quadro giuridico stabilito dal regolamento che istituisce un'Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (OCM). Queste opzioni includono il rafforzamento delle norme applicabili ai contratti che gli agricoltori stipulano con gli acquirenti dell'industria alimentare o della vendita al dettaglio e il rafforzamento delle organizzazioni di produttori per consentire agli agricoltori di cooperare e agire collettivamente in modo più efficace nei confronti degli altri attori della filiera alimentare. L'obiettivo è quello di contribuire a correggere gli squilibri della filiera preservando il principio fondamentale dell'orientamento al mercato. Nella stessa ottica, la Commissione propone la possibilità di nuove norme sull'applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali. Attualmente, almeno il 20% dei prodotti agricoli e alimentari consumati in uno Stato membro proviene da un altro Stato membro. È necessario rafforzare la cooperazione tra le autorità nazionali preposte all'applicazione delle norme, in particolare migliorando lo scambio di informazioni e la riscossione delle sanzioni.
  • una valutazione approfondita della direttiva sulle pratiche commerciali sleali nella catena di approvvigionamento alimentare, in vigore dal 2021. Una prima relazione sarà consegnata nella primavera del 2024 e presenterà una situazione consolidata dell'attuazione della direttiva da parte degli Stati membri. Questa relazione confluirà in una valutazione più dettagliata che sarà presentata nel 2025 e che potrebbe essere accompagnata, se opportuno, da proposte legislative.
 

Matteo Tagliapietra

 
 

PianetaPSR numero 132 marzo 2024