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Marche

L'adesione ai pagamenti diretti nelle Marche nel primo anno di applicazione del PSP 2023-2027

L'analisi dell'andamento regionale rispetto ai dati nazionali. 

Il 2023 è stato il primo anno di applicazione del Piano Strategico della PAC (PSP) 2023-2027. Il CREA-PB di Osimo, nell'ambito delle attività di collaborazione con la Regione Marche, ha svolto un'analisi dell'adesione alla PAC, con particolare riferimento ai nuovi pagamenti diretti, verificandone anche i cambiamenti intervenuti rispetto alla passata programmazione.

Considerando i limiti di un quadro informativo disponibile ancora provvisorio e poco dettagliato sull'attuazione della nuova PAC, si è partiti dalla considerazione che il livello di adesione degli agricoltori ai pagamenti diretti dovrebbe allinearsi alla diversa distribuzione di aziende, superfici e UBA tra le Regioni.
Nel concreto, il metodo adottato si è basato sulla comparazione tra l'incidenza del dato di attuazione sul totale nazionale e quella di una variabile regionale utilizzata come parametro di raffronto. Per l'individuazione delle variabili sono state impiegate informazioni coerenti con la tipologia di intervento analizzata tenendo conto delle eventuali regole procedurali di inclusione o esclusione dei beneficiari.

A titolo di esempio, se un pagamento diretto è rivolto ad aziende agricole specializzate in seminativi è lecito attendersi una maggiore adesione nelle Regioni dove tali aziende sono più numerose e, pertanto, una quota di domande presentate sul totale nazionale coerente con la loro incidenza regionale. Lo stesso principio si applica alle superfici beneficiarie, la cui distribuzione dovrebbe riflettere quella delle superfici agricole regionali. Una divergenza significativa è intesa come un segnale di attenzione, specie nel caso in cui la percentuale di adesione risulti inferiore, potendo indicare la presenza di fattori che limitano la partecipazione dei potenziali beneficiari.

Nel seguito di questo articolo si riporta una sintesi dei risultati dell'analisi condotta.

Il confronto con la passata programmazione

Nel 2023 le Marche hanno beneficiato di 117 milioni di € di aiuti diretti, pari al 3,5% delle risorse complessivamente stanziate a livello nazionale (Figura 1 e 2). I pagamenti diretti incidono per circa l'8% del valore della produzione agricola, contro una media nazionale del 5%. Gran parte delle risorse deriva da: BISS ("Basic Income Support for Sustainability") (52%), eco-schemi (19%) e pagamenti accoppiati (17%) (Figura 3). Tra gli Ecoschemi, il quarto ("Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento") ha concentrato le maggiori risorse (12%), pari ad oltre due volte la percentuale media nazionale. L'Eco-schema 5 ("Misure specifiche per gli impollinatori") è invece quello con le minori risorse attivate, con meno dell'1%. Gli altri eco-schemi, a cui gli agricoltori marchigiani hanno aderito, sono l'Eco-schema 1 ("Pagamento per la riduzione dell'antibiotico resistenza e per il benessere animale") che prevede due livelli, il primo per la riduzione dell'antimicrobico resistenza e il secondo per aderire al Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale, l'Eco-schema 2 ("Inerbimento delle colture arboree") e l'Eco-schema 3 ("Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico"), che, assieme, hanno assorbito risorse per oltre il 5% del totale. 
Nel 2022, anno in cui vigeva la PAC del precedente periodo di programmazione, il totale degli aiuti diretti a favore delle aziende agricole marchigiane è ammontato a circa 121 milioni di euro, registrando quindi nel 2023 una leggera flessione in termini di risorse finanziarie (-3%).

Tuttavia, la quota regionale sul totale nazionale è aumentata, seppur di poco, passando dal 3,4% al 3,5% (Figura 4). La PAC ha subito modifiche sostanziali all'impianto degli aiuti diretti. I cambiamenti principali hanno riguardato l'introduzione del BISS, che ha sostituito il pagamento di base, gli eco-schemi, in sostituzione del pagamento verde, e il pagamento redistributivo (CRISS - "Complementary Redistributive Income Support for Sustainability"). Sono stati sostanzialmente riconfermati gli aiuti accoppiati e il sostegno ai giovani agricoltori. In base alla disponibilità dei dati e alle caratteristiche di similarità tra le diverse componenti, è possibile confrontare il BISS con il pagamento di base, il pagamento verde con gli eco-schemi e gli aiuti accoppiati nei diversi periodi. Rispetto al 2022, il pagamento di base (rimpiazzato dal BISS) è diminuito dell'8%, mentre il pagamento verde (sostituito dagli eco-schemi) ha subito una contrazione del 37%. Queste riduzioni sono compensate dall'aumento dei pagamenti accoppiati (+33%), di cui cresce anche la quota regionale sul totale nazionale (dal 3,6% al 3,9%). Per quanto riguarda il pagamento di base, nonostante la riduzione finanziaria, si assiste a un aumento della dotazione regionale rispetto al totale (dal 3,6% al 3,8%). Al contrario, nel caso del pagamento per fini ambientali, oltre alla contrazione delle risorse, emerge una riduzione della quota regionale di circa l'1% (dal 3,6% al 2,6%), attestando quindi una minore adesione ai nuovi eco-schemi. Questa tendenza si riscontra anche nel medio-lungo periodo. Difatti, mentre per gli aiuti accoppiati e il pagamento di base si registrano, nel periodo 2015-2023, variazioni medie annue della quota regionale rispettivamente in aumento (+0,1%) o nulle, nel caso del pagamento verde la variazione risulta mediamente negativa (-0,2%), nonostante un incremento medio annuo della spesa corrispondente del 12%. Anche le risorse per aiuti accoppiati e pagamento di base sono aumentate in media annualmente, rispettivamente dell'11% e del 9%. Nel complesso, tuttavia, gli aiuti diretti hanno assistito a una riduzione media annua di circa l'1%, a fronte di una crescita media nazionale di pari entità.

