Questo articolo presenta un'analisi riepilogativa dell'andamento pluviometrico che si è registrato nel corso dell'anno solare 2024 nelle venti regioni italiane. In particolare, sono messi a confronto i totali di pioggia di ciascuna delle trentasei decadi dell'anno (periodo di 10 giorni e in alcuni casi anche di 8, 9 o 11 giorni in base al numero dei giorni del mese) con le medie climatiche attese nelle medesime decadi calcolate sulla base dei dati del trentennio di riferimento 1991-2020 (WMO-OMM 1996, 2015, 2017). Per una valutazione complessiva di carenza o di eccedenza annuale di pioggia sono riportati anche i quantitativi cumulati a fine anno e i relativi valori normali calcolati sempre sul trentennio di riferimento 1991-2020. Per ciascuna regione vengono mostrati anche gli scarti mensili e annuali delle precipitazioni espressi in termini percentuali e i totali annui di pioggia dal 1989 al 2024 in ordine cronologico messi a confronto sempre con la media climatica.
Nel complesso il 2024 è risultato più piovoso della norma nelle regioni settentrionali, con surplus di precipitazione annuale del 40-60% e punte anche più elevate rispetto alla media del trentennio 1991-2020, in particolare in Lombardia, Liguria, Veneto Friuli-Venezia Giulia ed Emilia. Al Centro gli apporti piovosi sono rientrati nei riferimenti climatici o li hanno superati mediamente del 20%. Al contrario, le regioni del basso versante adriatico, in quello ionico e in diverse aree delle due isole maggiori hanno visto accumuli di pioggia inferiori alla norma, con punte di deficit di 10-20% rispetto alla media trentennale.
Quello che accomuna tutte le regioni, dal settentrione al meridione, è un mese di novembre particolarmente secco, contrariamente al dato climatico: in questo mese al Nord si sono avuti deficit di pioggia dell'80-90%, nelle regioni centrali i valori negativi hanno segnato un calo di apporti del 60-70%, mentre al Sud la riduzione delle precipitazioni a novembre si è attestata intorno al 40%.
I risultati delle analisi sono illustrati facendo riferimento alle regioni ricadenti nelle seguenti cinque aree geografiche in cui è stato suddiviso il territorio nazionale: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole.
I dati di base utilizzati per le elaborazioni sono costituiti dai valori decadali stimati e spazializzati a livello territoriale regionale e sono stati prodotti dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts - ECMWF), ottenuti tramite il Sistema Globale di Informazione e Allerta Precoce (Global Information and Early Warning System - GIEWIS) della FAO (Food and Agriculture Organization). Si sottolinea che le elaborazioni effettuate sui dati di pioggia con aggregazione decadale e mediati a livello regionale danno un quadro complessivo su come si sono presentate le precipitazioni nel corso dell'anno e non analizzano i singoli eventi piovosi più o meno abbondanti che si sono manifestati su specifiche zone e neanche le situazioni di carenza di pioggia localizzate in determinate aree, specie quando questi fenomeni si presentano a macchia di leopardo. In sostanza, si fornisce un panorama a livello regionale del bilancio pluviometrico annuale mettendo in evidenza se l'anno in esame è risultato più o meno eccedentario o deficitario rispetto alla climatologia.
Alla fine del 2024 si è avuto un bilancio pluviometrico altamente positivo nelle quattro regioni del settore nord-occidentale. Ad eccezione dei mesi di gennaio e febbraio si sono avuti andamenti dei cumulati decadali sempre superiori alla norma con un surplus finale che ha oscillato da +41% del Piemonte a oltre il 70% della Lombardia. Al di là del dato finale si evidenzia che i periodi con le decadi più piovose si sono avuti specialmente nei mesi primaverili, mentre nei mesi finali dell'anno le precipitazioni sono state scarse.
