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Mieli Italiani: un tesoro di diversità e qualità

ISMEA e MASAF promuovono la qualità e la cultura del miele al Salone del Gusto di Torino.

In Italia non si parla di miele, ma di mieli. Per la precisione di oltre 50 mieli uniflorali e di innumerevoli millefiori identitari, ognuno con caratteristiche uniche date dal territorio di provenienza. Questo il messaggio portato da ISMEA al Salone del gusto di Torino - Terra Madre, svoltosi come ogni anno al Parco Dora dal 26 al 30 settembre, al quale l'istituto ha partecipato con un'area interamente dedicata alla Campagna per la promozione di un Sistema di Qualità Nazionale per i mieli, promossa dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

La campagna è volta a valorizzare il patrimonio variegato e unico nel mondo dei mieli italiani, una ricchezza da proteggere e da far conoscere per sostenere gli sforzi degli oltre 75.000 apicoltori del nostro Paese (+32% rispetto al 2019), che operano all'interno di un settore fragile in cui, a fronte di un aumento negli ultimi anni del numero di alveari (1,8 milioni di alveari, +23% rispetto al 2019), non si riscontra però una crescita in parallelo della produzione (22.000 tonnellate nel 2023, con un calo del 12% rispetto all'anno precedente).

Il principale fattore impattante sulle produzioni dell'ultimo decennio va individuato nel cambiamento climatico, infatti, per via delle condizioni meteoclimatiche sempre più anomale, che compromettono le fioriture e quindi le rese, anche nelle annate migliori la produzione nazionale sfiora soltanto il 50% del consumo; pertanto, le nostre produzioni si confrontano attualmente con un mercato globale, dominato da prezzi molto bassi e da prodotti molto diversi.    
Occorre inoltre sottolineare come, dal punto di vista dei consumi nazionali, nonostante un consumo pro-capite annuo di quasi 700 gr di miele, su una media europea di 600g (la Germania al primo posto con 1,5 Kg pro-capite), l'indice di penetrazione sia ancora basso e la tendenza dei consumi domestici nel quinquennio calante, soprattutto nelle fasce di età più giovani. Per quanto riguarda lo share di acquisti in volume, infatti, il 43% è costituito da acquirenti oltre i 63 anni; il 21% fra i 55 e i 64 anni; il 18% da 45 a 54 anni, solo il 12% da acquirenti tra i 35 e i 44 anni e il 6% da quelli fino a 34 anni.

In questo scenario, si è resa fondamentale un'operazione di comunicazione che andasse non solo ad accrescere la consapevolezza del valore dei mieli prodotti nel nostro Paese, favorendo la conoscenza delle diverse varietà presenti, mettendone in luce le differenze nel gusto, nel colore, negli abbinamenti, aumentandone le occasioni di consumo, sfatando pregiudizi e luoghi comuni, ma soprattutto a costruire una cultura relativa al miele di qualità superiore, sostenuta dall'introduzione di un Sistema che stabilisca parametri di qualità per i prodotti dell'apicoltura.

L'SQN nasce proprio al fine di incentivare la produzione di miele di qualità, tutelando i produttori e garantendo il benessere e gli acquisti dei consumatori, un miele di qualità superiore, infatti, è prodotto con attenzione ad una serie di fattori e norme che ne determinano salubrità e sicurezza. Promuovere una cultura del miele è essenziale per informare e far percepire al consumatore la sapienza, l'esperienza e la tradizione messe in atto dagli apicoltori italiani e il valore aggiunto costituito dal suo acquisto, a fronte di una spesa superiore, nonché per incoraggiare gli stakeholder ad aderire ad un sistema virtuoso che valorizza e premia le buone pratiche produttive.   

