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Digitalizzazione

Verso una trasformazione digitale inclusiva: la strategia europea per superare il divario digitale

Il tema al centro di un workshop organizzato nell'ambito della 22esima Settimana europea delle Regioni e delle Città, che si è svolta a Bruxelles dal 7 al 10 ottobre.

L'Europa si trova in un momento cruciale per promuovere la trasformazione digitale in tutte le sue regioni, con l'obiettivo di garantire uno sviluppo economico e sociale equo e inclusivo. Nell'ambito della 22° European Week of Regions and Cities che si è svolta dal 7 al 10 ottobre u.s. a Bruxelles, un workshop è stato dedicato al tema "Colmare il divario digitale sostenendo le infrastrutture digitali per regioni smart e sostenibili", organizzato dai servizi della Commissione europea (DG AGRI, DG REGIO, DG CONNECT), in stretta collaborazione con Broadband Competence Office (BCO) Network Support Facility. L'obiettivo generale del workshop è stato quello di riflettere sulla direzione futura della politica di coesione dell'UE e su come gli investimenti nelle infrastrutture digitali possano sostenere le regioni smart e sostenibili. Sono stati dunque affrontati i principali ostacoli e le opportunità che caratterizzano il percorso verso una digitalizzazione integrata e sostenibile del continente europeo. Inoltre, il dibattito si è focalizzato sull'importanza di colmare il divario digitale e di sviluppare infrastrutture e competenze adeguate, specialmente nelle aree rurali e, più in generale, in quelle meno sviluppate.
Vediamo nel dettaglio i punti salienti e le soluzioni proposte.

Digitalizzazione e divario digitale: le sfide attuali

Il divario digitale è una delle principali sfide che l'Europa deve affrontare. Non si tratta solo una questione tecnologica, ma questo divario coinvolge aspetti economici e sociali che influenzano la competitività delle regioni. Le aree meno sviluppate, soprattutto quelle rurali e remote, spesso non hanno accesso a infrastrutture di connettività adeguate, come la banda larga ad alta velocità in fibra ottica oppure le reti mobili 5G, a causa della mancanza di investimenti privati.
Il workshop ha evidenziato come la trasformazione digitale debba essere inclusiva, offrendo pari opportunità a tutte le regioni dell'Unione Europea. Secondo quanto discusso, la coesione economica e sociale passa anche attraverso la riduzione del divario digitale, garantendo a tutti i cittadini l'accesso alle tecnologie necessarie per partecipare attivamente all'economia digitale e per migliorare la loro qualità di vita.
Durante l'evento, è stato citato il caso della regione Grand Est in Francia, dove il governo locale ha dovuto prendere decisioni politiche coraggiose per sviluppare la rete in fibra ottica in un territorio prevalentemente rurale. Nonostante la mancanza di interesse da parte degli operatori privati, le autorità hanno unito le risorse dei Comuni locali per rendere il mercato più attraente per gli investitori, riuscendo così a portare la fibra in quasi tutte le aree rurali della regione. Sempre in Francia, l'AI procurement framework sviluppato nella regione dell'Île-de-France è stato citato come un esempio efficace per supportare i comuni nell'integrazione di soluzioni digitali.
Inoltre, un'altra best practice citata è quella del programma Living-in.EU che mira a coinvolgere governi locali, regionali e nazionali per affrontare queste sfide, promuovendo la trasformazione digitale a vari livelli. Living-in.EU è un'iniziativa dell'UE rivolta ai leader locali e regionali che credono che la tecnologia possa aiutarli a rendere la loro città o regione un posto migliore in cui vivere. E che credono nella cooperazione e nei valori europei consentendo la collaborazione tra città e regioni per assicurarsi che non si lavori in modo isolato, ma che le strategie per le smart city possano essere condivise e che le soluzioni possano essere riutilizzate.

 

Le politiche di coesione dell'UE e il ruolo cruciale dei BCO

L'Unione Europea ha messo in atto diverse politiche di coesione per affrontare il divario digitale, utilizzando fondi strutturali e di investimento per sviluppare infrastrutture digitali nelle aree più svantaggiate. Durante il workshop, si è discusso ampiamente del ruolo degli Uffici di Competenza della Banda Larga (BCO), che operano a livello nazionale e regionale come punti di riferimento per la pianificazione e l'implementazione dei progetti di connettività.
I BCO fungono da collegamento tra le autorità locali, le imprese e la Commissione Europea, supportando la navigazione tra le complessità normative e commerciali che spesso impediscono la realizzazione di infrastrutture digitali. L'obiettivo è creare un ecosistema di innovazione digitale che non si limiti a fornire infrastrutture, ma che promuova anche l'uso di tali tecnologie per migliorare i servizi pubblici, le opportunità economiche e la coesione sociale.
È il caso dell'Alsazia, dove un progetto di fibra ottica finanziato con 33 milioni di euro ha permesso di coprire le aree rurali entro la fine del 2022, dimostrando come la politica di coesione possa portare benefici concreti. L'infrastruttura ha facilitato lo sviluppo di servizi digitali avanzati come la videosorveglianza e il monitoraggio del consumo d'acqua, migliorando la gestione delle risorse locali.
In Finlandia, dove le Regioni al confine con la Russia affrontano notevoli difficoltà di connettività, i BCO collaborano con diversi ministeri e agenzie per garantire che le regioni isolate ricevano il supporto necessario per sviluppare infrastrutture di telecomunicazione critiche. Questa azione è particolarmente rilevante per motivi di sicurezza e di integrazione economica.