Il livello di adesione ai pagamenti diretti

La Figura 5 riporta la differenza tra la percentuale di adesione ai pagamenti diretti (ad esclusione di quelli accoppiati) rispetto al totale nazionale e la percentuale della variabile regionale sul totale nazionale, utilizzata per il confronto. Scostamenti positivi indicano una percentuale di adesione superiore a quella del parametro di raffronto e una situazione, quindi, in linea con la presenza dei potenziali beneficiari, mentre scostamenti negativi segnalano un possibile sottodimensionamento del livello di adesione. L'adesione è misurata in termini di numero di domande, superfici e UBA per le quali viene fatta domanda, e varia in base al tipo di pagamento. Le variabili regionali poste a confronto sono individuate in relazione alla tipologia di pagamento, al tipo di adesione e alle regole di inclusione/esclusione dei beneficiari. Sono rappresentate da aziende, superfici e UBA e discendono dall'ultimo censimento dell'agricoltura.

Dai risultati ottenuti, emerge che l'Eco-schema 4, che prevede un avvicendamento tra colture depauperanti e colture da rinnovo, è tra quelli che ha ottenuto un livello di adesione ben al di sopra della percentuale di aziende potenzialmente destinatarie del pagamento e delle relative superfici, in linea con quanto emerge dalla distribuzione delle risorse tra pagamenti diretti. I motivi possono ricercarsi nei metodi produttivi adottati da una parte delle imprese agricole marchigiane, già coerenti con gli impegni richiesti, o, più semplicemente, nel fatto che la richiesta di adesione all'eco-schema potrebbe essere stata inserita d'ufficio da chi ha predisposto la domanda PAC informatica per conto dell'agricoltore senza una adeguata informazione sui vincoli da rispettare (Bartolini, 2024). 
Situazione opposta è quella concernente gli Eco-schemi 5, 3, 1 e il pagamento riservato ai giovani agricoltori.

Lo scostamento negativo più ampio si riscontra per l'Eco-schema 5, volto a favorire la presenza e lo sviluppo degli insetti impollinatori sulle superfici coltivate a seminativi e arboree. In particolare, le differenze maggiori si osservano a livello di superfici investite a seminativi. Lo scostamento si riduce però confrontando le domande con le aziende con seminativi ad attestare una minore adesione da parte delle aziende più grandi. Il premio, che si prevedeva fosse di 500 €/ha nel 2023, può infatti essere stato di un certo interesse soprattutto per le aziende più piccole localizzate nelle aree collinari e marginali dove le rese dei seminativi sono inferiori. Sulla minore adesione potrebbe aver inciso anche il divieto di utilizzare diserbanti chimici e fitofarmaci sulle superfici ammesse. Per quanto siano previste fasce tampone con le superfici in produzione, il timore di una possibile contaminazione o di una maggiore difficoltà a contenere la diffusione di infestanti potrebbe aver agito come deterrente. Va tuttavia segnalato che, a causa di una scarsa adesione nel 2023 a livello nazionale, è stato liquidato l'importo massimo ammissibile di 659 €/ha che potrebbe aver spinto molti più agricoltori ad accedere all'eco-schema. Pertanto, è probabile che la situazione si modificherà sostanzialmente con i dati della campagna 2024.

In merito all'Eco-schema 3, riguardante il supporto per gli olivi di particolare valore paesaggistico, lo scostamento negativo è più contenuto rispetto all'Eco-schema 5 e si riduce ulteriormente passando dal confronto delle domande a quello delle superfici. Questa situazione indica che le aziende con superfici meno estese hanno aderito in misura inferiore a questa tipologia di intervento probabilmente per non attivare procedure amministrative il cui impegno richiesto non è giustificato dal contributo ottenibile. Si consideri infatti che, sebbene il premio medio nelle Marche sia stato di 250 €/ha circa, quasi il 20% è costituito da aziende al di sotto di un ettaro coltivato ad oliveto.

