Il turismo rurale è diventato progressivamente un elemento di competitività territoriale: l'attribuzione di una nuova funzione economica agli spazi rurali nell'epoca del post-produttivismo, ha consentito, agli operatori rurali, di individuare una fonte di reddito alternativa e, ai sistemi locali, di rispondere ai processi di globalizzazione nel rispetto delle risorse ambientali e sociali.
È evidente, quindi, che il valore aggiunto apportato dal turismo, non può essere valutato solo in termini economici né tantomeno con riferimento ad una sola categoria (ad esempio gli operatori turistici) ma deve tener conto dell'intera comunità e dei modi in cui i diversi aspetti del turismo interagiscono con essa.
In tale prospettiva, la nuova PAC - anche se non delinea una vera e propria strategia turistica- interviene per incrementare l'attrattività dei territori, favorendo, di fatto, la creazione di un ambiente propizio alla crescita delle attività turistiche. Il New Delivery Model (NDM) della PAC, inoltre, prevede la possibilità per gli Stati Membri di definire in maniera autonoma - a partire da un set predefinito di indicatori di risultato- il collegamento tra gli interventi attivati e gli obiettivi specifici da perseguire. Questo vuol dire che la scelta degli indicatori di risultato fornisce indicazioni utili a definire l'orientamento strategico degli interventi attivati nei 28 PSP degli Stati Membri.
Sulla base di queste premesse, abbiamo provato a tracciare le differenze relative al rapporto tra turismo e ruralità fra i vari Stati Membri dell'Unione Europea, attraverso la lettura orizzontale dei PSP adottati. I risultati dell'indagine sono consultabili nel Report della Rete Rurale Nazionale "Il turismo nei PSP europei. Strategie e interventi a confronto", dal quale sono state estrapolate le informazioni contenute in questo articolo.
Attraverso l'analisi degli interventi connessi (direttamente e indirettamente) con il turismo nell'ambito delle strategie nazionali, sono state tratteggiate così finalità e priorità dello sviluppo turistico in Europa.
Ad una prima lettura, risulta subito evidente la stretta connessione, enunciata nei PSP, tra turismo rurale e sviluppo territoriale: infatti, il 57% degli indicatori di risultato adottati per la misurazione degli interventi di sviluppo turistico sono collegati all'Obiettivo generale della PAC di Sviluppo socio-economico delle aree rurali [1]. A seguire, il 22% sono stati collegati all'ambiente; il 12% all'aumento di reddito e competitività e il 9% all'obiettivo di conoscenza. Gli Stati Membri, quindi, intendono il turismo come parte integrante di una politica di rivitalizzazione dei territori, scegliendo di finanziare, per lo più, interventi di adeguamento delle infrastrutture e dei servizi nonché di rafforzamento della dimensione locale attraverso il LEADER e altre forme aggregative. Gli interventi di stampo turistico programmati in Europa, infatti, contribuiscono soprattutto all'Obiettivo Specifico 8 - Occupazione, crescita e parità nelle zone rurali. Ciò a conferma della volontà degli Stati Membri di promuovere lo sviluppo turistico come leva per il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali, favorendo l'inclusione sociale, la qualità e l'accessibilità delle infrastrutture e dei servizi - anche digitali - alla popolazione ed alle imprese, in modo da porre un freno allo spopolamento e sostenere l'imprenditorialità e a rafforzare il tessuto sociale. In Finlandia, ad esempio, si rimarca l'importanza di preservare la cultura locale e di organizzare dei servizi ricreativi per aumentare l'attrattività del territorio, per la comunità e per i visitatori. In Romania, invece, nel PSP si specifica che agli interventi turistici, oltre alla funzione sociale, viene attribuita un'influenza sull'accrescimento delle conoscenze/ competenze degli attori locali.
Nello specifico, con riferimento agli obiettivi generali della PAC, gli interventi di tipo turistico rilevati nei PSP europei contribuiscono a quattro finalità: sviluppo ambientale, sviluppo locale, aumento della redditività e miglioramento della conoscenza/formazione. Essi sono riconducibili agli articoli contenuti nel Regolamento UE n.2115 del 2021 e in particolare: le azioni a finalità ambientale fanno riferimento agli articoli 70- impegni in ambiente e clima, 71 - sostegno alle aree con vincoli naturali e 72 - aree con svantaggi territoriali (art.72). Questi articoli prevedono il finanziamento di azioni volte alla tutela delle risorse naturali, con lo scopo di mantenere e promuovere l'attrattività turistica delle aree ad alto valore naturale. Sostenere il mantenimento e la valorizzazione delle risorse ambientali, infatti, concorre all'obiettivo più generale di arricchire l'offerta turistica, destagionalizzando i flussi e favorendo un turismo più responsabile e consapevole. Gli Stati Membri che puntano su queste tipologie di azioni sono, ad esempio, il Portogallo, la Polonia, l'isola di Malta e la Wallonia. Il gruppo di interventi volti a promuovere lo sviluppo locale si rifà a quanto previsto nell'ambito dell'art. 77 e prevede il finanziamento delle strategie di sviluppo locale nell'ambito del LEADER e del CLLD nonché degli smart village e delle forme aggregative a supporto del turismo rurale; tuttavia, non è possibile risalire al dettaglio degli interventi perché, come previsto dal Regolamento UE, la compilazione delle schede descrittive è delegata al livello locale.