Collaborazione pubblico-privata: un motore per lo sviluppo digitale

Uno dei punti centrali del workshop è stato l'importanza della collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. L'implementazione di infrastrutture digitali su vasta scala richiede, infatti, un approccio concertato in cui autorità locali, aziende tecnologiche, e comunità collaborano per creare soluzioni innovative e su misura per le esigenze delle regioni.
Si è discusso di modelli operativi come i laboratori di innovazione e i digital innovation hubs, progettati per mettere in contatto imprenditori, ricercatori e cittadini al fine di co-creare soluzioni innovative e di testare tecnologie esistenti adattandole alle esigenze locali. Questi centri non solo favoriscono lo sviluppo tecnologico, ma creano un contesto favorevole per l'emergere di nuovi servizi digitali, migliorando così la qualità della vita e l'economia locale.
Ad esempio, in Portogallo nonostante la presenza di infrastrutture 5G, la domanda di applicazioni concrete rimane bassa. Questo dimostra che, pur avendo la tecnologia, è necessario sviluppare casi d'uso specifici per renderla utile. Il progetto BCO portoghese sta quindi collaborando con attori locali per promuovere soluzioni tecnologiche innovative nell'agricoltura e nella gestione delle risorse naturali, ma il successo dipenderà dalla capacità di educare e coinvolgere le comunità locali.
In Finlandia, le città collaborano con le industrie per testare soluzioni digitali avanzate come i computer quantistici e l'intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione delle risorse urbane e creare valore economico.
È stato quindi evidenziato come per migliorare la competitività europea sia di fondamentale importanza lo sviluppo di ecosistemi di innovazione regionali ben connessi, evidenziando la necessità di un framework che supporti queste reti.

Competenze digitali e inclusione sociale: la chiave per il successo

Oltre alle infrastrutture, l'evento ha posto l'accento sull'importanza delle competenze digitali come elemento fondamentale per garantire che tutte le persone possano beneficiare della trasformazione digitale. La carenza di competenze digitali, soprattutto nelle aree rurali e tra le popolazioni più vulnerabili, è stata identificata come un ostacolo critico.
Le politiche di coesione mirano a ridurre questo divario attraverso iniziative di formazione specifica per garantire che i cittadini possano acquisire le competenze necessarie per utilizzare le tecnologie digitali in ambito lavorativo e quotidiano. Questo approccio non solo migliora la partecipazione economica, ma garantisce che nessuna parte della società rimanga esclusa dai benefici della digitalizzazione.
In molte regioni dell'Est Europa, la Commissione Europea sta finanziando programmi di formazione digitale attraverso il Fondo Sociale Europeo per migliorare le competenze digitali di lavoratori e cittadini. L'obiettivo non è solo quello di creare una forza lavoro più preparata, ma anche promuovere l'inclusione sociale e l'accesso ai servizi digitali per tutti, specialmente per le persone in cerca di occupazione o con livelli di istruzione più bassi.
Tali programmi si concentrano sull'inclusione digitale e sulla formazione dei lavoratori per prepararli a una economia sempre più digitalizzata.

Sostenibilità e tecnologie emergenti: 6G, AI e metaverso

La sostenibilità è stata un altro tema centrale del workshop, con un focus sull'integrazione di tecnologie avanzate come il 6G, l'intelligenza artificiale (AI) e il metaverso nelle strategie regionali. Queste tecnologie offrono enormi potenzialità, ma richiedono una solida infrastruttura di connettività e una stretta collaborazione tra enti pubblici e privati per essere sfruttate appieno.
Si è discusso del ruolo del digitale nella transizione verde, con esempi di come l'infrastruttura digitale possa supportare la gestione sostenibile delle risorse naturali e ottimizzare il consumo energetico. In questo contesto, si è evidenziata l'importanza di progetti pilota e investimenti mirati per integrare queste tecnologie avanzate nelle comunità, garantendo al contempo l'efficienza e la sostenibilità delle soluzioni adottate.
Durante l'evento, è stato citato l'esempio di alcune città europee che stanno testando l'uso di computer quantistici per migliorare i loro sistemi di trasporto e gestione delle risorse energetiche. Questi progetti pilota dimostrano come le tecnologie emergenti possano essere utilizzate per creare città più intelligenti e sostenibili, ma richiedono un alto livello di cooperazione tra enti locali, industrie e centri di ricerca.
Sono stati presentati casi in cui città europee stanno esplorando l'uso del metaverso per migliorare l'interazione con i cittadini e fornire servizi pubblici in modo innovativo. Questo dimostra come le tecnologie digitali possano andare oltre la semplice digitalizzazione dei processi esistenti, creando nuovi modi di interagire e sviluppare comunità più integrate.