Anche l'Eco-schema 1, relativamente al primo livello applicativo (riduzione dell'antimicrobico resistenza) presenta una differenza negativa, in questo caso tra gli UBA ammessi a contributo e quelli risultanti dal censimento. Il raffronto è stato effettuato selezionando le specie ammesse ovvero bovini, bufalini, ovi-caprini e suini. Il moderato sottodimensionamento dell'attuazione regionale che emerge dai risultati può essere dipeso dalle caratteristiche prevalenti degli allevamenti presenti nelle Marche. L'accesso al primo livello dell'Eco-schema 1 nel 2023 richiedeva che la "Dose Definita Giornaliera" (DDG), calcolata attraverso il sistema informativo di ClassyFarm, fosse uguale o inferiore alla mediana regionale o fosse superiore ma fosse diminuita del 20% del 10%, a seconda del quartile di appartenenza, rispetto all'anno precedente. In una regione, come le Marche, dove le dimensioni degli allevamenti non sono elevate (per esempio, in base alle statistiche del Sistema informativo veterinario, gli allevamenti di bovini e bufalini con oltre 50 capi sono il 12% contro una media nazionale del 24%) e meno diffusi sono gli allevamenti che utilizzano antibiotici in forma intensiva, la mediana tende ad essere più bassa e risulta più difficile quindi abbassare ulteriormente i livelli di DDG. La sostituzione della mediana regionale con valori soglia a partire da gennaio 2024, per via delle criticità riconosciute e associate al suo utilizzo, potrebbe tuttavia favorire un aumento nei livelli di adesione.

Infine, riguardo al sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori, emergono risultati contrapposti. Si tratta di un intervento che nelle Marche ha erogato risorse per circa 2 milioni di € su quasi 21 mila ettari di superficie (31% della SAU gestita da giovani agricoltori) e che, in questa prima fase della PAC, ha avuto un livello di adesione soddisfacente in termini di domande ma non altrettanto a livello di superfici, ad indicare una minore adesione da parte delle aziende più grandi. 

Considerazioni finali

Questo studio, pur nei limiti della metodologia adottata, ha analizzato l'evoluzione della spesa per pagamenti diretti nelle Marche partendo dal precedente periodo di programmazione e fornito risultati utili per valutare il livello di adesione alla nuova PAC da parte degli agricoltori marchigiani in un contesto informativo ancora parziale e in divenire.

Nelle Marche i pagamenti diretti rappresentano per gli agricoltori una fonte relativamente importante di reddito. Nel primo anno di applicazione della nuova PAC, le risorse ricevute hanno subito una leggera flessione, sebbene si sia registrato un aumento del peso sul totale nazionale. Inoltre, il livello di adesione ai vari pagamenti diretti è stato nel complesso soddisfacente. Tuttavia, per alcune tipologie, in particolare gli eco-schemi, si riscontrano anomalie in entrambe le direzioni: in alcuni casi, un livello al di sopra delle aspettative, che potrebbe portare a sanzioni per il mancato rispetto degli impegni assunti e a un probabile ridimensionamento in futuro; in altri, una minore partecipazione.

La minore adesione che ha interessato alcuni eco-schemi, che si prevede possa aumentare in futuro in virtù delle modifiche procedurali apportate, può essere dipesa certamente dai criteri di accesso. Potrebbe però non essere solo questione di criteri procedurali. L'analisi temporale ha evidenziato un calo tendenziale nei livelli di adesione ai pagamenti destinati all'ambiente nelle Marche, rafforzatosi con il passaggio dall'obbligatorietà del pagamento verde alla volontarietà degli eco-schemi, soggetti anche a divieti di cumulabilità. Sembra quindi in corso una tendenza verso un certo disimpegno nei confronti delle tematiche ambientali, almeno per il tramite dei pagamenti diretti.

Questo, ovviamente, non implica necessariamente un peggioramento del livello ambientale assicurato dalle aziende agricole, in quanto potrebbe anche discendere da un suo innalzamento che impedisce l'accesso ai premi soggetti a vincoli di natura ambientale e di benessere animale. Si tratta comunque di una situazione che va monitorata.

Per concludere, l'analisi dei livelli di adesione alla PAC nelle Marche si è avvalsa di un metodo semplice, replicabile, che tiene conto delle specificità regionali. Un possibile sviluppo potrebbe essere, quindi, la sua applicazione anche ad altre regioni e negli anni successivi, man mano che i dati AGEA sui pagamenti diretti si renderanno disponibili.

 
 

Riferimenti

 

Andrea Arzeni, Andrea Bonfiglio 
Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia - CREA

 
 

PianetaPSR numero 140 dicembre 2024