La cooperazione internazionale è importante per affrontare sfide complesse che i singoli Stati non potrebbero risolvere autonomamente, come la gestione sostenibile dell'acqua. Favorire la condivisione di tecnologie e migliori pratiche con i Paesi extra-UE è fondamentale, da una parte per supportarli nel definire le proprie strategie per la gestione della risorsa e, dall'altra, perché anche i Paesi occidentali possano beneficiare di conoscenze ed esperienze di Paesi storicamente caratterizzati da climi aridi. Nell'ottica della necessità di scambio e condivisione, il CREA ha organizzato diverse giornate con delegazioni estere, volte a illustrare politiche e progettualità in essere sul tema della gestione della risorsa idrica in agricoltura.
I Programmi Twinning e TAIEX sono strumenti finanziati dalla Commissione Europea, indirizzati ai Paesi dei Balcani occidentali, ai Paesi del Vicinato meridionale e del Partenariato orientale, ai beneficiari dello Strumento NDICI[1] nonché ad alcuni Stati membri dell'Unione Europea.
Nell'ambito del Programma TAIEX (Technical Assistance and Information Exchange), il CREA, Centro di Politiche e Bioeconomie di Roma, in raccordo con il Masaf (Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), ha ospitato nel mese di novembre 2023, una delegazione del Ministero dell'Agricoltura della Turchia accogliendo la richiesta di acquisire conoscenze pratiche nel settore della gestione idrica da mettere in campo in uno Stato in cui la crescita della popolazione nelle aree urbane e lo stress idrico causato dai cambiamenti climatici sono tra i principali fattori di stress idrico che influenzano l'equilibrio tra domanda e offerta di acqua.
La "Study Visit on water resources: legislation, quality, investments and best practices", tenutosi dal 21 al 23 Novembre 2023, ha visto il coinvolgimento e la mobilitazione di una rete di esperti in materia di gestione sostenibile della risorsa idrica (CREA, ARPA Lazio, ISPRA) con interventi dedicati alla normativa comunitaria e nazionale e con la condivisione di progetti e buone pratiche, testimonianze e storie di successo avviati sempre sul tema della gestione sostenibile, corredato anche da visite in campo presso l'Acqua Campus (polo tecnico-scientifico del CER targato ANBI) ed il Consorzio della Bonifica Burana di Modena.
Partendo dunque dall'attuale contesto normativo delle acque (Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE e Decreto legislativo n.152/2006 - Parte Terza), è stata fornita una panoramica di come la gestione sostenibile della risorsa idrica dipenda dall'adozione di modelli di governance e rispetto di requisiti (attraverso l'attuazione di apposite Linee Guida nazionali sulla Quantificazione dei volumi irrigui - D.M. MASAF del 31 luglio 2015 - e delle Linee Guida MASE per la Definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori di impiego tra cui quello agricolo - D.M. del 24 febbraio 2015, n. 39), evidenziando il ruolo che ha assunto il settore agricolo attraverso il Piano Strategico Nazionale della PAC nel contribuire al perseguimento degli obiettivi di tutela quali-quantitativa delle risorse idriche previsti dalla DQA, nonché gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall'Agenda 2030, con un focus sugli interventi dedicati all'acqua e alle risorse idriche nel Piano Strategico della PAC in Italia (Myriam Ruberto, Silvia Chiappini, Silvia Baralla, Alessandro Monteleone e Raffaella Pergamo, CREA PB). Gli interventi dei ricercatori del CREA si sono poi concentrati sul supporto fornito dalle due banche dati, SIGRIAN (Sistema Informativo Nazionale per la Gestione delle Risorse Idriche) e DANIA (Database Nazionale degli investimenti per l'Irrigazione e l'Ambiente), volte a contenere dati di contesto agricolo irriguo ed il loro utilizzo congiunto per valutare l'efficacia della programmazione degli interventi irrigui (Veronica Manganiello e Marianna Ferrigno, CREA PB). A seguire, i contributi di ARPA Lazio (Antonella Guzzon e Roberto Ceccarini) e di ISPRA (Antonella Tornato), hanno affrontato l'argomento del monitoraggio qualitativo delle acque e le iniziative intraprese dall'Italia attraverso Copernicus, il programma di osservazione e della Terra dell'Unione europea.
