Nello scorso mese di marzo si è conclusa la sperimentazione di un percorso di informazione sulla Politica Agricola Comune (PAC), realizzato nell'ambito della Scheda CREA "Eccellenze Rurali" (Rete Rurale Nazionale). L'azione si inserisce all'interno del Piano "RiGenerazione Scuola", che mira a rinnovare le infrastrutture e le modalità educative delle scuole italiane, con particolare attenzione alle realtà rurali.
Il percorso, rivolto a studenti del V anno degli Istituti tecnici e professionali specializzati in agricoltura, è pensato per trasferire contenuti base della PAC e informare gli studenti delle opportunità fornite dai principali strumenti di politica alle aziende agricole e allo sviluppo delle aree rurali.
Affrontare gli argomenti relativi alla PAC con studenti delle scuole secondarie rappresenta una sfida appassionante e complessa, che richiede una riflessione e lo sviluppo di adeguate tecniche di trasferimento delle informazioni. Da un lato, si tratta di una opportunità per informare e sensibilizzare gli studenti sulle possibilità offerte dal sostegno pubblico per avviare, consolidare o modernizzare una attività di tipo agricolo o rurale; dall'altro si tratta di coinvolgere i giovani studenti alla migliore conoscenza del loro territorio e delle sue specificità, dove i temi della sostenibilità e della multifunzionalità dell'agricoltura vengono declinati sull'opportunità di sviluppare nuove prospettive economiche e sociali nelle aree rurali che gli studenti conoscono e vivono.
Il metodo sperimentato, infatti, prevede il coinvolgimento attivo degli studenti in attività pratiche e progettazioni simulate, promuovendo così un apprendimento esperienziale e partecipativo. Esplorare le sfide e le opportunità offerte dalla PAC e dallo sviluppo rurale può stimolare la creatività e l'innovazione tra gli studenti, incoraggiandoli a sviluppare soluzioni imprenditoriali e progetti innovativi per affrontare le sfide dell'agricoltura e dei territori rurali.
In precedenti occasioni di incontri tra ricercatori e Scuola era emersa, in maniera evidente, la difficoltà di parlare di PAC per diversi ordini di ragioni. Complessità dei temi da affrontare in tempi contingentati, programmi scolastici piuttosto rigidi, risorse limitate per implementare programmi di studio puntuali, carenze legate al personale, mancanza di materiali didattici adeguati, laboratori ed esperienze sul campo. È evidente, inoltre, che per offrire efficacemente un insegnamento sulla PAC sono necessarie conoscenze specialistiche su una vasta gamma di argomenti, dall'azienda, alla sostenibilità, alle politiche pubbliche, che richiedono competenze complesse e rendono anche difficile i processi di semplificazione degli argomenti. Infine, a volte le politiche, come materia, sono percepite in modo negativo o stereotipato, come noiose e lontane dalla realtà.
Affrontare la sfida di portare la Politica agricola comune a scuola, presso studenti che possono diventare potenziali beneficiari delle azioni PAC (sia come futuri imprenditori agricoli, sia come futuri tecnici), richiede un impegno concertato da parte delle istituzioni scolastiche, dei docenti e degli esperti chiamati a sviluppare l'intervento con metodi adeguati e modalità accessibili, ma non banali, e creare una lettura curiosa, ma anche critica, di una politica di sostegno di grande utilità per il settore.
In particolare, questo contesto complesso e sfidante era già stato osservato nel 2023, in un precedente intervento presso lo stesso Istituto scolastico. In quella occasione era stata chiara la necessità di trovare una modalità pratica ed efficace per interessare i ragazzi alla PAC e per coinvolgerli attivamente, constatati i limiti di un approccio classico di trasferimento dei contenuti. I tempi ridotti dell'intervento dei ricercatori con gli studenti (2 ore) e i metodi utilizzati (presentazione della PAC con slide e soluzioni applicate all'azienda agricola scolastica), senza un reale riflessione da parte loro ha indotto a proporre modalità di trasferimento diverse.