Valle d'Aosta
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In Valle d'Aosta la precipitazione totale annua del 2024 è stata di 1739 mm, superando di ben 585 mm il riferimento climatico del trentennio 1991-2020, equivalente a un surplus annuale del 51%. Per questa regione l'anno appena passato è risultato l'anno più piovoso in assoluto nella distribuzione storica di trentasei annate a partire dal 1989, seguito dal 2018 con oltre 1680 mm, mentre l'anno più siccitoso è risultato il 2003 con poco meno di 790 mm. Il mese più piovoso del 2024, con quasi 235 mm, è stato marzo che ha fatto registrare anche l'incremento più elevato pari +291%. Per contro il mese con minori piogge è stato agosto con 47,4 mm e uno scarto negativo dal dato climatico dello stesso mese di quasi 56 mm (-49%). Scarti negativi si sono avuti anche a luglio (-23%) e novembre (-19%). L'andamento dei valori cumulati decadali è risultato per le prime 5-6 decadi abbastanza prossimo al clima, poi con le piogge abbondanti di marzo il distacco è aumentato. L'analisi dell'andamento nelle singole decadi mostra che i primi dieci giorni di marzo, con oltre 166 mm, son stati i più piovosi; sempre a marzo è stato considerevole anche l'apporto avuto nella terza decade (circa 132 mm). Invece, non si sono registrate precipitazioni nella prima decade di ottobre, ma scarsi apporti (non superiori a 5 mm/decade) si sono avuti anche nella seconda di febbraio e nella prima di agosto.
Piemonte
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Dopo la carenza di precipitazione registrata negli ultimi anni, il 2024 è risultato un anno particolarmente piovoso. Considerando la serie storica dei totali annui di pioggia dal 1989 al 2024, l'anno appena trascorso ha fatto registrare un accumulo di 1.337 mm, collocandosi al terzo posto tra gli anni più piovosi dopo il massimo del 2014 (1.464 mm) e del 2013 (1.343 mm); al contrario l'anno più asciutto è stato il 2003. Alla situazione deficitaria di gennaio (-35%) ha fatto seguito un andamento pluviometrico decadale sempre abbondantemente oltre la norma per effetto delle precipitazioni primaverili e autunnali che hanno portato a fine anno a un surplus rispetto alla norma di 386 mm, corrispondente a oltre il 40%. Anche ad agosto si è avuto un deficit di pioggia (-34%), ma le carenze percentuali maggiori a livello mensile si sono registrate a novembre con un deficit di 102 mm (-88%) e a dicembre con meno 45 mm (-77%). Apporti piovosi abbondantemente sopra la norma si sono avuti a febbraio con oltre 151 mm (+191%), a marzo, in cui sono caduti 236,2 mm, (con surplus rispetto al dato climatico di oltre 171 mm pari a +191%), a maggio (surplus di 90 mm pari a +89%) e a ottobre (surplus di circa 110 mm corrispondenti a + 108%). Nonostante un cumulato annuo cospicuo si sono avute sette decadi con scarse precipitazioni (<>
Liguria
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Il bilancio annuale delle precipitazioni 2024 in Liguria è risultato abbondantemente oltre la norma: in media sul territorio regionale sono caduti in media 1.476 mm (+63%) a fronte di un dato climatico trentennale di quasi 906 mm. Il 2024 si colloca al quarto posto tra gli anni più piovosi dietro il 2014, in assoluto il più piovoso con oltre 1705 mm, mentre si conferma il 2003 come l'anno con la minima precipitazione (quasi 470 mm). L'andamento dei valori decadali cumulati è risultato sempre superiore a quello climatico già dai primi mesi dell'anno. Ottobre, con quasi 292 mm di pioggia, è risultato il mese in cui è piovuto di più (incremento rispetto alla norma di circa 178 mm pari a oltre +150%); tuttavia l'incremento maggiore in termini percentuali rispetto al clima si è avuto a marzo con +290%, corrispondenti a un totale mensile di circa 268 mm, seguito da febbraio con +206% (totale mensile di 212 mm). Apporti oltre 100 mm si sono registrati anche nei mesi di aprile (106 mm), maggio (123 mm), giugno (112 mm) e settembre (177 mm). Novembre e dicembre sono stati i mesi con le minori precipitazioni, rispettivamente con circa 22 mm (deficit di 108 mm pari a -83%) e 31 mm (deficit di 47 mm pari a -60%). Le decadi con precipitazioni scarse (valore medio regionale inferiore a 5 mm/decade) sono state sette: la terza decade di gennaio, le intermedie di febbraio, marzo e aprile, le prime due di novembre e l'ultima dell'anno, che, con appena 0,5 mm, è risultata la siccitosa. Invece, la decade più piovosa è risultata la prima di marzo con 153 mm, seguita dalla prima di ottobre con 105 mm.
