Il progetto europeo di ricerca EOM4SOIL (Exogenous Organic Matter), nell'ambito dell'European Joint Programme on Soil (EJP SOIL), mira sia a identificare le migliori pratiche di apporto di materia organica (ad es. digestato, effluenti, compost e biochar) al suolo, che ad analizzare la filiera italiana del biochar, del compost e della digestione anaerobica. Nell'ambito del progetto, il CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia ha sviluppato un'attività concernente la realizzazione di 4 focus group al fine di avviare un dialogo bottom-up fra gli stakeholder delle filiere, di raccogliere informazioni sulle sostanze organiche e di sviluppare la redazione di linee guida che promuovano l'impiego sostenibile delle materie organiche esogene (EOM).
Il focus group sul biochar è stato pianificato nel mese di marzo a Reggio Emilia nella sede del Tecnopolo, location messa a disposizione dal Centro di Ricerca sulla Produzione Animale (CRPA), ed è stato organizzato in collaborazione con l'Associazione Italiana Energia Agro-Forestale (AIEL) nel quadro del progetto Horizon BioRural, volto ad accelerare l'integrazione circolare di soluzioni bio-based nelle aree rurali europee. Tale collaborazione è proseguita, anche, per l'organizzazione del focus group riguardante il digestato che si è svolto, nel mese di maggio, a Roma nella sede del CREA di Via Navicella.
Infine, i focus group sul compost e sugli effluenti sono stati realizzati nel mese di luglio a Reggio Emilia, nella sede del Tecnopolo, in collaborazione con il CRPA nell'ambito del progetto di ricerca Pro Acque.
Biochar
ll biochar è un materiale solido altamente recalcitrante, simile al carbone vegetale, ottenuto per degradazione termica e caratterizzato da un elevato contenuto di carbonio, da elevata porosità e area superficiale. A differenza del carbone vegetale, il biochar può essere impiegato come ammendante agricolo, additivo negli alimenti per gli animali, filtro per la purificazione delle acque e dell'aria, e in materiali bio-compositi (ad es. isolante per l'edilizia, materiale da costruzione). Inoltre il biochar è il sottoprodotto di un processo di produzione di energia e calore (pirolisi o gassificazione).
La filiera del biochar è ancora poco sviluppata in Italia: su 29 produttori autorizzati dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) solamente 6 producono biochar attualmente (circa 1000 t/anno). Ciò è dipeso sia dalle disposizioni normative rigide sulle caratteristiche chimico-fisiche del biochar, che dall'insostenibilità economica degli impianti di produzione, nonché dalla scarsa o dall'assente richiesta del biochar da parte degli agricoltori.
Digestato
Il digestato rappresenta uno dei prodotti derivanti dal processo di digestione anaerobica. Gli impianti di digestione anaerobica, in Italia, sono alimentati da oltre 40 milioni di tonnellate di biomasse agricole trattate (circa il 60% da effluenti zootecnici, il 30% da colture dedicate e il 10% da sottoprodotti agroindustriali) e producono circa 2.2 miliardi di m3 standard di biometano e circa 3 milioni di tonnellate di digestato (Fonte CIB). L'impiego del digestato prodotto è in grado di valorizzare il patrimonio microbico dei suoli, di incrementare la fertilità dei suoli e di aumentare la capacità di resistenza delle colture a stress biotici ed abiotici. Pertanto l'apporto agronomico del digestato incrementa la resilienza dei suoli agricoli agli effetti del cambiamento climatico.
Compost
Il compost è il risultato di un processo di bio-ossidazione e umificazione del materiale organico (come, ad esempio, rametti, erba, sfalci di potatura, fiori, ecc...) ad opera di macro e microrganismi aerobici.
In Italia la revisione della normativa in materia di gestione dei rifiuti relativa al recepimento delle disposizioni previste dal "Pacchetto Economia Circolare" nel decreto legislativo n. 152/2006 ha diversificato il materiale vegetale utilizzato per la produzione del compost. Infatti, gli sfalci e le potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico sono classificati come dei rifiuti urbani, mentre gli sfalci e potature effettuati nell'ambito delle buone pratiche agricole sono soggette alle disposizioni dell'articolo 185, comma1, lettera f) del decreto legislativo n. 152/2006 e, pertanto, sono esclusi dal campo di applicazione regolamentare dei rifiuti. In Italia la maggior parte del compost prodotto proviene dai rifiuti urbani: vengono utilizzati circa 7,5 milioni di tonnellate di sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde pubblico per la produzione di circa 1 milione e 900 mila tonnellate di compost.
Al fine di facilitare la discussione sono stati invitati ai tavoli di lavoro solamente 30 partecipanti in grado di rappresentare ogni fase della filiera (ad es. enti di ricerca, università, produttori, associazioni di categoria, aziende agricole, enti pubblici, autorità regionali, ispettori di qualità ambientali, gestori dell'impianto, ecc..). Nel dettaglio, sono state organizzate tre sessioni concernenti l'introduzione del progetto di ricerca EOM4SOIL e delle sue finalità; l'organizzazione del focus group (cronoprogramma della giornata ed organizzazione dei tavoli di discussione) e l'attività da svolgere (introduzione dei partecipanti, analisi delle matrici organiche esogene e reporting sintetico della discussione svoltasi nel gruppo di lavoro).
Durante il focus group i partecipanti hanno analizzato:
Ilaria Falconi, Irene Criscuoli, Maria Valentina Lasorella
PianetaPSR numero 136 luglio/agosto 2024