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Agricoltura sociale

Sinergie tra agricoltura sociale e LEADER: un'opportunità per le aree rurali

Il tema al centro di un convegno organizzato dalla Rete Rurale Nazionale che ha fatto il punto sui progetti supportati dai PSR e le SSL e ha presentato le opportunità della nuova programmazione PAC.

Si è svolto a Cagliari il 23 e 24 settembre 2024 il convegno "Sinergie tra agricoltura sociale e LEADER: un'opportunità per le aree rurali" organizzato nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. L'obiettivo del convegno era favorire il confronto sui progetti di carattere agricolo, rivolti a persone fragili o appartenenti a particolari fasce della popolazione, supportati da misure offerte dalle politiche di sviluppo rurale, tramite i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022 e la Strategie di Sviluppo Locale di tipo partecipativo (SSL) elaborate dai Gruppi di Azione Locale (GAL). È anche stata l'occasione per presentare le opportunità offerte dalle politiche agricole della programmazione 2023-2027 e confrontarsi su fabbisogni, progettazione e valutazione dei progetti di agricoltura sociale (AS).

Insegnamenti dal passato

Diverse misure del PSR 2014-2022 hanno interessato l'AS, ma tutte con una spesa piuttosto contenuta: la sottomisura 6.4 (investimenti extra-agricole )ha finanziato la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole e ha permesso alle imprese agricole di ampliare la gamma di servizi offerti al territorio coprendo anche la sferra sociale; la sottomisura 7.4 (investimenti servizi locali di base per la popolazione rurale), rivolta alle amministrazioni pubbliche, aveva l'obiettivo di potenziare gli interventi a favore dello sviluppo di servizi per la comunità, finanziando investimenti finalizzati all'offerta di servizi sociali rivolti a fasce deboli della popolazione o di servizi di base alle popolazioni rurali; la sottomisura 16.9 (cooperazione) ha promosso reti tra attori pubblici, privati e del terzo settore per implementare i servizi sociali innovativi nei territori rurali. In alcuni casi le stesse misure sono state implementate a regia GAL.

L'analisi condotta dal CREA dei progetti 16.9 ha evidenziato come siano state create reti articolate (accordi territoriali) con l'obiettivo di migliorare il sistema di welfare e quello agricolo coinvolgendo persone con bisogni differenti, in base alle necessità territoriali ma la mancanza di iniziative di confronto tra quanti hanno implementato il progetto.

Nella passata programmazione sono state realizzate alcune esperienze di agricoltura sociale in ambito LEADER, presentate durante il convegno. Il GAL Marmilla e il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano, con l'obiettivo di rispondere ai bisogni sociali del territorio, hanno dato vita ad una rete di soggetti che cooperano allo sviluppo dell'agricoltura sociale nei territori interessati. Il GAL Alto Tammaro ha realizzato il progetto "ValoreSociale" volto all'inserimento lavorativo di persone appartenenti a fasce sociali in condizione di fragilità e alla realizzazione di percorsi di educazione alimentare e di educazione ambientale. I progetti "Tutti nello stesso campo" implementato nel GAL Trentino Orientale e quello "Agricoltura sociale pedemontana" nel GAL Montagna Vicentina hanno avuto l'obiettivo di coinvolgere persone con disabilità (senza prerequisiti lavorativi) in attività agricole, agrituristiche e di trasformazione, attraverso progetti sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.
Altre 18 esperienze di agricoltura sociale finanziate nell'ambito delle attività LEADER sono state illustrate nell'area "poster" dove i partecipanti hanno avuto l'opportunità di fare network. I poster, pubblicati anche sul sito della Rete Rurale Nazionale, riguardano attività realizzate in Umbria (7), Sardegna (3), Campania (2), Trentino-Alto Adige (2), Sicilia, Abruzzo, Molise e Veneto finalizzate all'inclusione sociale e lavorativa per persone con fragilità e/o alla sperimentazione di servizi per le persone e per le comunità locali.

Il laboratorio di idee

Il confronto tra i partecipanti è continuato nei tre tavoli del laboratorio di idee dove i partecipanti sono stati invitati a discutere sull'individuazione dei fabbisogni propri delle comunità rurali; sulla programmazione di azioni specifiche Leader per progettare interventi di agricoltura sociale e sulla valutazione dei progetti di agricoltura sociale.

Il primo tavolo ha focalizzato l'attenzione sulle informazioni necessarie per individuare i fabbisogni e sulle modalità per raccoglierle, analizzarle e prioritizzarle. Si tratta sia di dati relativi alle caratteristiche della popolazione residente nel territorio e reperibili presso i Comuni, le AUSL, gli uffici del lavoro. Etc., sia relative ai servizi già presenti e alle eventuali risorse disponibili. La raccolta di dati e delle informazioni dovrebbe essere ricorrente, in modo da cogliere anche i nuovi bisogni e rispondere tempestivamente a esigenze prima non rilevate. La raccolta di queste informazioni deve avvenire con metodi partecipativi che favoriscano lo scambio tra i diversi attori attorno ai problemi e alle possibili soluzioni e possano, quindi, rappresentare uno strumento utile anche per dare priorità agli interventi da realizzare in un dato territorio. A questo proposito, sono stati suggeriti anche alcuni metodi che posso facilitare il lavoro comune tra i diversi attori, come i living labs (strutture territoriali "leggere" che coinvolgono diversi attori per la raccolta dei bisogni e delle idee innovative), l'animazione territoriale (incontri con gli attori organizzati e la popolazione finalizzati all'analisi della situazione locale e/o di alcuni problemi specifici), i laboratori agri-sociali, già utilizzati da alcuni GAL, ecc. 