Lombardia
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Alla fine dell'anno 2024 la quantità media regionale di pioggia cumulata in Lombardia è risultata di circa 1.585 mm, superiore di 661 mm alla norma. Lo scarto positivo annuale è risultato del 72%, posizionando l'anno appena passato al 1° posto tra gli anni più piovosi della serie storica dal 1989 a oggi, superando il precedente record del 2014 di quasi 21 mm. Come per le regioni precedenti anche in questo caso il 2003 è risultato l'anno più asciutto in assoluto (appena 612 mm). I valori decadali cumulati evidenziano un andamento iniziale abbastanza in linea con le medie trentennali, per poi mostrare un evidente incremento nella parte finale del trimestre invernale e proseguire a seguito delle piogge primaverili e autunnali. A maggio con un totale di 281 mm (+189%) si sono avuti i maggiori apporti di pioggia in termini quantitativi, anche se i maggiori incrementi percentuali sono stati registrati a febbraio con un surplus di +211% (153 mm) e marzo con un surplus di +212% (180mm). Anche a settembre (totale mensili di circa 203 mm) e ottobre (totale mensile di 244mm) le precipitazioni hanno fatto registrare un surplus nei confronti del dato climatico, rispettivamente di 124% (+112 mm) e 146% (+145 mm). Novembre, con un quantitativo di soli 10 mm, è risultato oltre al mese più secco anche quello con il maggiore deficit pluviometro, quasi 94 mm (-90%), seguito da agosto con un deficit di 32 mm (-40%). Nonostante il record di pioggia massima annuale, a livello decadale sei decadi su 36 hanno avuto precipitazioni inferiori a 5 mm, tra cui la prima decade di novembre in cui non c'è stata pioggia; invece, la seconda decade di maggio, con quasi 119 mm, è stata quella che hanno fatto registrare il dato più abbondante seguita da altre cinque decadi tutte con apporti maggiori di 100 mm.
Analogamente a quanto registrato nel settore nord-occidentale, anche nelle quattro regioni del quadrante nord-orientale le piogge cumulate del 2024 hanno segnato un bilancio finale positivo abbastanza marcato, con un andamento sempre superiore ai valori climatici. Il surplus pluviometrico più evidente si è avuto in Friuli-Venezia Giulia con un 60% in più di pioggia, seguito dal Veneto (+50%), Emilia-Romagna (+42%) e infine il Trentino-Alto Adige (+26%). Anche nelle diverse regioni di questo settore del Paese risultano evidenti i numerosi eventi con abbondanti precipitazioni decadali che si sono registrati nello scorso anno, caratterizzati da fenomeni estremi che hanno superato di diverse volte i riferimenti climatici. Una caratteristica comune che emerge osservando i grafici mensili delle quattro regioni considerate è la scarsità di precipitazioni specialmente nel mese di novembre con deficit superiori all'80%, ma anche nei mesi di luglio e agosto con carenze che variano dal 10% al 50%.
Emilia Romagna
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Le precipitazioni totali in Emilia-Romagna, con una media a livello regionale di 1.188 mm, fanno collocare il 2024 al secondo posto tra gli anni più piovosi in assoluto nella serie storica, segnando uno scarto di circa 352 mm rispetto al valore climatico, corrispondente a un surplus del 42%. Esaminando la serie storica costituita dai trentasei totali annui, dal 1989 al 2024, troviamo il 2003 con il minimo di quasi 590 mm, mentre il valore massimo con totale annuo di oltre 1.252 mm c'è il 2010. Anche l'andamento dei cumulati decadali si è mantenuto sempre oltre i riferimenti climatici. Il mese più piovoso è risultato ottobre con un apporto di quasi 198 mm (incremento di 116%), mentre Il mese più siccitoso si è avuto a novembre con appena 13 mm rispetto ai 94 mm rappresentato dal clima e un deficit dell'86%. Apporti importanti, oltre 100 mm, si avuti anche a febbraio (124 mm pari a +116%), maggio (136 mm pari a +66%), giugno (135 mm pari a +107%) e settembre (136 mm corrispondente a +67%). A livello decadale il dato più elevato si è registrato negli ultimi giorni di febbraio con poco meno di 93 mm, a cui segue con la stessa quantità di pioggia la terza di giugno e infine la decade intermedia di ottobre (92 mm). Al contrario, le decadi meno piovose, con quantitativi medi regionali uguali o inferiori a 5 mm, sono state sei: gli ultimi dieci giorni di gennaio, di luglio e di agosto e le prime due di novembre, di cui assenza di pioggia nei primi dieci giorni.