Gli interventi che puntano alle potenzialità del turismo in termini di incremento del reddito e di diversificazione delle attività riguardano gli investimenti previsti nell'ambito degli art. 73 e 74 - Investimenti e il nuovo insediamento contenuto nell'art. 75: si tratta, infatti, di finanziamenti finalizzati, da un lato, al miglioramento del contesto territoriale per il turismo, in particolare infrastrutture di vario tipo (trasporti, acqua, servizi di base, ecc..) e, dall'altro, al sostegno all'avvio di nuove attività imprenditoriali. A quelli già citati, va poi aggiunto il contributo degli art. 32 e 58 a sostegno del reddito degli agricoltori (settore apistico e vitivinicolo) come nel caso della Croazia, della Bulgaria e della Polonia; in tale ambito alcuni PSP hanno previsto il finanziamento di opere di ristrutturazione, consulenze e/o promozione con l'intento di valorizzare le potenzialità turistiche dell'agricoltura. Gli interventi di sviluppo turistico finalizzati al miglioramento della conoscenza, infine, fanno riferimento all'art. 78 - scambio di conoscenze e sostengono il finanziamento di azioni di formazione degli operatori turistici, sia per qualificare l'offerta ricettiva, sia per potenziare le loro conoscenze digitali migliorando il posizionamento sul mercato dei prodotti e dell'artigianato locale (come previsto, ad esempio, in Finlandia e in Svezia).
Nell'ambito degli articoli menzionati, le azioni riconducibili ad interventi di sviluppo turistico costituiscono solo una parte delle operazioni finanziabili. In particolare, nell'ambito degli investimenti (art 73 e 74), gli interventi di natura turistica comprendono sia investimenti diretti sul turismo, come le attività di diversificazione (prevalentemente agriturismo) e la realizzazione di piccole infrastrutture (sentieri, segnaletica, punti d'accoglienza, ecc...), sia azioni volte ad incrementare l'attrattività del territorio; tra questi, il recupero di edifici di pregio e la ristrutturazione dei borghi (recupero patrimonio culturale) nonché interventi di ripristino delle superfici agricole, la valorizzazione dei servizi ecosistemici e il miglioramento dei servizi di base (recupero edifici per centri di aggregazione, infrastrutture per la mobilità dolce, ecc...).
Nella maggior parte degli Stati Membri il turismo rurale viene considerato un elemento di dinamismo delle aree rurali, capace di generare nuove economie e di promuovere il rispetto del territorio, attraverso azioni di recupero e manutenzione del paesaggio. In linea con la diffusione di forme di turismo sostenibili, le strategie europee confermano la necessità di rafforzare la connessione con le comunità locali; il legame con l'agricoltura è ancora molto presente, in particolar modo con il sostegno agli agriturismi, nonché attraverso il miglioramento delle produzioni locali, elemento cardine del turismo enogastronomico. Tuttavia, l'attenzione verso gli asset ambientali e la dotazione infrastrutturale (non solo di tipo turistico) comincia ad assumere contorni più definiti, a vantaggio di un turismo outdoor, accessibile e sostenibile. Risulta ancora abbastanza debole, invece, l'interesse per l'accrescimento delle conoscenze/competenze che, ancora fortemente collegato all'attività agricola, non viene concepito come funzionale allo sviluppo turistico.
Bisogna tenere ben presente, tuttavia, che la sintesi degli interventi turistici finora illustrata rappresenta solo uno sguardo parziale sulle politiche degli Stati Membri: la scelta di intervenire su un intervento piuttosto che su un altro può essere interpretata, di volta in volta, come un potenziamento, un adeguamento o addirittura un'innovazione. Se è vero che il quadro logico degli interventi nei PSP è il risultato di un'approfondita analisi SWOT, è vero anche che questa lettura rappresenta la base informativa per un approfondimento successivo delle politiche turistiche degli Stati Membri; l'auspicio è di verificare, in una fase successiva, l'attuazione delle politiche enunciate nei PSP di alcuni Stati Membri e di inquadrarle nel panorama più ampio delle policy di stampo turistico.
Annalisa Del Prete -
CREA PB
PianetaPSR numero 137 settembre 2024