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L'interoperabilità dei dati in agricoltura: il contributo del progetto DIVINE

L'obiettivo è facilitare e rafforzare la condivisione dei dati nell'economia agricola a livello aziendale, tecnico e politico, riducendo le asimmetrie informative che si generano nelle filiere agroalimentari.

La digitalizzazione dell'agricoltura, attraverso la proliferazione della tecnologia mobile, delle tecnologie di telerilevamento e delle capacità informatiche ha generato una crescita esponenziale dei dati. In tale contesto, l'agricoltura genera una gran mole di dati, ma il loro potenziale rimane spesso inesplorato. Le ragioni sono identificate nell'interoperabilità tecnica, nelle relazioni commerciali tra le parti interessate e nelle questioni di accettabilità sociale relative alla proprietà dei dati e alla trasparenza del mercato. Tuttavia, la mancanza di esperienza nella gestione dei dati o nell'adozione di servizi basati sui dati può limitare le opportunità derivanti dalla trasformazione digitale. 

L'agricoltura e la produzione alimentare costituiscono attività specifiche caratterizzate da fasi distinte, dal campo alla tavola. Al contempo, la digitalizzazione delle filiere agroalimentari ha comportato che i dati vengono generati da agricoltori, trasformatori e dettaglianti lungo il percorso e utilizzati da vari stakeholders. Sebbene i set di dati siano utili per l'analisi nelle singole fasi della filiera, hanno anche un potenziale significativo per diffusi utilizzi, se sono resi interoperabili tra loro. La valorizzazione e l'impiego dei dati agricoli implica che anche i proprietari dei dati siano in accordo per la loro condivisione. Tuttavia, quest'ultima è scarsa ed è proprio questa mancanza di condivisione e la sua accettazione culturale da parte dei proprietari, che spesso costituisce l'ostacolo più grande. 

logo progetto

Ciò deriva dalla mancanza di esempi concreti e reali di condivisione dei dati nel settore agroalimentare, e da una scarsa conoscenza dei costi e dei benefici da essa derivanti. La condivisione di questi dati tra attori della filiera e parti interessate necessita quindi di maggiore approfondimento, se si vogliono introdurre maggiori efficienze e ulteriore valore aggiunto all'economia dei dati agricoli.

 A colmare questa esigenza interviene il progetto DIVINE - DemonstratIng Value of agri data sharIng for boostiNg data Economy in agriculture, con l'obiettivo di costruire un Agricultural Data Space Ecosystem per la condivisione e l'analisi di dati agricoli e dimostrarne la fattibilità attraverso la loro implementazione illustrata in quattro progetti pilota.

Ciò consente di dimostrare la condivisione pratica dei dati nell'economia agricola a livello aziendale, tecnico e politico, riducendo le asimmetrie informative che si generano nelle filiere agroalimentari.

 

Aumento della trasparenza nella condivisione dei dati agricoli nelle filiere agroalimentare e la fiducia degli agricoltori

La rapida crescita dell'IoT e del cloud computing sta alimentando il fenomeno dell'economia dei dati e il settore agroalimentare non è immune da questa crescita. L'aumento dei dispositivi connessi durante le operazioni quotidiane ha portato gli agricoltori a diventare più digitalizzati e più consapevoli dei potenziali vantaggi delle tecnologie digitali per la loro attività e dei relativi scenari di condivisione dei propri dati.
Tuttavia, permangono ostacoli culturali e preoccupazioni in materia di sicurezza, che frenano lo sfruttamento e la condivisione dei dati, il che a sua volta riduce il valore effettivo che i dati possono svolgere per la competitività agricola dell'UE. 

Per sfruttare tutti i potenziali benefici, la condivisione dei dati tra le diverse parti interessate deve essere condotta ponendo attenzione questioni relative alla riservatezza, alla protezione dei dati, alla proprietà intellettuale alla conservazione, all'uso e alla sicurezza, una sfida importante per il settore agroalimentare dell'UE.