Nella sezione dedicata alle esperienze, sono state descritte le conoscenze acquisite nell'ambito del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, diffusi in Europa tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 attraverso programmi di cooperazione transfrontaliera e successivamente introdotti in Italia nel 2003 e normati nel 2016 con il Collegato Ambientale (Massimo Bastiani). A seguire, è stato mostrato il contributo della ricerca scientifica sul miglioramento della qualità dell'acqua attraverso i risultati di progetti dei Centri del CREA Agricoltura e Ambiente, Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari e Politiche e Bioeconomia, rispettivamente con progetto di ricerca PON INTERRA, Irrigazione della biomassa di sorgo con acque reflue urbane: effetti sulla biomassa e valore energetico di Pasquale Campi, il progetto PON Water4AgriFood "Miglioramento delle produzioni agroalimentari mediterranee in condizioni di carenza di risorse idriche", affrontando in particolare gli studi condotti in Sicilia riguardanti la fitodepurazione, il recupero delle acque reflue e il riutilizzo delle acque depurate (Domenico Ventrella e Salvatore Barbagallo, CREA AA e Università di Catania), passando all'irrigazione di precisione attraverso l'analisi di tecnologie open-source e approcci innovativi basati sull'AI per l'irrigazione di precisione, con il progetto WATERAGRI di Corrado Costa e Federico Pallotti, CREA IT. Casi pratici sono stati presentanti inoltre da due Consorzi di Bonifica, Toscana Costa e Consorzio di bonifica del Brenta. Il progetto LifeREWAT (Sustainable WATer management in the lower Cornia valley through demand REduction, aquifer Recharge and river Restoration), selezionato nell'ambito del progetto Eccellenze Rurali dalla Rete Rurale Nazionale, è stato finanziato dall'Unione Europea attraverso i fondi Life e con il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa coordinatore del progetto: l'obiettivo è stato quello sviluppare una strategia partecipata per la gestione delle risorse idriche a scala di sub-bacino nella Val di Cornia, in un'ottica di razionalizzazione dei consumi d'acqua (civile e agricola) e un aumento della disponibilità della risorsa attraverso un impianto di ricarica delle falde attraverso il fiume (Alessandro Fabrizzi). Il Consorzio del Brenta, infine, ha presentato i risultati di un progetto di investimento sulle aree di infiltrazione forestale, per la tutela della risorsa idrica e dell'ambiente a beneficio della comunità (Umberto Nocifero), anch'esso selezionato nell'ambito del progetto Eccellenze rurali.
Nei giorni a seguire, le attività della Study Visit sono proseguite con le visite presso il campo sperimentale "Acqua Campus" - sede di svolgimento delle attività di ricerca del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) (Raffaella Zucaro e Francesco Cavazza) - e presso il Consorzio di Bonifica Burana (Francesco Vincenzi).
La visita didattica presso "Acqua Campus" è stata promossa per suggerire soluzioni innovative in materia di irrigazione. Si tratta di un'eccellenza dimostrativa italiana dove sono collocate le più importanti attrezzature irrigue per le colture più diffuse nel nostro Paese (gocciolatori e spruzzatori, ali gocciolanti, linee a pioggia con relativi irrigatori, apparecchiature per il pompaggio, filtraggio e fertirrigazione, semoventi di ultima generazione e pivot), con obiettivo finale di trasferire le conoscenze acquisite a tutti gli stakeholder della filiera acqua.
Per ultimo, si è tenuta la visita presso il Consorzio della Bonifica Burana nella città di Modena. Il Consorzio è stato il primo Ente di Bonifica ad ottenere la certificazione Gocciaverde: si tratta di una certificazione privata volontaria sull'uso dell'acqua e di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica con l'obiettivo di migliorarne la sostenibilità ed aumentare la competitività delle produzioni italiane sui mercati di tutto il mondo. Oggetto della visita sono stati i campi sperimentali e gli impianti irrigui presso i quali sono installati i sistemi per il monitoraggio della qualità dell'acqua, telemetria e strumenti tecnologici per la gestione dell'acqua in agricoltura.
La divulgazione delle conoscenze si dimostra essere ancora una volta lo strumento più idoneo per il CREA per diffondere e favorire l'uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali, con particolare riguardo all'acqua e al suolo, in un'ottica di sostenibilità complessiva del sistema produttivo alla luce dei vincoli ambientali, economici e sociali.
Nel mese di dicembre 2023 la Delegazione del Ministero dell'Agricoltura dell'Eritrea ha voluto incontrare i rappresentanti del Masaf e del CREA per facilitare lo scambio di conoscenze ed esperienze su tecniche agricole all'avanguardia, nonché strategie per il miglioramento della sostenibilità dell'uso dell'acqua in agricoltura. La delegazione Eritrea ha espresso il desiderio di condividere le proprie esperienze nel settore agricolo e dell'allevamento, oltre a voler apprendere nuove informazioni riguardanti l'innovazione tecnologica nell'irrigazione agricola, nelle tecniche di coltivazione avanzate e nella zootecnia. Un obiettivo importante della visita era anche quello di ispirarsi ai musei dell'agricoltura e della civiltà contadina italiani per replicare il modello in Eritrea, soprattutto nella capitale Asmara.
