I risultati del primo anno di attuazione della PAC 2023-2027 sono stati al centro del Comitato di Monitoraggio Nazionale del Piano Strategico della PAC (PSP), che si è tenuto nelle scorse settimane. Il Comitato, previsto dall'art. 124 del Reg. Ue n. 2021/2115, è l'organismo responsabile dell'attuazione complessiva degli interventi a carattere nazionale dello stesso e ne valuta i progressi compiuti ai fini del conseguimento dei relativi obiettivi.
L'assetto programmatorio del PSP ha permesso al nostro Paese di dotarsi di una strategia complessiva per il sostegno del settore agroalimentare e dei territori rurali attraverso un processo condiviso. Il PSP prevede un totale di circa 170 interventi e una dotazione di circa 37 miliardi di euro di spesa pubblica: i pagamenti diretti rappresentano la componente maggiore delle risorse con 17,6 miliardi di euro, mentre lo stanziamento relativo alla Politica di sviluppo rurale, gestita dalle Regioni attraverso i Complementi di programmazione regionale del PSP 2023-2027, sfiora i 16 miliardi di euro. Inoltre, una tra le più importanti novità dell'attuale ciclo di programmazione è rappresentata dagli eco-schemi, a cui gli Stati membri, secondo la normativa europea, avrebbero avuto l'obbligo di riservare il 25% degli stanziamenti annuali per i pagamenti diretti ad interventi di carattere ambientale. Gli eco-schemi avrebbero dovuto prevedere impegni ambientali virtuosi, assunti volontariamente dagli agricoltori, ed andare oltre gli obblighi e le pratiche di gestione definite dalle norme condizionalità. La quota del 25% non spesa per gli eco-schemi sarebbe stata restituita alle casse dell'UE (Angeli S. et al., 2024).
Nell'incontro dello scorso 16 ottobre sono stati presentati i primi dati di attuazione.
I dati mostrano una evidente differenza tra le spese sostenute e la dotazione dell'esercizio finanziario programmato per l'annualità 2024, dovuta presumibilmente anche ad una sottovalutazione dell'ingente quantità di risorse pubbliche assegnate nel triennio 23-25 ai Programmi di Sviluppo Rurale, PSP e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della capacità del territorio di assorbirle. Si sta assistendo ad una notevole crescita dell'offerta: i vincoli di spesa dei PSR ed il PNRR hanno posto tali strumenti in concorrenza con il PSP e l'abbondanza di risorse attualmente impiegate per gli investimenti sul territorio sta causando ritardo nell'attuazione finanziaria del PSP.
Nonostante le differenze, la spesa sostenuta dall'Italia è al di sopra della media europea, così come indicato dalla Commissione europea sulla base dei dati aggiornati allo scorso 30 giugno. Relativamente allo Sviluppo Rurale il 42% della dotazione finanziaria 2023-2027 risulta attivata dai procedimenti amministrativi avviati dalle Autorità di Gestione, inoltre, la spesa erogata al 30 settembre corrisponde al 6,2% della dotazione finanziaria 2023-2027, al 15% degli importi attivati dai bandi e, come già sottolineato, al 67,8% della previsione di spesa per l'annualità 2024 [1].
Dal punto di vista, invece, dei procedimenti amministrativi e dei sistemi di controllo, AGEA, in qualità di organismo di coordinamento, ha introdotto nel 2024 delle semplificazioni che hanno riguardato l'integrazione del fascicolo aziendale e del piano colturale grafico attraverso il sistema di identificazione delle parcelle agricole (SIPA), il sistema automatico di monitoraggio (AMS), i controlli in loco (tempestivi) e il Quaderno di campagna dell'agricoltore (QDCA); la semplificazione delle domande (domanda unificata); la ridefinizione della parcella di riferimento e la digitalizzazione dei titoli di conduzione delle superfici. Si tratta di una serie di misure che hanno l'obiettivo di semplificare i procedimenti amministrativi a carico degli agricoltori e contemporaneamente favorire le procedure di controllo che AGEA e gli Organismi pagatori devono attuare.
Nonostante le iniziative intraprese da AGEA per semplificare i processi che coinvolgono le aziende agricole, un'indagine, richiesta dalla Commissione europea, mostra che il nostro Paese non ha raggiunto ancora i risultati attesi considerata la percentuale di agricoltori italiani che ancora ricorre a servizi esterni per presentare la propria domanda di aiuto. Il piano di investimenti che è stato programmato, e in parte realizzato, ha prodotto ovviamente delle conseguenze organizzative importanti, come ad esempio la carta di utilizzo del suolo, che è stata una misura necessaria per rendere più efficaci tutte le politiche di gestione degli interventi e anche per evitare numerose correzioni finanziarie.
Figura 3: Le misure di semplificazione dei processi amministrativi
Durante il Comitato di monitoraggio sono state presentate anche tre informative relativamente all'istituzione del coordinamento AKIS, alla Rete PAC e alla valutazione del PSP. Per quanto concerne il coordinamento AKIS sono stati presentati gli otto obiettivi, che vanno dalla proposta di una strategia nazionale al raccordo o messa in rete dei coordinamenti regionali, alla costituzione di Gruppi operativi interregionali e nazionali. L'Italia ha incrementato le risorse di circa il 5% per l'obiettivo trasversale [2] rispetto alla prima definizione del PSP, mentre per quanto riguarda lo stato dell'attuazione è evidente un ritardo rispetto agli indicatori di risultato legati all'AKIS, dovuto alla mancata attivazione degli interventi che contribuiscono agli obiettivi di risultato.
La presentazione della nuova Rete PAC 2023-2027 che sostiene le politiche dell'agricoltura, delle foreste e per lo sviluppo rurale, garantendo un quadro di scelte programmatorie condivise tra il MASAF e il partenariato istituzionale, socioeconomico e della ricerca, al fine di consentire il supporto all'attuazione del Piano Strategico della PAC, ha, invece, riguardato le risorse messe a disposizione (spesa pubblica e quota FEASR), le priorità, gli interventi e gli elementi della governance (steering group, comitati consultivi, struttura di coordinamento e tecnico scientifica).
Le informative si sono concluse con gli aspetti legati alla valutazione e allo stato di attuazione, infine è stato presentato l'avanzamento degli interventi agricoli del PNRR, che raggiungono un valore complessivo di circa 6 miliardi e mezzo di euro suddiviso in cinque misure: logistica, parco agrisolare, meccanizzazione, irriguo e contratti di filiera.
Rita Iacono (rita.iacono@crea.gov.it)
Pietro Manzoni (pietro.manzoni@masaf.gov.it)
PianetaPSR numero 139 novembre 2024