Il Green Deal europeo mira ad un'Europa climaticamente neutra entro il 2050 e, per rendere giuridicamente vincolante tale obiettivo, la Commissione ha emanato la legge europea sul clima (Reg. UE n. 2021/1119) che fissa anche un ulteriore e più ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Per ottemperare a tali impegni ambiziosi da parte dell'Unione Europea la Commissione ha rettificato alcune proposte legislative in essere, tra cui il Regolamento sulla condivisione degli "sforzi comuni", il Regolamento sull'uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF) e la Direttiva sulle energie rinnovabili.
Nell'ambito del Regolamento sull'uso del suolo, il cambiamento di uso e la silvicoltura vengono proposti obiettivi più ambiziosi per espandere l'assorbimento naturale di carbonio in ambito UE, fondamentale per compensare le emissioni e raggiungere la neutralità climatica.
La Commissione, con l'emanazione del Regolamento n. 2023/839, ha fissato per il 2030 l'obiettivo di assorbimento netto dei gas a effetto serra nel settore LULUCF pari a 310 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti attraverso specifici impegni nazionali. Per l'Italia l'obiettivo di assorbimento transita da - 21 a - 35.8 MtCO2eq.
Pertanto, l'incremento del sequestro di carbonio nel suolo rappresenta una necessità prioritaria sia per mitigare i cambiamenti climatici, che per promuovere la sostenibilità e la resilienza dell'agricoltura e della silvicoltura.
La Commissione ha, infatti, presentato la Comunicazione sul ciclo del carbonio sostenibile, il Regolamento europeo che istituisce un quadro di certificazione dell'Unione europea per gli assorbimenti di carbonio e la legge sul monitoraggio e la resilienza dei suoli al fine di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica e di incrementare l'assorbimento di carbonio previsto dal Regolamento concernente il settore LULUCF.
In tale contesto lo scorso 24 e 25 Giugno si è tenuto a Nantes, in Francia, il workshop "Assessing the contribution of carbon farming to CAP climate objectives" organizzato dall'EU CAP Network (Rete europea per la PAC) al fine di avviare un dibattito e confronto sul contributo del carbon farming al raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dal Green Deal e, in particolare, dell'obiettivo specifico 4 di mitigazione climatica della Politica agricola comune (PAC 2023-2027).
Tale evento ha la finalità sia di valutare gli interventi di carbon farming previsti nei Piani strategici della PAC, che di diffondere le conoscenze sulle esperienze degli Stati membri riguardanti le misure volte alla mitigazione climatica, alla conservazione e al sequestro del carbonio in agricoltura e silvicoltura, nonché di costituire delle reti di supporto per i valutatori e le Autorità di gestione della PAC.
Lo scorso 10 aprile il Parlamento europeo ha raggiunto l'accordo politico provvisorio (441 voti a favore, 139 contrari e 41 astensioni) sul testo di Regolamento che istituisce un quadro di certificazione dell'Unione europea per gli assorbimenti di carbonio (COM(2022)0672 - C9-0399/2022 - 2022/0394(COD)). Tale Regolamento dovrà essere adottato anche dal Consiglio dell'UE e, successivamente, entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea.
Il Regolamento che istituisce un quadro di certificazione per gli assorbimenti di carbonio ha l'intento di fornire agli Stati membri una regolamentazione univoca a livello europeo in grado di promuovere un mercato volontario del carbonio basato su standard rigorosi, trasparenti e verificabili. In particolare, la proposta normativa ha l'intento di promuovere le pratiche sostenibili in grado di migliorare le capacità di assorbimento del carbonio atmosferico; di assicurare ai gestori agricoli e forestali un riconoscimento, anche finanziario, degli impegni assunti per generare servizi ecosistemici; di favorire l'erogazione di finanziamenti pubblici sulla base dei risultati; e, infine, di promuovere le tecnologie innovative e sostenibili per la rimozione del carbonio.
Con tale Regolamento l'Europa riconosce il ruolo del carbon farming come forma di "business verde" in grado di aumentare il sequestro di carbonio della biomassa e nei suoli, di ridurre le emissioni e di garantire co-benefici (ad es. la fertilità dei suoli e la tutela della biodiversità).
Il Regolamento definisce quattro criteri, cd. criteri QUALITY, inerenti la quantificazione (le attività di rimozione del carbonio devono essere misurate accuratamente e fornire benefici inequivocabili per il clima), l'addizionalità (le attività di rimozione del carbonio devono andare oltre le pratiche esistenti e quanto richiesto dalla legge), la permanenza a lungo termine (occorre delineare un periodo di stoccaggio del carbonio) e la sostenibilità (le attività di rimozione del carbonio non devono arrecare danni).
Nella figura sottostante si riportano le novità introdotte dalla proposta normativa approvata dal Parlamento europeo il 10 aprile 2024 (COM (2022)0672 - C9-0399/2022 - 2022/0394(COD)).
Inoltre, l'inclusione delle riduzioni delle emissioni derivanti dalla zootecnia sarà valutata in un rapporto che la Commissione dovrà effettuare entro il 31 luglio 2026. La Commissione dovrà elaborare una metodologia pilota per valutare le unità potenziali generate dalle attività di riduzione delle emissioni.
La Commissione, infine, ritiene più utile sia prevedere dei criteri sulla trasparenza e l'accuratezza delle misurazioni piuttosto che imporre tecniche di misurazione specifiche, che prediligere una combinazione di metodi di monitoraggio, nonché delineare dei criteri comuni per l'eleggibilità delle pratiche agricole.
La Politica agricola comune 2023-2027 ha rafforzato la coerenza degli interventi messi in atto in materia di clima, qualità dell'aria e biodiversità.
La "nuova architettura verde" della PAC, infatti, si basa su tre distinte componenti (condizionalità rivisitata e rafforzata, il regime ecologico o ecoschema e lo sviluppo rurale), fra di loro complementari che hanno l'obiettivo di innalzare il livello complessivo di ambizione ambientale. In particolare, il Piano Strategico della PAC 2023-2027 prevede notevoli interventi volti ad incoraggiare l'agricoltura del carbonio.
Qui di seguito si riportano sinteticamente le informazioni sui Piani Strategici illustrati durante il workshop "Assessing the contribution of carbon farming to CAP climate objectives" (Tab. n. 1 e 2).
Inizialmente tutte le relazioni hanno evidenziato che il carbon farming rappresenta un elemento chiave per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050.
Gli Stati membri hanno già individuato nei propri Piani Strategici molteplici interventi in grado di contribuire al carbon farming. Il carbon farming, conseguentemente, sarà uno dei temi rilevanti per i valutatori e gli organismi pagatori.
Tuttavia si è rilevato che occorre:
In conclusione sarebbe opportuno allineare le aspettative e ambizioni climatiche a livelli più realistici: occorre, infatti, considerare il connubio tra condizioni meteo-climatiche, area geografica e pratica adoperata dall'agricoltore. In situazioni di clima caldo-arido gli effetti dei cambiamenti climatici incidono sia sulla modifica del regime delle precipitazioni che sulla diffusione delle pratiche di gestione sostenibile del suolo. Al fine di garantire la produzione agro-alimentare, le pratiche agro-ecologiche e conservative devono essere sostituite con quelle tradizionali inerenti l'aratura e la sarchiatura. Infine, in genere, un clima più caldo determina un incremento della mineralizzazione.
Ilaria Falconi
CREA PB
PianetaPSR numero 136 luglio/agosto 2024