L' incontro, promosso in collaborazione con l'Ufficio Affari Istituzionali e Relazioni Internazionali del CREA e l'Ufficio del Consigliere Diplomatico del MASAF, ha coinvolto attivamente i Centri di Ricerca CREA Politiche e bioeconomia CREA PB, CREA Zootecnia e Acquacoltura CREA ZA e CREA Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari CREA IT. L'evento ha previsto una giornata di approfondimento con un seminario incentrato su specifiche tematiche di primaria importanza nel settore agricolo, tra cui l'applicazione di tecniche innovative nell'irrigazione agricola, l'utilizzo sostenibile delle risorse idriche in contesti con carenza d'acqua, lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo della zootecnia e dell'industria agroalimentare, e le migliori pratiche riguardanti le trasformazioni ortofrutticole, cerealicole e olivicole. Il seminario si è aperto con i saluti del CREA Centro di ricerca Politiche e bioeconomia (Pierpaolo Pallara) che ha dato il benvenuto ai delegati e con l'intervento dell'Ufficio Affari istituzionali e relazioni internazionali CREA (Paola Fiore) che ha descritto le attività dei Centri del CREA, gli obiettivi, la mission, le banche dati e raccolte dati, alcuni dati statistici, linee guida, servizi offerti, nonché le attività di cooperazione internazionale condotte dal Consiglio.
Con il primo intervento, tenuto dal CREA PB (Marianna Ferrigno), è stato descritto il contesto irriguo nazionale, con un'attenzione particolare verso le due principali modalità di approvvigionamento della risorsa irrigua: l'autoapprovvigionamento e il servizio di irrigazione collettiva. Rispetto a quest'ultimo, è stata descritta la strategia nazionale MASAF volta a migliorare l'efficienza di ogni parte della catena di distribuzione dell'acqua irrigua attraverso il finanziamento di investimenti irrigui extra-aziendali. È stato evidenziato il carattere partecipativo di questo approccio, mirato a individuare interventi in grado di affrontare le questioni infrastrutturali ed ambientali connesse all'irrigazione. Inoltre, è stato sottolineato il ruolo cruciale della banca dati DANIA nel facilitare il processo di selezione dei progetti. Infine, è stata offerta una visione d'insieme sui risultati attesi dagli investimenti finanziati dalla suddetta strategia, inclusi aspetti quali spesa, risparmio idrico potenziale e l'espansione delle aree efficientate nel territorio nazionale.
Il secondo intervento (Raffaella Pergamo, CREA PB) ha riguardato il Piano Strategico Nazionale per la PAC e in particolare gli interventi programmati per la tutela delle risorse idriche. Dopo aver fornito una panoramica del Piano in termini di obiettivi, tipologie di interventi e budget disponibile, sono state delineate le principali azioni incoraggiate volte a migliorare la sostenibilità dell'uso dell'acqua in agricoltura e i principali tipi di intervento (agro-climatico-ambientali, investimenti, indennità compensative). È stato chiarito che tali azioni possono includere sia interventi diretti per ottimizzare l'irrigazione sia interventi indiretti che favoriscono il risparmio idrico attraverso pratiche di gestione del suolo. Inoltre, sono stati illustrati interventi finalizzati alla protezione e al mantenimento della qualità dell'acqua. Sui primi, è stato fornito un dettaglio degli interventi finanziati e la spesa programmata secondo le diverse tipologie di intervento.
L'incontro è proseguito con la presentazione, da parte del CREA PB (Veronica Manganiello), delle banche dati CREA a supporto della programmazione e monitoraggio delle politiche dell'acqua, mettendo in luce il valore dell'utilizzo condiviso dei dati nel definire i bisogni e orientare le politiche in modo coordinato tra diverse istituzioni. È stata quindi presentata la banca dati SIGRIAN e in particolare le tipologie di dati in essa contenute, incluse quelle relative alla quantificazione dei volumi d'acqua per uso irriguo, in linea con gli obblighi normativi stabiliti dalle Linee Guida nazionali sulla Quantificazione dei volumi irrigui - D.M. MASAF del 31 luglio 2015. Allo stesso modo, sono state descritte le informazioni contenute in DANIA relative agli interventi programmati e finanziati dagli enti irrigui che, secondo la normativa, devono essere registrati in questa banca dati. Al fine di mettere in luce le potenzialità dell'uso combinato delle due banche dati, sono state presentate esperienze del CREA di supporto alla pianificazione, implementazione e monitoraggio di piani e programmi attraverso l'uso combinato delle due banche dati.
