
Il raggiungimento di diete sane e sostenibili (DSS) è una delle sfide per i sistemi alimentari del XXI secolo. Di fronte al problema critico degli attuali sistemi alimentari che aumentano drammaticamente l'incidenza globale di obesità, diabete di tipo II, cancro e malattie coronariche, e che causano anche aumenti significativi delle emissioni di gas serra, sono state studiate e discusse a livello internazionale soluzioni plausibili al trilemma dieta-ambiente-salute che potrebbero offrire benefici ambientali e di salute pubblica vantaggiosi per tutti [1].
Secondo la definizione della FAO "Le diete sostenibili sono quelle diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale e a una vita sana per le generazioni presenti e future. Le diete sostenibili sono protettive e rispettose della biodiversità e degli ecosistemi, culturalmente accettabili, accessibili, economicamente eque e convenienti; nutrizionalmente adeguate, sicure e sane, ottimizzando le risorse naturali e umane" [2].
La multidimensionalità insita nel concetto di sostenibilità alimentare rende difficile lo studio e la comprensione della propensione all'adozione delle DSS nelle società. Proprio per questo, gli studi sul comportamento dei cittadini in relazione all'adozione delle DSS si sono rivelati molto complessi a causa delle numerose dimensioni (vincoli) da tenere in considerazione simultaneamente [3].
Per quanto riguarda il contesto italiano, le recenti rilevazioni dei consumi alimentari mettono in chiara luce il radicamento a modelli alimentari ancora non sostenibili [4], confermando l'urgenza di accelerare la transizione verso un sistema alimentare basato sulle DSS. Quest'ultima implica l'integrazione di obiettivi che possono condurre a trade-off che richiedono un'attenta analisi. In questo contesto, specifiche politiche pubbliche, così come le azioni di comunità e di filiere produttive, sono necessarie per implementare le DSS [5].
Il progetto "Integrated National Food Policy" (INFP), presentato dal CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia, nello Spoke 7: POLICY, BEHAVIOUR AND EDUCATION del progetto OnFoods [6] finanziato nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - PNRR [7], intende sostenere la transizione verso sistemi alimentari più sostenibili nonché il miglioramento e l'avanzamento dei food environment in Italia, attraverso l'integrazione di politiche e strategie rilevanti per promuovere le DSS.
In particolare, il progetto mira a formulare una serie di raccomandazioni politiche per promuovere le DSS in Italia, un tema che non è stato ancora affrontato in modo sistematico a livello nazionale. Le sfide, le priorità e i percorsi individuati dal CREA saranno oggetto di confronto e discussione nei prossimi mesi nell'ambito del costituendo National Food Council (NFC), un'arena multi-stakeholder appositamente costituita sotto forma di Living Lab. L'NFC aiuterà i ricercatori CREA a formulare raccomandazioni politiche condivise.
Nell'ultimo decennio, le crisi e i profondi cambiamenti nei sistemi socio-economici hanno messo in discussione la definizione e i quadri concettuali delle DSS. Un numero crescente di documenti istituzionali redatti da agenzie governative e da organizzazioni di alto livello sta affrontando la (ri)definizione delle DSS e i molteplici fattori che favoriscono o ostacolano la creazione di sistemi alimentari che bilanciano abitudini nutrizionali sostenibili con meccanismi di approvvigionamento alimentare equi, ecologicamente corretti e socialmente accettabili.
Lo studio del CREA "Policies for healthy and sustainable diets. A review of International, European, and National documentation" (https://bit.ly/3RbBlsM) si è concentrato sulla costruzione di un quadro concettuale per orientare le politiche di promozione delle DSS nel contesto più ampio delle politiche alimentari nazionali.
La maggior parte dei documenti internazionali, il cui obiettivo principale è quello di definire un quadro di visione strategica, fornisce alcune raccomandazioni su come raggiungere le DSS, che vanno dall'informazione e educazione dei consumatori alla definizione di linee guida, fino alla formulazione di politiche di regolamentazione. Per quanto riguarda questo tema specifico, il parametro utilizzato è la scala di intervento Nuffield [8] (Fig. 1.): a un estremo della scala troviamo le politiche morbide (non fare nulla o limitarsi a monitorare la situazione); all'altro estremo troviamo le politiche dure, fino all'eliminazione delle scelte. Nel mezzo viene offerta un'ampia gamma di possibilità.
L'UE, ad esempio, tende a regolamentare le componenti ascendenti del sistema con politiche incisive indirizzate alle aziende agricole e agli agricoltori (ad esempio la PAC https://www.reterurale.it/PAC_2023_27), mentre la strategia per le componenti discendenti del sistema si basa principalmente su politiche morbide, non vincolanti, come l'informazione e la trasparenza, soprattutto nei confronti dei consumatori. La maggior parte dei documenti analizzati nello studio del CREA (Tab. 1) identifica le politiche alimentari sostenibili con il cibo sano e la diffusione di diete sane.