"L'SQN si baserà su parametri di qualità oggettiva più restrittivi e indicazioni vincolanti del processo produttivo che garantiscano naturalità, qualità, salubrità, benessere delle api e sostegno alla biodiversità. Riguarderà le caratteristiche qualitative del miele, così come le regole per la conduzione di alveari e dei locali di lavorazione e conservazione; sono inoltre previste indicazioni sulle analisi obbligatorie, la tracciabilità e la presentazione del prodotto, sull'etichettatura e le procedure di controllo. L'auspicio è che le imprese apistiche aderiscano in maniera convinta e capillare". Queste le parole del sottosegretario Luigi D'Eramo, durante la conferenza stampa di lancio della campagna avvenuta proprio al Salone, sabato 28 settembre, alla quale hanno preso parte anche Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, e Livio Proietti, presidente ISMEA.

"Quello dei mieli è un mondo che si presta perfettamente a una campagna di comunicazione dai forti contenuti" - ha dichiarato il Presidente di ISMEA Livio Proietti. "Avere, nel nostro Paese, oltre 50 mieli uniflorali e una miriade di millefiori identitari è un punto di forza che permette di generare contenuti accattivanti in termini di storytelling per il pubblico più giovane, ma anche più in generale, lo scopo della campagna è quello di rafforzare la cultura dei mieli a livello intergenerazionale: per scegliere occorre conoscere".

"Raccontare i mieli e le storie di chi li produce è oggi ancora più importante perché le apicoltrici e gli apicoltori svolgono un lavoro sempre più complesso, anche a causa dei cambiamenti climatici e della crisi ambientale - ha sottolineato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia - per questo una campagna di sensibilizzazione su questo tema, a partire dai più giovani è più che mai fondamentale, e noi siamo felici che il Sottosegretario D'Eramo abbia scelto di lanciare questo messaggio a Terra Madre".

Proprio con uno sguardo rivolto ai giovani, le attività della campagna hanno preso il via nel corso delle giornate di fiera, con una serie di laboratori pensati per i più piccoli, che hanno visto il coinvolgimento delle scuole presso lo stand Masaf, attraverso i quali i bambini hanno potuto sperimentare le tecniche di smielatura ed imparare a conoscere e gustare le diverse tipologie di mieli; sono state inoltre previste occasioni di approfondimento e degustazioni per il pubblico adulto, guidate da tecnici ed esperti.

Anche il resto delle azioni è stato fortemente orientato al coinvolgimento delle nuove generazioni, la campagna si è infatti sviluppata tramite una serie di attività social a tutto campo, in parte attraverso collaborazioni con talent di TikTok e Instagram, puntando sulla capacità di engagement e sull'originalità di creator digitali di diversi settori (food, travel, fitness...) per diffondere contenuti legati alla cultura del miele sulle piattaforme più in crescita presso il pubblico giovane; d'altra parte è stato intercettato anche il consumatore più maturo tramite la divulgazione di videotutorial informativi su Facebook e Instagram, il tutto con rimando al sito della campagna per un secondo grado di approfondimento.

Per dare risalto alle attività presso un target interessato, oltre alla presenza a Terra Madre, con uno stand riassuntivo di tutta la campagna, è stata prevista, inoltre, la partecipazione ad un altro importante evento di settore, l'Expo agroalimentare svoltosi ad Ortigia in occasione del G7 sull'agricoltura, presso il quale sono state organizzate attività ad hoc per visitatori e turisti, come edugame su supporti multimediali e divulgazione di gadget e materiali informativi.

 

È stata infine realizzata una campagna istituzionale su testate della gdo, allo scopo di suscitare l'interesse dei responsabili d'acquisto, attraverso un'azione mirata nell'house organ di riferimento, grazie alla quale è stato possibile diffondere il messaggio ad un pubblico particolarmente attento e coinvolto rispetto alle proprie abitudini, guadagnando autorevolezza in quanto proveniente da un ente super partes e senza alcun richiamo commerciale, con l'unico obiettivo di informare rispetto alle caratteristiche e alla varietà dei mieli dei nostri territori.

 
 

Valeria Bellavia
ISMEA

 
 

PianetaPSR numero 138 ottobre 2024