Il quarto intervento ha visto la condivisione da parte del CREA PB (Silvia Baralla) di un importante strumento per la raccolta dei migliori esempi di buon uso dei fondi europei in grado di favorire lo sviluppo rurale dei territori: il progetto "Eccellenze rurali" della Rete Rurale Nazionale. Questo progetto, nato dalla necessità di veicolare, pubblicizzare, diffondere casi di buon uso delle risorse pubbliche, lo scambio di idee e la contaminazione, ha l'obiettivo di evidenziare casi di successo di imprenditori agricoli e territori rurali che hanno saputo costruire innovazione e nuove opportunità di sviluppo attraverso focus, interviste, video. Durante l'intervento è stata raccontata l'esperienza della call "GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA" lanciata nell'ambito di questo progetto per evidenziare esperienze significative, innovative e virtuose legate all'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura e manutenzione del territorio e delle aree rurali. È stata descritta la procedura di selezione dei progetti che hanno risposto alla call, con relativo elenco accessibile attraverso link per ulteriori approfondimenti.
A seguire, Maria Assunta d'Oronzio (CREA PB) ha presentato la Scuola del Casaro istituita presso il CREA Centro di ricerca Zootecnia ed Acquacoltura di Bella (PZ) con l'obiettivo di formare giovani, agricoltori, allevatori, studenti e così via, utilizzando una varietà di strumenti. Tra questi, il Corso per tecnici specializzati nelle produzioni lattiero casearie tradizionali sostenibili, del quale sono stati illustrati i principali argomenti affrontati e risultati raggiunti in termini di professionisti caseari formati.
Il sesto intervento della giornata è stato tenuto da Antonio Scarfone (CREA IT), che ha illustrato alcune delle attività portate avanti dai ricercatori del Centro per lo sviluppo di sistemi di irrigazione intelligenti in uno scenario di cambiamento climatico. Tra queste, lo sviluppo di un dispositivo per l'irrigazione di precisione utilizzando la tecnologia LoRaWAN (Long Range Wide Area Network), protocollo per la trasmissione dei dati ad ampio raggio e a lunga portata. Sono state presentate altre opzioni per l'implementazione di sistemi intelligenti, come micro-bacini realizzati tramite aratri a delfino (Vallerani System) per mantenere il terreno umido per periodi prolungati al fine di favorire la germinazione dei semi, cisterne flessibili, serbatoi d'acqua costituiti da cellulosa, residui di colture o pascoli e altri composti organici migliorati per garantire l'impermeabilità durante il primo periodo di sopravvivenza della pianta (COCOON).
Con l'ultimo intervento, tenuto da CREA ZA (Giliano Palocci), sono state mostrate le attività svolte all'interno del centro, tra cui quelle per la qualità del latte e del formaggio e in particolare le attività per miglioramento e studio delle materie prime e per l'innovazione di processo e innovazione di prodotto.
A seguire, la Delegazione ha fatto conoscere, attraverso un video, le principali azioni intraprese dal governo dell'Eritrea negli ultimi 30 anni per lo sviluppo del settore agricolo per far fronte a condizioni avverse dovute alle basse precipitazioni annuali e terreni soggetti a erosione e degrado. Tra queste, la costruzione di dighe e bacini di accumulo, l'importazione di varietà resistenti alla siccità e resilienti alle malattie e ad alto rendimento, programmi di vaccinazione annuale gratuita del bestiame, controllo degli insetti migratori attraverso azioni di prevenzione, incentivi per l'apicoltura nelle famiglie rurali.
Il giorno successivo, la Delegazione ha avuto l'opportunità di visitare i Centri di Ricerca CREA IT e CREA ZA presso le sedi di Monterotondo. Qui i delegati hanno quindi avuto modo di vivere un'esperienza pratica e tangibile dei progressi e delle innovazioni nel settore. Presso il CREA IT (Antonio Scarfone) sono stati esposti strumenti per l'analisi di laboratorio, banco prove per test, sistemi per l'irrigazione di precisione, trattori satellitari, sistemi di visione per agricoltura digitale La giornata è proseguita con una visita del centro CREA-ZA (Giuliano Palocci, Cinzia Marchitelli , Simona Rinaldi) durante la quale i delegati hanno potuto visionare gli strumenti presenti nei vari laboratori (genetica, genomica, microbiologia ruminale, cito fluorimetria, chimica degli alimenti per il bestiame, chimica analitica e trasformazione dei prodotti di origine animale). La giornata si è conclusa con assaggi di alcuni dei prodotti caseari oggetto di studio, prima di procedere con la visita delle strutture dell'azienda sperimentale (stalle, sala di mungitura delle bufale e altri ricoveri interni ed esterni).
L'incontro ha suscitato particolare interesse da parte dei membri della Delegazione, avendo potuto apprendere sistemi di governance, innovazioni e strumenti da poter trasferire nel proprio contesto per fronteggiare ostacoli legati a condizioni meteoclimatiche e territoriali avverse.
Silvia Chiappini, Silvia Baralla, Raffaella Pergamo, Myriam Ruberto
CREA Politiche e Bioeconomia
PianetaPSR numero 133 aprile 2024