Il secondo tavolo ha ragionato su come implementare le azioni specifiche LEADER, ovvero misure (o interventi) programmate nelle SSL dei GAL e caratterizzate da elementi diversi da quanto specificato per le azioni ordinarie Leader, per realizzare progetti di agricoltura sociale. I partecipanti al tavolo  hanno indicato le azioni specifiche come uno strumento innovativo da utilizzare per superare l'approccio "settoriale" dei diversi interventi del PSP e capace di concentrare le risorse per lo sviluppo di progetti o percorsi che stimolino la consapevolezza del territorio e dei suoi protagonisti attraverso la costituzione di una o più reti, anche attraverso la loro formazione/informazione, fino alla realizzazione di specifiche attività in azienda per gli utenti locali identificati in fase iniziale. Per lo sviluppo di progetti da AS tramite le azioni specifiche LEADER sono necessarie più professionalità rispetto all'uso di un singolo intervento/misura o linea di finanziamento, vista la complessità delle azioni stesse che può prevedere anche l'utilizzo di diverse tipologie di spesa, coinvolgere diversi di attori e realizzare una pluralità di attività.

Il terzo tavolo ha ragionato su diversi aspetti riguardanti la valutazione dei progetti di agricoltura sociale da cui è emersa l'importanza di utilizzare metodologie che possano da un lato valorizzare gli aspetti qualitativi riguardanti il miglioramento del benessere degli utenti e di tutti quei benefici sociali che derivano dai progetti di agricoltura sociale, e dall'altro possano misurare la sostenibilità economica dei progetti. La discussione si è polarizzata sulla necessità, per la valutazione di prassi così complesse come quelle dell'agricoltura sociale, di utilizzare metodi integrati quali-quantitativi (come, ad esempio, la valutazione d'impatto sociale).

I temi trattati nel tavolo di lavoro sulla valutazione dell'AS sono stati oggetto anche di un approfondimento specifico, con la presentazione dei risultati di un progetto che l'Agenzia regionale Laore ha affidato a Centrale Valutativa e Università della Tuscia per valutare l'AS in Sardegna. Tale studio ha avvalorato gli spunti emersi nel tavolo di lavoro sia per quanto riguarda l'approccio valutativo, sia per quanto riguarda le dimensioni dell'AS da indagare.

È emersa, quindi, l'importanza della valutazione come utile strumento da utilizzare anche in un processo di accompagnamento per le attività di AS in un determinato contesto territoriale. In particolare, uno degli aspetti emersi da questa progettualità è che l'AS ha bisogno di un approccio sistemico di governance orizzontale e verticale del cosiddetto Welfare di comunità, attraverso il quale si può mirare ad una più solida e duratura operatività della stessa nei territori.

Il presente e il futuro

Il Piano Strategico Nazionale della PAC (PSP) persegue gli Obiettivi Generali della PAC [1] mediante gli Obiettivi Specifici [2] in cui trova spazio l'AS nell'impianto strategico dello sviluppo rurale rispondendo prioritariamente all'Obiettivo strategico 8: "occupazione, crescita, parità di genere, inclusione sociale e sviluppo locale nelle zone rurali, incluse bioeconomia circolare e silvicoltura sostenibile".

I principali strumenti per lo sviluppo di progetti e percorsi di AS nella programmazione FEASR 2023-2027 sono rappresentati prioritariamente dagli interventi "SRD 03 investimenti nelle aziende agricole per diversificazione in attività non agricole", programmato da 20 regioni per un totale di circa 286 Milioni di euro, e SRG "07 Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages" nell'ambito di cooperazione relativo all'inclusione sociale ed economica, previsto da 10 Regioni con una dotazione finanziaria di 64,5 Milioni di euro. Entrambi gli interventi, tuttavia, comprendono diversi ambiti operativi e non solo l'AS.

I progetti e percorsi di AS, oltre agli interventi SRD 03 e SRG 07, possono essere finanziati anche attraverso le azioni specifiche Leader e l'intervento "SRE04 Start up non agricole", oltre che con gli interventi trasversali dell'AKIS e dei Gruppi operativi per l'innovazione. Un quadro delle attività di AS finanziate con il supporto delle politiche di sviluppo rurale nella passata programmazione e di quelle previste nel periodo 2023-2027 è presente nel rapporto del CREA L'agricoltura sociale in Italia e il contributo della politica di sviluppo rurale. Rapporto 2023.

 

Note

  • [1] art. 5 del Regolamento (UE) 2021/2115
  • [2] art. 6 del Regolamento (UE) 2021/2115
 

Riferimenti

 
 

Francesco Basset, Patrizia Borsotto, Francesca Giarè, Fabio Muscas, Gabriella Ricciardi, Antonio Papaleo

 
 

PianetaPSR numero 138 ottobre 2024