In Italia le linee guida nazionali sottolineano come le DSS siano intrinsecamente legate ai sistemi alimentari sostenibili attraverso le loro relazioni con la salute, l'ambiente, la cultura e l'economia, secondo un percorso storico che ne ha influenzato contenuti e obiettivi (Fig. 2).

L'analisi prosegue con una valutazione delle politiche affrontate ai tre livelli territoriali per promuovere le DSS, partendo da un set iniziale di domini di policy identificati dallo studio di Bach-Faig et al. [9], integrato con altri due domini, ovvero la produzione agroalimentare e il sistema socio-economico, ritenuti rilevanti per raggiungere gli obiettivi delle DSS. Quest'ultima scelta è motivata sia dalle evidenze emerse dalla lettura dei documenti, sia dal fatto che i princìpi di sostenibilità inclusi nelle DSS sono strettamente connessi anche agli approcci, metodi e tecniche agricole e alle implicazioni sociali e l'accesso fisico al cibo.
Al fine di capire in che misura l'insieme dei domini di policy selezionati per promuovere le DDS siano stati affrontati nella documentazione analizzata, è stata condotta un'analisi testuale basata su alcune parole chiave (tradotte in italiano per i documenti nazionali) per ogni dominio (Tab. 2).
In particolare, è stato calcolato un indice di occorrenza [10] per valutare in che misura i domini politici relativi alle DSS sono considerati e affrontati nei documenti presi in considerazione. L'indice calcolato ai diversi livelli territoriali (Fig.3) mostra chiaramente che i due domini politici "produzione agroalimentare" e "sistema socio-economico" sono tra i più ricorrenti. In particolare, il dominio della produzione agroalimentare è rilevante nella documentazione a livello internazionale ed europeo, mentre a livello nazionale il suo peso è notevolmente ridotto a favore di domini politici, quali il cambiamento dei comportamenti e la composizione e la riformulazione degli alimenti. Ciò conferma quanto emerso dall'analisi dei documenti, ovvero che l'orientamento nutrizionale è strettamente legato alle abitudini alimentari locali e alla composizione delle diete, quando si scende su scala nazionale. È interessante notare che la documentazione europea si distingue anche per un'attenzione specifica a una comunicazione trasparente e chiara al consumatore (marketing ed etichettatura degli alimenti) e alla regolamentazione dei prezzi.
Partendo dal background teorico delle DSS e dalle definizioni comuni più diffuse, l'obiettivo principale di questo studio è stato quello di identificare i principali ambiti di policy che affrontano l'implementazione delle DSS.
A tal fine, sono stati analizzati i documenti che si concentrano sulle DSS a livello internazionale, europeo e nazionale ed è stata verificata la rilevanza dei domini di policy che hanno gradienti di connessione con la promozione delle DSS.
Lo studio mostra che le politiche nazionali italiane sulle DSS sono molto ancorate alle dimensioni nutrizionali e salutistiche e ai comportamenti di consumo alimentare. Tali politiche hanno elementi di connessione con la trasformazione alimentare, ma sono scarsamente collegate alle componenti agricole e agli aspetti produttivi dei sistemi alimentari, e agli aspetti socio-economici. Queste dimensioni sono invece prevalenti nei documenti di indirizzo internazionali ed europei, probabilmente a causa della loro natura non vincolante e della loro direzione strategica.
Il quadro concettuale delineato rappresenta un punto di partenza per una successiva analisi critica approfondita volta a progettare un'implementazione teorica nel contesto alimentare italiano. Altre componenti di ambiti di policy, strumenti e misure potrebbero essere introdotti nel quadro concettuale prendendo in considerazione in modo più approfondito le attuali politiche europee e nazionali, i regolamenti, la legislazione e gli orientamenti strategici sullo sviluppo del sistema agroalimentare, sulla salute pubblica e sugli impatti ambientali della produzione e del consumo di cibo. Nel contesto della nuova PAC (https://www.reterurale.it/PAC_2023_27) e dell'approccio multidimensionale alla sostenibilità, le politiche nazionali per le DSS devono adeguarsi alle nuove sfide, superando i sistemi alimentari obsoleti e "a basso costo" basati su modelli alimentari che generano costi collettivi crescenti di salute pubblica e conseguenze ambientali pesanti e ingestibili.
Giampiero Mazzocchi (CREA-PB), Annalisa Angeloni (CREA-PB), Roberto Henke (CREA-PB), Maria Luisa Scalvedi (CREA-AN), Sabrina Giuca (CREA-PB), Patrizia Borsotto (CREA-PB)
PianetaPSR numero 135 giugno 2024