Cooperazione transfrontaliera e adattamento locale: una rete europea di innovazione

L'evento ha posto grande enfasi sulla necessità di una cooperazione transfrontaliera, specialmente per le Regioni che condividono sfide e opportunità simili. L'obiettivo è creare una rete di competenze e infrastrutture in tutta Europa per sostenere un'innovazione condivisa e inclusiva.
Ad esempio, sono stati presentati casi di successo in cui Regioni confinanti hanno unito le forze per sviluppare infrastrutture comuni e attrarre investimenti privati. Questo tipo di collaborazione non solo ottimizza le risorse disponibili, ma permette di affrontare le sfide della digitalizzazione in maniera integrata e sostenibile. È stato ribadito che ogni Regione ha caratteristiche e bisogni specifici, e le politiche di coesione devono essere sufficientemente flessibili per adattarsi a queste differenze, garantendo il coinvolgimento delle comunità locali nel processo decisionale.
Ad esempio, nel Nord Est dell'Italia, la Regione Friuli-Venezia Giulia ha lavorato con l'Austria e la Slovenia per sviluppare infrastrutture comuni e facilitare lo scambio di conoscenze tecnologiche e digitali. Questi progetti transfrontalieri non solo rafforzano le infrastrutture esistenti, ma creano anche opportunità economiche condivise, promuovendo la crescita e l'innovazione su scala regionale. Questo approccio dimostra come la cooperazione tra regioni possa facilitare l'innovazione e la crescita economica.

 

Conclusioni

Come possono dunque le future politiche di coesione, industriali e di ricerca e innovazione essere allineate per affrontare efficacemente il divario digitale e supportare la trasformazione digitale in tutta Europa?
Per affrontare in modo efficace il divario digitale e promuovere la trasformazione digitale in tutta Europa, è fondamentale allineare le future politiche di coesione, industriali e di ricerca e innovazione secondo alcune linee guida chiave.
Innanzitutto, è necessario garantire una maggiore flessibilità nell'uso dei fondi di coesione. Questo permetterebbe ai governi locali e regionali di adattare gli investimenti alle specificità e alle esigenze uniche dei loro territori, sfruttando le peculiarità locali per affrontare più efficacemente il divario digitale. Un approccio basato sul "dove" è infatti cruciale per ottenere risultati concreti.
In secondo luogo, queste politiche dovrebbero essere progettate e implementate in maniera integrata, considerando l'interconnessione tra infrastrutture digitali, competenze e innovazione. Solo con una prospettiva olistica è possibile massimizzare l'impatto degli investimenti e garantire che ogni settore sia rafforzato in modo sinergico.
Un altro aspetto essenziale riguarda lo sviluppo delle capacità locali. È importante investire nella formazione e nel supporto degli stakeholder locali e regionali, affinché possano gestire le complessità dei progetti di infrastrutture digitali e accedere alle risorse finanziarie disponibili. In questo contesto, la rete dei BCO gioca un ruolo fondamentale, fornendo assistenza e consulenza specializzata.
Per ridurre il divario digitale, è prioritario inoltre offrire un supporto mirato alle regioni meno sviluppate e remote, che sono maggiormente colpite da questa problematica. L'accesso a canali di finanziamento dedicati, un'assistenza tecnica specifica e iniziative di condivisione delle conoscenze possono aiutare queste aree a recuperare il ritardo, promuovendo un'integrazione digitale più inclusiva.
A livello di innovazione, è cruciale promuovere lo sviluppo di ecosistemi regionali connessi, che facilitino la collaborazione e la condivisione di pratiche virtuose tra regioni. La cooperazione transfrontaliera e i progetti collaborativi possono contribuire a ridurre la frammentazione del panorama innovativo europeo, creando una rete più coesa e interconnessa.
Infine, lo sviluppo delle competenze digitali e dell'alfabetizzazione digitale deve essere integrato nei programmi delle politiche future. È importante che i cittadini di tutte le regioni, anche le più remote, possano acquisire le competenze necessarie per partecipare attivamente all'economia e alla società digitali, colmando così le lacune esistenti.
Allineando queste politiche e adottando un approccio globale e mirato alle specificità locali, l'Europa potrà affrontare in modo efficace il divario digitale, sostenendo la trasformazione digitale delle sue regioni e promuovendo una crescita inclusiva e sostenibile in tutto il continente.