Friuli Venezia Giulia
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Con un totale di quasi 1978 mm e un incremento del 60%rispetto al riferimento climatico, il 2024 è risultato un anno particolarmente umido anche per il Friuli-Venezia Giulia; infatti, negli ultimi trentasei anni si colloca al secondo posto tra gli anni con maggiore piovosità dopo il 2014, mentre all'opposto inferiore troviamo il 1994 con appena 835 mm. Già dal mese di gennaio e per il resto dell'anno l'andamento dei valori cumulati è risultato superiore a quello della normalità climatica, nonostante in alcune decadi le piogge sono state scarse. Il mese più piovoso è stato maggio con quasi 395 mm e un +228% sul clima, mentre febbraio, con quasi 16,7 mm, è risultato quello con minori precipitazioni e un deficit dell'88%. Inoltre, con esclusione di luglio (-36%) e agosto (65%) e dicembre (-32%), gli altri mesi hanno fatto registrare apporti consistenti come febbraio con 206 mm (+229%), marzo con 239 mm (+220%), settembre con 291 mm (+142%) e ottobre con 289 mm (+121%). Considerando le singole decadi si nota che i maggiori apporti si sono avuti nella prima di ottobre con circa 188 mm, seguita dalla seconda e terza di maggio rispettivamente con circa 170 mm e 138 mm. Anche a febbraio, marzo e settembre ci sono stati apporti decadali superiori a 100 mm. Per contro, nella terza decade di gennaio e nella prima di novembre non è piovuto, infine la terza di agosto e dicembre e quella intermedia di novembre hanno segnato accumuli medi a livello regionale inferiori a 5 mm.
Trentino Alto Adige
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In Trentino Alto Adige il 2024, con un valore medio regionale di 1555,5 mm, è risultato l'anno in assoluto più piovoso dal 1989 scalzando il 2014 di qualche millimetro. L'andamento delle precipitazioni cumulate ha subito un balzo in alto dalla fine di febbraio fino a evidenziare a fine anno un surplus di 321 mm, pari a un bilancio annuale positivo del 26%. Il mese più piovoso è stato maggio con quantitativi di 249 mm e un surplus di 123 mm rispetto ai 125 mm del clima (+99%), al quale ha fatto seguito il mese di settembre con circa 208 mm (+104% corrispondenti a un incremento di 106 mm). Tuttavia in termini percentuali gli incrementi maggiori si sono registrati a febbraio e marzo rispettivamente con +199% e +165%. Il mese con minore pioggia è risultato novembre con un apporto di poco più di 15 mm e con un deficit pari a -86% (carenza di 93 mm rispetto al valore normale). Anche i mesi di luglio, agosto e dicembre hanno fatto registrare deficit dal 28% al 44%. Con 116 mm i primi dieci giorni di ottobre sono risultati i più piovosi, a cui fanno seguito terza decade di maggio (113 mm) e di febbraio. Non si sono avute precipitazioni nella prima decade di novembre, mentre apporti medi inferiori a 5 mm si sono registrati nella terza gennaio e di dicembre.
Veneto
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Sull'intero territorio regionale del Veneto le piogge dello scorso anno hanno raggiunto in media 1.496 mm, corrispondenti a un surplus di oltre 500 mm e uno scarto positivo del 50% rispetto al dato climatico 1991-2020, posizionando il 2024 al secondo posto tra gli anni più piovosi nella classifica degli ultimi 36 anni. Il mese con maggiori precipitazioni si è avuto a maggio con 255 mm con uno scarto positivo di 156 mm rispetto al clima (incremento di +157%). Anche settembre e ottobre hanno fatto registrare totali mensili rilevanti rispettivamente di 201 mm (+117%) e di 239 mm (+129%), seguiti da febbraio (150 mm) che ha fatto registrare anche l'incremento percentuale maggiore (+193%) e marzo (155 mm pari a +145%). Novembre, invece, ha fatto segnare la precipitazione più bassa con poco meno di 14 mm corrispondente a un deficit di 93 mm pari a -87%. Deficit dell'ordine del 30-50% si sono verificati anche ad aprile, luglio e agosto. A livello decadale il dato più elevato si è registrato nei primi dieci giorni di ottobre con poco più di 115 mm, a cui seguono la seconda di maggio (circa 109 mm), la prima di settembre (107 mm) e la terza di febbraio (102 mm). Non si sono registrati fenomeni piovosi nella prima decade di novembre, mentre per quanto riguarda i periodi con scarsa piovosità (valori inferiori a 5 mm) si segnala la terza decade di gennaio, luglio e dicembre e quella intermedia di novembre.
