Il 25 e 26 luglio è stato avviato a Oppido Lucano e Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, il primo laboratorio formativo sull'agroecologia. Un percorso formativo con lezioni in presenza e prove di campo che è stato realizzato nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale "New agroecological approach for soil fertility and biodiversity restoration to improve economic and social resilience of mediterranean farming systems - AgrEcoMed", promosso dalla Fondazione PRIMA. A coordinare il progetto è l'Università degli Studi della Basilicata in collaborazione con partner italiani - Università degli Studi di Bari, CREA Politiche e Bioeconomia - e stranieri - Università e Scuola nazionale di agricoltura per il Marocco, Università di Cordoba e Università Politecnica di Valencia per la Spagna, Centro di Biotecnologia di Sfax per la Tunisia.
Il progetto propone di sviluppare approcci agroecologici innovativi nello scenario dei cambiamenti climatici che interessano l'area mediterranea, al fine di sostenere l'adozione di pratiche produttive più sostenibili non solo dal punto di vista ecologico e agronomico, ma anche rispetto ad una dimensione sociale, economica e culturale.
Le due giornate, organizzate dal CREA PB in collaborazione con l'Università degli Studi della Basilicata, hanno rappresentato un'interessante opportunità di dialogo e confronto tra gli agricoltori, perlopiù cerealicoltori, interessati al processo di transizione agroecologica.
La prima giornata di formazione ha previsto una sessione teorica in aula, volta a presentare il progetto, le finalità e le modalità operative del laboratorio formativo, durante la quale si sono susseguiti gli interventi di professori e ricercatori: Michele Perniola e Vincenzo Candido dell'Università degli Studi della Basilicata, Sebastiano Delfine dell'Università degli Studi del Molise, Maria Assunta D'Oronzio e Diego De Luca del CREA. Durante questa prima sessione sono stati illustrati i princìpi cardine dell'agroecologia e presentati i primi risultati ottenuti dalle ricerche svolte presso i campi sperimentali della Società cooperativa agricola "La Generale", offrendo spunti interessanti sulle prospettive di sviluppo dell'agroecologica.
La sessione è stata molto partecipata e l'atmosfera informale creatasi ha facilitato lo scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti.
Le pratiche agronomiche volte ad aumentare la biodiversità nei sistemi agricoli sono state oggetto della lezione dimostrativa che si è svolta il giorno successivo, attraverso la visita ai campi sperimentali della società cooperativa, dove il professor Delfine ha illustrato i benefici apportati dalla rotazione delle colture di cereali con le piante medicinali, in particolare l'artemisia.
Le due giornate si sono concluse con il Focus "La rete dell'agroecologia: Fabbisogni delle aziende agricole e opportunità di sviluppo" animato dall'intensa partecipazione delle aziende presenti, sia lucane che pugliesi, alcune delle quali facenti parte del Distretto Agroecologico delle Murge e del Bradano. Erano, inoltre, presenti i rappresentati di cooperative locali e distretti agroalimentari, professori e ricercatori.
Fig. 1 - Risultati Focus "La rete dell'agroecologia: Fabbisogni delle aziende agricole e opportunità di sviluppo"
Tra gli obiettivi progettuali vi è la costruzione di una rete di imprenditrici e imprenditori agricoli interessati a diventare parte attiva del processo di transizione agroecologica. In quest'ottica, il Focus ha rappresentato una modalità di interazione "guidata" su specifici temi, utile a creare un primo momento di conoscenza e di dialogo tra gli attori presenti, in modo da porre le basi per le successive attività di networking. I temi discussi sono stati i fabbisogni aziendali nel comparto cerealicolo e le migliori modalità di costruzione e tenuta di una rete agroecologica a supporto delle aziende.
Costi di produzione elevati, difficoltà nel fare massa critica, sbocchi di mercato inadeguati, carenza di manodopera specializzata e di laboratori di trasformazione, sono le principali criticità messe in luce durante il Focus. La discussione è riuscita, altresì, a far emergere tra i partecipanti la consapevolezza dell'importanza di creare e alimentare reti locali alfine di rafforzare il sistema della conoscenza e la cooperazione tra agricoltori in questa fase di transizione agroecologica.
La rete viene immaginata e descritta come un luogo di condivisione di esperienze, di scambio di idee, di confronto per la risoluzione di problematiche, con alla base due ingredienti fondamentali: la fiducia tra i membri e la comunione di interessi.
Le numerose sollecitazioni ottenute attraverso il Focus rappresentano importanti spunti di riflessione propedeutici alla realizzazione dei successivi incontri partecipativi e alla redazione di un policy brief a sostegno dell'agroecologia.
Maria Assunta D'Oronzio, Diego De Luca, Domenica Ricciardi
PianetaPSR numero 138 ottobre 2024