La natura dei dati agricoli è altamente specifica, ma molto diversificata, e il valore economico che generano sia per gli agricoltori che per l'intera catena del valore richiede che siano stabilite le garanzie necessarie. A causa di questa funzionalità è difficile monitorare chi è autorizzato a condividere i dati e quali di questi vengono condivisi. 

Inoltre, è noto che la trasparenza è necessaria per consolidare la fiducia degli agricoltori rispetto alla condivisione dei dati. La mancanza di trasparenza e chiarezza su questioni quali la proprietà dei dati, la portabilità, la privacy, la fiducia e la responsabilità nei rapporti commerciali che governano la smart agriculture stanno contribuendo alla riluttanza degli agricoltori a impegnarsi nella condivisione diffusa dei dati agricoli. Al centro delle preoccupazioni c'è la mancanza di fiducia tra gli agricoltori come fornitori di dati, e delle terze parti riguardo l'accesso, la raccolta e la condivisione non autorizzati dei loro dati con terzi da parte dei fornitori di tecnologia agricola. Inoltre, l'ambiguità degli accordi e dei quadri giuridici sulla raccolta, elaborazione e condivisione dei dati può portare a incertezze pratiche riguardo alla privacy dei dati. Inoltre, questa situazione è aggravata dalla mancata adozione delle migliori pratiche e standard per la protezione dei dati aziendali.

Esistono diversi ostacoli allo sfruttamento efficace di questi dati: fiducia, gli agricoltori sono per loro natura sensibili alla condivisione dei propri dati privati; silos di informazioni, le entità commerciali, la cui base clienti comprende agricoltori, spesso raccolgono quantità variabili di dati che sono generalmente utilizzati a vantaggio economico dell'entità interessata; riutilizzo dei dati, una grande quantità di dati viene raccolta attraverso l'implementazione di sensori sia a livello commerciale sia dal punto di vista della ricerca.

Sono stati fatti passi strategici dell'UE verso un ambiente di condivisione dei dati più affidabile e applicazioni di business model basati sui dati più potenti per il futuro. In questa direzione la Strategia dei Dati dell'UE (European Strategy for Data) mira a costruire uno Spazio Comune Europeo dei Dati in ciascun settore strategico, compresa l'agricoltura, promuovendo al contempo il regolamento sulla governance europea dei dati. Affinché i dati possano circolare all'interno dell'UE e in tutti i settori, a beneficio di tutti, è necessario che ci siano strumenti, modelli e politiche sufficienti che consentano l'interoperabilità senza soluzione di continuità, trasparenza e sicurezza delle infrastrutture e delle piattaforme di dati agricoli esistenti. Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la trasparenza e le preoccupazioni distributive su chi nella catena del valore trarrà vantaggio dall'accesso e dall'utilizzo dei "dati degli agricoltori". Queste preoccupazioni creano scetticismo sul loro potenziale utilizzo tra gli stakeholder del settore ed in particolare tra gli agricoltori (Wiseman et al., 2019).

A placare questa preoccupazione interviene il Code of Conducts Ue, un insieme di principi e linee guida per l'uso appropriato dei dati agricoli tra tutti gli attori coinvolti. Possono essere sviluppati in collaborazione tra organizzazioni di agricoltori, industria e organismi di regolamentazione e sono volontari e non vincolanti e destinati a fungere da quadro per l'uso responsabile dei dati nel settore agricolo oltre che per l'utilizzo dei dati nella ricerca. 

Il progetto DIVINE: un modello per la valorizzazione della interoperabilità

Sebbene siano stati fatti alcuni tentativi per incoraggiare l'interoperabilità, ci sono ancora importanti sfide da affrontare. Queste sfide vanno affrontate sia a livello tecnologico che operativo/aziendale. Dal punto di vista tecnologico, il problema riguarda il panorama ampio ed eterogeneo attualmente esistente e la mancanza di soluzioni standardizzate dominanti. Dal punto di vista aziendale, la mancanza di analisi costi-benefici per la condivisione dei dati implica che gli agricoltori sono riluttanti a condividere con altre parti interessate, siano esse altre società private organismi di regolamentazione o anche accademici, ricercatori. 