Nelle quattro regioni centrali si sono avuti andamenti decadali cumulati superiori ai riferimenti climatici con l'anno 2024 che si è concluso con totali superiori alle medie di riferimento e un bilancio pluviometrico finale sostanzialmente positivo. La Toscana con un incremento del 42% ha fatto registrare un consistente surplus di precipitazioni rispetto alla norma, seguita dal Lazio e dall'Umbria rispettivamente con un surplus del 19% e del 18%, per finire con le Marche dove gli scarti positivi sono stati meno consistenti, appena il 10%.
Lazio
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Nel Lazio l'andamento delle piogge cumulate del 2024 è risultato nella prima parte dell'anno pressoché in linea con il clima, successivamente con le precipitazioni autunnali si è avuto un incremento rispetto ai riferimenti climatici e il bilancio pluviometrico dell'anno si è chiuso con un quantitativo medio regionale di 985 mm, corrispondente a un surplus di oltre 2157 mm pari a uno scarto positivo del 19%. Con un totale di 208 mm ottobre è risultato il mese più piovoso, con un surplus di 107 mm rispetto al dato climatico e un incremento del 106%. Apporti consistenti, oltre 100 mm, si sono avuti a settembre (139 mm), a febbraio (115 mm), a marzo (116 mm) e a maggio (108 mm). La maggiore scarsità di pioggia si è avuta a luglio con soli 17 mm, corrispondenti a uno scarto negativo del 38%; tuttavia il mese di novembre con un apporto di pioggia di 33 mm e uno scarto negativo di quasi 90 mm rispetto al dato climatico è risultato il mese con il deficit più marcato con -73%. A livello decadale, nei primi dieci giorni di ottobre, si sono avute precipitazioni medie su base regionale di 103 mm, a cui ha fatto seguito la seconda decade dello stesso mese con poco più di 70 mm. Le decadi con piogge inferiori a 5 mm sono state sei, di cui tre con valori inferiori all'unità e in particolare la terza di gennaio, la seconda di luglio e la prima di novembre.
Toscana
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Nel 2024 in Toscana si è avuto un andamento delle precipitazioni cumulate decadali sempre superiore ai valori climatici durante tutto il periodo. L'anno si è concluso con un totale di quasi 1144 mm, corrispondenti a un surplus di quasi 340 mm rispetto alla norma e un incremento sul clima del 42%. Negli ultimi trentasei anni, il 2024 si è posizionato al secondo posto tra gli anni più piovosi dopo il massimo assoluto del 2014 con oltre 1230 mm, mentre l'anno più asciutto è stato il 2006 con appena 545 mm. In questa regione gli apporti più consistenti si sono avuti nel mese di ottobre con 272 mm (+173%), seguito da settembre con totale di circa 162 mm (+121%), da febbraio con 123 mm (+104%), marzo con 121 mm (+91%) e infine maggio con 116 mm (+66%). Luglio con appena 14 mm è stato il mese più secco e un deficit del 56%, anche se la carenza maggiore si è registrata a novembre con 31 mm e uno scarto negativo oltre il 70%. A livello decadale i maggiori apporti piovosi si sono avuti nella prima decade di ottobre con 115 mm e nell'ultima decade di febbraio e ottobre con oltre 80 mm. Precipitazioni con valori inferiori a 5 mm/decade si sono registrate in sette decadi, concentrate soprattutto nei mesi estivi, ma anche nella terza decade di gennaio e nei primi dieci giorni di novembre.
Marche
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Nelle Marche il 2024 ha visto un andamento delle precipitazioni abbastanza in linea con i riferimenti climatici fino ai mesi autunnali, successivamente si è avuto un incremento delle piogge che ha portato il bilancio annuale leggermente sopra la norma, segnando un totale di 925 mm. Considerando i totali annuali dal 1989 al 2024 si confermano i due estremi: l'anno più piovoso è stato il 2010 (1.091 mm), mentre quello con poca pioggia si è avuto nel 2000 (602 mm); il 2024 si colloca nella decima posizione tra i più piovosi con un surplus di 87 mm (+10%) rispetto al dato climatico. Il mese con la maggiore quantità di pioggia è stato ottobre con totale di 162 mm e uno scarto positivo rispetto al clima di 85 mm corrispondente a +109%, seguito da settembre con 145 mm (surplus di 77 mm pari a +98%). Con precipitazioni di 33 mm e un deficit del 32% luglio è risultato il mese con meno pioggia, mentre novembre, con un totale di 38 mm ha segnato il maggiore deficit di pioggia -58%. Considerando i totali decadali, si contano quattro decadi con quantitativi inferiori a 5 mm, in particolare la terza di gennaio e agosto, la seconda di luglio e la prima di novembre, mentre con oltre 111 mm nella seconda decade di settembre si è avuto l'apporto pluviometrico più elevato, seguita dalla prima di ottobre con 78 mm.