A fronte di una nuova richiesta di collaborazione proveniente dallo stesso Istituto Agrario e Professionale Dalmasso di Pianezza (TO), un complesso scolastico importante per il numero di studenti, l'ampiezza dell'azienda agricola collegata e il contesto piemontese, i ricercatori del CREA-PB hanno messo a punto una proposta basata su un metodo di apprendimento più in linea con il target degli studenti e con i tempi di intervento, per poter capitalizzare i contenuti e le informazioni in maniera più accattivante.
Il gruppo di lavoro ha rivolto l'attenzione verso le capacità educative riconosciute a pratiche ludiche, vale a dire il gioco didattico e si è quindi concentrato sulla ideazione, progettazione e realizzazione di un percorso in grado di trasferire alcuni tra i contenuti chiave della PAC.
In particolare, sono stati messi a punto 2 moduli:
Nel primo modulo gli studenti, dopo una brevissima introduzione sul significato della PAC e sulla sua importanza per il settore primario e per i territori rurali, sono stati invitati ad un lavoro di gruppo dove, attraverso un brainstorming e un confronto tra posizioni differenti, hanno sintetizzato una serie di concetti collegati alle tre parole chiave della PAC scelte dai ricercatori CREA, ovvero: sostenibilità, multifunzionalità e rete. È stato chiesto, inoltre, di declinare i concetti dati rispetto al contesto rurale sulla base delle conoscenze acquisite nel percorso scolastico, o del territorio in cui vivono, permettendo una interpretazione delle realtà vissute. Questo interscambio libero tra compagni di classe, chiamati a riflettere insieme su concetti spesso percepiti come molto alti e poco attinenti al loro quotidiano, è stato poi restituito come lavoro di gruppo e discusso con tutta la classe, con i docenti e i ricercatori presenti, permettendo di puntualizzare meglio i concetti chiave della PAC e la filosofia di intervento della politica.
Il secondo modulo - il gioco PAC_GAME[1] - si è posto un obiettivo diverso e più complesso: trasferire interesse e informazioni operative su alcuni degli interventi chiave messi a punto dalla PAC per sostenere aziende agricole e aree rurali, fornendo una prima base conoscitiva dei meccanismi e degli strumenti della PAC, sia a livello nazionale, via PSP, sia regionale, via CSR.
Il gioco doveva rispettare alcune modalità applicative, come una durata massima (2 ore) e un numero limitato di piccole squadre di giocatori, e doveva essere semplice e intuitivo nelle regole, oltre che accattivante e competitivo nella pratica. Con il gioco, gli studenti hanno potuto sperimentare e valutare come una azienda/squadra possa gestire un progetto imprenditoriale, tra interventi ed eventi, tra criticità e opportunità, condividendo poi con la classe le riflessioni e le lezioni apprese.
Il pilota di PAC_GAME utilizzato è stato costruito a partire dalla realtà piemontese, ma il gioco è un prodotto sartoriale e permette di essere modificato e raffinato in relazione ad altre realtà regionali, con altri sistemi produttivi o cambiando gli interventi specifici previsti nei diversi CSR.
L'esperienza collettiva ha permesso di esplorare e approfondire la visione del singolo studente e rapportarla al gruppo, secondo cluster ragionati che ne ricostituivano la complessità rendendola però concreta, cercando una sintesi e manifestando le principali sfide e problematiche. Ha permesso di stimolare la curiosità degli studenti nei confronti della PAC, trasferire alcuni concetti principali e ha reso disponibile una prima conoscenza della politica, e dei suoi meccanismi di azione, e di quanto possa, nel concreto, sostenere un cambiamento per il settore, il territorio, la cooperazione, lo scambio.
Questa sperimentazione suggerisce almeno cinque principali evidenze:
Ilaria Borri, Patrizia Borsotto, Roberto Cagliero, Teresa Lettieri, Francesca Moino, Antonio Papaleo, Grazia Valentino, Milena Verrascina, Barbara Zanetti
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PianetaPSR numero 133 aprile 2024