Sotto questa prospettiva il progetto DIVINE finanziato dall'Unione Europea attraverso il programma H2020, di cui il CREA, Centro Politiche e bioeconomia è partner, mira a fornire i meccanismi necessari a supporto di tre livelli di interoperabilità: livello semantico, tecnico e organizzativo. In particolare, promuove la definizione delle strutture che garantiscono la fiducia dei dati e una maggiore trasparenza nella loro condivisione e favorisce l'utilizzo delle best practice nelle applicazioni basate sui dati sia nell'ambiente privato che in quello pubblico, attraverso:

  • Il supporto all'Agriculture Data Space Ecosystem attraverso un quadro per l'analisi costi-benefici della condivisione dei dati agricoli, e ciò faciliterà la diffusione della consapevolezza, della conoscenza, dell'adozione e dell'utilizzo della condivisione dei dati.
  • Il miglioramento del Agriculture Data Space Ecosystem, con strutture che garantiscono una maggiore trasparenza nella condivisione dei dati, fiducia e sovranità dei dati, tracciabilità dei dati e monitoraggio dell'utilizzo.
  • Un quadro di valutazione per l'analisi costi-benefici della condivisione dei dati agricoli (economici, sociali, ambientali, legati al clima, ecc.) e sulla base di questi fornire strumenti trasparenti di consapevolezza e supporto decisionale agli agricoltori e ad altre parti interessate nel settore agricolo.
  • L'analisi e l'adattamento dei modelli e politiche di governance della condivisione dei dati agricoli per consentirne l'uso da parte dei servizi pubblici/governativi.
  • Uno specifico approccio multi-attore (MAA) per coinvolgere agricoltori ed esperti del settore agricolo per consentire la progettazione, la diffusione e la convalida della ricerca co-creata (Figura 1).
 
Figura 1: Multi-actor approach in DIVINE
Figura 1: Multi-actor approach in DIVINE


Nell'ambito della politica agricola europea, gli obiettivi di rafforzamento dell'ecosistema digitale, diffusione dell'uso degli strumenti digitali e facilitazione dell'uso delle tecnologie digitali sono stati definiti con la strategia per la digitalizzazione contenuta nel Piano Strategico Nazionale. Il progetto DIVINE (pipeline Figura 2) vuole ottenere una panoramica più informata di ciò che è necessario per promuovere una maggiore fiducia nella condivisione dei dati aziendali e se i codici, i principi e le linee guida attualmente disponibili destinati a governare la condivisione dei dati aziendali offrono un supporto sufficiente per garantire che la collaborazione dell'agricoltore è essenziale per il buon esito dell'indagine e l'agricoltore dovrebbe essere informato sullo scopo dell'indagine e invitato a partecipare.

Figura 2: Pipeline del valore dei dati agricoli in DIVINE
Figura 2: Pipeline del valore dei dati agricoli in DIVINE

Il lavoro pratico di implementazione dell'ecosistema creerà esempi rivolti al pubblico di condivisione dei dati e di economia dei dati nel settore agricolo, dove in precedenza erano evidenti solo possibilità e discussioni ipotetiche. DIVINE effettuerà inoltre una valutazione completa dell'impatto della condivisione dei dati agricoli (economici, sociali, ambientali, ecc.) e promuoverà questa analisi agli agricoltori e ad altri soggetti interessati ai dati. Infine, DIVINE costruirà percorsi di transizione verso un mercato dei dati agricoli pienamente funzionante, supportato e guidato da business model consapevoli.

 

Note

 
 

Antonella Di Fonzo, Concetta Cardillo, Iraj Namdarian
CREA - Politiche e Bioeconomia

 
 

PianetaPSR numero 135 giugno 2024