Umbria
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Il bilancio pluviometrico del 2024 in Umbria si è concluso con un totale di quasi 989 mm, superiore al riferimento climatico di 148 mm, corrispondenti a uno scarto positivo del 18%. Nella classifica della piovosità degli ultimi trentasei anni, che vede l'anno più asciutto il 2006 e quello più piovoso il 2010, l'anno appena trascorso si posiziona all'ottavo posto tra i più piovosi. Il totale mensile più elevato, con 222 mm e un incremento rispetto al clima del 145%, è stato registrato a ottobre seguito da settembre e maggio, rispettivamente con totali di 127 mm (surplus del 67%) e di 116 mm (surplus del 47%). I mesi con scarse precipitazioni sono stati luglio con 23 mm (deficit del 40%) e novembre con 26 mm (deficit del 75%). La decade più piovosa è stata la prima di ottobre con 117 mm seguita dalla seconda di settembre con quasi 64 mm e dalla terza di ottobre con 60; la pioggia è risultata scarsa (minore di 5 mm/decade), in quattro decadi con assenza totale di pioggia nella prima decade di novembre.
Nel corso del 2024 si sono avuti andamenti delle precipitazioni cumulate praticamente in linea o leggermente superiore in quattro regioni; solo in Puglia e Basilicata il bilancio pluviometrico è risultato deficitario. La regione che, in termini quantitativi, ha fatto registrare lo scarto positivo maggiore rispetto al clima è stata la Campania con 110 mm corrispondente a un incremento di +14% sul dato di riferimento, seguita dal Molise (+10%), dalla Calabria (+7%) e infine dall'Abruzzo (+4%), mentre Puglia e Basilicata hanno fatto segnare un deficit rispettivamente del 6% e del 9%.
Abruzzo
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L'andamento dei valori cumulati decadali del 2024 è risultato essenzialmente in linea con la media climatica durante tutte le trentasei decadi per concludere l'anno con un totale di 883 mm e un lieve un surplus rispetto al clima di 36 mm, corrispondente a +4%. Restano confermate le due annate estreme: il 2018 per il valore massimo e il 2000 per quello minimo. Con apporti sostanzialmente uguali di 116 mm, settembre e dicembre sono risultati i mesi con maggiore piovosità, con un'eccedenza rispettivamente del 60% (+43 mm) e del 41% (+34 mm) rispetto al clima. Altro mese abbastanza piovoso è stato marzo con apporto di 95 mm e un incremento del 24%. Per contro, luglio con quasi di 26 mm è stato il mese più siccitoso, pari a poco meno della metà del dato climatico che in termini percentuali risulta un valore negativo del 47%. Anche a novembre si è avuta una carenza di pioggia del 38%. I primi dieci giorni di settembre, con un quantitativo di 70 mm, sono risultati i più piovosi fornendo un sostanziale contributo al totale mensile. Apporti consistenti si sono avuti anche nell'ultima decade febbraio (60 mm) e dicembre (56 mm) oltre il doppio del valore climatico. Invece, deboli quantitativi di pioggia, minori a 5 millimetri/decade, si sono registrati nella terza decade di gennaio, così come nella seconda e terza di luglio e nella prima di novembre.
Molise
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Anche in Molise si è avuto un sostanziale allineamento delle precipitazioni cumulate con i riferimenti climatici, specialmente nella prima metà dell'anno, per concludere il bilancio pluviometrico dei dodici mesi con un totale di 780 mm e facendo registrare un'eccedenza rispetto al clima di quasi 70 mm, corrispondente a un'anomalia positiva del 10%. Quindi il 2024 si colloca nella fascia degli anni pressoché in linea al valore medio trentennale e restano confermati il 2001 come l'anno più avaro di precipitazioni e il 2018 come l'anno più piovoso. Le piogge più abbondanti si sono avute in dicembre con oltre 100 mm (rispetto ai circa 75 del clima) al quale fanno seguito settembre (96 mm) e febbraio (84 mm). Al contrario il mese con meno precipitazioni è stato luglio con circa 27 mm come nella norma, mentre la carenza maggiore si è verificata a novembre (statisticamente il più piovoso) con quasi meno 38 mm, pari a un deficit del 41%. A livello decadale i maggiori quantitativi di pioggia si sono avuti nella decade intermedia di settembre con un contributo di 60 mm (due volte il dato climatico), a cui ha fatto seguito la terza decade di febbraio (oltre 50 mm). Nella terza decade di gennaio non si sono registrati apporti piovosi a cui si aggiungono altre cinque decadi con scarsi apporti (meno di 5 mm/decade) nei mesi estivi ma anche a novembre.