È stata sottolineata la necessità di una connettività affidabile e ad alta velocità per ogni cittadino e impresa dell'UE, insieme all'importanza di un continuo sviluppo delle capacità e della condivisione delle conoscenze. Come promuovere questo nel breve-medio termine?

Per accelerare il dispiegamento di una connettività ad alta velocità in tutte le regioni dell'UE e promuovere uno sviluppo sostenibile, è emerso nel corso del workshop, è necessario intraprendere un insieme di azioni coordinate. Prima di tutto, è essenziale indirizzare gli investimenti dell'UE, in particolare quelli derivanti dalla politica di coesione, dal Recovery and Resilience Facility e da altri programmi europei, tra cui anche i Piani Strategici della PAC, verso il supporto delle infrastrutture di banda larga, concentrandosi in modo particolare sulle aree meno servite e remote. Oltre a costruire queste infrastrutture, è importante destinare una parte consistente dei fondi allo sviluppo delle capacità e all'assistenza tecnica per le autorità locali e regionali, garantendo che queste siano preparate a gestire e mantenere tali tecnologie.
In parallelo, il quadro normativo deve essere semplificato per facilitare e velocizzare l'implementazione delle reti di banda larga. Ciò significa rivedere e ridurre le barriere amministrative che spesso rallentano l'approvazione dei progetti. L'obiettivo è creare un ambiente normativo più snello, che permetta agli operatori di muoversi con maggiore rapidità. A questo scopo, è fondamentale anche lavorare per armonizzare le regole e gli standard tra gli Stati membri, contribuendo a creare un mercato unico digitale più coeso e funzionale.
Un altro aspetto cruciale riguarda il rafforzamento della rete degli uffici di competenza della banda larga (BCOs), che dovrebbe avere un ruolo centrale nel fornire formazione e servizi di consulenza alle autorità locali e regionali. È essenziale che questi uffici dispongano delle risorse necessarie per offrire programmi formativi su misura, mirati a colmare le lacune di competenze e a rispondere alle specifiche esigenze di coloro che gestiscono progetti di infrastrutture digitali, specialmente se sono meno esperti in questo ambito.
Inoltre, la condivisione delle conoscenze è un pilastro fondamentale per il successo di queste iniziative. Creare piattaforme e organizzare eventi dedicati allo scambio di best practices e soluzioni innovative tra le regioni e i comuni può facilitare l'apprendimento reciproco. Iniziative come visite di studio o programmi di gemellaggio tra autorità locali possono essere strumenti efficaci per trasferire conoscenze ed esperienze, aiutando le comunità a superare ostacoli comuni.
Un approccio collaborativo tra tutti gli stakeholder è altrettanto importante. Rafforzare la cooperazione tra autorità nazionali, regionali e locali, insieme al coinvolgimento del settore privato, può garantire un coordinamento più efficace degli investimenti e della distribuzione delle reti di banda larga. In questo contesto, è essenziale includere anche i cittadini e le comunità locali nella pianificazione e nell'implementazione dei progetti, in modo che le loro esigenze siano adeguatamente rappresentate e soddisfatte.
Infine, è cruciale implementare sistemi di monitoraggio e valutazione robusti che permettano di tracciare i progressi, individuare le difficoltà e migliorare costantemente le misure di supporto. Monitorare l'impatto degli investimenti e delle iniziative di sviluppo delle capacità consente di adattare le politiche future e di ottimizzare l'allocazione delle risorse, garantendo che i fondi vengano utilizzati in maniera efficace e mirata.
In sintesi, un'azione concertata e ben strutturata è necessaria per garantire che tutte le regioni dell'UE possano beneficiare delle opportunità offerte dalla digitalizzazione, promuovendo uno sviluppo sostenibile e inclusivo per il futuro.

Il workshop ha delineato un percorso chiaro per superare il divario digitale in Europa, attraverso una combinazione di investimenti strategici, collaborazione pubblico-privata e programmi di formazione. Per garantire che tutte le regioni possano beneficiare della trasformazione digitale, è fondamentale un approccio su misura che valorizzi le specificità locali e promuova la cooperazione a tutti i livelli.
Solo attraverso un'integrazione equilibrata di infrastrutture, competenze e politiche adattive sarà possibile realizzare una digitalizzazione inclusiva e sostenibile, capace di rendere l'Europa competitiva e resiliente nell'economia globale del futuro.

Per approfondimenti

 

Nicola D'Alicandro
CREA

 
 

PianetaPSR numero 138 ottobre 2024