Puglia
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Nel complesso l'andamento dei valori decadali cumulati in Puglia nel corso del 2024 è risultato inferiore a quello climatico chiudendo l'anno con un valore medio sul territorio regionale di 585 mm e un deficit di 38 mm rispetto al dato climatico, corrispondente a -6%. Analizzando la serie storica delle piogge totali annue costituita dalle trentasei annate dal 1989 si nota che il 2001 è stato l'anno più secco (429 mm), mentre il 2018 è risultato l'anno più piovoso (803 mm). A livello mensile la maggiore scarsità di pioggia si è avuta a luglio che ha registrato un totale medio regionale di circa 13 mm (deficit del 45%); scarti negativi percentuali si sono registrati anche a gennaio (-21%), aprile (-16%) e giugno (-39%). Anche a novembre si sono avuti piogge inferiori al dato climatico facendo registrare deficit di 45 mm (-54%), contrariamente al fatto di essere il mese particolarmente piovoso. Invece, i mesi con maggiore piovosità sono stati ottobre (82 mm, pari a +21%) e dicembre (89 mm, pari a +31%). Con 67 mm la seconda decade di ottobre è stata la più piovosa, seguita dagli apporti di oltre 55 mm cumulati nei primi dieci giorni di dicembre. Nonostante il lieve deficit di fine anno (-6%) si evidenziano dieci decadi con apporti inferiori a 5 mm/decade, mentre quattro decadi hanno cumulato oltre 200 mm a dimostrazione di distribuzione delle piogge durante l'anno non uniforme.
Campania
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In Campania le precipitazioni totali sono risultate sempre superiori alla climatologia durante tutte le trentasei decadi, cumulando a fine anno oltre 891 mm e una eccedenza di circa 110 mm, corrispondenti a un surplus del 14%. La classifica dei totali annui di pioggia dal 1989 al 2024 resta invariata con il primato di anno piovoso che spetta al 2018 a differenza del 2001 che risulta l'anno con le piogge più scarse. Il mese in cui si sono avuti gli apporti massimi è stato febbraio con 117 mm (+68% rispetto al clima), anche se contributi consistenti si sono avuti a dicembre 110 mm (+32%), marzo 106 mm (+41%) e, con circa 95 mm, settembre (+44%) e ottobre (+15%). All'opposto i mesi con minori piogge sono stati giugno e luglio rispettivamente con 15 mm (-61%) e 19 mm (-41%). Con 54 mm il valore massimo decadale si è avuto nei primi dieci giorni di marzo e di ottobre, tuttavia, apporti rilevanti dell'ordine di 50 mm si sono avuti nella decade intermedia di gennaio e nell'ultima di febbraio a cui sono seguite ulteriori cinque decadi con totali di oltre 40 mm. Le decadi con apporti decisamente scarsi, inferiori a 1 mm/decade, mediati a livello regionale sono state la terza di gennaio, quelle intermedie di giugno e luglio e la prima di novembre.
Basilicata
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L'andamento delle precipitazioni in Basilicata è risultato complessivamente prossimo alla norma. Il totale cumulato del 2022 è di quasi 664 mm, leggermente superiore al riferimento climatico di circa 16 mm. Il mese con maggiore pioggia è stato novembre con un apporto di oltre 150 mm, pari a cinque volte il dato climatico e un surplus di quasi il 100%, mentre quello più asciutto è risultato giugno con poco più di 27 mm, anche se le anomalie negative maggiori in termini percentuali con circa il 50% si sono avuti ad aprile (30 mm) e dicembre (37 mm). Le decadi che hanno fornito il contributo maggiore sono state la terza di novembre (61,6 mm), la seconda di novembre (83 mm) e la prima di maggio (42,3 mm). Le decadi nelle quali si sono avute piogge scarse o nulle sono state principalmente la seconda e terza di giugno e gli ultimi dieci giorni di ottobre e dicembre.
Calabria
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In Calabria l'andamento delle precipitazioni cumulate relativo al 2024 è risultato praticamente in linea o leggermente superiore a quello dei valori medi trentennali. L'anno si è concluso con un bilancio moderatamente positivo pari a +7%, con un totale dopo dodici mesi di circa 780 mm e un surplus di circa 53 mm oltre il dato climatico. In ogni caso il 2024 rientra tra gli anni prossimi alla norma, invece, al primo posto tra le annate più piovose troviamo il 2018, mentre l'anno con le piogge più scarse è stato il 2001. Dicembre con 120 mm è stato il mese con le piogge più abbondanti, facendo registrare un surplus rispetto al clima di oltre 28 mm, pari a +30%; in sostanza gli incrementi maggiori in termini percentuali si sono registrati nei mesi di luglio (+90%), agosto (+82%) e maggio (+74%). All'opposto troviamo giugno che con solo 5 mm di pioggia a livello regionale è il mese con le precipitazioni minime e un deficit del 78%. A livello decadale l'apporto più elevato si è avuto nella prima decade di maggio con poco più di 66 mm, seguita dalla seconda decade di ottobre con circa 52 mm. La decade con minori apporti è stata quella intermedia di luglio con appena 0,7 mm, seguita dalla terza di gennaio con 0,9 mm; inoltre, in altre quattro decadi le medie regionali sono state inferiori a 5 mm.
Nel settore insulare il bilancio pluviometrico di fine anno si è chiuso con un'anomalia lievemente negativa del 7% in Sicilia, mentre in Sardegna si è registrato un surplus del 15%. In entrambe le regioni l'andamento delle curve dei cumulati decadali è risultato sempre in linea in Sicilia e quasi sempre superiore a quella normale in Sardegna. Nonostante un quadro pluviometrico non proprio carente si segnalano delle situazioni siccitose con ripercussioni non solo sul settore agricolo.
Sicilia
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In questa regione il confronto tra le precipitazioni cumulate decadali del 2024 e quelle climatiche, calcolate sul trentennio 1991-2020, evidenzia una progressione abbastanza in linea tra i due andamenti. In Sicilia lo scorso anno si è concluso con precipitazioni totali di circa a 480 mm, segnando un deficit di 39 mm, corrispondente a -7%. Per quanto riguarda la serie storica delle precipitazioni annuali dal 1989 a oggi si conferma il 1994 come anno più secco e il 2018 come il più piovoso. Il mese con maggiori precipitazioni è stato febbraio con un apporto di oltre 81 mm pari a un +39%. Tuttavia, i mesi che hanno visto incrementi percentuali doppi rispetto al dato climatico sono stati agosto (+25 mm) e maggio (+22 mm). Luglio è stato il mese con precipitazioni scarse, circa 4 mm come media regionale (-37%). Deficit pluviometrici dell'ordine di 20 mm si sono registrati anche nei mesi di marzo (-38%), ottobre (-32%) e novembre (-31%). Nelle tre decadi di giugno e di luglio si sono avuti apporti medi sul territorio regionale inferiori a 5 mm/decade. Scarse precipitazioni sono segnalate anche nella terza decade di gennaio e nella prima di ottobre. La decade con maggiori precipitazioni si è avuta a fine febbraio con 47 mm, seguita da altre quattro decadi con apporti dell'ordine di una trentina di millimetri.
Sardegna
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In Sardegna le precipitazioni cumulate del 2024 hanno avuto un andamento quasi sempre superiore alla curva climatica per tutto il periodo e il bilancio pluviometrico di fine anno si è concluso con un cumulato di quasi 596 mm, superiore di oltre 80 mm al dato climatico e corrispondenti a un +15%. Con uno sguardo ai totali annuali degli ultimi trentasei anni si osserva che il 2018 è stato l'anno più piovoso, mentre quello più asciutto si conferma il 1994. Considerando i totali mensili si segnalano i due estremi: 95 mm a febbraio per il mese più piovoso e appena 2,7 mm a luglio per il mese più asciutto. Inoltre, ad agosto con 16 mm in più rispetto al clima si è registrato un incremento di +155%, mentre a novembre con una carenza di 46 mm il deficit è stato di -62%. Nonostante il surplus di fine anno, a livello decadale si contano dieci decadi con precipitazioni medie regionali inferiori a 5 mm, di cui due la terza di gennaio e la seconda di luglio con assenza di pioggia. La decade con maggiore pioggia si è avuta a fine febbraio con poco più di 64 mm, seguita dalla terza di aprile con 47 mm.
Stanislao Esposito
CREA - Centro Agricoltura e Ambiente
PianetaPSR numero 141 giugno 2025